Il gioco di Wendy 11
di
AngelicaBellaWriter
genere
dominazione
11. Quando mio marito parcheggia davanti alla villa di Elisa senza nemmeno preavvisarla, un brivido di eccitazione mi attraversa. Sa cosa sta facendo. Sa che il potere non si elemosina. Si prende.
Suoniamo il campanello e la porta si apre. Elisa ci guarda, sorpresa, ma il suo sguardo si incupisce subito.
«Wendy. Caro… Non vi aspettavo.»
«Lo so» sorride mio marito, passandole accanto senza aspettare un invito. Io lo seguo, il mio vestito nero aderente che scivola sulle mie curve, le labbra rosse e lucide.
«Elisa, non essere scortese» interviene una voce maschile dal salotto. Un uomo alto, elegante, capelli grigi perfettamente pettinati, un sorriso affilato come un rasoio. «Questi sono amici tuoi?»
Elisa si gira, un sorriso forzato sul viso.
«Sì, certo. Amici… inaspettati.»
«Bene. Amo le sorprese» dice l’uomo, alzandosi e venendoci incontro. «Mi chiamo Roberto. E voi siete…?»
«Lui è mio marito. E io sono Wendy» rispondo, fissandolo negli occhi. Il suo sguardo mi scorre addosso, e vedo subito quel lampo di interesse. Un predatore che riconosce un'altra bestia selvaggia.
«Un vero piacere, Wendy.» Mi prende la mano, la bacia, ma il suo sguardo non lascia il mio. «Spero che rimaniate. Elisa mi stava annoiando a morte con i suoi discorsi di lavoro.»
Elisa deglutisce, forzando un sorriso.
«Non credo che sia il caso…»
«Oh, ma io insisto.» Roberto sorride, gli occhi che si posano sulla scollatura del mio vestito. «Siediti, Wendy.»
Mi accomodo sul divano, le gambe accavallate, il vestito che si solleva appena, lasciando intravedere la pelle nuda. Mio marito si siede accanto a me, ma il suo sguardo è calmo, misurato. La sua mano scivola nella tasca, il telefono che si accende, la fotocamera puntata in basso, ma già in registrazione.
Elisa ci raggiunge, si siede accanto a Roberto, il suo sorriso nervoso.
«Quindi, Wendy…» Roberto si sporge leggermente in avanti. «Lavori per Elisa?»
«Diciamo che… collaboro con lei» sorrido, mordendomi il labbro.
«Interessante. E in che modo, esattamente?»
Elisa cerca di interrompere. «Roberto, forse…»
«Oh, lascia parlare la ragazza» la interrompe lui, una mano che si posa sul ginocchio di Elisa, quasi a trattenerla.
Sento il brivido dell’eccitazione che mi scorre lungo la schiena.
«Beh, mi piace… aiutare Elisa a rilassarsi. Diciamo che sono molto… disponibile.»
Gli occhi di Roberto si accendono.
«Oh, davvero? E come la fai rilassare, Wendy?»
Mi chino leggermente, lasciando che la mia scollatura si apra di più.
«Come preferisce. Sono molto brava a… usare la lingua.»
Il suo sorriso si allarga.
«Elisa… stavi tenendo questa delizia tutta per te?»
Elisa arrossisce, cerca di ridere. «Roberto… è solo un gioco…»
«Allora lasciamola giocare.»
Roberto mi fa cenno di avvicinarmi, e io scivolo sul tappeto, mi inginocchio davanti a lui. Elisa deglutisce, guarda mio marito, ma lui sorride, tranquillo. La sua mano ancora in tasca, il telefono che registra.
«Vuoi giocare, Wendy?» sussurra Roberto, la sua mano che mi accarezza i capelli.
«Sì, signore» rispondo, la mia voce morbida, le mie mani che già si allungano verso la sua cintura, la slacciano, tirano giù la zip.
Il suo cazzo è già teso, duro, e io lo prendo tra le labbra senza esitazione. La mia lingua scivola lungo la cappella, lo succhio, lo lecco, lo accolgo sempre più a fondo.
Roberto geme, la sua mano che si stringe tra i miei capelli, il suo bacino che si muove per incontrare i miei movimenti.
«Dio… Elisa, non sapevo che i tuoi amici fossero così… divertenti.»
