Schiavo per amore. Settimo episodio

di
genere
dominazione

Mentre ci recavamo nella sua villa con la sua Mercedes, simbolo della sua nuova ricchezza, i miei pensieri erano completamente sottosopra. Cercavo di capire i reali motivi per cui Diana mi aveva voluto nella sua villa, ma la mia concentrazione era scarsa a causa delle sue bellissime e lunghissime gambe che, come al solito, lei amava concedere generosamente alla mia vista. E non solo alla mia. Cercai comunque di riflettere senza farmi troppo fuorviare da quelle meraviglie. A quale gioco stava giocando? Cosa sentiva veramente per me? Avrebbe fatto l’amore col sottoscritto solo per sfizio, per togliersi ogni dubbio residuo sulla mia totale dipendenza nei suoi confronti, oppure le piacevo almeno un poco? Diana non era certo una puttana, anche se certe dicerie sul suo conto non erano favorevoli. Lo sapevo, anche se nessuno si era mai azzardato a dirmi qualcosa. Tutti sapevano della grande amicizia che correva tra di noi, e la paura di far saltare la mosca al naso a una tipa che era in grado di ridurre un uomo a mal partito a mani nude, era ovviamente enorme. Pertanto, le malelingue erano un po’ offuscate da questo timore. Ma, a parte le dicerie, era vero che Diana non si faceva scrupolo di andare a letto con un uomo se lo avesse trovato di suo gusto. Almeno fino al momento del suo incontro con Alberto. E con me allora? Perché con me non aveva mai fatto niente pur sapendo dei miei sentimenti nei suoi confronti? Questo mi faceva presumere che forse non le interessassi così tanto, e il suo bacio e la sua promessa di fare l’amore erano semplicemente dovuti a un suo preciso disegno che in quel momento mi sfuggiva. Oppure, ed era l’ipotesi sulla quale le mie speranze si concentravano maggiormente, pur sapendo del mio amore nei suoi confronti, non aveva voluto rompere quella che era una grande amicizia. Sicuramente un’amicizia strana, molto subordinata da parte mia, ma tra di noi c’era un rapporto forte e, forse, a lei questo rapporto andava più che bene. La guardai di nuovo in viso e dovetti respingere la tentazione di avvicinarmi e baciarla di nuovo, Poi feci scivolare il mio sguardo sulle sue gambe e fui distolto dalla voce divertita di Diana
“ Quando avrai finito di guardarmi le gambe, comincia a darmi qualche consiglio su come devo comportarmi stasera”
“ Io? No, ma che dici. Ero assorto”
“ Si, assorto. Scommetto che stavi pensando se potevi permetterti di toccarle o meno”
“ Ma no”
“ Davvero? Non vorresti toccarle?”
“ Io….Io….”
“ Tu, tu. Voi uomini credete che noi donne non ci accorgiamo di ciò che vorreste farci. Ti piaccio, ti piacciono le mie gambe, sei un uomo e quindi è perfettamente normale questo desiderio,”. Mentre io cercavo le parole per risponderle, Diana accostò la macchina, mi afferrò la testa da dietro il collo, e l’avvicinò alla sua bocca e proseguì “Lo so che mi desideri, Paolo, e anche io non vedo l’ora di fare sesso con te. Ma devi attendere”
“ Attendere cosa? Io ti amo, Diana, e l’unica cosa che chiedo nella mia vita è stare ogni istante della mia vita accanto a te, per baciarti, per fare l’amore, per ammirare quanto sei bella. Non mi interessano i soldi che potresti togliere ad Alberto, a me interessi tu”
Fui interrotto. La sua bocca si posò nuovamente sulla mia. Prima mi mordicchiò il labbro inferiore e poi fece scivolare la sua lingua nella mia bocca mentre, con l’altra mano, prese delicatamente la mia mano sinistra portandola sulla sua gamba destra e l’aiutò a farla risalire sempre più su, quasi fino a toccarle le parti intime mentre, sempre continuando a baciarci, tolse l’altra mano dal mio collo e la posò sulle mie parti intime, col mio pene che ormai stava quasi per uscire fuori, tanta era l’eccitazione di quel momento. Malgrado me ne fossi venuto non più tardi di mezz’ora prima. Ma almeno stavolta riuscii a trattenermi. Lei invece scoppiò a ridere, si staccò da me e riavviò la macchina
