Un weekend di relax

di
genere
orge

Basta! È arrivato il momento di mollare tutti e tutto per qualche giorno e finalmente staccare; non posso e, soprattutto, non voglio soccombere allo stress lavorativo, non ne vale la pena.
È ciò che urlo nella mia testa mentre il cliente, particolarmente logorroico e pedante, chiude la porta dietro di sé.
Afferro il telefono e vado subito alla ricerca di un “rifugio” nelle vicinanze; non sono ancora le 17:00 ed è venerdì, ma voglio scappare via da qui, e subito.
Hotel ***S, immerso nella verde campagna collinare a 25 km da qui, dotato di sala ristorante con cucina casalinga, piccola SPA e possibilità di escursioni in bicicletta nel bosco circostante; perfetto, l'ho trovato. Prenotato fino a domenica.
Raccolgo velocemente le mie cose dalla scrivania e corro a casa, voglio partire immediatamente.
La sensazione di latente benessere inizia già ad abbracciarmi mentre sto guidando verso l'agognata meta; il trolley, riempito in fretta e con il minimo indispensabile, è già nel bagagliaio dell'auto e la inebriante convinzione di aver fatto la scelta giusta diventa colonna sonora nella mia testa.
Fatto il check in e ritirata la chiave magnetica, salgo nella mia camera al 2° piano; letto matrimoniale, armadio con cassaforte, scrivania sotto ad un TV a schermo piatto e frigobar. È piccola ma accogliente, con un bagno comodo e ben accessoriato. Il balcone affaccia direttamente sulla verde campagna collinare; sono soddisfatto.
Doccia tiepida lungamente goduta e poi, completamente nudo, sul letto a rilassarmi; finalmente.
Sono le 19:30 circa e, seduto su un divano nella hall, bevo l'aperitivo di benvenuto offerto dalla proprietà: un ottimo spritz, con patatine e arachidi da sgranocchiare in attesa della cena.
Intento ad osservare quell'ambiente e compiacendomi del breve tempo in cui sono riuscito a passare dall'inferno al possibile paradiso, si aprono le porte dell'ascensore e ne escono quattro persone; due donne, vestite in abiti molto sexy, ed altrettanti uomini, vestiti, al contrario, in modo del tutto informale. Raggiunta l'uscita, una coppia si ferma di fronte all'altra; ascolto la Lei che mi dà le spalle dire: “Un vero piacere avervi conosciuti, spero possa esserci la possibilità di una ulteriore occasione di incontro”, abbracciando affettuosamente entrambi.
Qui gatta ci cova! O meglio, la gatta ha già covato sicuramente, penso sorridendo.
Andata via una coppia, l'altra si dirige alla reception; il Lui estrae dalla tasca una chiave magnetica, confabula un po' con l'addetto, il quale sembra assentire, e la lascia sul bancone prima di dirigersi verso l'uscita con la Lei sottobraccio.
È una splendida donna, femmina sensuale nelle movenze e molto erotica nello sguardo. Sì, riesco a vedere proprio bene il suo sguardo erotico perché non le sfugge il mio, visto che la sto fissando con attenzione e forse con eccessivo e spudorato desiderio; quando incrocia i miei occhi mi sorride. Ma ahimè escono; potenziale occasione favorevole scemata. Non mi sorprende affatto che l'hotel, vista la grave crisi economica in atto, possa riservare delle camere ad ore per incontri più o meno clandestini. Probabilmente le 10 camere di cui si compone la struttura sono in gran parte occupate da persone che si stanno divertendo molto in questo weekend, beate loro.
Entrato nella sala ristorante, con mia grande sorpresa, trovo tavoli occupati sì da coppie - poche in realtà - ma anche da genitori con figli; evidentemente il mio pensiero era sbagliato.
Data una occhiata al menù e scoperto, con delusione, che l'unico pesce servito qui è soltanto quello di lago, decido di optare per una tagliata di manzo, cottura bleu, con contorno di patate novelle al forno e cicoria saltata in padella, il tutto annaffiato con un Frappato di una rinomata Cantina locale, famosa per la produzione di vini rossi di alta qualità.
Eccoli! La coppia di prima fa il suo ingresso e si accomoda a due tavoli da me; il Lui mi dà le spalle, la Lei mi dà il fianco sinistro.
Non posso farmi scappare la ghiotta occasione; adesso o mai più, mi dico.
Faccio cenno al cameriere di avvicinarsi e giunto al mio tavolo, con grande professionalità, mi chiede: “Mi dica Signore, vuole cambiare comanda?”.
“No, grazie. Desidero invece che serva una bottiglia di Frappato alla coppia appena entrata in sala, con i miei omaggi”.
“Provvedo subito, Signore”, allontanandosi sornione. Ne avrà viste di ogni guisa nel suo lavoro ed oggi se ne aggiungerà un'altra.
Osservo con attenzione ed interesse mentre il cameriere mostra la bottiglia di vino alla coppia, indicando poi nella mia direzione. Il Lui si gira fissandomi lungamente, con sguardo a dir poco torvo; la Lei, al contrario, mi regala un sorriso quasi complice.
Il cameriere stappa la bottiglia, versa un po' dell'ottimo nettare degli Dei nel bicchiere del Lui, affinché lo possa assaggiare, e, ottenuto l'assenso, lo versa nel bicchiere della Lei e subito dopo ancora in quello del Lui; è veramente bravo, professionale. Con mia grande soddisfazione la Lei alza il bicchiere e ringrazia con un cenno della testa; io le rispondo allo stesso modo, sorridente. Il Lui rimane invece di spalle, forse imbronciato.
Ottima tagliata, cottura perfetta e gusto delicato, grazie anche ai contorni; il vino accompagna il tutto perfettamente.
Al tavolo della coppia si mangia poco e si parla con una certa evidente tensione, poiché il Lui sembra lamentarsi con la Lei in modo particolarmente concitato; sarà stato il mio gesto a provocare tutto ciò? Ed io che speravo mi invitassero a cenare con loro, peccato!