Elisa sorride, ma il suo viso è teso, il respiro irregolare. E mio marito la guarda, il suo sguardo che brucia.
«Non è solo divertente. È anche molto obbediente» commenta lui.
«Mostramelo.»
Mio marito si alza, si avvicina a Elisa. La prende per il mento, la costringe a guardarmi mentre succhio il cazzo di Roberto.
«Guarda, Elisa. Guarda come gode. E tu? Sei altrettanto brava?»
Roberto sorride, le sue dita che scivolano sui capelli di Elisa.
«Elisa, cara… perché non ti unisci? Sono curioso di vedere come lavori in squadra con Wendy.»
Elisa trema, ma so che è già perduta. La sua lingua scivola sulle labbra, e poi si inginocchia accanto a me. I suoi occhi incontrano i miei.
«Mostrami…» sussurra, e io sorrido.
Le nostre bocche si alternano sul cazzo di Roberto, le lingue che si sfiorano, le labbra che si incontrano. Sento il calore del suo respiro, i suoi gemiti che si mescolano ai miei.
Mio marito si allontana, la sua mano sempre in tasca, la fotocamera che riprende tutto. Roberto geme, le sue mani che ci afferrano entrambe per i capelli, ci guidano, ci forzano.
«Dio… sì… così…»
Io ed Elisa ci baciamo, le nostre lingue che si incrociano, poi torniamo sul cazzo di Roberto, lo lecchiamo, lo succhiamo insieme.
Quando Roberto geme forte, ci tira i capelli, e sento il suo seme caldo che esplode sulle nostre labbra, sui nostri volti.
Mio marito riprende tutto. I nostri visi bagnati, Elisa che ansima, il suo viso arrossato.
«Ecco cosa succede quando giochi con noi, Elisa» sussurra mio marito, e lei lo guarda, gli occhi spalancati, consapevole di essere già sua. Di essere nostra.
Le mie ginocchia affondano nel tappeto morbido mentre Roberto mi spinge in avanti, il suo cazzo che preme contro la mia fica già bagnata. Mi tiene per i fianchi, le sue mani forti che mi stringono, e senza esitazione mi penetra, affondando dentro di me con un colpo profondo.
Un gemito mi sfugge, la testa che si piega in avanti, le mani che si aggrappano al tappeto. Lui non perde tempo, inizia subito a spingere, le sue spinte forti, decise, che mi scuotono.
Dietro di lui, mio marito continua a filmare, il suo telefono che cattura ogni gemito, ogni colpo, ogni sussurro. I suoi occhi brillano di quella luce crudele che ormai conosco così bene.
«Guarda come la prendo…» grugnisce Roberto, aumentando il ritmo, i suoi colpi che diventano più violenti. «Una piccola troia sempre pronta.»
«Elisa» continua, senza fermarsi, il suo sguardo che si sposta sulla donna ancora inginocchiata accanto a me, il viso sporco del suo seme. «Vieni qui. Leccami il culo mentre scopo questa puttana.»
Elisa esita, il viso che si arrossa, gli occhi che cercano mio marito, quasi a chiedere il permesso. Ma lui sorride.
«Hai sentito. Fai la brava.»
Elisa deglutisce, poi si alza, si avvicina dietro Roberto. Lo vedo che si piega leggermente in avanti, senza smettere di scoparmi, e poi sento il suo gemito profondo.
«Sì… sì… brava… leccami…»
Elisa obbedisce. La sua lingua scivola tra le natiche di Roberto, le sue mani che si appoggiano sui suoi fianchi per mantenere l’equilibrio. Le sue labbra lo baciano, la sua lingua lo lecca, lo esplora.
«Guardali, Wendy» sussurra mio marito, e io alzo lo sguardo. Vedo Roberto che mi scopa sempre più forte, le sue mani che mi stringono, e dietro di lui Elisa che gli lecca il culo, il viso sommerso tra le sue natiche.
La scena è sporca, crudele, e il piacere mi travolge. Geme, i miei fianchi che si muovono per incontrare le sue spinte.
«Sì… sì… scopami…» sussurro, persa nel piacere, le mie dita che si stringono sul tappeto.
«Senti come la prende, Elisa?» grugnisce Roberto, il suo respiro affannoso. «Senti come geme? Questa troia è nata per questo.»
Mio marito si avvicina, il telefono sempre in mano.