“ Accidenti. La sotto c’è qualcosa che sta per scoppiare. Povero tesoro. Dai, è meglio che la finiamo. Stiamo in mezzo alla strada e ci manca solo che qualche vigile zelante ci venga a rompere le scatole. Quanto a quello che stavi dicendo prima, a me invece non sta bene. Tu vuoi due cuori e una capanna, mentre io voglio tutto. Capisci cosa intendo per tutto? Ieri sera ho capito di avere un grande potere e voglio sfruttarlo, ed è per questo che ho bisogno del tuo aiuto. Tu sei intelligente e possiedi le qualità giuste per capire il porco meglio di quanto lo possa capire io. Poi vedremo. Adesso dimmi cosa è meglio che io faccia”
Sospirai. “ Eva bene, amore mio. Sei tu che detieni il comando, anche con me. Farò quello che tu vuoi”
Un sorriso di trionfo si formò sul suo bel viso. “Benissimo. Dunque, stasera andremo a casa di una coppia di suoi amici. Sai quella gente con la quale lui parla di affari e del suo stupido golf. Lo odio il golf. Ma che cazzo di sport è? Va beh, torniamo a stasera. Ci saranno altre coppie, tutte facenti parte del suo giro, con gli uomini in smoking e le donne in lungo, nemmeno dovessimo andare a un ricevimento”
“ E tu non potevi vestirti adeguatamente? Così sarai criticata”
“ Non me ne frega un cazzo delle critiche di quella gente. Lo so perfettamente, cosa credi? Che sia una cretina? No, Paolo, non mi adeguerò a loro. A me piace vestirmi così, me lo posso permettere e non recederò di un millimetro da questo. Farò sbavare quegli stronzi dei suoi amcii che pagherebbero chissà cosa per mettermi una mano sul culo. Ora capisco anche perché Alberto non mi ha mai detto niente in proposito. Vedendo quelle foto sul suo computer è facile intuirlo, non credi?”
“ Assolutamente si. E’ evidente che gli piacciono le donne vestite in modo spudoratamente sexy e...”
Fui interrotto da una brusca frenata di Diana che si accostò sulla destra per poi afferrarmi il mento. “Vorresti dire che io vesto in modo spudorato?”
La guardai intimorito. “Beh, ecco, non ti piace la moda classica. Non mi sembra di aver detto niente di offensivo.” balbettai con difficoltà a causa della sua presa.
Lei venne vicino al mio viso con il suo ma aumentò la sua stretta sul mio volto. Mi faceva male. “Sai, Paolo, cedo che dovresti cominciare ad andarci piano con me. Ti prendi troppe confidenze” mi disse.
Sentivo dolore alla mascella e provavo, come al solito nei suoi confronti, un senso di impotenza. “Va bene Diana. Ora mi lasci per favore? Mi stai facendo male.” la implorai cercando poerò di non usare un tono troppo impaurito.
Lo fece ma rimase a pochi centimetri dal mio volto facendomi respirare il suo profumo che mi portò a una nuova erezione. Possibile che quella donna mi facesse quell’effetto? Lei sorrise e si ritrasse rimettendo in moto la vettura. “Allora Paolo, di cosa stavamo parlando?”
Deglutii nervosamente. “Io... Io dicevo che è evidente che a tuo marito piacciono le donne come te, quelle che ostentano la propria bellezza anche con un abbigliamento sopra le righe”
“ Bene. Così te la lascio passare. E quindi?”
“ Beh, la prima cosa che mi sento di dirti è di non fare nulla davanti agli altri. Nessun ordine, niente di niente. Mi raccomando. Correresti il rischio di rovinare tutto?”
“ Nemmeno farlo inginocchiare per farmi leccare le scarpe? Sai che figura di merda?”disse ironicamente.
“ No, Diana, non scherzare. Comportati come al solito. Appena siete soli però ritorni ad essere la sua padrona, anche dentro la macchina. Ad esempio, potresti prendere spunto da qualcosa che è accaduto durante la festa per minacciarlo che appena rientrerete in casa lo punirai. Che ne dici?”
“ Che è perfetto. Lo faccio cagare sotto per tutto il viaggio di ritorno e, appena a casa, gliele do di santa ragione”
“ Senza esagerare, mi raccomando. Hai visto cosa è successo ieri sera? E’ scappato e si è rinchiuso in bagno. Questo mi fa pensare che forse lui non vuole che tu lo massacri di botte e preferisce invece qualcos’altro?”
