Mistress Anastasia e Sally - di Miss Serena e Sally_xdress - cap. 5

Scritto da , il 2019-12-22, genere trans

Nonostante non potesse aiutarsi in alcun modo con le mani, Sally iniziò a passarmi la lingua sulla fica in modo quasi furibondo, cercando di scaricare così tutta l’eccitazione accumulata. Non volendo però far scendere la tensione erotica che s’era creata, m’abbassai sino a poter usare anch’io la lingua, ma questa volta non solo per sfiorargli il pene, ma per fargliela sentire intorno alla cappella, che ormai era gonfia e grossa come una prugna.
“Ora si che sei pronta per essere scopata.” le dissi andando a prendere uno strap-on abbastanza grande e un dildo a microfono, di cui lei non conosceva l’uso.
Unsi il minimo indispensabile la punta del fallo prima di puntarlo contro il suo buchetto, e poterla quindi penetrare senza badare troppo al dolore che poteva provare.
“Non provare a dire che ti faccio male perché hai il cazzo che dice il contrario.” le quasi urlai in faccia mentre prendevo il dildo per poi poggiare la parte vibrante sotto i suoi testicoli, e quindi accendere il toy “Tanto lo so che sei solo una puttanella cazzuta che vuole esser scopata sino a farti scoppiare le palle.”
"Si ti prego, scopami come sai", sussurrò tra i denti stretti per il dolore improvviso.
In lei iniziarono a mischiarsi dolore e piacere, sino a quando quest’ultimo non prese il sopravvento, ma com’era successo il giorno prima non riusciva ad avere un vero orgasmo. Decisi allora di liberarle le gambe per poterla afferrare per le caviglie, e mettermi quasi completamente su di lei. Nonostante il mio muovermi con fin troppo impeto vidi Sally godere come non era successo sino a quel momento, e non potei resistere alla voglia di baciarla più volte.
Alla fine venne da sola, quasi liberandosi dal peso dell’essere un uomo, regalandosi il primo orgasmo da vera crossdresser, ma lasciando me con la bocca asciutta e una gran voglia di godere ancora con e di lei.
“Seguimi in camera.” le dissi dopo averla liberata dalle manette non avendo però chiaro in testa cosa fare.
Una volta giunte davanti al letto l’afferrai per un braccio, e tirandola a me le diedi un lungo bacio in bocca.
“Adesso facciamo un po’ di sano sesso, ma come piace a me.” le sussurrai vicino l’orecchio mentre iniziavo a spogliarla.
Sally era chiaramente confusa, e del tutto incapace di prendere qualsiasi iniziativa, quindi anche per non commettere errori si lasciò togliere il vestito da cameriera, prima di ritrovarsi sdraiata sul letto. A quel punto quasi mi sdraiai sopra di lei per poi prenderle il pene in mano ed iniziare a masturbarla molto lentamente.
“Miss … io ...” mormorò non sapendo cosa dire tanto era incredula su quel che stava succedendo.
“Tu stai zitta e mi lasci fare, voglio godere e voglio farlo con te.” le risposi scivolando fra le sue gambe.
Le ripresi il pene in mano, ma questa volta per passarlo lentamente fra le mie labbra e gustarne il sapore, trovando ancora forte l’odore di sperma, ma allo stesso tempo c’era più di una punta di femminilità data dalla depilazione di tutto il resto del corpo. Senza alcun imbarazzo presi a succhiarlo per farlo tornare turgido, con Sally che oramai si era abbandonata al mio controllo, anche se in quel momento la dominazione era davvero sottile.
Non impiegai molto tempo a farle tornare una piena erezione, ma a quel punto m’abbassai quel tanto che bastava per leccarle velocemente il buchetto, che subito dopo riempii con un paio di dita.
“Così ti diventa ancora più duro.” le dissi mentre facevo scorrere le dita nel suo retto, e riprendevo il mio lento pompino.
Sally si dimenava senza sosta, schiacciata dall’essere appagata sia come donna che come uomo, in un vortice di sensazioni che non riusciva in alcun modo ad esternare. Quando tornai a sdraiarmi su di lei, il fallo entrò quasi da solo nel suo ano, e mi bastò solo spingere un po’ per averla di nuovo mia.
Strinse le gambe attorno alla mia vita, come a volermi tenere più stretta possibile a lei; nei suoi occhi lessi tenerezza mista a desiderio, oramai entrambe avevamo superato i limiti del rapporto mistress slave.