«E tu, Elisa? Ti piace? Ti piace leccare il culo di un vero uomo?»
Lei geme, il suo viso ancora nascosto tra le natiche di Roberto, la sua lingua che non smette di muoversi.
«Dio… sì… sì…» ansima, la sua voce soffocata.
Le spinte di Roberto diventano più veloci, più profonde, il suo cazzo che mi riempie, i miei gemiti che si fanno sempre più disperati.
«Vengo… vengo dentro questa troia…» grida, e con un ultimo colpo affonda dentro di me, il suo seme che esplode caldo, riempiendomi.
Restiamo così per un istante, il suo respiro che mi brucia sulla schiena, le sue mani che ancora mi stringono.
Elisa si solleva lentamente, il viso arrossato, le labbra bagnate del piacere di Roberto.
Mio marito sorride, il telefono ancora puntato su di noi.
«Perfetto. Perfetto, davvero.»
E io, inginocchiata, il corpo ancora tremante, so che questo è solo l'inizio.
Roberto si ritira da me, il suo cazzo ancora duro, luccicante dei miei umori e del suo seme. Mi lascia ansimante sul tappeto, le gambe che tremano, il mio corpo che ancora pulsa. Ma non è finita. Non ancora.
Mi giro, guardo Elisa che si asciuga il viso, ancora inginocchiata, il suo respiro affannoso, il viso arrossato. Un sorriso mi sfiora le labbra.
«Ora tocca a te, Elisa» sussurro, il mio sguardo che si fa più feroce, sicuro.
Lei mi guarda, sorpresa, il suo sguardo che cerca quello di Roberto, poi di mio marito. Ma nessuno la ferma.
«Hai sentito Wendy» sorride Roberto, avvicinandosi a lei, la sua mano che la afferra per i capelli, la solleva. «Inginocchiati. Gira il culo.»
Elisa deglutisce, il suo corpo che trema, ma obbedisce. Si mette a quattro zampe davanti a lui, le sue natiche alte, il suo corpo perfetto esposto.
Mio marito si avvicina, il telefono sempre in mano, la fotocamera che registra ogni dettaglio. Si muove attorno a noi, riprende il viso arrossato di Elisa, i suoi occhi pieni di vergogna e desiderio.
«Spalancalo per me» le ordina Roberto, e lei obbedisce, le sue mani che scivolano sulle natiche, le aprono, mostrando il suo sfintere stretto, che pulsa leggermente.
Roberto sputa sulla sua mano, poi sul suo cazzo, lo strofina, e senza alcuna esitazione, preme contro di lei.
Elisa geme, il suo corpo che si tende, ma non si ritrae. Anzi, la vedo spingersi leggermente all’indietro, la sua bocca che si apre in un sospiro soffocato.
«Sì… sì… prendimi…» ansima.
Roberto affonda lentamente, il suo cazzo che si fa strada dentro il suo sfintere, centimetro dopo centimetro. Il suo viso si contorce per il dolore, ma subito si trasforma in piacere.
«Guarda come lo prende…» mormora mio marito, muovendosi attorno a loro, il telefono che cattura ogni espressione di Elisa, ogni gemito soffocato, ogni spasmo.
Roberto inizia a spingere, lento ma deciso, le sue mani che si stringono sui fianchi di Elisa, la sua verga che la riempie, la penetra sempre più a fondo.
«Ti piace, Elisa?» grugnisce, il suo ritmo che aumenta, i suoi colpi che diventano più forti.
«Sì… sì…» geme lei, il viso premuto contro il tappeto, le mani che graffiano la superficie morbida.
Mio marito si abbassa, inquadra il suo viso, la bocca aperta, gli occhi chiusi, il piacere che le esplode in ogni sospiro. Poi si sposta, riprende il cazzo di Roberto che la scopa, che scivola dentro e fuori, il suo buco che si stringe attorno a lui.
Io mi avvicino, mi inginocchio davanti a Elisa, le mie mani che le accarezzano i capelli, le mie labbra che si posano sulle sue.
«Guardami, Elisa…» sussurro.
Lei apre gli occhi, i suoi gemiti che si mescolano ai miei baci. Le nostre lingue si intrecciano, la sua bocca che cerca la mia, disperata.
