La ristrutturazione

Scritto da , il 2018-06-01, genere gay

miei vicini di casa hanno deciso di ristrutturare casa ed ovviamente per tutto il vicinato iniziano i disagi dovuti a muratori, camion, rumore, polvere, ed essendo estate tutto si accentua ma andando al lavoro di giorno non mi accorsi del disagio sino a sera; al mio ritorno c’era della polvere strana sui panni stesi, scesi in strada e mi avviai incazzato dai vicini; chiamai non mi rispose nessuno, allora entrai: c’erano i muratori, si stavano lavando nella fontana del giardino,era uno spettacolo: tre uomini sui trentanni, non belli ma con un fisico mozzafiato, in pantaloncini. uno dei tre, si avvicinò e mi chiese cosa volessi, non dissi niente del vero motivo, dissi che volevo parlare con il loro capo per dei lavori che intendevo fare.lui mi disse che il capo era lui e che avessi voluto sarebbe passato da me a vedere il da farsi, lo ringraziai e tornai a casa per inventare cosa fargli fare, avevo una stanza con dell’umidità avrei fatto vedere quella. Dopo pochi minuti suonò il campanello, apri, il bel muratore di prima entrò, mi spiego che per lui era un artigiano ed era geometra e che faceva di persona i lavori, gli feci vedere la stanza lui guardò il muro, intanto io ero imbambolato con il suo bel culo sodo, si girò, mi disse che avrebbe risolto tutto in un paio di giorni di lavoro, dissi che potevavo cominciare quando volevano, mi rispose che appena finito il lavoro dei vicini, tutti e tre si sarebbero dedicati al mio lavoro. Dopo una settimana iniziano i lavori a casa mia, presi delle ferie così sarei stato a casa a controllare. la mattina entrano, ci presentiamo: il capo era Massimo, carino scuro, occhi neri, non alto ma con un corpo e due gambe da favola e poi c’erano Vlad ed Igor, due rumeni alti possenti muscolosissimi. io mi presentai, gli offri il caffè, mi chiesero se ero sposato, risposi che ero separato e non avevo figli, poi iniziarono a lavorare, io intanto ne approfittai per pulire bene le altre stanze.
La mattinata finì velocemente, i tre ragazzi si fermarono per il pranzo, io mangiai un panino, poi mi stirai sul divano, accesi la tele, poco dopo rientrarono i tre, feci il caffè, intanto Igor guardava in giro e notò i film porno su di una mensola vicino la tele. ne prese uno, lo mostrò e ridendo mi disse che ogni tanto una bella sega era salutare; ridemmo tutti, poi ripresero a lavorare sino all’orario stabilito. mi chiesero se potevano usare il bagno, per una lavata veloce, io gli dissi che se volevano potevano fare la doccia, Massimo rispose che una sciacquata veloce sarebbe bastata, entrarono in bagno e lasciarono la porta aperta, li ammiravo furtivamente, Massimo se ne accorse, sorrise, poi uscirono dal bagno, si ricomposero, mi salutarono ed andarono a casa. Appena usciti mi spogliai e cominciai a masturbarmi, presi il mio vibratore e me lo misi nel culo, ma d’un tratto senti bussare la porta che dava nel giardino; mi rivesti immediatamente, aprì, era Massimo, aveva dimenticato le chiavi del furgone. andai nella stanza dei lavori a prenderle, appena tornato Massimo aveva il vibratore in mano e, con un sorriso sornione, mi disse che dalla porta aveva visto tutto. si avvicinò, il suo ventre toccava con il mio, mi passò il vibratore tra le labbra, mi spinse verso il basso, mi fece inginocchiare slacciò il pantaloncini, tirò fuori il cazzo e me lo mise in bocca, io lo misi tutto dentro, gli altri due ragazzi erano fermi sull’uscio, guardavano e si toccavano le patte, Massimo fece cenno di entrare, subito si misero al suo fianco, tirarono fuori il loro cazzo e li presi con le mani. mi alternavo, nel leccare, le loro cappelle... bello, mh. Massimo si spogliò nudo si mise dietro di me, mi tolse i vestiti, poi mi alzo il culo e cominiciò a leccarlo; io godevo come un matto, poi con un sol colpo mi inculò, cominciò a fottermi, intanto continuavo a godermi con la bocca il cazzo di Igor.
Vlad si spostò e si mise sotto, mi prese il cazzo in bocca, poi mentre Massimo mi trivellava il culo si posizionò a terra, Massimo uscì ed io mi sedetti sul possente cazzo di Vlad, era pìù lungo ma non più grosso, Massimo avvicinò il suo cazzo al mio culo, (cazzo volevano scoparmi in due) entrò piano piano nel mio culo insieme a Vlad, urlai dal dolore ma Igor mi tappò la bocca con il suo cazzo, poi il dolore scomparve, godevo come un matto, più mi scopavano più godevo. Igor prese a scoparmi la bocca sentivo il suo cazzo in gola, poi lo sentì sborrare in gola non potei fare altro che ingoiare,poi anche gli altri due, sborrarrono, nel mio ormai sfondato culo, lo inondarono, nel frattempo senza toccarmi venni anch’io, in una sborrata liberatoria, ci sdraiammo tutti a terra, ci guardammo e a quel punto li invitai tutti a fare una doccia, scoppiammo a ridere e ci

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