Sembrò rifletterci. “E’ vero, è strano quel comportamento. Vuole le percosse e, proprio quando io sto per dargliele, lui scappa. E’ contorta questa faccenda”
“ Forse e’ meno complicata di quanto tu creda. Ho letto che non tutti gli uomini sottomessi hanno le stesse idee”
“ E questo l’avevamo assodato”
“ Giusto. Alberto mi sembra rientrare in una categoria particolare. E’ molto probabile che lui non ami essere picchiato troppo duramente, ma preferisca un tipo di dominazione un po’ più particolare, più psicologica”
Lei mi guardo’ aggrottando le sopracciglia. “Ma che cazzo dici? Psicologica? Gli è venuto di marmo quando gli ho messo le mani addosso. Altro che psicologica”
Aveva ragione. Ci riflettei un attimo e poi l’illuminazione. Forse avevamo entrambi ragione. “ No aspetta, Diana, forse ho capito. Lui si eccita sentendo il tuo potere su di lui. E tu il potere lo esprimi con la tua forza e con la tua bravura. Ma, nello stesso tempo, ha paura di te perché non è un masochista che ama sentire dolore. Capisci la differenza?”
“ Insomma, mica tanto” ammise
“ Ragionaci, Diana. Ti ricordi cosa mi dicesti ieri? Che quel giorno si era eccitato tantissimo e avevate fatto sesso soddisfacente soltanto quando tu gli hai dimostrato di potertelo mettere sotto. Però non lo avevi picchiato. Gli avevi soltanto dimostrato la tua potenza e quello che gli avresti potuto fare se tu avessi voluto. Cioè, in parole povere, ieri avendogli dimostrato ampiamente le tue capacità e la tua superiorità fisica, cosa di cui aveva bisogno probabilmente per sottomettersi, e avendogli detto chiaro e tondo che nel futuro sarai tu a comandare, lui è in brodo di giuggiole e non ha bisogno di essere picchiato continuamente. La situazione che si è creata basta e avanza per dominarlo, per eccitarlo, e per fargli fare quello che vuoi tu. Ed è per questo che mi raccomando di andarci piano. Diana, non so se tu te ne rendi conto, ma tu sei molto forte e fai male. Lo vuoi capire o no?”
“ Ma guarda che sei scemo tu. Certo che lo so di essere forte. E’ una vita che mi alleno. Pratico judo, karate, aikido e tae-kwon-do e in più faccio pesi. Riesco ad alzare pesi che nessun macho che frequenta la mia palestra si può permettere. Praticamente mi posso caricare te e Alberto sulle spalle e mettermi a correre, e se fletto i miei muscoli i maschi vanno in depressione. E tu mi chiedi se io sono conscia di essere forte?”
“ Cazzo!”
“ Parla bene Paolo, sei di fronte ad una signora” ironizzò Diana
”Come non detto, allora. Però non si direbbe. Che fai? Li nascondi i muscoli e li tiri fuori a comando?”
“ Ma che ci parlo a fare di queste cose con te? Io mica mi prendo gli anabolizzanti, tesoro. E’ tutta roba naturale. E a una donna non possono venire i muscoli tipo miss Olimpia se non si prendono sostanze che fanno male. Non voglio farmi venire il cancro. Ma questo non significa che i miei muscoli, pur non raggiungendo quelle dimensioni, non siano d’acciaio. E tu te ne sei accorto parecchie volte. Non è cosi’?”
“ Purtroppo per me è così, ” annuii “A parte che mi piacerebbe sapere qual è la molla che ti spinge a fare tutti questi sacrifici”
“ Perché mi piace e quindi sono sacrifici ben ricompensati, Paolo. Sapessi che bello è sapere che nessuno mi può battere, che tutti se la fanno sotto davanti a me. Anche in palestra, sai. Se m’incazzo sono tutti pronti a chiedermi scusa. E’ una sensazione pazzesca. Ed è ancora più pazzesca la sensazione che ho provato ieri dinanzi ad Alberto. Se con gli altri sono costretta a fermarmi e ad avere delle remore, con lui potevo tutto. E’ stato troppo bello”
“ Lo immagino. Vedi che avevo ragione quando ti dicevo che sei sempre stata dominante? Però, secondo me, devi stare attenta. Vedi, tu non lo vuoi solo sottomettere, cosa che a questo punto e con le informazioni che abbiamo su di lui è facilissimo per una donna come te, ma vuoi anche i suoi soldi e, per ottenere questo, devi fare quello che lui vuole farsi fare. Se tu esageri e lui non è disposto ad accettare quello che gli fai, per te e’ la fine. Addio soldi, e addio ville. Ti lascia e torni a fare quello che facevi prima di conoscerlo”
“ Cazzo, non ci avevo pensato”
“ Tu puoi dirle le parolacce?”
“ Si, io posso. Dunque, se io lo picchio troppo forte lui potrebbe lasciarmi?”