«Guarda com’è bella…» ride Roberto, il suo ritmo che diventa sempre più brutale. «Una troia perfetta.»
«Apri di più…» sussurra mio marito, il telefono che si avvicina ancora di più, inquadrando ogni dettaglio.
Elisa urla, il suo corpo che si tende, i suoi gemiti che diventano disperati.
«Sì… sì… sì!»
Roberto grugnisce, affonda con un colpo finale, il suo cazzo che pulsa, e poi viene, il suo seme che esplode dentro di lei, il suo respiro che si spezza.
Restano così per un istante, lui che la riempie, lei che ansima, il suo corpo ancora tremante, il viso bagnato del mio piacere.
Mio marito sorride, chiude il video.
«Perfetto.»
E io sorrido. Perché so che questo è solo un altro nodo con cui leghiamo Elisa al nostro gioco. Un altro segreto che lei dovrà proteggere. E che noi useremo.
Roberto si sistema la camicia, ancora ansimante, il viso arrossato, ma il sorriso soddisfatto di un predatore sazio. Mentre si sistema i pantaloni, infila una mano nella tasca, tira fuori un biglietto da visita e lo porge a mio marito.
«Mandami i video» dice, il tono sicuro, gli occhi che brillano di desiderio e complicità. «Voglio rivederli con calma. Magari anche stasera, mentre mi rilasso.»
Mio marito sorride, il telefono ancora saldo nella sua mano.
«Sarà un piacere.»
Io mi alzo lentamente, aggiusto il vestito, il calore tra le gambe che ancora pulsa, il corpo che trema leggermente, ma il mio sorriso è sicuro. Mi avvicino a Roberto, gli sfioro il petto con le dita.
«Non pensi che il mio uomo meriti qualcosa di più?» sussurro, il mio viso così vicino al suo che posso sentire il suo respiro. «Dopotutto, ha saputo… gestire perfettamente la situazione.»
Roberto sorride, il suo sguardo che passa da me a mio marito.
«Oh, non preoccuparti, piccola. Sono sicuro che posso trovargli una posizione più… adatta.»
«Come quella di Elisa, magari?» continuo, il tono morbido, ma le mie parole sono come un coltello affilato.
La stanza si gela. Elisa, che si stava rialzando, il viso ancora arrossato, sbianca. Il suo sguardo passa da me a mio marito, poi a Roberto.
«Questo è… ridicolo…» balbetta, cercando di ricomporsi.
«Ridicolo?» sorride mio marito. «Io non credo. Anzi, penso che sia una splendida idea.»
Roberto si accende una sigaretta, il fumo che si alza lentamente tra di noi.
«Beh, Elisa…» dice, soffermandosi su di lei. «Dopotutto, ho sempre pensato che servisse qualcuno con… iniziativa.»
«Ma… Roberto… io ho sempre…»
«Hai sempre pensato al tuo piacere, Elisa. Come stasera. Ma forse è il momento di pensare anche al piacere degli altri.»
Elisa è pallida, il suo sguardo tradisce il terrore che le scorre sotto la pelle.
«Io… vi prego… posso spiegare…»
Mio marito ride, si avvicina, il telefono che brilla ancora nella sua mano.
«Non c’è nulla da spiegare. Abbiamo tutto registrato. Ogni gemito. Ogni sussurro. Ogni tua piccola perversione. E ora… sei nostra.»
Elisa deglutisce, si volta verso Roberto, ma lui sorride, soffia una boccata di fumo e alza le spalle.
«Non preoccuparti, Elisa. Sono sicuro che potrai trovare un altro ruolo. Magari uno che si adatti meglio ai tuoi… talenti.»
Io mi avvicino a lei, le mie dita che le accarezzano il viso.
«Non sei arrabbiata, vero?» sussurro, il mio sorriso dolce come il veleno. «Dopotutto, è solo un gioco. E in ogni gioco, qualcuno deve perdere.»
Le sue labbra tremano, ma non dice nulla.
Mio marito mi prende per mano, mi guida verso la porta. Roberto ci segue, sorride e ci stringe la mano.
«Non vedo l’ora di ricevere quei video. E di lavorare più… da vicino con voi.»
«Oh, puoi contarci» risponde mio marito, e mentre scendiamo le scale, mi stringe forte la mano.
