Cassandra e le due donne

di
genere
saffico

Il locale pulsava di musica e luci soffuse quando le ho notate. Paola e Marika stavano al bancone, i loro corpi vicini con quella familiarità che solo le coppie hanno. Eppure quando i nostri sguardi si sono incrociati, ho sentito qualcosa di diverso, un'apertura, un invito silenzioso.
Paola era alta, con capelli corti e un sorriso sicuro. Marika più minuta, occhi scuri che brillavano di malizia. Hanno iniziato a parlarmi come se ci conoscessimo da sempre, e in poco tempo la conversazione è scivolata da innocente a carica di sottintesi.
"Perché non vieni a casa nostra?" ha proposto Paola con naturalezza, mentre Marika mi sfiorava il braccio. "La serata è appena iniziata."
Non ho esitato. C'era qualcosa di elettrizzante nell'idea, nella promessa non detta di ciò che sarebbe potuto accadere.
Paola si è messa al volante, concentrata sulla strada. Marika è salita dietro con me, e appena le portiere si sono chiuse, l'atmosfera è cambiata. Lo spazio ristretto dell'auto ci costringeva a una vicinanza intima, le nostre cosce che si sfioravano a ogni curva.
"Cassandra," ha sussurrato Marika, il suo nome sulla mia pelle come una carezza. Si è avvicinata lentamente, dandomi tutto il tempo di allontanarmi se avessi voluto. Ma non l'ho fatto.
Le sue labbra hanno trovato le mie con una dolcezza inaspettata, un bacio esplorativo che è diventato più profondo, più urgente. Le sue mani hanno iniziato a vagare, prima sulla mia spalla, poi lungo il mio braccio, infine sulla mia vita.
Mi sono lasciata guidare, abbandonandomi alla sua iniziativa. C'era qualcosa di liberatorio nel cedere il controllo, nel lasciarle decidere il ritmo, l'intensità. Le sue dita tracciavano linee sul tessuto del mio vestito mentre la sua bocca esplorava il mio collo.
Davanti, Paola guidava in silenzio, ma nello specchietto retrovisore ho colto il suo sguardo, compiaciuto, eccitato dall'idea di ciò che stava accadendo dietro di lei.
Il viaggio sembrava insieme troppo lungo e troppo breve.
Marika è diventata più audace. La sua mano è scivolata lungo la mia coscia, risalendo lentamente, testando i miei confini. Quando le sue dita hanno raggiunto l'interno delle mie gambe, ho trattenuto il respiro. I suoi capelli biondi e soffici mi circondavano il viso come una cascata dorata, e il suo profumo, qualcosa di floreale e speziato insieme, mi inebriava i sensi.
Ha premuto delicatamente, attraverso il tessuto, ed io ho reagito involontariamente, il mio corpo che tradiva quanto la desiderassi. Era impossibile nasconderlo.
"Sei già bagnata," ha mormorato contro il mio orecchio, non come una domanda ma come una constatazione soddisfatta. C'era trionfo nella sua voce, e qualcosa di teneramente possessivo. "Paola," ha chiamato verso il sedile anteriore, senza mai staccare gli occhi dai miei, "credo che a Cassandra piaccia come la sto toccando."
Le sue dita continuavano a muoversi, lente e deliberate, mentre io affondavo sempre più nel sedile, completamente alla sua mercé.
Nello specchietto, gli occhi di Paola ci osservavano con intensità crescente. Vedevo il desiderio dipinto sul suo viso, il modo in cui stringeva il volante con più forza. Stava pregustando il momento in cui sarebbe toccato a lei, immaginando cosa avrebbe fatto una volta arrivate a casa.
Marika ha spinto la mano sotto l'orlo del mio vestito, la stoffa che si sollevava mentre le sue dita esploravano con crescente confidenza. Non c'era più esitazione nei suoi movimenti, solo una determinazione dolce e implacabile. Toccava, accarezzava, creava cerchi lenti che mi stavano portando sempre più vicino al limite.
Il mio respiro si è fatto irregolare, i miei fianchi si muovevano involontariamente contro la sua mano. Sentivo la tensione accumularsi dentro di me, ondata dopo ondata di piacere che cresceva, si intensificava. Marika sapeva esattamente cosa stava facendo, leggeva ogni mio sussulto, ogni gemito soffocato.