Ma la speranza rimane sempre viva, visto che la Lei volge spesso lo sguardo nella mia direzione alla palese ricerca del mio.
Ho un'ultima carta da giocare, non voglio in alcun modo desistere; la Lei mi eccita moltissimo.
Faccio di nuovo un cenno al cameriere e, giunto nuovamente al mio tavolo, con un tono di voce più alto del necessario, gli chiedo: “Nella brochure dell'hotel ho letto che avete una Jacuzzi, in quali orari è possibile accedervi?”.
“Dalle ore 8:00 alle ore 18:00, ma è necessaria la prenotazione alla reception, Signore; la vasca ha solo 6 posti, purtroppo. Se desidera, posso io stesso comunicare a chi di dovere”.
“Bene, la ringrazio, molto gentile. Ore 8:00, prenoto un accesso per me; ed anche un secondo accesso, ma su quest'ultimo non posso darle la conferma, almeno per adesso. Stanza n. 205”, distogliendo lo sguardo dal cameriere e volgendolo alla Lei che, nel frattempo, ha ascoltato tutto e adesso sorride maliziosa. Ha capito!
“Nessun problema, Signore. Due posti, ore 8:00, stanza n. 205, stia tranquillo”, mi conferma il cameriere, scandendo bene anche lui quanto detto; spero tanto che l'aiuto del mio nuovo complice possa essermi di grande utilità: “Grazie, buona serata”.
Mi alzo, lentamente mi avvio all'uscita e passando davanti al tavolo della coppia azzardo un saluto: “Buona serata”.
“Buona serata a Lei e grazie”, mi risponde sorridente la Lei alzando il calice; il Lui, assolutamente nulla.
Eh sì, credo proprio l'abbia a morte con me, ma pazienza.
Sono quasi le 23:00 e decido di salire in camera. Ho necessità di dormire serenamente per tutta la notte, visto ch'è molto tempo che non riesco a farlo.
Il mattino successivo alle 8:00 in punto entro in ascensore e scendo al piano -1; le porte scorrevoli si aprono su un ambiente non molto grande, con al centro la Jacuzzi. Luci soffuse, musica new age in sottofondo ed incensi a diffondere i loro profumi.
Immerso nella vasca, rilassato in piena solitudine a godermi le piacevoli bolle massaggianti, vedo aprirsi l'ascensore ed uscire Lei; accappatoio bianco legato in vita, capelli sollevati sulla testa con un mollettone giallo e infradito con tacco basso ai piedi.
“Buongiorno, la seconda prenotazione è stata appena confermata”, dice sorridente mentre si avvicina alla vasca.
“Buongiorno, contento che non sia andata sprecata”, sorridendole di rimando.
Apre l'accappatoio con grande lentezza e se ne libera facendolo cadere a terra; la copre soltanto un bikini grigio perla. Il pezzo di sotto sgambatissimo, il sopra appena in grado di coprire quel magnifico seno che possiede; sicuramente una 4^ misura. I suoi capezzoli già turgidi creano due non piccole sporgenze spingendo sul tessuto elastico. Meravigliosa creatura!
Toglie, con eleganza, le infradito e si immerge con fare sensuale nella vasca, posizionandosi esattamente di fronte a me; gomiti sul bordo e sguardo fisso nella mia direzione.
“Sei riuscito ad attirare la mia attenzione ed a convincermi a venire qui da te. Non capita molto spesso che ciò accada, forse addirittura mai”.
“Orgoglioso di essere il primo, o comunque tra i pochi, ad esserci riuscito”, senza mai abbassare il mio sguardo rispetto al suo.
È un'ottima cacciatrice e stratega, provocatrice sensuale ed orgogliosa della femminilità estrema che le alberga in profondità; e non ha alcun problema a dimostrarlo.
“Fin dal tuo primo osservarmi nella hall mi hai trasmesso una sensazione strana, ma piacevolissima; non era un guardami con gli occhi del maschio allupato, come spessissimo accade, ma ho trovato nei tuoi occhi la scintilla che cerco e raramente trovo. L'uomo e non il maschio, per capirci”.
Si solleva quindi in piedi, languida, con gli occhi fissi nei miei; slaccia il reggiseno dal collo, lasciando che scivoli sinuoso sul suo ventre e denudando così i seni e, soprattutto, dando ossigeno ai capezzoli turgidi e scuri. “Non muoverti”, mi sussurra. Si avvicina a me, mi cinge la nuca con le dita affusolate e mi spinge il viso tra quelle due colline paradisiache.
Bacio, con delicatezza; lecco, con la punta della lingua leggera; assorbo con le labbra il calore della sua carne; annuso a piene narici l'odore del suo profumo speziato.
La sua mano destra scivola sul mio collo, percorre il mio petto, si sofferma un attimo sul ventre e poi dritta tra le gambe.
Carezza, stringe, afferra.
“Niente male, complimenti”, ammicca sorridente.
“Grazie, tutto merito tuo”, rispondo sornione.
Si infila con decisione nel mio costume e libera il mio cazzo, tirandolo fuori in piena erezione; lo stringe, lo muove lento su e giù. Poi accelera con repentino movimento, ma si ferma all'improvviso; riprende a masturbarlo ed aumenta ancora la velocità. I minuti trascorrono, il desiderio di lasciarmi andare al piacere diventa sempre più imminente; ma resisto imperterrito, a costo di impazzire. So bene cosa sta facendo; testa la mia resistenza. Negli occhi, infatti, le leggo mute domande alle quali vuole associare precise risposte, il tutto in una sorta di sadismo che mi solletica molto. Le piace moltissimo quello che accade e non lo nasconde. Il perché spero di scoprirlo presto, non è affatto semplice resistere a lungo così.
