Natale 12 - L'ultimo pompino👄 in aereo in viaggio verso i caraibi
di
Andrea inc
genere
incesti
Francamente, sino al giorno del matrimonio, pensavo di conoscere Sara che da fidanzata, era stata la mia guida e dea dell'amore.
Lei mi aveva scelto che ero praticamente vergine se si escludono le seghe che mi facevo da ragazzo.
Dunque, mi aveva svezzato fisicamente e mi aveva aperto la mente su un mondo fisico e psicologico che mai avrei potuto immaginare.
Eravamo fidanzati e lei mi raccontava con una incredibile naturalezza delle sue esperienze sessuali passate e mi aggiornava anche degli incontri (Rapporti sessuali) che continuava ad avere confermandomi sempre il suo amore e che mai mi avrebbe tradito.
I due concetti ovviamente, parevano assolutamente contrastanti ed inconciliabili e tuttavia, gli argomenti che lei usava, il suo tono di voce e le prove di affetto che mi dava anche durante i racconti, talvolta assai dettagliati, mi convincevano sempre a crederle sulla parola.
Anche quando facevamo l'amore dopo qualche suo incontro in cui la trovavo ancora gocciolante di umori bianche e cremosi, in cuor mio vivevo il tutto come in un sogno.
Alla fine, mi ero convinto che tutto quello che mi raccontava fosse frutto della sua fantasia destinata ad accrescere la nostra passione.
Mi raccontava di trasgressioni incredibili e mai però, mi aveva parlato del suo rapporto incestuoso col padre e dunque, mai avevo saputo che fosse stato lui a sverginarla svelandole i segreti dell'amore e del sesso oltre l'amore per la sua libertà che non avrebbe dovuto cedere per nulla al mondo.
Mi raccontava di scopate incredibili con maschi potenti di ogni genere e colore anche in gruppo e però, mai l'avevo vista con un altro uomo e mai aveva mancato un impegno o un appuntamento con me senza avvisarmi prima.
In effetti, se si escludono quei momenti in cui la trovavo con la fica piena di sperma, mi ero convinto che i suoi racconti fossero prodotti dalla sua mitomania finalizzata a saggiare le mie reazioni ed il mio grado di fedeltà e gelosia.
La prima volta che avevo avuto la prova che davvero, avendone la possibilità si sarebbe fatta scopare da un altro uomo, era stato quando l'avevo sorpresa a lesbicare con mia madre la quale, volendo poi rimanere sola con me, l'aveva mandata a farsi scopare da mio padre.
Anche in quel caso, sapevo che si era fatta chiavare da mio padre ma non l'avevo vista in azione.
L'altra occasione era stata quella della prima nozze di nozze che lei aveva passato tra le braccia di suo padre mentre io ero con mia madre.
Solo al mattino, dopo aver trascorso tutta la notte a fare l'amore col padre, l'avevo vista realmente montata da lui alternandosi tra me e mia madre.
Il suo modo di godere e reagire mentre la montava il padre mi aveva davvero impressionato e mi aveva fatto capire quanta della sua fantasia dei lati nascosti del suo carattere mi erano ancora sconosciuti.
Quello che aveva fatto in aereo con lo steward e poi coi tre graduati nello scalo dell'aeroporto, era per me ed il mio cervello, benzina sul fuoco!
Cos'altro mi avrebbe riservato nelle successive due settimane di luna di miele mi chiedevo mentre lei, stanca da quello che era successo, mi dormiva accanto mentre io pensavo e guardavo distrattamente il film spagnolo con le cuffie.
Cos'altro aspettarmi, mi chiedevo?
La prima risposta me l'aveva data lei mentre il pulmino ci portava verso il molo d'imbarco che ci avrebbe condotti a Saona un'isoletta dell'arcipelago dominicano.
-Ricordi tesoro che stanotte in aereo avevamo viaggiato sulla fila di poltrone a 3 posti e il passeggero vicino a noi ci aveva chiesto se poteva spostarsi accanto al finestrino?-
-Certo, me lo ricordo!-
-Ecco, io ero in mezzo tra voi due e, mentre tu eri impegnato a guardare il film ed io mi ero appisolata sulla tua spalla, mi ero sentita sfiorare la gamba dalla sua.
Stanca com'ero, mi ero girata e allontanandomi un po', avevo ripreso a dormire.
Dopo un po', chissà, 10 o 15 minuti, avevo sentito la sua mano sulla coscia.
Senza volerlo, la minigonna mi era salita sin quasi l'inguine e lui deve esseri accorto che ero senza mutande se dopo poco, la sua mano era scesa dalla coscia tra le mie gambe direttamente sulla fica.