"Ancora un po'," sussurrava contro la mia pelle, "lasciati andare, Cassandra."
Ero sulla soglia, tremante, sospesa in quel momento perfetto prima del precipizio, completamente in balia di questa ragazza dai capelli biondi che mi aveva conquistata in pochi minuti.
Le sue labbra hanno sfiorato il mio orecchio, il suo respiro caldo sulla mia pelle. "Vorrei assaggiarti," ha sussurrato con una voce carica di promesse. "Non vedo l'ora di sentirti sulla mia lingua."
Le sue parole mi hanno attraversata come una scossa elettrica, facendomi gemere piano. Ma proprio in quel momento, l'auto ha rallentato. Eravamo arrivate.
Marika ha ritirato la mano con una lentezza deliberata, lasciandomi sospesa sul bordo del piacere, negandomi quel sollievo che desideravo così disperatamente. Il suo sorriso era malizioso, complice, sapeva esattamente cosa mi stava facendo.
Mi sono ricomposta con mani tremanti, sistemando la gonna che si era sollevata, cercando di ritrovare un minimo di controllo mentre il mio corpo protestava per il piacere interrotto. Le gambe mi reggevano a malapena quando sono scesa dall'auto.
Paola e Marika camminavano davanti a me verso l'ingresso del palazzo, i loro corpi che si muovevano con una sicurezza naturale. Sapevano di avermi conquistata, che li avrei seguiti ovunque in quel momento.
L'appartamento era al terzo piano. Ogni gradino delle scale sembrava interminabile mentre salivo dietro di loro, ancora scossa da ciò che era appena accaduto, anticipando ciò che sarebbe venuto dopo.
Paola ha aperto la porta e mi ha fatto entrare con un gesto galante, ma i suoi occhi promettevano tutto tranne gentilezza.
La porta si è chiusa alle mie spalle con un click definitivo. Non ho avuto nemmeno il tempo di guardarmi intorno, di notare l'arredamento o l'atmosfera dell'appartamento. Paola e Marika non mi hanno dato tregua.
Paola si è avvicinata subito, i suoi occhi neri fissi nei miei mentre mi spingeva dolcemente contro qualcosa, il corpo caldo di Marika dietro di me. Ero presa in mezzo a loro due, intrappolata nel modo più delizioso possibile.
"Finalmente," ha mormorato Paola prima che le sue labbra catturassero le mie.
Il suo bacio era diverso da quello di Marika in macchina, più dominante, più esigente. La sua lingua ha invaso la mia bocca con sicurezza mentre le sue mani si posavano sui miei fianchi, stringendo attraverso il tessuto blu del mio vestito.
Mi sono lasciata andare completamente, sorretta dal corpo di Marika dietro di me. Le sue mani hanno iniziato ad accarezzarmi, prima le braccia, poi i fianchi, risalendo lentamente lungo i miei lati. Sentivo il suo respiro sul mio collo, le sue labbra che depositavano baci leggeri sulla mia pelle sensibile.
Ero circondata, consumata da loro due. Le mani di Paola che esploravano davanti, quelle di Marika che scoprivano dietro, entrambe lavorando in perfetta sintonia come se avessero fatto questo mille volte prima.
"Sei bellissima," ha sussurrato Marika contro la mia nuca, mentre le sue dita tracciavano la curva del mio seno attraverso il vestito. "Lo sapevamo dal momento in cui ti abbiamo vista al bar."
Mi sono lasciata trascinare da loro, passiva e consenziente, attraverso il corridoio fino alla camera da letto. I miei piedi si muovevano quasi automaticamente, guidati dalle loro mani che non mi hanno mai lasciata. Non oppongo resistenza, non la voglio.
Arrivata al bordo del letto, le mie gambe hanno ceduto e mi sono ritrovata distesa sulle lenzuola senza nemmeno accorgermene di come ci fossi arrivata.
Marika si è inginocchiata accanto a me, i suoi capelli biondi che cadevano come una tenda mentre iniziava a spogliarmi con una lentezza torturante. Il vestito blu è scivolato via, poi il reggiseno, lasciandomi esposta al loro sguardo affamato. Le sue mani erano delicate ma decise, come se stesse scartando un regalo prezioso.
