Canzoni #1
di
RunningRiot
genere
etero
Ti chiamo. Dico "ciao, sono Annalisa", anche se il display te l’ha già detto. Non dovrei, ma ho voglia di rivederti: "Che fai?". Non ho aspettato giorni che chiamassi tu, non ho passato notti a farmi ditalini pensando alla nostra prima volta, alla nostra ultima volta, a tutte le volte in mezzo. L’ho fatto io, così sarò io a vincere, stavolta, e tutto questo potrà finalmente finire. Non sono mai stata così onesta con me stessa e allo stesso tempo non ho mai mentito così tanto a me stessa.
Passo un'ora a truccarmi, io che mi trucco così poco e odio tutto quel tempo passato davanti allo specchio. Per dirla tutta, non sono nemmeno tanto capace. È evidente che lo faccio per dimostrare qualcosa, mi dico, anche se non so bene a chi. E metto anche questi tacchi assassini, i più alti che ho. No, è vero, non ho alcun bisogno di sentirmi più alta. Ho bisogno di sentirmi più potente. Wow.
Però mi sono messa il rossetto pensando che dopo non dovrai andare da nessuna parte. E anche questo vestito l’ho indossato per te. Comunque vada, di qualcosa finirò per pentirmi.
Sono in ritardo. Tu diresti “come al solito” ma non è vero. Ti vedo dal marciapiede, sei seduto al tavolo accanto alla vetrata che guardi il telefono. Sei come sempre, quel bello/non bello che mi ha fatto piegare le gambe la prima volta che ti ho visto. Forse la barba di un giorno, quella che mi porta in paradiso quando mi grattugia l’interno coscia.
Vorrei coglierti di sorpresa, ma tu alzi lo sguardo un attimo prima e dici "ciao". Io che sono venuta qui per vincere ho già perso.
Perché nessuno mi fa flippare come te, nessuno mi fa diventare sdrucciolevole come te, nessuno mi intorta come te.
E nessuno mi scopa come te, lo sai. Lo sai perché te l’ho detto io.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho gridato mentre venivo e tu mi guardavi morire.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho strillato a quattro zampe sul tuo letto.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho ansimato dopo esserti crollata accanto.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho farfugliato mentre ti ripulivo il cazzo con la bocca.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho ululato appoggiata a una panchina con la città ai nostri piedi.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho lacrimato persino quando mi hai inculata.
Nessuno mi incula come te quando ti chiedo se dirai alla tua ragazza che sono io la tua ragazza.
Scivolo via dalle tue lenzuola in silenzio, alle cinque del mattino, anche se tu dormi come dopo una lunga cavalcata e niente ti sveglierebbe. Cavalcare è la cosa che ti riesce meglio, dopotutto, forse l’unica. Essere cavalcata è ciò cui non riesco a rinunciare, lo so.
Ma la verità è che nessuno, neanche tu, sa fottermi come so fottermi da sola. Una fuoriclasse, io: scommetto sempre sui cavalli sbagliati sapendo benissimo che sono quelli sbagliati.
Chissà se lascio la mancia al tassista perché mi ha portata via o perché mi ha portata via solo fino alla prossima volta. Chissà per cosa sto pagando. Chissà perché mi sento sola.
Però la notte è bellissima e mi siedo sul muretto accanto al mio portone a guardare il buio che si muove ad ogni alito di vento.
Chissà perché mi sento sola.
Passo un'ora a truccarmi, io che mi trucco così poco e odio tutto quel tempo passato davanti allo specchio. Per dirla tutta, non sono nemmeno tanto capace. È evidente che lo faccio per dimostrare qualcosa, mi dico, anche se non so bene a chi. E metto anche questi tacchi assassini, i più alti che ho. No, è vero, non ho alcun bisogno di sentirmi più alta. Ho bisogno di sentirmi più potente. Wow.
Però mi sono messa il rossetto pensando che dopo non dovrai andare da nessuna parte. E anche questo vestito l’ho indossato per te. Comunque vada, di qualcosa finirò per pentirmi.
Sono in ritardo. Tu diresti “come al solito” ma non è vero. Ti vedo dal marciapiede, sei seduto al tavolo accanto alla vetrata che guardi il telefono. Sei come sempre, quel bello/non bello che mi ha fatto piegare le gambe la prima volta che ti ho visto. Forse la barba di un giorno, quella che mi porta in paradiso quando mi grattugia l’interno coscia.
Vorrei coglierti di sorpresa, ma tu alzi lo sguardo un attimo prima e dici "ciao". Io che sono venuta qui per vincere ho già perso.
Perché nessuno mi fa flippare come te, nessuno mi fa diventare sdrucciolevole come te, nessuno mi intorta come te.
E nessuno mi scopa come te, lo sai. Lo sai perché te l’ho detto io.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho gridato mentre venivo e tu mi guardavi morire.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho strillato a quattro zampe sul tuo letto.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho ansimato dopo esserti crollata accanto.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho farfugliato mentre ti ripulivo il cazzo con la bocca.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho ululato appoggiata a una panchina con la città ai nostri piedi.
- Nessuno mi scopa come te!
Te l’ho lacrimato persino quando mi hai inculata.
Nessuno mi incula come te quando ti chiedo se dirai alla tua ragazza che sono io la tua ragazza.
Scivolo via dalle tue lenzuola in silenzio, alle cinque del mattino, anche se tu dormi come dopo una lunga cavalcata e niente ti sveglierebbe. Cavalcare è la cosa che ti riesce meglio, dopotutto, forse l’unica. Essere cavalcata è ciò cui non riesco a rinunciare, lo so.
Ma la verità è che nessuno, neanche tu, sa fottermi come so fottermi da sola. Una fuoriclasse, io: scommetto sempre sui cavalli sbagliati sapendo benissimo che sono quelli sbagliati.
Chissà se lascio la mancia al tassista perché mi ha portata via o perché mi ha portata via solo fino alla prossima volta. Chissà per cosa sto pagando. Chissà perché mi sento sola.
Però la notte è bellissima e mi siedo sul muretto accanto al mio portone a guardare il buio che si muove ad ogni alito di vento.
Chissà perché mi sento sola.
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