Sushi

Scritto da , il 2020-06-04, genere trio

-Amore, tra una settimana, tieniti libera che ti porto fuori a mangiare Sushi!-
Il riso raggiante, gli occhioni grandi sul viso dalla pelle scura, Jadine prese per mano Yuko alla fine delle lezioni universitarie di quel pomeriggio, formulando l'invito con discrezione.
-Per il tuo compleanno?- indovinò la giapponese. Jadine annuì, con uno sguardo invitante.
-Non ho mai mangiato questo sushi e la cosa migliore è mangiarlo con una giapponese, non trovi?-
Yuko guardò l'amica, senegalese, con un misto di orgoglio e dubbio.
-Senti, chocolat.... ti pare che una giapponese va a mangiare sushi in un ristorante in Italia???-
-Eh! E che c'è di strano?- si scusava la giovane africana.
-Ma dai....!-
Jadine manifestò tutta la sua delusione facendo un faccino come di cucciolo di micio. Yuko strizzò l'occhio in un'espressione maliziosa: non avrebbe mai voluto deludere la sua migliore amica.
-Gianduiotto, il sushi te lo faccio io!-
-Wow!!!- esplose di rinnovato entusiasmo l'africana. -Sei capace?-
-Stai scherzando?- Yuko fece la finta offesa. Poi si avvicinò di fronte all'amica.
-Guarda questi occhi: cosa vedi?-
Jadine si alzò sulla punta dei piedi e la baciò delicatamente sulle labbra.
-Vedo.... vedo.... un irresistibile musetto giallo!-
-Ahaaa! Poi?-
-Un visetto orientale.-
-Giapponese!- la corresse Yuko.
Jadine annuì emozionata. Adorava il viso di Yuko, i suoi occhi a mandorla, gli zigomi alti, la bocca come un cuoricino di rosa...
La giapponese sorrise dolce. Si spinse lei questa volta a baciarla sulle labbra, incurante degli studenti che passavano vicine e che lanciavano sguardi interessati.
-Guarda che però devi mangiarlo con le bacchette, se no non se ne fa nulla!-
-Uhuuuu! Bacchette! Mi dovrai insegnare, allora!-
-Vedremo..... Ho qualche idea.... Posso chiedere ad un'altra amica di darmi una mano?- continuò l'asiatica che stava cogitando alcune idee particolari.
-Certo! Chi è? La conosco?-
-Non ancora, è una coreana, si chiama Takama.-
-Ma è.... anche lei.... sai, ci conto a passare la serata con te.- Disse Jadine con aria di mistero.
-Lesbica?- Yuko andava subito al sodo, senza giri di parole. -Mmmmmm.... io penso di sì, ma lei non lo sa ancora!-
-Sarà un'ottima occasione per verificarlo! Ma ti toccherà fare tutte quelle formine con le alghe?- chiese ancora l'africana, che un po' si era documentata.
-Naaaah! Quella è l'alga nori, non so se si trova e comunque dubito che sia buona. E se mi metto a fare formine esco scema. Ti farò chirashizushi!-
-Apperò!- concluse con espressione da intenditrice Jadine che non sapeva assolutamente di cosa si stesse parlando.

Il giorno stabilito Yuko e Takama si presentarono alla porta di Jadine con due grosse borse piene di scatole e attrezzi.
Jadine squadrò la sud coreana da testa a piedi. Era una ragazza più giovane di loro, un po' più bassa, con un seno piccolo, ma una pronunciata curva tra la vita e i fianchi; “chissà che bel culetto avrà!” pensò l'africana che pregustava una bella serata. Un viso molto grazioso e imbarazzato completava il quadro. Gli occhi orientali, una vera passione per la senegalese, avevano una piega molto più pronunciata rispetto a quelli di Yuko. I capelli lunghi fino al sedere trattenuti da una sommaria coda.
Le due orientali colonizzarono subito la cucina, impedendo all'africana di accedervi.
Jadine propose di apparecchiare il basso tavolino del soggiorno, ma anche questo le fu vietato.
-Tranquilla- la rassicurò Yuko. -È già tutto pronto, non devi aspettare, abbiamo anche la birra coreana!-
-Si, ma i piatti?-
-Niente piatti!-
E mentre Takama celava con la mano una maliziosa risatina, le due asiatiche si chiusero ad armeggiare in cucina.
