La gladiatrice Episodio 25

di
genere
dominazione

Arrivai finalmente dinanzi al cancello della villa. C'era ancora, poggiata sul
muretto, la scala usata per scavalcare e la usammo. Cartright era abbastanza
tranquillo e sicuro del fatto suo. E se avesse avuto ragione? Se Sonja fosse
stata così subordinata ai suoi voleri da regalargli la libertà? Al diavolo!
Non m'importava nulla del colonnello e del suo destino. Mi preoccupava semmai
il quadro che aveva dipinto sul rapporto tra me e Sonja e in cuor mio mi
dicevo che aveva ragione. Anch'io pensavo che Sonja, se appena si fosse
stancata un po' di me, mi avrebbe ucciso senza nemmeno pensarci un minuto e
io ormai mi ero giocata la possibilità di fuggire lontano da lei. Ma in
fondo, io non volevo fuggire. Se ci fosse stata una sola possibilità di far
funzionare quel rapporto, io avevo il dovere di provarci. Aprii la porta con
un po' di tensione che subito si stemperò appena misi a fuoco ciò che si
trovava di fronte a me. Sonja era seduta sul divano con le gambe accavallate
intenta a fumare una sigaretta e in piedi Alejandro con un fucile puntato,
Joe e Jeff e, sotto mira del fucile, in ginocchio, due degli uomini del
colonnello. Come era stato facile pronosticare, era stata Sonja ad avere la
meglio e io sospirai soddisfatto. Eravamo riusciti a respingere l'attacco.
Appena ci vide, Sonja sorrise entusiasticamente

" Sapevo che ce l'avresti fatta, Jason." esordì rivolgendosi a me e poi posò
lo sguardo sul mio prigioniero "Vieni Cartright. Questi due sono gli ultimi
uomini che ti sono rimasti e si sono arresi. Gran brutta idea quella di
togliermi di mezzo"

" Si Sonja, gran brutta idea. Ho sottovalutato la tua abilità strategica come
militare ma soprattutto ho sottovalutato l'importanza che per te avrebbe
potuto avere un uomo come Jason. Ma siamo ancora in tempo per ricominciare
tutto. Tu hai bisogno di me come io ho bisogno di te. Io ho la possibilità di
farti guadagnare altri milioni di dollari e di farti divertire organizzando
altri incontri clandestini. Ho fatto un errore, ma chi non li fa, vero Sonja?"

" Oh certo, chi non li fa? Io ad esempio ho fatto un grosso errore ad obbedire
ciecamente ai tuoi ordini per tanti anni. Sai Thomas, io ti consideravo una
specie di figura paterna e invece io per te sono stata solo una cavia, il
mezzo per vincere la tua guerra personale in Afghanistan e infine quella che
ti ha fatto guadagnare un sacco di soldi"

" Ma li hai guadagnati anche tu. Avanti Sonja, non dimenticare chi ti ha
salvata dalla polizia quando eri ricercata per omicidio e chi ti ha dato modo
di creare il tuo piccolo mondo dove regni incontrastata"

" Si, hai ragione. Ma c'è un piccolo problema. Nel mio regno io sono la
padrona assoluta e chi mi tradisce o mi attacca muore. Mettiti in ginocchio ai
miei piedi" Osservai Cartright. L'uomo stava perdendo ormai gran parte della
sua sicurezza e dal suo volto cominciavano a notarsi delle serie
preoccupazioni per la piega che stavano prendendo gli eventi. Credeva di
riuscire ancora a manipolare Sonja ma l'atteggiamento della donna lo stava
facendo ricredere. Si inginocchiò dinanzi a Sonja che aspirò l'ennesima
boccata della sua sigaretta, la spense e osservo' il suo ex superiore
mettendogli poi il suo stivale da militare sulla faccia "Bravo Thomas. Come
vedi, gli ordini li do io, ormai"

" Certo Sonja. Sei tu che comandi. Mi vuoi umiliare per l'errore che ho
commesso ed è giusto che tu lo faccia. Vuoi che baci i tuoi piedi? Lo faccio.
Ora il potere ce l'hai completamente tu, ma uccidermi sarebbe un grave errore.
Io e te abbiamo un filo che ci lega indissolubilmente" La voce di Cartright
ora tremava mentre tutti noi eravamo in religioso silenzio ad osservare gli
eventi. L'uomo baciò ripetutamente gli stivali di Sonja in segno della sua
sottomissione e poi alzò gli occhi verso di lei "Ecco, l'ho fatto. Se era
questo ciò che desideravi, io l'ho fatto. Dimmi cos'altro vuoi e io lo
farò. Vuoi tutti i miei soldi? Sono una piccola fortuna ed è tua. Basta che
tu mi lasci vivere e poi ricominceremo a lavorare insieme" Sonja si alzò
ergendosi in tutta la sua maestosa altezza e guardò sorridendo Cartright,
quindi gli mise il piede sopra la sua testa

" Si, potrebbe essere una buona idea. Quei soldi considerali già miei, non è
così?"

" Certo Sonja. Tutto quello che vuoi" disse l'ex colonnello sempre più in
preda al terrore. Le cose non stavano andando come aveva previsto e io stavo godendo del suo terrore.

Per commenti, scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
di
scritto il
2024-04-26
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