Mio figlio Elia mi scopa insieme ad un suo amico
di
AngelicaBellaWriter
genere
incesti
Elia mi guarda strano da giorni. Ha in mente qualcosa. Lo capisco da come mi fissa il culo quando passo, da come mi infila le dita in cucina mentre mescolo la pasta.
Un giorno, mentre mi asciugo i capelli nuda davanti allo specchio, entra e me lo dice. Secco.
«Stasera porto uno.»
«Uno cosa?»
«Uno che ti scopa con me.»
Mi giro. Lo guardo.
Ride.
«Non sei pronta per quel cazzo. Te lo giuro.»
«E tu sei pronto per vedermi godere con un altro?»
Non risponde.
Ma ha il cazzo duro nei pantaloni.
Tutto già deciso.
Alle dieci suona il campanello. Apro in vestaglia. Nuda sotto.
È lui. Karim.
Pelle scura, occhi cattivi, spalle larghe.
E una protuberanza sotto i jeans che mi blocca il respiro.
Non ci stringiamo la mano.
Mi guarda il seno. Poi la bocca.
«Piacere.»
«Vedremo» rispondo.
In camera non si perde tempo.
Elia mi slaccia la vestaglia e me la strappa via.
«A quattro. Ora.»
Ubbidisco. Non per obbedienza, ma perché lo voglio. Mi inginocchio sul letto, culo in aria, figa aperta. Bagnata da un’ora.
Karim si abbassa la zip.
Quando il cazzo gli salta fuori, mi viene da gemere.
È grosso. No, enorme. Nero e gonfio. La cappella sembra un pugno.
«Vuoi provarlo?» chiede Elia.
Non rispondo.
Lo prendo in bocca. Solo la punta, e mi sento già scoppiare.
Karim mi afferra la testa.
Mi scopa la gola.
Sento Elia che mi apre dietro.
Due dita. Poi tre.
La figa gocciola.
«Puttana» dice piano. «Guarda come cola.»
Mi sputa sul buco del culo.
Mi spalanca.
Karim mi spinge giù. Mi monta.
Il suo cazzo entra piano. Poi fino in fondo.
Mi spacca.
Grido.
Elia si infila sotto.
Mi lecca la figa mentre Karim mi sventra.
«Sai di cazzo» mi dice.
E continua a leccare.
Poi mi gira.
Ora sono sotto Karim, sopra Elia.
Due cazzi. Due.
Uno dentro. Uno in bocca.
Mi sbattono come una bambola.
Elia mi schiaffeggia le tette.
Karim mi tiene le gambe aperte con forza.
«Hai una figa che succhia» ringhia.
Io godo.
Godo fino a sentirmi stordita.
Mi piscio addosso.
Squirto. Grido. Vengo.
Ma non è finita.
Mi girano ancora.
Mi tengono ferma.
Karim mi apre il culo.
«No... è troppo...»
«Zitta.»
Mi entra dentro.
Un dolore sporco. Bellissimo.
Elia intanto mi riempie la figa.
Due dentro.
Mi aprono.
Mi distruggono.
«Sei solo un buco, oggi» sputa Elia.
«Due» aggiunge Karim.
E ridono.
Io piango.
E vengo ancora.
Mi tremano le gambe.
Mi viene da svenire.
«Ti sei svuotata, troia?»
«Non ancora.»
Karim esce.
Elia lo guarda.
«Vieni in faccia.»
Lui mi prende per i capelli.
Spara tutto sul mio viso. Bocca, occhi, mento.
Sborra calda, densa, ovunque.
Elia mi scopa ancora due minuti.
Poi si sfila.
Si masturba sopra il mio petto.
E viene.
Mi inonda.
Restiamo zitti.
Io distesa.
Sporca.
Sfondata.
Karim si riveste.
«Buona roba» dice, e se ne va.
Elia si sdraia accanto a me.
Mi lecca via lo sperma da una guancia.