Lo sai amore quanto sono sensibile se mi toccano li!
A quel punto, avevo messo la mia mano sulla sua e lo avevo guidato a masturbarmi come piace a me.
Era bravo l'amico e dopo un po', mi aveva provocato un orgasmo che a stenti ero riuscita a celare soffocando in gola i miei gemiti di piacere.
A quel punto, mentre lui continuava ad infilarmi le dita nella fica e strizzarmi la clitoride, avevo allungato anch'io la mano sul suo cazzo già fuori dai pantaloni.
Dopo averlo masturbato per un po', mi ero girata verso di te e, visto che eri impegnato col film, mi sono abbassata su di lui e gliel'ho preso in bocca.
Il porco aveva già previsto tutto e non appena l'avevo imboccato, avevo sentito un gradevole sapore di dolce insieme all'afrore di maschio che emanavano le goccioli sul buchino della cappella che al buio non riuscivo a vedere ma di cui, potevo valutare la consistenza che mi riempiva la mano.
Quando la sua verga stimolata dalla mia lingua e le mie labbra oltre al dito che gli avevo infilato nel culo, aveva cominciato a contrarsi, lui mi aveva allontanata e ponendomi una mano sotto l'ascella mi aveva invitata ad alzarmi e sedermi sul suo grembo.
Per un attimo titubante, ti avevo guardato e rendendomi conto che non ti saresti accorto di nulla, mi sono alzata e mi sono lasciata scivolare sulla sua verga ritta e dura come un palo.
Dio come godevo quando lo sentivo schiantarsi sull'utero a pochi centimetri dalla nostra creatura che avevo in corpo.
Quando gli avevo detto di essere incinta, l'avevo sentito gonfiarsi ed indurirsi ancora di più, dio che sensazione!
La consapevolezza che fossi gravida, aumentava in modo parossistico la sua e la mia libidine regalandomi altri due orgasmi prima che lui, parlandomi in italiano, con voce roca, mi aveva bisbigliato "Puttana, voglio sborrarti in bocca!".
Tu forse ti era addormentato per non sentire i suoi sordi grugniti mentre sborrava e lo sciacquio della mia bocca mentre gli svuotavo i coglioni ingoiando ogni stilla della sua profumata sborra.-
Ecco, questo era Sara, mia moglie, l'unica donna della quale ero innamorato oltre mia madre.
Lei mi aveva scelto che ero praticamente vergine se si escludono le seghe che mi facevo da ragazzo.
Dunque, mi aveva svezzato fisicamente e mi aveva aperto la mente su un mondo fisico e psicologico che mai avrei potuto immaginare.
Eravamo fidanzati e lei mi raccontava con una incredibile naturalezza delle sue esperienze sessuali passate e mi aggiornava anche degli incontri (Rapporti sessuali) che continuava ad avere confermandomi sempre il suo amore e che mai mi avrebbe tradito.
I due concetti ovviamente, parevano assolutamente contrastanti ed inconciliabili e tuttavia, gli argomenti che lei usava, il suo tono di voce e le prove di affetto che mi dava anche durante i racconti, talvolta assai dettagliati, mi convincevano sempre a crederle sulla parola.
Anche quando facevamo l'amore dopo qualche suo incontro in cui la trovavo ancora gocciolante di umori bianche e cremosi, in cuor mio vivevo il tutto come in un sogno.
Alla fine, mi ero convinto che tutto quello che mi raccontava fosse frutto della sua fantasia destinata ad accrescere la nostra passione.
Mi raccontava di trasgressioni incredibili e mai però, mi aveva parlato del suo rapporto incestuoso col padre e dunque, mai avevo saputo che fosse stato lui a sverginarla svelandole i segreti dell'amore e del sesso oltre l'amore per la sua libertà che non avrebbe dovuto cedere per nulla al mondo.
Mi raccontava di scopate incredibili con maschi potenti di ogni genere e colore anche in gruppo e però, mai l'avevo vista con un altro uomo e mai aveva mancato un impegno o un appuntamento con me senza avvisarmi prima.
In effetti, se si escludono quei momenti in cui la trovavo con la fica piena di sperma, mi ero convinto che i suoi racconti fossero prodotti dalla sua mitomania finalizzata a saggiare le mie reazioni ed il mio grado di fedeltà e gelosia.
La prima volta che avevo avuto la prova che davvero, avendone la possibilità si sarebbe fatta scopare da un altro uomo, era stato quando l'avevo sorpresa a lesbicare con mia madre la quale, volendo poi rimanere sola con me, l'aveva mandata a farsi scopare da mio padre.