Si ferma, finalmente! Lo molla. Mi fissa. Mi bacia e mi sorride: "Interessante ed intrigante, ho forse trovato il mio instancabile stallone? Ahahah”.
“Credo di sapere quale sia lo scopo di tutto ciò, ma ne disconosco il motivo alla base”, le dico.
“Sentiamo, quale sarebbe questa finalità, secondo te?”.
“Mettermi alla prova, testarmi. Ma perché?”.
“Anche perspicace quest'uomo! È la mia giornata fortunata, me ne compiaccio. Sì, ti sto esaminando, hai ragione; ma voglio essere trasparente con te, lo meriti. Dunque, come avrai sicuramente intuito, io e mio marito siamo una coppia di scambisti, mentalmente e fisicamente libertini, ma con una regola ferrea: entrambi presenti e partecipi ad ogni incontro, senza sotterfugi. Trascorriamo alcuni weekend all'anno in alberghi come questo incontrandoci con altre coppie, non disdegnando tuttavia anche single, sia donne che uomini. Stasera avrei in programma di ospitare un ragazzo conosciuto sui social; ma quest'ultimo, rispetto a te, sarebbe a scatola chiusa. Quindi, visto il tuo modo, intelligente ed intrigante, di approcciare; appurate anche le tue doti fisiche e capacità di resistenza, andrei più sul sicuro con te. Tutto qui. Perdonami se ti sei sentito usato, non era mia intenzione”.
“Ho intuito subito, già nella hall, che foste scambisti. Ho anche intuito che, nella coppia, la dominante sei tu; questo mi ha molto intrigato, salvo poi rimanere deluso quando ho visto consegnare la chiave in reception. Pensavo fosse stato un vostro mordi e fuggi, di conseguenza nessuna opportunità per me. Inoltre, proprio adesso, mi hai confermato che tuo marito è anche cuckold, cosa ancora più stuzzicante. Detto questo: perché non aprire la scatola insieme?”.
“Cosa vuoi dire, esattamente?”.
“Semplice. Io, tu, il ragazzo ed il cornuto, tutti appassionatamente. Tanta pienezza e soddisfazione in più per te, non credi?".
“Mmm, interessante ipotesi: una piccola orgia! Ci penseremo; anzi no, io ci rifletterò, visto che hai sgamato anche la debolezza di mio marito, ahahah”.
Lentamente esce dalla vasca e, voltando il viso nella mia direzione in modo provocante, si piega a pecorina con voluttuosa malizia per raccogliere l'accappatoio dal pavimento; ha un culo da favola! Lo indossa, si gira di fronte, lasciandomi intravedere il suo bel seno ancora nudo, calza le infradito e mi dice: “Devo quindi supporre che ti senti fortunato, ora che siamo qui disponibili e dato che s'è trattato soltanto di una chiave difettosa che ci hanno prontamente sostituito. Comunque, avrai presto mie notizie, mia bella mente anche intuitiva. Ora torno dal cornuto, che sarà sicuramente in trepidante attesa perché gli racconti tutto; e, eccitandosi tantissimo, godrà di ciò di cui non hai goduto tu adesso, ahahah. Devo però rimproverarti, il mio nome non l'hai mica indovinato, eh? Ahahah. Letizia. Ciaooo”.
“Davide. Non soltanto fortunato, ma anche capace e deciso direi, visto il risultato. Ciao a presto!”, mentre si dirige all'ascensore dandomi la schiena e sculettando in modo marcato; sicuramente avrà anche un bel ghigno di orgoglio sulle labbra carnose, ma posso solo intuirlo.
Chiusosi l'ascensore, mi immergo nella vasca con tutta la testa per alcuni secondi; occhi chiusi, sorridente ed estasiato. Questo weekend di relax promette proprio bene!
Fatta colazione nel giardino esterno della struttura, in accappatoio e ciabattine così come sono venuto via dalla SPA e sotto un pergolato davvero molto suggestivo, essendo già trascorse le 10:00, decido di fare una passeggiata nei dintorni; salgo in camera per indossare qualcosa e, soprattutto, delle scarpe da tennis.
Bussano.
“Ciao, intrigante mente intuitiva, sorpreso di vedermi qui alla tua porta?”, esordisce Letizia. Indossa una camicia bianca abbottonata fino a metà; il ché consente di ammirare il suo bellissimo décolleté. Un pantalone nero che lascia scoperte le sue sottili caviglie. Scarpe rosse tacco 10. Splendida!
“No affatto, Letizia. Mi fa piacere, piuttosto, che tu abbia una buona memoria per i numeri, ahahah”.
“Si, in effetti il numero della tua stanza l'ho memorizzato subito; d'altronde l'ho sentito ripetere più volte ieri sera, ahahah”.
“Prego, accomodati”.
“No grazie, son passata un attimo soltanto per dirti che nel pomeriggio, alle 16:00, ti aspetto nell'attico. Saremo io, tu, il ragazzo belloccio ed il cornuto, tutti insieme appassionatamente, ah ah ah”.
“Attico? Non sapevo ce ne fosse uno qui”.
“Si c'è; è proprio sopra di te, ah ah ah. È l'unica junior suite dell'hotel. Adesso scappo però, abbiamo deciso di fare un giro in città per lo shopping; magari trovo qualcosa di nuovo e particolare da indossare per stasera e, soprattutto, che possa anche piacerti”, facendo l'occhiolino. “A più tardi, Davide. Mi raccomando, pranzo frugale, eh!; non voglio che ti appesantisca troppo per poi rendere poco, ahahah”, dice mentre si allontana, lasciando una intensa scia del suo profumo.
Eh sì, si preannuncia un bellissimo weekend, mi ripeto sorridendo.
Inizio la mia passeggiata esplorando dapprima il giardino, piccolo ma ben curato, della struttura; poi mi allontano per potermi addentrare nel frutteto che si trova accanto al boschetto.