L'attesa di Jadine durò veramente poco. Takama uscì poco dopo dalla cucina con una grande insalatiera piena di riso bianco, ma quello che colpì la senegalese era piuttosto il suo abbigliamento.
Spalle nude sotto un grembiule bianco che la coreana si era stretta attorno al corpo sinuoso cui l'indumento aderiva come una seconda pelle. Il seno ben demarcato, i capezzoli sporgevano sotto il tessuto.
Jadine la osservava con due occhi spalancati. -Sarà mica..... Nuda!!!- concluse, quando la ragazza, passandole davanti, si piegò ad appoggiare il riso, mostrando un culetto molto aggraziato e dalle forme perfette.
-Fiuuuuu!- Jadine si passò una mano sulla fronte. -Si comincia bene... molto, molto bene!-
Yuko fece ingresso in soggiorno con due grandi vassoi traboccanti di pesce crudo di vari colori.
Jadine potè apprezzare che anche l'amica si era rivestita di un aderente grembiule bianco, e nient'altro. Il seno, più abbondante rispetto a Takama, debordava dalla pettorina mostrandosi con i suoi capezzoli larghi.
Appoggiati i vassoi sul divano (Jadine ne spiò il bel sedere mentre si chinava in avanti), la giapponese si diresse verso lo stereo infilandovi un CD di musica orientale.
L'africana cominciava a sentirsi un po' a disagio, unica che ancora portava i vestiti, ma si fregò le mani sedendosi sulla poltroncina di fronte al tavolino.
-Bene! Da cosa cominciamo? I piatti? Le bacchette?-
In tutta risposta Yuko le si stagliò di fronte.
-Spogliati- le disse dolcemente.
Jadine deglutì rumorosamente. Sentendo sopra di sé gli occhi curiosi ed interessati della giovane coreana, cominciò a sfilarsi la camicetta.
Yuko le slacciò il reggiseno e la aiutò a sfilarsi la gonna, poi le mutandine.
Il suo corpo formoso e tonico, il meraviglioso color ebano dai riflessi di rame, il prosperoso seno, sodo e appuntito, il pube rasato.... La senegalese faceva bella mostra delle sue bellezze sotto lo sguardo di Takama. Uno sguardo che era più che curioso. Yuko annuiva di approvazione.
-Ora sdraiati sul tavolino- le disse la giapponese dopo aver sistemato una stuoia e due cuscini.
Jadine non capiva, ma eseguì fidandosi dell'amante, che ogni volta riusciva a stupirla con nuovi giochi erotici.
Busto sollevato a 40°, cosce un po' aperte, la pelle lucida e liscia, un gomito appoggiato per sostenersi, la senegalese aspettava. Sentiva lo sguardo di Takama percorrerle tutto il corpo e questo la eccitava.
Le due asiatiche iniziarono a prendere il riso e a coprire il corpo dell'africana.
Il riso, una varietà glutinosa e un po' appiccicosa, risaltava sulla pelle scura della senegalese. Jadine sentiva le mani delle due ragazze sulla propria pelle, il riso sistemato con cura intorno al seno, fino al collo, sul ventre fino al pube, fra le cosce.
I capezzoli già dritti, una sensazione di calore alla vulva, piccoli brividi lungo il ventre e le spalle al contatto col riso fresco che si appiccicava alla sua pelle.... e una sensazioni di bagnato tra le cosce.
-Eeeeeehiiiii.....- sussurrò. -Ma io, come faccio a mangiare? Avete preparato i rotolini?-
-Niente “rotolini”, ti ho detto che ti facevo chirashizushi! E ti imboccheremo noi!- le rispose la giapponese.
-Chirashizushi.....- ripetè Jadine con aria dubbiosa, mentre il seno che risaltava sul tappeto di riso bianco, le ondeggiava con i movimenti del torace. -Ok, ça va! Ma che cavolo è 'sto chirashizushi? Un massaggio erotico a tre?-
Takama scoppiò a ridere. -No, Jadine... è sushi, ma disperso, senza formine, ora ti copriamo di pesce!-
-Alè!- Jadine le strizzò l'occhio, finalmente una spiegazione decorosa!
Yuko sistemò con cura sul tappeto di riso, vari filetti di pesci dai colori accesi e vivaci.