«Domani facciamo il bis.»
Mi volto.
Sorrido.
«Solo se posso prenderli in culo tutti e due. Stavolta insieme.»
Un giorno, mentre mi asciugo i capelli nuda davanti allo specchio, entra e me lo dice. Secco.
«Stasera porto uno.»
«Uno cosa?»
«Uno che ti scopa con me.»
Mi giro. Lo guardo.
Ride.
«Non sei pronta per quel cazzo. Te lo giuro.»
«E tu sei pronto per vedermi godere con un altro?»
Non risponde.
Ma ha il cazzo duro nei pantaloni.
Tutto già deciso.
Alle dieci suona il campanello. Apro in vestaglia. Nuda sotto.
È lui. Karim.
Pelle scura, occhi cattivi, spalle larghe.
E una protuberanza sotto i jeans che mi blocca il respiro.
Non ci stringiamo la mano.
Mi guarda il seno. Poi la bocca.
«Piacere.»
«Vedremo» rispondo.
In camera non si perde tempo.
Elia mi slaccia la vestaglia e me la strappa via.
«A quattro. Ora.»
Ubbidisco. Non per obbedienza, ma perché lo voglio. Mi inginocchio sul letto, culo in aria, figa aperta. Bagnata da un’ora.
Karim si abbassa la zip.
Quando il cazzo gli salta fuori, mi viene da gemere.
È grosso. No, enorme. Nero e gonfio. La cappella sembra un pugno.
«Vuoi provarlo?» chiede Elia.
Non rispondo.
Lo prendo in bocca. Solo la punta, e mi sento già scoppiare.
Karim mi afferra la testa.
Mi scopa la gola.
Sento Elia che mi apre dietro.
Due dita. Poi tre.
La figa gocciola.
«Puttana» dice piano. «Guarda come cola.»
Mi sputa sul buco del culo.
Mi spalanca.
Karim mi spinge giù. Mi monta.
Il suo cazzo entra piano. Poi fino in fondo.
Mi spacca.
Grido.
Elia si infila sotto.
Mi lecca la figa mentre Karim mi sventra.
«Sai di cazzo» mi dice.
E continua a leccare.
Poi mi gira.
Ora sono sotto Karim, sopra Elia.
Due cazzi. Due.
Uno dentro. Uno in bocca.
Mi sbattono come una bambola.
Elia mi schiaffeggia le tette.
Karim mi tiene le gambe aperte con forza.
«Hai una figa che succhia» ringhia.
Io godo.
Godo fino a sentirmi stordita.
Mi piscio addosso.
Squirto. Grido. Vengo.
Ma non è finita.
Mi girano ancora.
Mi tengono ferma.
Karim mi apre il culo.
«No... è troppo...»
«Zitta.»
Mi entra dentro.
Un dolore sporco. Bellissimo.
Elia intanto mi riempie la figa.
Due dentro.
Mi aprono.
Mi distruggono.
«Sei solo un buco, oggi» sputa Elia.
«Due» aggiunge Karim.
E ridono.
Io piango.
E vengo ancora.
Mi tremano le gambe.
Mi viene da svenire.
«Ti sei svuotata, troia?»
«Non ancora.»
Karim esce.
Elia lo guarda.
«Vieni in faccia.»
Lui mi prende per i capelli.
Spara tutto sul mio viso. Bocca, occhi, mento.
Sborra calda, densa, ovunque.
Elia mi scopa ancora due minuti.
Poi si sfila.
Si masturba sopra il mio petto.
E viene.
Mi inonda.
Restiamo zitti.
Io distesa.
Sporca.
Sfondata.
Karim si riveste.
«Buona roba» dice, e se ne va.
Elia si sdraia accanto a me.
Mi lecca via lo sperma da una guancia.
«Domani facciamo il bis.»
Mi volto.
Sorrido.
«Solo se posso prenderli in culo tutti e due. Stavolta insieme.»
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