Elisa resta lì, sola, nuda e sconfitta nel suo stesso salotto. E mentre usciamo dalla villa, non posso fare a meno di ridere.
Abbiamo il potere. E io ho scoperto quanto mi piace usarlo.
Suoniamo il campanello e la porta si apre. Elisa ci guarda, sorpresa, ma il suo sguardo si incupisce subito.
«Wendy. Caro… Non vi aspettavo.»
«Lo so» sorride mio marito, passandole accanto senza aspettare un invito. Io lo seguo, il mio vestito nero aderente che scivola sulle mie curve, le labbra rosse e lucide.
«Elisa, non essere scortese» interviene una voce maschile dal salotto. Un uomo alto, elegante, capelli grigi perfettamente pettinati, un sorriso affilato come un rasoio. «Questi sono amici tuoi?»
Elisa si gira, un sorriso forzato sul viso.
«Sì, certo. Amici… inaspettati.»
«Bene. Amo le sorprese» dice l’uomo, alzandosi e venendoci incontro. «Mi chiamo Roberto. E voi siete…?»
«Lui è mio marito. E io sono Wendy» rispondo, fissandolo negli occhi. Il suo sguardo mi scorre addosso, e vedo subito quel lampo di interesse. Un predatore che riconosce un'altra bestia selvaggia.
«Un vero piacere, Wendy.» Mi prende la mano, la bacia, ma il suo sguardo non lascia il mio. «Spero che rimaniate. Elisa mi stava annoiando a morte con i suoi discorsi di lavoro.»
Elisa deglutisce, forzando un sorriso.
«Non credo che sia il caso…»
«Oh, ma io insisto.» Roberto sorride, gli occhi che si posano sulla scollatura del mio vestito. «Siediti, Wendy.»
Mi accomodo sul divano, le gambe accavallate, il vestito che si solleva appena, lasciando intravedere la pelle nuda. Mio marito si siede accanto a me, ma il suo sguardo è calmo, misurato. La sua mano scivola nella tasca, il telefono che si accende, la fotocamera puntata in basso, ma già in registrazione.
Elisa ci raggiunge, si siede accanto a Roberto, il suo sorriso nervoso.
«Quindi, Wendy…» Roberto si sporge leggermente in avanti. «Lavori per Elisa?»
«Diciamo che… collaboro con lei» sorrido, mordendomi il labbro.
«Interessante. E in che modo, esattamente?»
Elisa cerca di interrompere. «Roberto, forse…»
«Oh, lascia parlare la ragazza» la interrompe lui, una mano che si posa sul ginocchio di Elisa, quasi a trattenerla.
Sento il brivido dell’eccitazione che mi scorre lungo la schiena.
«Beh, mi piace… aiutare Elisa a rilassarsi. Diciamo che sono molto… disponibile.»
Gli occhi di Roberto si accendono.
«Oh, davvero? E come la fai rilassare, Wendy?»
Mi chino leggermente, lasciando che la mia scollatura si apra di più.
«Come preferisce. Sono molto brava a… usare la lingua.»
Il suo sorriso si allarga.
«Elisa… stavi tenendo questa delizia tutta per te?»
Elisa arrossisce, cerca di ridere. «Roberto… è solo un gioco…»
«Allora lasciamola giocare.»
Roberto mi fa cenno di avvicinarmi, e io scivolo sul tappeto, mi inginocchio davanti a lui. Elisa deglutisce, guarda mio marito, ma lui sorride, tranquillo. La sua mano ancora in tasca, il telefono che registra.
«Vuoi giocare, Wendy?» sussurra Roberto, la sua mano che mi accarezza i capelli.
«Sì, signore» rispondo, la mia voce morbida, le mie mani che già si allungano verso la sua cintura, la slacciano, tirano giù la zip.
Il suo cazzo è già teso, duro, e io lo prendo tra le labbra senza esitazione. La mia lingua scivola lungo la cappella, lo succhio, lo lecco, lo accolgo sempre più a fondo.
Roberto geme, la sua mano che si stringe tra i miei capelli, il suo bacino che si muove per incontrare i miei movimenti.
«Dio… Elisa, non sapevo che i tuoi amici fossero così… divertenti.»
Elisa sorride, ma il suo viso è teso, il respiro irregolare. E mio marito la guarda, il suo sguardo che brucia.
«Non è solo divertente. È anche molto obbediente» commenta lui.