-Cos'è quello rosso vivo?- chiese Jadine, ammirando l'alternanza di colori che prendeva forma sul suo corpo.
-Tonno!- Yuko con lunghe bacchette nere, sistemava con precisione i pesci colorati e i crostacei. Il salmone, il tonno, gamberi....
L'insieme generale era un tripudio di colori, con la pelle scura di Jadine sullo sfondo, i suoi grossi seni che si elevavano dal mare di riso e colori che si estendeva fino sul pube e sulle cosce.
Le ragazze sembravano soddisfatte.
-Et moi? Ora come faccio a mangiare? Se mi muovo casca tutto per terra!-
-Ti imboccheremo noi!- rispose con entusiasmo Takama. -Yuko dice che non sai usare le bacchette e senza bacchette.... insomma perde!-
Yuko le strizzò l'occhio in segno di approvazione. -Ti insegnerò bene un'altra volta- la rassicurò. Poi, rivolta a Takama: -Ok, via i grembiuli!-
Takama arrossì. Aveva accettato di spogliarsi nuda, rivestita dal solo grembiule, ma ora era un po' imbarazzata. Non era mai stata nuda di fronte ad una ragazza e Jadine la vedeva solo da quella sera, pur avendone tanto sentito parlare da Yuko.
Yuko le fece un gesto perentorio con le dita della mano e la coreana, ubbidiente, cominciò a spogliarsi.
Jadine guardava compiaciuta la piccola asiatica slacciarsi il grembiule, abbassare lentamente la pettorina facendo emergere il seno, piccolo, ma sodo e proporzionato; poi il grembiule fu abbassato sulla stretta vita e poi lungo i fianchi larghi che circondavano un delta di peli neri, ben curati.
La senegalese si eccitò vedendo quel lento spogliarello e le grazie di Takama scoprirsi per la prima volta al suo sguardo. La piccola coreana si coprì il pube con le mani, pudicamente, sostenendo lo sguardo di Jadine che ne valutava i bei seni tondi, l'ombelico e le cosce. I capelli neri, lunghissimi, le ricadevano in parte sul seno arrivando fino a lambire i peli del pube, che affioravano tra le mani giunte. Lo sguardo imbarazzato rivolto al pavimento.
Yuko smorzò la tensione levandosi il proprio grembiule e buttandolo di lato.
Saltellò andandosi a sedere di fianco all'africana facendo ballottare il seno.
Un filo di olio di sesamo e salsa di soia fu sparsa sul pesce, gocciolando sui fianchi dell'africana che fremeva di solletico e piacere.
Jadine, eccitata dalle due asiatiche nude inginocchiate ai suoi fianchi, fu imboccata da una e dall'altra, gustando i vari sapori miscelati con il riso appiccicoso.
Le ragazze alternavano un boccone di pesce e riso alla senegalese e un boccone per sé stesse.
Yuko si infilava sensualmente le bacchette tra le labbra, estraendole lentamente.
Si divertiva ad eccitare l'amica, leccando le bacchette nere con la punta della piccola lingua rosso lampone e poi stimolandole i capezzoli neri e dritti che spuntavano dai seni circondati dal riso.
I capezzoli, bagnati dalla saliva di Yuko, si rizzavano mentre il seno di Jadine vibrava di piacere.
Le bacchette accarezzavano la pelle scura, raccogliendo il riso, facendo sospirare l'africana, poi un tuffo nei sapori e nell'antica cultura giapponese.
Takama stava intanto perdendo le proprie inibizioni, ridendo dei giochi di Yuko.
Presto iniziò ad imitare la giapponese, giocando a sua volta con le bacchette sul seno di Jadine.
Jadine le mandò un accenno di bacio, facendola abbassare lo sguardo imbarazzato.
Yuko intanto era passata a raccogliere il riso dal ventre della senegalese inoltrandosi verso il pube depilato.
I movimenti delle bacchette bagnate di saliva che giocherellavano sul monte di Venere, inoltrandosi verso la vulva, fecero trasalire Jadine, mentre il piacere sessuale andava sostituendosi all'appetito.
Imitando la giapponese, anche la coreana cominciò a spingere le bacchette verso le grandi labbra di Jadine, sfiorandole il clitoride.
A sorpresa, sollevò le bacchette trascinandosi un filamento del muco vaginale della senegalese e portandosele alla bocca. Con sguardo malizioso si strinse le bacchette tra gli incisivi, piccoli e bianchissimi, sporgendo un poco la lingua per leccarne la superficie bagnata.