Tra gli alberi scorgo il cameriere, divenuto mio complice la sera prima, intento ad innaffiare le piante da frutto: “Buongiorno, anche giardiniere?”. “Buongiorno, Signore. No, appassionato direi; oggi è il mio giorno di riposo e, dato che sono vedovo ed i miei due figli studiano e vivono entrambi all'estero, raramente riesco a stare in casa senza fare nulla”.
“Possiamo darci del tu? Mi chiamo Davide, piacere”, stringendogli la mano.
“Antonio, detto Tony, piacere”.
Tony è un uomo di circa 60 anni, alto e brizzolato; il suo viso evidenzia tutte le sofferenze che ha dovuto affrontare nella vita. Ma è gioviale e sorridente.
“Ti volevo ringraziare per ieri sera, Tony. Grazie per aver dato man forte al mio gioco con la coppia”, affermando ciò con sincera gratitudine.
“Ci mancherebbe, figurati, è stato anche divertente, ahahah. Spero ti sia stato d'aiuto e che tu sia andato in buca, ahahah. È una coppia che conosco abbastanza bene perché frequenta l'hotel da almeno 5 anni e due o tre volte all'anno soggiornano per il weekend. Lui ha la mia età, se non anche più grande; lei bellissima donna, 40enne molto sexy e probabilmente disinibita. Detto tra di noi, me la farei volentieri anch'io, ah ah ah. Il mio aiuto cameriere Marco, ragazzone di 21 anni con gli ormoni a mille, dotato di una esilarante cadenza romanesca, le sbava dietro ogni qualvolta gli capita di incontrarla, impazzendo letteralmente, ah ah ah. Beata gioventù! Avessi oggi i suoi ormoni e la mia testa, mi divertirei in ogni giornata che Dio manda in terra. Invece, per noi vecchietti”, fissandomi negli occhi e ricomprendendo tra gli anziani anche me che sono evidentemente un ultra 50enne, “una volta ogni tanto, se la fortuna ci aiuta!”.
“Hai detto che oggi è il tuo giorno di riposo, Tony?”.
“Si, perché?”.
“Vediamo se riesco a farlo diventare anche un giorno fortunato, ahahah”.
“Cioè? Che vuoi dire?”, una scintilla luminosa gli appare negli occhi.
“Anche il tuo aiuto cameriere Marco è libero oggi?”.
“No, oggi lui è di turno a pranzo, stacca dopo le 15:00”.
“Perfetto! Tu e Marco, alle 15:45, salite nella mia stanza, puliti e profumati. Faremo una bella sorpresa alla 40enne sexy ed al suo cornuto, ahahah”.
“Ok, ci sto! Ahahah”, mi risponde subito, ringalluzzito.
Pranzo sotto il pergolato gustando una selezione di formaggi e salumi veramente di qualità e del pane fatto in casa ancora tiepido, sorseggiando il buon Frappato. Frugale, ma sostanzioso; mi serviranno molte energie.
Decido quindi di tornare in stanza per fare una doccia rinfrescante ed un pisolino rigenerante.
Disteso sul letto, mani dietro la nuca, occhi chiusi e coperto dal piccolo telo doccia, sento bussare alla mia porta: “Stavolta ti ho sorpreso, vero? Ahahah”, dice Letizia col più bel sorriso che mi abbia regalato fino a quel momento.
“Si, lo ammetto, mi hai sorpreso. Brava!”, le rispondo.
“Era solo per ricordarti il nostro appuntamento, qualora te ne fossi già dimenticato, ahahah. E poi per avvertirti che lo shopping ha dato buoni frutti”, mostrandomi una busta con un noto marchio di lingerie “ma anche questa sarà una sorpresa”, baciando all'improvviso le mie labbra e, ammiccando: “a dopo, mio capace e deciso Davide”; e se ne va via.
È proprio una donna conturbante, appare e scompare come una Dea.
Dopo un decina di minuti, bussano ancora una volta alla porta della mia stanza; sembra quasi un porto di mare, altro che relax. Apro e si presenta Tony subito seguito da un imberbe alto quasi 2 metri e ben dotato di muscoli, alquanto coatto, almeno nell'aspetto.
“Questo è Marco, il ragazzone. Ahahah”.
“In effetti non poteva non essere definito così, ahahah. Ma dove lo tenete questo armadio? Mai visto in sala. Dai, accomodatevi. Ciao Marco, sono Davide”.
“Buongiorno, Signore”, mi risponde.
“Davide, non signore; non sei in servizio adesso. Tony ti ha spiegato il perché sei qui?”.
“Si, mi devo scopare la signora Letizia!”, toccandosi il pacco; coatto anche nell'anima.
“Ahahah, non l'ho detta proprio così, ma ok. Ahahah”, interviene Tony alquanto imbarazzo.
“È giovane ed irruente, ahahah, perdoniamolo. Marco, ascoltami bene. Ti scoperai sì la signora Letizia, ma dovrai seguire le mie indicazioni, sia per i tempi che per i modi, mi raccomando. Perché altrimenti rimarrai col cazzo all'asciutto, ok?”.
“Agli ordini! Basta che me la scopo!”.
“Ancora? Ahahah”, quasi in simbiosi tra me e Tony.
“Allora, ascoltatemi bene; quando saremo alla porta della loro suite, voi starete lontani in disparte. Dopo che mi avranno fatto entrare, vi avvicinerete alla porta ed attenderete in silenzio. Sarò io ad aprirvi, ok? Tutto chiaro?”.
“Si”, dice Tony; “Si, ok”, risponde Marco, stringendosi ancora il cazzo da sopra i jeans.
“Bene, muoviamoci; s'è fatta l'ora di andare a scopare la signora Letizia, vero Marco?. Ahahah”.
Per tre volte le mie nocche picchiettano la porta della suite: “Buon pomeriggio”, dico al marito che ha aperto. “Salve, entri pure”, mi risponde spocchioso chiudendo la porta dietro di me.
