Turbamenti 3

Scritto da , il 2017-10-30, genere trio

La possibilità di Linda di frequentare Infermieristica in un’altra città costituiva una bella opportunità per liberarsi dell’attenzione della sua famiglia, che percepiva talora soffocante. Voleva aprirsi, senza dover render conto a nessuno, alle molteplici esperienza della vita, comprese quelle sessuali e superare così quell’unica, traumatizzante circostanza, in cui aveva perso la sua verginità (“Turbamenti 2”). La sua bellezza si stava svelando ogni giorno di più, il suo corpo fioriva e compagni di corso erano molto attratti da lei. Purtroppo la sua riservatezza, unita a un comportamento impacciato, aveva ingenerato l’idea, sbagliata, che lei se la tirasse, tanto da essere definita, a sua insaputa, col poco simpatico appellativo di “figa di legno”.
I giorni passavano e il suo comportamento aumentava la distanza dai suoi compagni, allontanandola sempre di più da quanto più avrebbe desiderato.
Finalmente giunse la primavera, che stuzzicava ulteriormente i suoi ormoni, e con essa ecco gli appelli degli esami. La prima impegnativa prova ebbe un esito felice e un gruppetto si studenti decise di festeggiare insieme. Dopo un aperitivo in allegria e qualche birra la compagnia cominciò a sfaldarsi, a disperdersi. Erano rimasti in pochi quando Salvatore e Gerardo, i due più carismatici e adulti del gruppo, fecero un invito: “Dai ragazzi, venite da noi per una spaghettata.” Della piccola compagnia che accettò la proposta, facevano parte Linda, Alberto e Jenny che da qualche mese facevano coppia fissa.
Nel piccolo bi-locale mentre attendevano gli spaghetti, un DVD introdotto nel lettore cominciò a riprodurre immagini di un film porno, di un treshome per l’appunto.
Si chiacchierava, rideva, beveva, mangiava, ma Linda di tutto il gruppo, era la più attratta da quelle immagini oscene che mai aveva avuto l’occasione di osservare, ma che la ammaliavano: non riusciva a staccare lo sguardo. Salutò educatamente, ma un po’ distrattamente, Alberto e Jenny che tornavano a casa, catturata com’era dalle immagini che scorrevano sullo schermo. Gerardo intanto, stupito osservava con crescente, libidinosa attenzione Linda, il cui volto tradiva il profondo interesse e anche l’eccitazione che lei stava provando: gote arrossate, bocca semi aperta, occhi che le brillavano, e pensò:
“Guarda un po’ la nostra fighetta di legno. Chi l’avrebbe mai detto?”
“Linda ti stai divertendo? Bello il sesso, non è vero, perché guardarlo solo?”
Non rispose se non con un sorriso che, pur imbarazzato, rappresentò un chiaro invito. Lei era come stordita, ma il suo corpo inquieto desiderava provare, rivivere quel film, mettere in pratica quello che stava vedendo.
Nell’appartamento ora erano in tre, lei e i due ragazzi. Linda non aveva dubbi ormai su cosa volesse e nessun fraintendimento era possibile: voleva essere presa porvando ciò che da tempo inseguiva.
“Forza, spogliati per noi. Fatti vedere.”
Lei era vogliosa e sudava, la emozionava e la lusingava esibirsi per i due ragazzi e voleva godersi tutto di quella serata.
Si spogliò sensualmente, e il lieve impaccio e una residua timidezza resero lo spettacolo per certi versi più eccitante.
I ragazzi guardavano bramosi quel bel corpo; passarono all’azione e le loro mani furono su di lei, si riempirono delle sue tette, le loro dita danzarono nelle deliziose cavità.
Linda li implorò:
“Ho una gran voglia dei vostri cazzi, scopatemi come la tipa del film.” L’atteggiamento della ragazza li aveva inizialmente sorpresi, ma non furono certo riluttanti di fronte a quell’invito. Linda era in ginocchio, appoggiata sui suoi talloni, nuda di fronte a loro, abbassò le cerniere dei jeans ed estrasse dalle mutande i loro cazzi, gonfi da scoppiare, cominciò a succhiarli, gradendo alquanto quel sapore acre di maschio, passando instancabilmente e voracemente dall’uno all’altro; sembrava volesse ingoiarli, mentre accarezzava le loro grosse palle. La sua figa era bagnatissima, un frutto prelibato da cogliere.
“Salvo comincia tu.”
Linda desiderava essere scopata, lo voleva tantissimo. Salvatore le allargò le cosce e dopo aver leccato, con trasporto, gli umori che la bagnavano, la penetrò con un rapido affondo che fece sobbalzare la ragazza. La chiavò con forza: lo scontro delle due zone pubiche produceva un rumore sordo. Linda urlava, gemeva, si dimenava. “Godo, che bello, che cazzo duro.” Le ondate di piacere si susseguirono realizzando un orgasmo multiplo, fino a quando Salvo le inondò la figa del suo seme caldo. Linda era soddisfatta nel suo ardente desiderio di sesso, ma non era ancora tutto.
Gerardo osservava eccitato quell’amplesso infuocato. Quando lei lo reclamò:
”Gerri, ora tocca a te,” pensò che le persone si giudicano troppo frettolosamente: quella che sembrava un ghiacciolo era una calda troia insaziabile. Si piazzò dietro Linda sollevandole il bacino ed esponendo così le due cavità: la figa turgida da cui colava ancora il seme dell’amico e la corolla del buco del culo che costituiva il suo bersaglio. Leccò quel culetto strappando a Linda gridolini di piacere ed eccitazione, lo allargò e lubrificò. Il suo cazzo, entrando, fece strillare la ragazza che ben presto al godimento suscitato dallo scorrere del cazzo dentro le strette pareti anali, provò una sensazione nuova, il piacere di sentirsi dominata, sottomessa.
“Gerri, sei un drago, è bellissimo ciò che sto provando, spingi più forte.”
Il getto di sperma bollente che le riempì le viscere, pose termine a quel piacere straordinario.
Salvo ripresosi, e a sua volta rieccitato alla vista di Linda che veniva inculata, le ficcò il cazzo in bocca facendosi fare una bellissima pompa. La ragazza gustò moltissimo il sapore indefinibile, nuovo per lei, di quel liquido vischioso che le riempi la bocca e che ingoiò fino all’ultima goccia: la degna conclusione di una serata memorabile.

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