Anche in quel caso, sapevo che si era fatta chiavare da mio padre ma non l'avevo vista in azione.
L'altra occasione era stata quella della prima nozze di nozze che lei aveva passato tra le braccia di suo padre mentre io ero con mia madre.
Solo al mattino, dopo aver trascorso tutta la notte a fare l'amore col padre, l'avevo vista realmente montata da lui alternandosi tra me e mia madre.
Il suo modo di godere e reagire mentre la montava il padre mi aveva davvero impressionato e mi aveva fatto capire quanta della sua fantasia dei lati nascosti del suo carattere mi erano ancora sconosciuti.
Quello che aveva fatto in aereo con lo steward e poi coi tre graduati nello scalo dell'aeroporto, era per me ed il mio cervello, benzina sul fuoco!
Cos'altro mi avrebbe riservato nelle successive due settimane di luna di miele mi chiedevo mentre lei, stanca da quello che era successo, mi dormiva accanto mentre io pensavo e guardavo distrattamente il film spagnolo con le cuffie.
Cos'altro aspettarmi, mi chiedevo?
La prima risposta me l'aveva data lei mentre il pulmino ci portava verso il molo d'imbarco che ci avrebbe condotti a Saona un'isoletta dell'arcipelago dominicano.
-Ricordi tesoro che stanotte in aereo avevamo viaggiato sulla fila di poltrone a 3 posti e il passeggero vicino a noi ci aveva chiesto se poteva spostarsi accanto al finestrino?-
-Certo, me lo ricordo!-
-Ecco, io ero in mezzo tra voi due e, mentre tu eri impegnato a guardare il film ed io mi ero appisolata sulla tua spalla, mi ero sentita sfiorare la gamba dalla sua.
Stanca com'ero, mi ero girata e allontanandomi un po', avevo ripreso a dormire.
Dopo un po', chissà, 10 o 15 minuti, avevo sentito la sua mano sulla coscia.
Senza volerlo, la minigonna mi era salita sin quasi l'inguine e lui deve esseri accorto che ero senza mutande se dopo poco, la sua mano era scesa dalla coscia tra le mie gambe direttamente sulla fica.
Lo sai amore quanto sono sensibile se mi toccano li!
A quel punto, avevo messo la mia mano sulla sua e lo avevo guidato a masturbarmi come piace a me.
Era bravo l'amico e dopo un po', mi aveva provocato un orgasmo che a stenti ero riuscita a celare soffocando in gola i miei gemiti di piacere.
A quel punto, mentre lui continuava ad infilarmi le dita nella fica e strizzarmi la clitoride, avevo allungato anch'io la mano sul suo cazzo già fuori dai pantaloni.
Dopo averlo masturbato per un po', mi ero girata verso di te e, visto che eri impegnato col film, mi sono abbassata su di lui e gliel'ho preso in bocca.
Il porco aveva già previsto tutto e non appena l'avevo imboccato, avevo sentito un gradevole sapore di dolce insieme all'afrore di maschio che emanavano le goccioli sul buchino della cappella che al buio non riuscivo a vedere ma di cui, potevo valutare la consistenza che mi riempiva la mano.
Quando la sua verga stimolata dalla mia lingua e le mie labbra oltre al dito che gli avevo infilato nel culo, aveva cominciato a contrarsi, lui mi aveva allontanata e ponendomi una mano sotto l'ascella mi aveva invitata ad alzarmi e sedermi sul suo grembo.
Per un attimo titubante, ti avevo guardato e rendendomi conto che non ti saresti accorto di nulla, mi sono alzata e mi sono lasciata scivolare sulla sua verga ritta e dura come un palo.
Dio come godevo quando lo sentivo schiantarsi sull'utero a pochi centimetri dalla nostra creatura che avevo in corpo.
Quando gli avevo detto di essere incinta, l'avevo sentito gonfiarsi ed indurirsi ancora di più, dio che sensazione!
La consapevolezza che fossi gravida, aumentava in modo parossistico la sua e la mia libidine regalandomi altri due orgasmi prima che lui, parlandomi in italiano, con voce roca, mi aveva bisbigliato "Puttana, voglio sborrarti in bocca!".
Tu forse ti era addormentato per non sentire i suoi sordi grugniti mentre sborrava e lo sciacquio della mia bocca mentre gli svuotavo i coglioni ingoiando ogni stilla della sua profumata sborra.-
Ecco, questo era Sara, mia moglie, l'unica donna della quale ero innamorato oltre mia madre.
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