“Bene, bene, bene, allora ti sei ricordato dell'appuntamento!, ahahah”, dice la meravigliosa Letizia. Eh sì, proprio meravigliosa nella sua tutina nera a rete, a maglie strette, che la copre, in un eccitante effetto vedo non vedo, dal collo alle caviglie; splendido il completo intimo rosso fuoco che le cinge i seni ed il pube; eccitanti le lucide scarpe, anch'esse rosse, con un tacco vertiginoso. Capelli sciolti, che le arrivano a metà schiena, e sguardo ammaliante.
“Passiamo alle presentazioni. Mio marito Franco e il giovane Luca”, indicandolo con l'indice verso una poltrona collocata nell'angolo della stanza; non l'avevo proprio visto entrando! “Franco e Luca, lui è Davide”, lasciandoci il tempo per salutarci, ma, ahimè, con semplici gesti della testa; non sono molto loquaci i maschietti di questa stanza, a quanto pare. “Sul tavolino laggiù c'è qualcosa da bere, compreso il Frappato”, facendo l'occhiolino nella mia direzione, “e da sgranocchiare; sul comodino, invece, nella bellissima ciotola di cristallo, che per inciso ho portato direttamente da casa, ci sono cioccolatini e preservativi, ah ah ah. Accanto alla scrivania c'è il cestino dove gettare i preservativi usati, sperando che siano tanti, ah ah ah. Si dia dunque inizio alle danze, in piena libertà!”, con le braccia alzate e muovendosi sinuosamente con tutto il corpo come una soubrette del Moulin Rouge.
Il giovane Luca si alza ed inizia a spogliarsi, sembrando quasi un automa; mi ricorda subito Marco, ahahah. Il marito, invece, si siede sul divanetto sotto la finestra, in attesa degli eventi.
Atmosfera molto asettica fin qui; non va mica bene, bisogna pur divertirsi oltre che scopare.
Menomale che, per il piacere di questa conturbante femmina 40enne, ci sono anch'io.
“Prima di iniziare a danzare, se mi permetti, ho un ulteriore regalo per te, Letizia”, godendomi la sua espressione di evidente sorpresa, di quasi sbalordimento; che soddisfazione.
E mi godo appieno anche lo sgomento del cornuto; doppia soddisfazione!
Abbasso la maniglia, tiro la porta d'ingresso verso di me, spostandomi di fianco, e faccio accomodare i miei complici, accogliendoli ed annunciandoli come farebbe un paggio di corte: “Tony, il cameriere che sicuramente conoscete, e Marco, l'aiuto cameriere che forse avete già incontrato; ti assicuro che questo ragazzone ha notato te, Letizia, ed in maniera molto approfondita, ah ah ah. Tony e Marco, loro sono Franco, il marito cornuto, e Luca, il toy boy in prova della signora Letizia”, ed indicandola come schiava venduta al mercato, “lei, la Mia troia!”.
Adesso mi viene complicato spiegarvi, miei cari lettori, quale situazione si venne a creare in quella junior suite; ciascuno di loro ebbe una reazione che meriterebbe una lunga descrizione. Ma provo a sintetizzare il più possibile, per non tediarvi troppo a lungo.
Dunque, il cuckold Franco trasale, diventa porpora in viso, accenna ad alzarsi dal divanetto come se volesse vendicare immediatamente l'onta subita, ma è solo una finta; rimane lì, silente e con lo sguardo basso; gode dell'essere umiliato?
Il toy boy, mentre accade tutto ciò, aveva continuato tranquillamente a denudarsi come se nulla fosse; adesso, immobile e quasi imbambolato, è già a petto nudo, con i calzoni calati alle caviglie e dalla striminzita mutanda gli penzola fuori un coglione. Probabilmente è inutile che vi riveli il mio pensiero, ahahah.
Tony è tra lo sbigottito ed il divertito; mi osserva quasi con orgoglio. Con gli occhi sembra volermi dire che, finalmente, i vecchietti avranno la loro occasione.
Forse vi state chiedendo: Marco? Beh, il ragazzone, fregandosene di tutto e tutti, vivendo, come avrete ben compreso, in un mondo tutto suo, è già completamente nudo, col cazzo in mano e pronto a scoparsi la signora Letizia, ahahah. Evviva gli ormoni giovanili!
Letizia! Eh già, la meravigliosa Letizia. Lei mi fissa negli occhi per alcuni secondi che sembrano infiniti e, per lo stesso tempo, non muove un muscolo, come fosse impietrita. Poi, lentamente, si avvicina a me; pochi passi ci separano. Mi afferra la barba con entrambe le mani, avvicina le sue labbra alle mie, tira fuori la sua lingua, mi lecca dal labbro inferiore fino alla fronte; subito dopo mi bacia con bocca aperta e la sua lingua, calda e bagnata, mi invade. Si ferma dopo qualche secondo, staccandosi da me e fissandomi intensamente: “Ero sicura che tu fossi quello giusto, fin dal primo momento in cui i nostri occhi si sono incontrati e riconosciuti. Sì, sono la Tua troia, oggi! Fammi godere intensamente, Davide. Fammi provare sensazioni ed emozioni che mai quel cornuto ha saputo darmi, pur amandolo con tutta me stessa. Usami, fai di me ciò che vuoi!”.
“Inizia col farmi un pompino, Letizia; il mio cazzo attende la tua bocca già da stamattina. Non può e non deve più attendere. Che sia ben fatto però, un pompino profondo ed appassionato!”.
“Sono la Regina del pompino, te lo dimostro subito”, piegandosi lentamente sulle gambe. Mi guarda dritto negli occhi mentre slaccia la cintura, apre il bottone dei pantaloni e ne tira giù la cerniera. Non ho indossato l'intimo ed il mio cazzo scatta fuori come una molla, eccitato e pronto com'è.