«Mostramelo.»
Mio marito si alza, si avvicina a Elisa. La prende per il mento, la costringe a guardarmi mentre succhio il cazzo di Roberto.
«Guarda, Elisa. Guarda come gode. E tu? Sei altrettanto brava?»
Roberto sorride, le sue dita che scivolano sui capelli di Elisa.
«Elisa, cara… perché non ti unisci? Sono curioso di vedere come lavori in squadra con Wendy.»
Elisa trema, ma so che è già perduta. La sua lingua scivola sulle labbra, e poi si inginocchia accanto a me. I suoi occhi incontrano i miei.
«Mostrami…» sussurra, e io sorrido.
Le nostre bocche si alternano sul cazzo di Roberto, le lingue che si sfiorano, le labbra che si incontrano. Sento il calore del suo respiro, i suoi gemiti che si mescolano ai miei.
Mio marito si allontana, la sua mano sempre in tasca, la fotocamera che riprende tutto. Roberto geme, le sue mani che ci afferrano entrambe per i capelli, ci guidano, ci forzano.
«Dio… sì… così…»
Io ed Elisa ci baciamo, le nostre lingue che si incrociano, poi torniamo sul cazzo di Roberto, lo lecchiamo, lo succhiamo insieme.
Quando Roberto geme forte, ci tira i capelli, e sento il suo seme caldo che esplode sulle nostre labbra, sui nostri volti.
Mio marito riprende tutto. I nostri visi bagnati, Elisa che ansima, il suo viso arrossato.
«Ecco cosa succede quando giochi con noi, Elisa» sussurra mio marito, e lei lo guarda, gli occhi spalancati, consapevole di essere già sua. Di essere nostra.
Le mie ginocchia affondano nel tappeto morbido mentre Roberto mi spinge in avanti, il suo cazzo che preme contro la mia fica già bagnata. Mi tiene per i fianchi, le sue mani forti che mi stringono, e senza esitazione mi penetra, affondando dentro di me con un colpo profondo.
Un gemito mi sfugge, la testa che si piega in avanti, le mani che si aggrappano al tappeto. Lui non perde tempo, inizia subito a spingere, le sue spinte forti, decise, che mi scuotono.
Dietro di lui, mio marito continua a filmare, il suo telefono che cattura ogni gemito, ogni colpo, ogni sussurro. I suoi occhi brillano di quella luce crudele che ormai conosco così bene.
«Guarda come la prendo…» grugnisce Roberto, aumentando il ritmo, i suoi colpi che diventano più violenti. «Una piccola troia sempre pronta.»
«Elisa» continua, senza fermarsi, il suo sguardo che si sposta sulla donna ancora inginocchiata accanto a me, il viso sporco del suo seme. «Vieni qui. Leccami il culo mentre scopo questa puttana.»
Elisa esita, il viso che si arrossa, gli occhi che cercano mio marito, quasi a chiedere il permesso. Ma lui sorride.
«Hai sentito. Fai la brava.»
Elisa deglutisce, poi si alza, si avvicina dietro Roberto. Lo vedo che si piega leggermente in avanti, senza smettere di scoparmi, e poi sento il suo gemito profondo.
«Sì… sì… brava… leccami…»
Elisa obbedisce. La sua lingua scivola tra le natiche di Roberto, le sue mani che si appoggiano sui suoi fianchi per mantenere l’equilibrio. Le sue labbra lo baciano, la sua lingua lo lecca, lo esplora.
«Guardali, Wendy» sussurra mio marito, e io alzo lo sguardo. Vedo Roberto che mi scopa sempre più forte, le sue mani che mi stringono, e dietro di lui Elisa che gli lecca il culo, il viso sommerso tra le sue natiche.
La scena è sporca, crudele, e il piacere mi travolge. Geme, i miei fianchi che si muovono per incontrare le sue spinte.
«Sì… sì… scopami…» sussurro, persa nel piacere, le mie dita che si stringono sul tappeto.
«Senti come la prende, Elisa?» grugnisce Roberto, il suo respiro affannoso. «Senti come geme? Questa troia è nata per questo.»
Mio marito si avvicina, il telefono sempre in mano.
«E tu, Elisa? Ti piace? Ti piace leccare il culo di un vero uomo?»
