La vacanza estiva 6

di
genere
incesti

Varcata la soglia di casa ci buttammo subito nella doccia. Mi lavai per primo, avendo i capelli corti mi sarei asciugato prima in modo da preparare la cena per tutti.
Uscito dalla doccia entro subito lei, così scesi le scale di casa per recarmi in cucina per vedere cosa potesse offrire il frigo.
A mio malincuore trovai il frigo vuoto, c’erano solo delle carote e delle birre, diciamo che non era proprio una cena da campioni carote e birra, c’era da inventarsi qualcosa.
Pensai di portarla fuori al ristorante , ma poi gli zii che avrebbero mangiato, così optai per chiamare gli zii per chiedergli se volessero mangiare delle pizze.
Avallarono la mia proposta con gioia, dicendomi i loro gusti delle pizze così mancava solo la mia pizza e quella di Sara, così mi avviai verso la camera per decidere con lei le nostre pizze.
Mi intrufolai in camera e la trovai vuota, scorgendo la porta del bagno con un leggero spiraglio e li vidi uno spettacolo mozzafiato che non mi lasciò per niente indifferente.
Sara stava uscendo dalla doccia e prendendo una asciugamano cominciò ad asciugarsi, diciamo che fu un bellissimo spettacolino privato anche perché la vidi in tutto il suo splendore dedicandosi al suo corpo.
Dopo aver spento il phone per asciugarsi i capelli lì lego e comincio a spalmarsi delle creme, seduta su una sedia in bagno apri completamente le gambe per spalmare bene le creme e lì la vidi, dal bel ciuffo di peli che si ritrovava oggi in spiaggia osò un look più fresco optando per depilarsi completamente.
Trovai la scelta una cosa molto curiosa visto che il ciuffetto di peli neri sul pube lo teneva davvero molto curato e sempre sistemato al meglio, anche se la sua scelta non mi dispiaceva per niente perché ora era bella visibile ma non solo per me ma anche per le persone in spiaggia per il giorno dopo.
Notai che finiti i rituali della crema si avvolse con una asciugamano che copriva solo i seni lasciando fuori un po’ il suo sedere e si diresse verso di me, mi tolsi subito dalla porta per evitare di fare la figura del guardone ma a malincuore non feci in tempo e così mi beccò proprio lì fuori e sbilanciandomi caddi di culo proprio ai suoi piedi.
Rimase ferma in piedi davanti a me esordendo con “se volevi guardarmi nuda potevi spalancare la porta senza nasconderti", arrossì davvero tanto perché fui beccano in flagrante e sinceramente pensai " perché nascondersi, tutta la giornata l’hai vista nuda".
Mi superò lasciandosi cadere là asciugamano dirigendosi verso l’armadio per decidere cosa mettersi optando per un perizoma color rosa antico in pizzo, un pantaloncino che lasciava le sue forme belle marcate di colore rosso e in fine una canotta bianca così attillata che si intravedevano perfettamente i suoi magnifici capezzoli.
Ordinai le pizze in sua presenza facendole scegliere ciò che volesse, finita la chiamata decidendo l’orario per farle consegnare ci rimaneva solo una cosa da fare, attendere.
Cominciai a preparare la sala da pranzo apparecchiando per tutti noi e finalmente arrivarono gli zii che mi diedero una mano, e stranamente arrivarono anche con la spesa.
Più tardi arrivò anche la pizza, devo ammettere che la trovai molto saporita con un impasto leggero, anche se la pietanza mi soddisfò mi stava girando altro per la testa infatti pensavo solo a cosa sarebbe potuto succedere dal momento che saremmo saliti in camera, gli scenari potevano essere multipli e le idee tante, infatti mi toccava solo aspettare per saperlo.
Aiutai a sparecchiare con l’aiuto di Sara, gli zii vedendoci sistemare si presero una pausa andando a fare una passeggiata lungo la spiaggia.
La porta d’entrata si chiuse eravamo decisamente soli , anche se aveva smesso di piovere era troppo tardi per vedere le stelle su quella collina così ripiegammo scegliendo di giocare al classico gioco di carte chiamato UNO.
Prese le carte e sistemati uno difronte a l’altro la partita prese d’animo, perse le mie prime tre partite Sara decise che chi perdeva avrebbe dovuto compiere una penitenza scelta dal vincitore e senza nessun timore accettai.
La nuova partita era già in opera e per mia fortuna la vinci, toccava solo scegliere la penitenza da farle fare.
Scelsi qualcosa di semplice dicendole che doveva urlare come una pazza per otto secondi e così lo fece subito, per poi cominciare a giocare ancora dove persi, ora toccava a lei a scegliere.
Rimase seduta sul letto con le dita portate alla bocca e lo sguardo rivolto in su in modalità da pensatore per poi dire "ci sono, devi leccarmela".


Ringrazio per chi è arrivato fin qui , ci vediamo nella settima parte , grazie mille ancora.
Per commenti, suggerimenti, idee, notizie, critiche o solo per un saluto mi trovate alla e-mail
possoavereiltuonumero39@gmail.com
di
scritto il
2025-03-23
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