Mi dedica molti intensi minuti nei quali la bocca e la lingua non si fermano mai; la densa saliva cola copiosa sul suo mento per poi arrivare ad infrangersi in piccole gocce sul pavimento. Gemiti di piacere misti al suono sordo del bagnatissimo ingoio vengono interrotti soltanto dal rantolo del soffocamento.
È proprio la Regina del pompino; è troia nella sua essenza.
“Adesso si può dare inizio alle danze, signori. Unica regola: farla godere, orgasmo dopo orgasmo ed orgasmo su orgasmo!”.
Tony, Marco e Luca, già nudi, si avvicinano, cazzi eretti nelle mani, creando, insieme a me, un cerchio attorno a lei; il marito rimane fermo ad osservare, mentre si accarezza da sopra i jeans.
La danza è finalmente iniziata.
Letizia cerca di non lasciare scontento nessuno. Si prodiga, con piacevole sacrificio, affinché tutti i componenti del cerchio abbiano il dovuto. Le sue mani stringono, masturbano, schiaffeggiano, accarezzano. La sua bocca afferra, succhia, bagna, inghiotte, lecca; passa da un cazzo all'altro con lentezza o velocità, a seconda del suo desiderio veemente. Guarda fisso negli occhi di tutti, trasmettendo voracità e fame atavica.
Tante mani, di diversa forma e consistenza, fanno del suo corpo una terra di conquista, senza tregua alcuna. Ogni parte di lei è toccata, percossa, stretta, manipolata, penetrata; il cerchio l'ha messa in una gabbia di puro godimento.
“Osserva attentamente a quanti cazzi riesco a dare piacere, amore mio cornuto; la tua mogliettina è una troia, goditela!”, urla Letizia con parole spesso smorzate a causa della bocca piena, “mi trovo nel Paradiso che ho sempre desiderato, quello in cui i maschi che mi vogliono mi prendono davanti a te. Tra poco sarò scopata e sfondata da tutti loro, guardami amore!”.
Volgo lo sguardo a Franco. S'è calato i pantaloni alle ginocchia e, ancora seduto sul divanetto ed occhi fissi su di noi, si sta smanettando come un adolescente davanti al suo primo porno.
“Oh cazzo, sto venendo; sborro!”, rantola il toy boy Luca mentre un fiotto del suo sperma si disperde sul pavimento ed un altro, più modesto, colpisce Letizia sulla schiena. È la prima volta che lo sento parlare da quando sono entrato in stanza, ma non avrei mai potuto immaginare che sarebbe stato per questo motivo, ah ah ah.
Siete forse ancora curiosi di Marco, cari lettori?
Vi stupirò! Marco, a differenza di quanto potessi pensare anch'io, aspetta paziente, con le braccia dietro la schiena, il suo turno; ovvero attende, senza altri movimenti, che la bocca della signora Letizia glielo prenda.
“Ti piace, Marco?”, gli chiedo.
“Si che me piace, e na cifra pure! C'ha na lingua che è na poesia. Ma quando ce la scopiamo? Sto ad aspetta’ te da mezz'ora”.
“Tranquillo Marco, ahahah”.
Letizia mi guarda sbigottita, ma divertita: “È impaziente il ragazzo, quasi quasi inizio da lui; che ne dici?”.
“Gli faresti una cosa molto gradita, credimi; anche perché non riuscirà a pazientare più a lungo di così, ti vuole scopare, vero Tony?”.
“Si, è già al limite, vuole scopare e basta; nessun erotismo mentale lo pervade, ahahah”.
“Ok, Marco, sarai tu il primo a scoparmi nella fica. In che posizione mi vuoi?”.
“A pecorina!”, rapido e perentorio, ahahah.
Aiuto Letizia a sollevarsi, porgendole la mano; in piedi di fronte a me, con quell’abitino attillatissimo a disegnarle le forme, sembra proprio una valchiria. Ha fatto proprio un bel acquisto.
“Sì, Letizia, mi piace“, le dico quasi sottovoce.
“Cosa, Davide?”, mi chiede con occhi interrogativi.
“Ciò che indossi, Letizia; soprattutto perché hai voluto acquistarlo solo per il mio piacere. E sono anche convinto, perché il mio intuito non può fallire proprio adesso, che il gradimento per il tuo abbigliamento non si limiterà solo a questo o sbaglio?”.
“Non ti sbagli, ma solo tu potrai scoprirlo; in tutti i sensi”, maliarda e provocatrice.
L'abbraccio stretta. Il suo viso si adagia sulla mia spalla consentendo alle mie mani di slacciare il reggiseno. Con molta calma ed intensa eccitazione la privo di quell'accessorio, mentre la sua mano si muove lenta, carezzevole e decisa sul mio cazzo ancora intriso della sua saliva. È proprio come stavo immaginando e sperando; i suoi seni svettano nudi e non costretti, incorniciati, come un quadro di grande pregio e valore, dal tessuto elastico. La bacio. Le nostre lingue si incontrano e si scontrano in un turbinio di meravigliose emozioni. Voglio gustarla ancora una volta nel buon sapore della sua pelle e, scivolando lungo il suo collo, arrivo con la bocca ai seni. Li bacio, li lecco, li mordo; capezzoli turgidi come diamanti mi strusciano sul viso.
Subito dopo, piegando un po' le gambe, proseguo sul ventre e, con indice e pollice di entrambe le mani, inizio a sfilare le mutandine; centimetro dopo centimetro si disvela la sua ulteriore nudità. Una meravigliosa cornice ricamata pone in bella vista il suo pube e, allungandosi tra le sue cosce, anche parte del culo.
Sollevo gli occhi e lei mi osserva colma di desiderio, mentre masturba il cazzo di Tony con la mano destra e quello di Marco con la sinistra.
Mi avvicino e la lecco. Afferro la clitoride tra le labbra e la titillo con la lingua: “Oh, si. Gusta la tua troia, disseta il tuo desiderio di me”.
È grondante di umori profumati e caldi.
È veramente pronta.