Lei geme, il suo viso ancora nascosto tra le natiche di Roberto, la sua lingua che non smette di muoversi.
«Dio… sì… sì…» ansima, la sua voce soffocata.
Le spinte di Roberto diventano più veloci, più profonde, il suo cazzo che mi riempie, i miei gemiti che si fanno sempre più disperati.
«Vengo… vengo dentro questa troia…» grida, e con un ultimo colpo affonda dentro di me, il suo seme che esplode caldo, riempiendomi.
Restiamo così per un istante, il suo respiro che mi brucia sulla schiena, le sue mani che ancora mi stringono.
Elisa si solleva lentamente, il viso arrossato, le labbra bagnate del piacere di Roberto.
Mio marito sorride, il telefono ancora puntato su di noi.
«Perfetto. Perfetto, davvero.»
E io, inginocchiata, il corpo ancora tremante, so che questo è solo l'inizio.
Roberto si ritira da me, il suo cazzo ancora duro, luccicante dei miei umori e del suo seme. Mi lascia ansimante sul tappeto, le gambe che tremano, il mio corpo che ancora pulsa. Ma non è finita. Non ancora.
Mi giro, guardo Elisa che si asciuga il viso, ancora inginocchiata, il suo respiro affannoso, il viso arrossato. Un sorriso mi sfiora le labbra.
«Ora tocca a te, Elisa» sussurro, il mio sguardo che si fa più feroce, sicuro.
Lei mi guarda, sorpresa, il suo sguardo che cerca quello di Roberto, poi di mio marito. Ma nessuno la ferma.
«Hai sentito Wendy» sorride Roberto, avvicinandosi a lei, la sua mano che la afferra per i capelli, la solleva. «Inginocchiati. Gira il culo.»
Elisa deglutisce, il suo corpo che trema, ma obbedisce. Si mette a quattro zampe davanti a lui, le sue natiche alte, il suo corpo perfetto esposto.
Mio marito si avvicina, il telefono sempre in mano, la fotocamera che registra ogni dettaglio. Si muove attorno a noi, riprende il viso arrossato di Elisa, i suoi occhi pieni di vergogna e desiderio.
«Spalancalo per me» le ordina Roberto, e lei obbedisce, le sue mani che scivolano sulle natiche, le aprono, mostrando il suo sfintere stretto, che pulsa leggermente.
Roberto sputa sulla sua mano, poi sul suo cazzo, lo strofina, e senza alcuna esitazione, preme contro di lei.
Elisa geme, il suo corpo che si tende, ma non si ritrae. Anzi, la vedo spingersi leggermente all’indietro, la sua bocca che si apre in un sospiro soffocato.
«Sì… sì… prendimi…» ansima.
Roberto affonda lentamente, il suo cazzo che si fa strada dentro il suo sfintere, centimetro dopo centimetro. Il suo viso si contorce per il dolore, ma subito si trasforma in piacere.
«Guarda come lo prende…» mormora mio marito, muovendosi attorno a loro, il telefono che cattura ogni espressione di Elisa, ogni gemito soffocato, ogni spasmo.
Roberto inizia a spingere, lento ma deciso, le sue mani che si stringono sui fianchi di Elisa, la sua verga che la riempie, la penetra sempre più a fondo.
«Ti piace, Elisa?» grugnisce, il suo ritmo che aumenta, i suoi colpi che diventano più forti.
«Sì… sì…» geme lei, il viso premuto contro il tappeto, le mani che graffiano la superficie morbida.
Mio marito si abbassa, inquadra il suo viso, la bocca aperta, gli occhi chiusi, il piacere che le esplode in ogni sospiro. Poi si sposta, riprende il cazzo di Roberto che la scopa, che scivola dentro e fuori, il suo buco che si stringe attorno a lui.
Io mi avvicino, mi inginocchio davanti a Elisa, le mie mani che le accarezzano i capelli, le mie labbra che si posano sulle sue.
«Guardami, Elisa…» sussurro.
Lei apre gli occhi, i suoi gemiti che si mescolano ai miei baci. Le nostre lingue si intrecciano, la sua bocca che cerca la mia, disperata.
«Guarda com’è bella…» ride Roberto, il suo ritmo che diventa sempre più brutale. «Una troia perfetta.»
«Apri di più…» sussurra mio marito, il telefono che si avvicina ancora di più, inquadrando ogni dettaglio.