-Ffffffffiiiuuuuuuu!!!!- sospirò Jadine, protendendo il musetto verso la coreana in cerca di un bacio.
-Non aver paura, piccola mia...- la incitò.
Takama, con lo sguardo abbassato, piegò il busto verso Jadine, avvicinandosi al suo volto.
Jadine le sfiorò le labbra con le proprie, in un accenno di bacio, mentre Takama appoggiava la mano al pube dell'africana, quasi ripulito dal riso.
Yuko, appoggiate le bacchette, cominciò con la lingua a raccogliere i grani di riso rimasti sparsi sui seni della senegalese; piccoli tocchi, carezze umide di saliva che finivano sempre per lambire i capezzoli neri e turgidi.
Takama imitò la giapponese, leccando delicatamente il ventre dalla pelle color ebano, inseguendo gli ultimi gamberetti tra i grani di riso.
Jadine non potè più resistere in quella posizione statica. Allargò le cosce per appoggiare i piedi per terra, facendo cadere il riso tra le cosce e sul pavimento, elevò il busto per offrirsi ai baci delle due asiatiche, circondandone le spalle con le braccia.
Con una delicata carezza passò le dita sotto il piccolo seno tondo della coreana, sollevandolo nel palmo della mano e tirandosi la ragazza vicino alle labbra per unirsi a lei in un vero bacio.
La sua lingua entrò tra le labbra della ragazza cercando il contatto.
Takama dopo una prima esitazione sporse infine la sua lingua incontro a quella dell'africana, che le si muoveva nella bocca, sentendosi avvinghiata e accarezzata da un movimento appassionato e vorticoso.
Finalmente anche Jadine sentì le mani della ragazza prenderle il proprio seno e stringerlo sul capezzolo, mentre le loro lingue ancora si accarezzavano e si avvolgevano. Le mani si esploravano ed accarezzavano i seni, gli occhi chiusi abbandonati al lungo, dolce, tenero bacio.
Yuko non perdeva tempo e, più audacemente, prese a leccare l'areola dell'altro seno di Jadine, con movimento circolare alternato a baci leggeri delle sue labbra sul capezzolo. Una mano a cingerle un fianco, mentre l'altra scivolava dall'ombelico dell'amica fino al pube, infilandosi tra le piccole labbra per accarezzarle il clitoride.
Al tocco delle delicate dita della giapponese, Jadine spalancò la bocca e gli occhi, girandosi verso di lei, sollevandole il capo dal proprio seno, per baciarla sulle soffici labbra, mentre Takama si avventava su di lei baciandole il collo con le labbra socchiuse e la lingua che sporgeva appena appena.
La tensione erotica era irresistibile. Jadine si alzò dalla stuoia rovesciandosi sul corpo nudo di Yuko, buttandola a terra e cavalcandola. Si sdraiò sul corpo dell'amica strofinando i seni su quelli di lei e coprendone di baci la bocca ed il viso; una mano allungata dietro alla schiena per infilarsi nella sua vulva bagnata.
Ancora parzialmente coperta di riso, si sollevò poi dal seno di Yuko, voltandosi verso la coreana ed invitandola nell'amplesso.
Takama, sempre un po' imbarazzata, si avvicinò all'africana che si era intanto buttata di nuovo sulla giapponese, sfregando la vulva contro i peli e il clitoride della giapponese.
Senza alzare il capo dai baci che somministrava ai capezzoli di Yuko, Jadine prese le mano della coreana portandosela al proprio seno, tornando con l'altra mano a penetrare l'amica. La coreana si inginocchiò alle spalle di Jadine, a cavalcioni delle cosce di Yuko e da dietro abbracciò i seni di Jadine, stringendone i capezzoli tra le dita.
Jadine continuava ad accarezzare la vulva di Yuko, infilandole le dita profondamente nella vagina, mentre Takama cominciò a strofinare il pube sul polso della senegalese. Sotto la vulva sentiva le grandi labbra di Yuko che scuoteva il bacino sotto le carezze dell'africana.
Presto Yuko si lasciò andare ad un orgasmo prolungato, accompagnato da un lungo gemito ed una contrazione del bacino. Sopra le cosce sentiva la vulva bagnata di Takama, dentro la propria intimità le dita in continuo movimento della senegalese.