Le nostre bocche s’incrociarono quasi subito, e quello che seguì fu molto di più di un semplice lungo bacio, fu infatti quasi un suggello al nostro strano rapporto nato realmente solo due giorni prima. Sentivo però Sally come una creatura tutta mia, i cui limiti erano ancora da scoprire e non avevo alcuna intenzione di fermarmi li. Sentivo infatti il suo pene ingrossarsi ancora mentre strusciava contro il mio ventre, come a ricordarmi che in lei c’era ancora del maschio, e che in fondo era stupido non usarla anche in quella veste.
Lasciandola senza parole mi tirai indietro per togliermi velocemente lo strap-on, prima di prenderle per l’ennesima volta il pene in mano e dirigerlo verso la mia passera. M’impalai su di lei senza sentire alcun dolore tanto ero bagnata e vogliosa di cazzo, così in un attimo mi ritrovai la sua mazza dentro di me, senza pensare che dovevo essere la sua Mistress.
Iniziai a muovermi con tutta la calma del mondo, volendomi gustare quella scopata in tutto e per tutto, e del resto erano mesi che non avevo un rapporto ‘normale’ con un uomo.
Sally passò dalla sorpresa più totale, a godere in una nuova maniera, vestita si da donna, ma facendo l’uomo, anche se forse sarebbe più esatto dire che era il mio toy vivente.
Il nostro respiro sempre più affannoso oramai si era sincronizzato ed i nostri corpi gemevano all'unisono come se fossero uno.
Anche quando mi sdraiai al suo fianco e lei mi mise sopra di me per scoparmi, ero sempre io a dettare il ritmo, che non si spostò molto da quello che tenevo io, che era quello che preferivo, un lento su e giù che mi lasciava assaporare il piacere della penetrazione.
Solo quando mi resi conto che stava per venire le dissi di non venire dentro di me, così lei si tirò indietro per poi lanciare il suo seme sulla mia pancia. Avrei voluto che ne prendesse un po’ con la lingua per portarlo alla mia bocca, ma lei non capì il mio desiderio; così ne presi una bella dose con il dito e glielo portai alla bocca, impartendole con gli occhi il mio ultimo ordine.
Sally lo succhiò avidamente, nei suoi occhi leggevo soltanto il desiderio di soddisfarmi; la baciai intensamente, in modo che entrambe condividessimo il frutto del suo orgasmo e ci scambiammo uno sguardo denso di significati.
“E ora cosa facciamo ?” mi chiese dopo diversi minuti.
“Tu ti lavi e torni in fretta Manuel.” le risposi dopo aver guardato l’orologio.
“Perchè ?”
“Perchè altrimenti perdi il volo che parte fra tre ore, e per arrivare all’aeroporto ce ne vuole almeno una.”
Ci ritrovammo fuori di casa in meno di mezz’ora, e all’aeroporto in meno di sessanta minuti.
“Pensi che ci rivedremo ?” mi chiese prima d’avviarsi ai controlli di sicurezza.
“No e per diversi motivi. Il primo che avevi il fascino della vergine che ora non hai più, ma soprattutto sei tu che devi capire chi sei e cosa vuoi, e questo non può succedere con una come me, che fra l’altro ho gusti ben diversi dai tuoi.”
“Ma allora cosa devo fare ?” mi chiese con gli occhi carichi di delusione.
“La cosa più difficile, trovare una donna che sappia apprezzare non solo Manuel, ma anche Sally. So che non è facile anche perché in fondo sei una crossdresser a modo tuo, però è la tua unica via. Quello che invece devi evitare è di scendere a compromessi, andando magari con Mistress o trans, perché non ti piacerebbe. Spero solo che continuerai a scrivermi perché sei una brava persona, ed in fondo sono anche un po’ curiosa di vedere cosa combinerai.”
Ci lasciammo con un abbraccio, poi lo vidi sparire in mezzo alla lunga fila dei controlli antiterrorismo, quindi presi la macchina per tornare a casa.
“Però è stato proprio un week end niente male.” dissi a me stessa una volta presa l’autostrada “Ho sverginato un uomo e mi sono fatta una bella scopata.”
Una volta arrivata a casa aprii la mia casella di posta, e subito trovai una mail che mi colpì per la sua genuinità, ma questa è un’altra storia che forse racconterò un’altra volta.



Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/

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