Elisa urla, il suo corpo che si tende, i suoi gemiti che diventano disperati.
«Sì… sì… sì!»
Roberto grugnisce, affonda con un colpo finale, il suo cazzo che pulsa, e poi viene, il suo seme che esplode dentro di lei, il suo respiro che si spezza.
Restano così per un istante, lui che la riempie, lei che ansima, il suo corpo ancora tremante, il viso bagnato del mio piacere.
Mio marito sorride, chiude il video.
«Perfetto.»
E io sorrido. Perché so che questo è solo un altro nodo con cui leghiamo Elisa al nostro gioco. Un altro segreto che lei dovrà proteggere. E che noi useremo.
Roberto si sistema la camicia, ancora ansimante, il viso arrossato, ma il sorriso soddisfatto di un predatore sazio. Mentre si sistema i pantaloni, infila una mano nella tasca, tira fuori un biglietto da visita e lo porge a mio marito.
«Mandami i video» dice, il tono sicuro, gli occhi che brillano di desiderio e complicità. «Voglio rivederli con calma. Magari anche stasera, mentre mi rilasso.»
Mio marito sorride, il telefono ancora saldo nella sua mano.
«Sarà un piacere.»
Io mi alzo lentamente, aggiusto il vestito, il calore tra le gambe che ancora pulsa, il corpo che trema leggermente, ma il mio sorriso è sicuro. Mi avvicino a Roberto, gli sfioro il petto con le dita.
«Non pensi che il mio uomo meriti qualcosa di più?» sussurro, il mio viso così vicino al suo che posso sentire il suo respiro. «Dopotutto, ha saputo… gestire perfettamente la situazione.»
Roberto sorride, il suo sguardo che passa da me a mio marito.
«Oh, non preoccuparti, piccola. Sono sicuro che posso trovargli una posizione più… adatta.»
«Come quella di Elisa, magari?» continuo, il tono morbido, ma le mie parole sono come un coltello affilato.
La stanza si gela. Elisa, che si stava rialzando, il viso ancora arrossato, sbianca. Il suo sguardo passa da me a mio marito, poi a Roberto.
«Questo è… ridicolo…» balbetta, cercando di ricomporsi.
«Ridicolo?» sorride mio marito. «Io non credo. Anzi, penso che sia una splendida idea.»
Roberto si accende una sigaretta, il fumo che si alza lentamente tra di noi.
«Beh, Elisa…» dice, soffermandosi su di lei. «Dopotutto, ho sempre pensato che servisse qualcuno con… iniziativa.»
«Ma… Roberto… io ho sempre…»
«Hai sempre pensato al tuo piacere, Elisa. Come stasera. Ma forse è il momento di pensare anche al piacere degli altri.»
Elisa è pallida, il suo sguardo tradisce il terrore che le scorre sotto la pelle.
«Io… vi prego… posso spiegare…»
Mio marito ride, si avvicina, il telefono che brilla ancora nella sua mano.
«Non c’è nulla da spiegare. Abbiamo tutto registrato. Ogni gemito. Ogni sussurro. Ogni tua piccola perversione. E ora… sei nostra.»
Elisa deglutisce, si volta verso Roberto, ma lui sorride, soffia una boccata di fumo e alza le spalle.
«Non preoccuparti, Elisa. Sono sicuro che potrai trovare un altro ruolo. Magari uno che si adatti meglio ai tuoi… talenti.»
Io mi avvicino a lei, le mie dita che le accarezzano il viso.
«Non sei arrabbiata, vero?» sussurro, il mio sorriso dolce come il veleno. «Dopotutto, è solo un gioco. E in ogni gioco, qualcuno deve perdere.»
Le sue labbra tremano, ma non dice nulla.
Mio marito mi prende per mano, mi guida verso la porta. Roberto ci segue, sorride e ci stringe la mano.
«Non vedo l’ora di ricevere quei video. E di lavorare più… da vicino con voi.»
«Oh, puoi contarci» risponde mio marito, e mentre scendiamo le scale, mi stringe forte la mano.
Elisa resta lì, sola, nuda e sconfitta nel suo stesso salotto. E mentre usciamo dalla villa, non posso fare a meno di ridere.
Abbiamo il potere. E io ho scoperto quanto mi piace usarlo.
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