Allora Jadine le si sdraiò di fianco, baciandola delicatamente per accompagnarne l'orgasmo, mentre con la mano ne accarezzava il seno gonfio e sudato per la massima eccitazione.
Takama ruppe ogni indugio al desiderio ed alla curiosità e mentre ancora Jadine si univa ad Yuko in un lungo bacio, le allargò delicatamente le cosce per percorrerne la superficie interna con piccole carezze con la lingua. Attirata dall'intenso aroma della vulva dell'africana, con la lingua cominciò ad accarezzarne la vulva, facendosi strada tra le piccole labbra e soffermandosi sul clitoride.
Con la mano intanto, trovate le cosce di Yuko, si spinse ad accarezzarne la vulva, che ancora pulsava di piacere.
Le piccole contrazioni che ancora accompagnavano il piacere della giapponese spremevano piccoli rigurgiti di muco sulle dita della coreana, che, la lingua nella vulva di Jadine, con sempre più decisione, cercava di infilarsi in profondità nella sua vagina.
Un urlo esplose dal petto e dalle labbra di Jadine, soffocato dal lungo bacio nella bocca di Yuko.
L'africana serrò le cosce sul viso di Takama, che con più forza cercava di penetrare all'interno della sua vagina, fino a lasciarsi andare in un lungo sospiro.
Yuko e Jadine, la pelle lucida di sudore e sporche del riso bianco del chirashizushi, sollevando i seni nei profondi respiri al termine dell'orgasmo, distesero i loro corpi, staccandosi dal contatto reciproco ed invitando la piccola coreana tra di loro.
Takama con un passetto incerto che le fece ondeggiare il piccolo seno tondo, prese posto tra le due amanti, si sdraiò sporgendo la lingua tra le labbra alla giapponese che, allungandole un braccio dietro alla nuca, se la strinse addosso in un profondo bacio.
Jadine le avvolse i fianchi con un braccio, appoggiò il pube e la vulva sul suo sedere sporgente cominciando a strofinarcisi contro; con l'altra mano ne seguì i peli per infilarsi nella sua vulva.
Mentre le lingue delle due orientali si cercavano e accarezzavano, mentre Takama strofinava i piccoli capezzoli sul seno della giapponese alla ricerca del contatto con i capezzoli dell'amica, Jadine con un dito solo, esplorava le profondità intime della coreana, preoccupata di non farle male con quella che, forse, era una delle prime penetrazioni della ragazza. Con le labbra le baciava e le accarezzava il collo, con la lingua lo leccava.
Takama sentiva il piacere profondo avvolgerla in tutto il corpo.
La lingua di Yuko accarezzava la sua, nella propria bocca, le sue labbra morbide contro le proprie, il suo seno contro il suo petto, i capezzoli a contatto. I baci bagnati di Jadine sul collo, la sua lingua calda, il pube che le accarezzava il sedere, il dito profondamente nella vagina le scatenava brividi di un piacere mai provato. Il corpo delle due giovani ad avvolgerla nella sua prima, esplosiva, irripetibile esperienza lesbica.
Il movimento del bacino dell'africana contro il sedere di Takama si sincronizzò con i movimenti che facevano ondeggiare i fianchi della coreana, sempre più veloci ed ampi sotto le carezze delle abili dita di Jadine, che dalla piccola vagina era passata al clitoride che si apprezzava, eccitato, alla giunzione delle piccole labbra.
La senegalese percepiva le secrezioni bagnate della giovane orientale, aumentando la propria eccitazione al contatto della propria vulva sul sedere della ragazza.
Mentre Yuko proseguiva il lungo bacio, lingua sulla lingua, la coreana gemendo ritmicamente sotto le carezze penetranti di Jadine, si lasciò andare ad un forte ritmico scotimento di tutto il corpo che accompagnava il suo primo orgasmo saffico.
Le carezze di Jadine si spostarono dalla vulva al piccolo seno, coperto di sudore, accarezzandone i capezzoli lentamente, mentre Yuko accoglieva nella propria bocca gli ultimi sospiri della ragazza.
Le tre donne restarono sdraiate, sudate ed ansimanti sul tappeto del soggiorno, le loro dita accarezzavano leggermente i contorni dei seni e dei fianchi dei loro corpi lucidi.

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