“ Questo non lo so, ma dobbiamo prenderlo in considerazione. Credo che ogni uomo, anche quelli con certe esigenze come Alberto, abbia dei limiti e superare quei limiti è pericoloso sotto tanti punti di vista. E quali sono i limiti di tuo marito lo possiamo scoprire soltanto col tempo. Pertanto, padrona si, schiaffi anche, qualche mossa di judo pure, ma evita calci e pugni dati con molta forza, per favore”
“ Fino a che non avremo conosciuto perfettamente ciò che vuole”
“ Esatto”
“ Ricevuto. Che altro?”
“ Dominazione verbale innanzi tutto. Quella ti riesce perfettamente. Fatti dire da lui stesso che tu sei la sua padrona e che comandi tu. Anzi, visto che ci sei, potresti obbligarlo a farti chiamare appunto . Ho letto che quasi sempre gli uomini adorano chiamare la propria donna dominante in questo modo. E poi potresti umiliarlo, sempre verbalmente.”
“ In che modo?”
“ Dicendogli che lui è uno stronzo, un essere inutile. Queste cose qui. E aggiungerci che non merita una donna come te. Una dea al suo cospetto. E quindi fatti dire che sei bellissima, che sei la donna più bella del mondo, che sei sexy e cosa lui pagherebbe pur di stare accanto a te”
“ Si, credo di aver capito. Su queste cose me la cavo in modo egregio. E per quanto riguarda il sesso? Come devo scoparci, secondo te?”
Rimasi quasi senza fiato, come se mi avessero dato un pugno allo stomaco. Non volevo assolutamente pensarci a lei con Alberto
“ Puoi anche non farlo, amore mio. Nessuno ti obbliga. Tu sei la padrona e non devi andarci a letto per forza. Sei tu che decidi”
“ Che fai, ti rimangi le parole? Mi hai appena detto che devo soddisfarlo e credo che lui voglia essere soddisfatto anche sessualmente. Anzi, mi viene da pensare che tutta questa messinscena gli serva proprio per eccitarsi e per poi fare sesso, almeno a guardare quello che è accaduto ieri sera. Nel sesso normale non riesce ad avere un’erezione ottimale, e questo lo porta sicuramente ad essere insoddisfatto. Se io ci scopo come piace a lui, lo renderò ancor di più mio schiavo. Pertanto, evita di fare il geloso che mi dà fastidio in certe circostanze. Io non ti ho chiesto se ci devo scopare, ma cosa fare quando ci scopo. Chiaro?”
“ Si Diana, è chiaro,” risposi mentre faticavo a reprimere le lacrime che mi stavano per scendere. La scena di loro due che facevano l’amore era troppo dolorosa per me, a maggior ragione dopo il suo bacio e dopo la mia confessione. Proseguii quindi, mio malgrado, con i miei consigli. “Credo che anche nel sesso tu debba essere dominante. In primis nella posizione. Tu sopra e lui sotto, e poi dicendogli delle cose dominanti. Che so, potresti dirgli e poi obbligarlo a non venirsene se prima non chiede il tuo permesso. Praticamente devi fingere che lui sia una specie di tuo giocattolo sessuale e non un partner”
“ Si, credo di aver compreso tutto. Speriamo che nel frattempo tutte quelle cose che abbiamo ordinato su quel sito di abbigliamento fetish siano arrivate. Non vedo l’ora di indossarle”
“ Sarai bellissima. Più bella ancora di quanto tu lo sia già.” le dissi mentre il nostro breve viaggio era giunto al termine e mentre Diana metteva la sua lussuosa Mercedes all’interno di un box situato appena all’interno della sua splendida villa
“ Eh si, credo proprio che gli prenderà un colpo appena mi vedrà vestita in quel modo. Ora ascoltami bene, Paolo. Alberto non tornerà prima di una mezz’ora. Appena arrivati, te ne andrai a sistemare la camera che ti ho dato. C’è tutto, persino una televisione con lo schermo gigante e un computer. Una sola raccomandazione. Anzi, è un ordine che ti conviene rispettare. Tu non ti intromettere mai in quello che faccio con lui. Ho capito che per il momento non gli devo fare troppo male e quindi stai tranquillo che non glie ne farò. Ma, se tu provi ad intrometterti senza il mio permesso, per te saranno cazzi. Intesi?”
“ Si, amore mio. Intesi” le dissi guardandola con gli occhi pieni di amore. Entrammo nella villa accolti dalla solita coppia di camerieri e Josè mi fece cenno di seguirlo per mostrarmi la mia nuova camera. Ero nervoso. La sensazione di essermi messo in un guaio era sempre più grossa e mi lasciai scivolare sul mio nuovo letto pieno di apprensione.

Per discutere di questo racconto, inviate una mail a
davidmuscolo@tiscali.it
scritto il
2025-05-23
9 2 6
visite
4 4
voti
valutazione
7.9
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.