Mi alzo, indice e medio si insinuano improvvisamente nella sua fica e la scopano con velocità; occhi negli occhi, voglio godermi le sue ombre e le sue luci. Stringe con forza i cazzi che ha ancora nelle mani, usandoli anche come appoggio, perché le contrazioni si fanno più frequenti ed intense. Non riesce più a governarsi, è in balia di un orgasmo travolgente e lo urla, quasi in lacrime: “Godooo!” riversando schizzi di umori in parte sulle mie gambe ed in gran parte sul pavimento.
“Sto per venire anch'io, cazzo! Sei fantastica, amore mio”, la voce gutturale del marito che si sta godendo appieno il suo ruolo di cornuto irrompe come un tuono nel quasi silenzio della stanza, rotto soltanto dalla musica in sottofondo che sembra accompagnarci in ogni nostra azione.
Spingo delicatamente Letizia verso il consorte affinché gli possa dare il giusto sollievo. In piena comprensione di intenti, si inginocchia tra le cosce del cornuto - inarcando la schiena e così esponendo maggiormente il suo culo - e glielo prende in bocca, iniziando un pompino molto, molto lento; d'altronde chi più di lei può sapere come prolungare il piacere del marito e assecondare i suoi gusti?
“Marco, metti il preservativo e, finalmente, puoi scoparti la signora Letizia a pecorina”, gli dico col sorriso sulle labbra e facendogli l'occhiolino.
Marco si posiziona dietro di lei, si piega quel tanto che basta sulle gambe, le dilata con mani decise le chiappe, fa scivolare più volte la punta del cazzo tra le grandi labbra e poi entra, spingendo piano, fino ad arrivare in fondo; i gemiti soffocati di lei danno atto che sta gradendo.
Dopo qualche attimo le afferra i fianchi ed inizia a muovere il proprio bacino affinché possa regolare la velocità con cui la penetra; non è subito irruente come avrei potuto immaginare, almeno non per adesso. Si gode invece appieno il piacere della penetrazione a pecorina.
Mi spoglio completamente, essendo rimasto, fino a quel momento, l'unico mezzo vestito - tranne il cornuto che lo è ancora - e mi seggo accanto a quest'ultimo, che, con mia sorpresa, non mi guarda più in cagnesco, anzi; forse sta cominciando a rilassarsi anche lui ed a comprendere il significato profondo di tutto ciò; il gioco intrigante e la complicità.
Sto osservando attentamente lei, in quella posizione, con un cazzo in bocca ed uno in fica, godendomi ogni suo movimento; e mi masturbo con grande lentezza.
Tony, seguendo il mio esempio, si siede dall'altra parte. È un divano stretto, ma riesce ad accoglierci tutti e tre abbastanza comodamente.
Prendo la mano sinistra di Letizia, fino a quel momento poggiata sulla coscia del marito, e la guido sul mio cazzo; sostituisce la mia di mano in modo sicuramente più piacevole.
Lo stesso movimento le fa fare Tony, usufruendo della destra.
La valchiria, a pecorina, adesso è con due cazzi anche nelle mani e le piace tanto, come mi fa capire dal languido sguardo di sottecchi che mi regala. Le sorrido, muovendo delicatamente le mie dita tra i suoi capelli.
Luca? Beh, il nostro Luca, dopo essere stato un po' di tempo in bagno, immagino a darsi una ripulita, adesso è seduto sulla sponda del letto a godersi lo spettacolo, a cosce aperte e cazzo in mano.
Letizia succhia il cazzo del marito, che è sul punto di sborrarle in bocca; Marco continua imperterrito a scoparla da dietro a ritmo variato. Io e Tony ci godiamo le sue mani morbide e delicate.
“Vengo, vengoo, vengooo, bevimi, ingoialo tutto!!”, urla il cornuto, dimenandosi sul divano come fosse preda di un attacco di api.
Lei prende in bocca il suo sperma, lo trattiene, mostrandolo con grande orgoglio, e poi lo ingoia soddisfatta. Si fionda nuovamente sul cazzo e lo lecca tutto, pulendo ogni goccia residua.
“Oggi voglio tanti sapori diversi nella mia bocca”, fissandomi negli occhi, “sono e voglio essere la vostra troia; e devo anche confessarti che il torello qui dietro non è affatto male, mi riempie tutta. Oh sì. Duro e resistente, una delizia, ti ringrazio”, prendendo in bocca il cazzo di Tony all'improvviso.
Il buon Tony quasi trasale; non se lo aspettava affatto. Tira la testa indietro, chiude gli occhi e si gode il pompino inaspettato. È già il secondo che riceve oggi, chissà da quanto tempo è in arretrato.
Il marito, immobile al suo posto, è affascinato dalle capacità orali della mogliettina; immagino che osservarla fare pompini agli estranei sia una delle sue più intime perversioni.
Marco aumenta il ritmo, colpi secchi dentro di lei; il suo inguine colpisce ripetutamente il culo della signora Letizia, generando sonorità estasianti.
"Sì, stallone, fotti la tua signora, sfondami la fica, sì, sì, così. Così. Sì, così. Oh cazzo, come godo! Non fermarti, non fermarti; più forte! Si, sì, sì, vengo, vengo, vengoo!!”. Marco spinge ancora come un forsennato, la sta aprendo in due sul serio; un paio di colpi ben assestati finali e le sborra dentro, finalmente. “Oh cazzo, è proprio troia sta signora Letizia; aho, me la so’ pompata alla grande!”, dandomi il cinque alto, mentre è ancora accovacciato. Evidentemente è rimasto soddisfatto della sua performance, ahahah.
"Devo fermarmi un attimo”, dice Letizia ancora in preda ai residui del suo orgasmo, “ho bisogno di una pausa e devo andare in bagno; aspettatemi eh, torno subito”, aggiunge col respiro affannato. La segue il marito, come un cagnolino al guinzaglio.