Dall'altra parte della stanza, Paola si stava spogliando, il vestito bianco che cadeva a terra rivelando curve generose. I suoi occhi non lasciavano mai i miei mentre si liberava di ogni indumento, mostrandosi completamente.
Sono rimasta solo con le mutandine, ormai fradice, tradendo quanto le desiderassi entrambe.
Marika è salita sul letto, posizionandosi dietro di me. Mi ha attirata dolcemente contro il suo corpo nudo, facendomi appoggiare a lei. Il suo seno piccolo premeva contro la mia schiena mentre le sue braccia mi circondavano, le mani che risalivano fino al mio petto.
Ha iniziato a palparmi, le dita che esploravano il peso del mio seno prima di concentrarsi sui capezzoli. Li ha pizzicati delicatamente, poi con più forza, facendoli indurire sotto il suo tocco esperto. Ogni sensazione era amplificata dalla sua vicinanza, dal suo respiro sul mio collo.
Paola si è unita a noi sul letto, posizionandosi tra le mie gambe. Il suo sguardo era intenso, promettente, mentre le sue mani scivolavano lungo le mie cosce, spingendole dolcemente ad aprirsi.
"Finalmente," ha mormorato, abbassandosi. Le sue dita hanno sfiorato il tessuto bagnato delle mie mutandine prima di spostarle da parte.
Il primo tocco della sua bocca sulla mia fica mi ha fatto gemere forte. Era caldo, umido, perfetto. La sua lingua ha iniziato a esplorare, a giocare, trovando esattamente dove farmi impazzire. Ogni movimento era studiato per massimizzare il mio piacere, alternando pressione e dolcezza.
Dietro di me, Marika continuava a tormentare i miei capezzoli, sussurrando parole incoraggianti contro il mio orecchio mentre il mio corpo si tendeva sempre di più.
Non potevo più resistere. Ero completamente in loro balia, sospesa tra le mani di Marika e la bocca di Paola, travolta da sensazioni che non avevo mai provato prima.
La lingua di Paola si muoveva con precisione chirurgica, alternando cerchi lenti a movimenti più rapidi e insistenti. Marika aveva trovato il ritmo perfetto con cui tormentare i miei capezzoli, pizzicandoli e tirandoli delicatamente mentre il suo corpo caldo mi sosteneva.
La tensione dentro di me cresceva, si accumulava come un'onda sempre più alta. Il mio respiro si è fatto affannoso, il cuore batteva così forte che pensavo potessero sentirlo entrambe. Le mie mani si sono aggrappate alle lenzuola, cercando qualcosa a cui ancorarmi mentre venivo trascinata sempre più in alto.
"Lasciati andare," ha sussurrato Marika contro il mio orecchio, la sua voce un comando dolce. "Vogliamo sentirti."
E poi è successo.
L'orgasmo mi ha travolto come uno tsunami, partendo dal punto esatto dove la bocca di Paola lavorava instancabile e esplodendo attraverso tutto il mio corpo in ondate devastanti. Ho urlato, un grido liberatorio, senza controllo, senza vergogna. Non mi ero mai lasciata andare così completamente, non avevo mai provato nulla di simile.
Il mio corpo si è arcuato contro Marika, tremando incontrollabilmente mentre l'estasi mi attraversava ancora e ancora. Era troppo, era perfetto, era tutto ciò che non sapevo di desiderare. La situazione, due donne che mi possedevano contemporaneamente, la loro sincronizzazione perfetta, l'audacia di tutto questo, rendeva tutto incredibilmente più intenso.
Paola non si è fermata, prolungando il mio piacere fino a quando non sono crollata completamente esausta contro Marika, incapace di fare altro che respirare affannosamente.
"Eccola," ha mormorato Paola con soddisfazione, sollevando lo sguardo con un sorriso compiaciuto sulle labbra lucide. "Così è perfetto."
Le braccia di Marika mi tenevano stretta mentre i tremori sussultavano ancora attraverso il mio corpo. "Sei stata meravigliosa," ha sussurrato, baciandomi dolcemente la tempia.
Non avevo parole. Non ne avevo bisogno.

stemmy75@gmail.com
di
scritto il
2025-12-28
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