In quei pochi minuti di attesa, d'intesa tra tutti i presenti rimasti nella stanza, iniziamo ad organizzarci per accogliere il suo ritorno in modo diverso e ci posizioniamo, quindi, sul letto; è arrivato il momento di affondare il colpo, fare sul serio.
Tony, anche per rispetto al più anziano, si distende supino, già col preservativo; i due giovanotti, già ripresisi e - beati loro - di nuovo in piena erezione, in piedi sui due lati del materasso ed io sul pavimento accanto alla sponda del letto.
“Ma che bella accoglienza signori, mi sento lusingata. Già belli e pronti per me? Guardali Franco, dovrò scoparmeli tutti; e sono tanti, ahahah. Godi, amore mio”, baciandolo.
Si avvicina al letto, vi sale sopra come una gatta in calore, si posiziona con le cosce aperte ai lati del corpo di Tony, gli prende il cazzo alla base e ci si impala lentamente, fino in fondo, bloccandosi. Poi afferra i due cazzi dei ragazzi, uno per ciascuna mano, iniziando a masturbarli; con movimenti lenti del bacino comincia a godersi anche il cazzo nella fica.
Uno spettacolo sublime vederla dalla mia prospettiva; completamente dedita al piacere libero dei suoi sensi. Cavalca Tony, mentre masturba uno dei ragazzi, all'altro fa un pompino, scambiando i loro cazzi a suo piacimento; insaziabile, instancabile e porca.
Lunghi minuti nei quali i gemiti crescono di tonalità, le parole assumono volgarità fortemente eccitanti.
“Vi voglio tutti, cazzo! Prendetemi, apritemi, godetemi, sono il vostro sborratoio, umiliatemi. Sono e voglio essere troia fino in fondo oggi, vi prego!”, urla Letizia in preda ad orgasmi di ogni intensità.
Guardo il marito cercando un'intesa e lui, di rimando, mi fa cenno di sì con la testa; indosso quindi il preservativo.
Il cornuto sale sul letto gattonando fino al culo della moglie, le allarga le chiappe con entrambe le mani e comincia a leccargli il buco del culo, sputargli sopra una grande quantità di saliva, dilatarlo con la lingua, mentre lei cavalca Tony, ma ora più lentamente; me la sta preparando, e con molta maestria devo dire.
Si alza, scende dal letto e mi dice: ”sfondale il culo, forte!”.
Un'altra delle sue più recondite perversioni nei confronti della moglie?
Lei si piega sul petto di Tony, stoppando ogni movimento. Io, tenendolo alla base, appoggio il cazzo sul buco e spingo piano; lentamente lo sfintere mi accoglie, si dilata, mi consente un ingresso più deciso. E subito vado fino in fondo, entro tutto dentro per poi fermarmi. “Oh siii, anche nel culo!”, gemendo quasi sottovoce Letizia.
Le afferro i fianchi e comincio a muovermi dentro e fuori, cercando di coordinarmi con Tony che sta nella sua fica; lei continua a masturbare e fare pompini ai ragazzi . Il marito decide di prendersi anche lui la propria parte e sale in piedi sul materasso, posizionandosi con la schiena sulla parete ed il cazzo a portata della bocca della moglie.
Lunghi, estenuanti ed estasianti minuti durante i quali i nostri corpi nudi si muovono quasi all'unisono, sbattono l'un l'altro, si intrecciano creando figure fantasiose; gemiti di intenso piacere che escono dalla gola di persone tra loro sconosciute, ma in questo istante in piena simbiosi. Bocche ansimanti, respiri profondi.
Letizia gode, si dimena, urla ogni singolo suo orgasmo. È in balìa di un'estasi incontrollata e non se ne vergogna; è, e vuole essere, libera di manifestare se stessa.
Il primo ad inordarla del suo sperma è Luca, imbrattandole i capelli.
Tony, dopo un soffocato urlo gutturale, le sborra nella fica.
Io, volendo lasciare una mia firma su di lei, lo tiro fuori, strappando via il preservativo, e schizzo il mio seme sul suo splendido culo.
Il marito cornuto le bagna il viso.
Marco? Beh, lui, forse non ancora contento, le infila il cazzo in bocca e, spingendole la nuca, se la scopa. Uno, due, tre spinte e sborra anche lui, ma direttamente nella gola della signora Letizia.
Attimi di silenzio, interrotto soltanto dai respiri intensi, profondi e soddisfatti di tutti.
Pian piano cerchiamo di districarci dall'intreccio dei nostri corpi, riuscendoci non senza tuttavia compiere movimenti impacciati e, di conseguenza, molte risate di sberleffo riempiono la stanza.
Franco sta abbracciando Letizia, in un gesto di profondo amore ed intensa emozione, mentre esco dal bagno dove mi son lavato velocemente e vestito.
Si amano di un amore vero, e si vede bene.
Luca e Marco, dopo essersi ripuliti alla buona, raccolgono i loro rispettivi indumenti, si rivestono e, dopo aver salutato con affetto tutti, si dirigono alla porta, uscendo; di lì a poco seguiti anche da Tony che, invece, s'è rivestito in bagno.
“Grazie, Davide. È stata un'esperienza nuova e sicuramente piacevolmente vissuta da entrambi”, guardando il marito con occhi amorevoli.
Verso un po' di vino in tre bicchieri; ne porgo uno a lei, uno a lui e prendo in mano il mio: “Grazie a voi, raramente ho conosciuto una coppia così unita. Adesso è il momento di lasciarvi alla vostra vera, profonda ed intensa intimità, cin!”.
Gustato il nettare rosso, appoggio il bicchiere, accarezzo il viso sorridente di Letizia e stringo energicamente la mano di Franco. “Chissà se la Fortuna ci farà incontrare ancora!”, ed esco.
Mentre si sta ancora chiudendo alle mie spalle la porta della suite penso che un weekend di relax ogni tanto ci vuole tutto, eh si!
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scritto il
2025-12-16
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