Natale 11 - Mia moglie gravida,🤰 chiavata e sborrata sull'aereo e durante uno scalo.🤪

di
genere
incesti

Mentre prendevamo l'aereo per i Caraibi con una compagnia che faceva scalo a Madrid, ero combattuto dall'idea di ciò che sarebbe potuto accadere durante quelle due settimane di luna di miele.

Mi sarebbe piaciuto che la mia fresca sposa dedicasse tutti i suoi pensieri a me e tuttavia, l'idea che si desse da fare con altri maschi seguendo la sua indole libertina, mi teneva eccitato senza sosta e col cazzo sempre duro.

Naturalmente Sara, scaltra com'era, attenta al mio piacere e sensibile ad ogni mio "Tic" percepiva le mie sensazioni e le reazioni del mio corpo.

Dovendo andare verso paesi caldi, sin dal mattino aveva indossato abiti adatti a quel clima.

Una mise leggera, senza reggiseno ne mutandine, coperta solo da una minigonna ed una camicetta semitrasparente, con la siluette procace e sexi, slanciata ancora di più da sandali dai tacchi vertiginosi, non poteva non essere il centro delle attenzioni di tutti i maschi e le invidiose compagne, mogli o amanti che fossero.

Sull'aereo semivuoto, lei aveva voluto il posto adiacente il corridoio.

Durante il volo la nostra fila era seguita da un giovane steward spagnolo dall'aria tipicamente latina; Occhi e capelli neri, bocca carnosa, pelle bruna e vellutata (Questo si notava dalle mani e dal viso essendo ogni altra parte del corpo coperto dalla divisa.) che dedicava particolare attenzione alla nostra postazione.

Durante il primo servizio di caffè, mia moglie non aveva perso l'occasione, tenendo le cosce ben scoperte e la camicetta slacciata al punto giusto, di attaccare bottone chiedendogli subito il nome ed il paese d'origine.

Nei servizi successivi, aveva approfondito la conoscenza scoprendo che era stato sposato ed al momento, libero da impegni.

Quando l'uomo si era spinto in avanti per poggiare il vassoietto sul mio ripiano, lei gli aveva sfiorato la patta dei pantaloni col gomito:

-Ce l'aveva duro!-

Mi aveva poi bisbigliato nell'orecchio quando lui si era allontanato.

Era un viaggio notturno e dunque, ad una certa ora avevano spento le luci.

A quel punto Sara si era alzata per andare in toilette ed alla fine, invece di tornare al suo posto, era andata sin in fondo verso la coda dell'aereo in una zona vuota.

Si era seduta e dopo un po', era stata raggiunta dall'uomo che senza parlare, le si era avvicinato col cazzo duro già fuori dalla patta dei pantaloni.

Neanche lei in quel momento aveva sentito l'obbligo di parlare e, con una rapida mossa, glielo aveva preso in bocca e glielo aveva succhiato sino a farselo sborrare in gola.

Quando era tornata al suo posto, prima di baciarmi mi aveva detto:

-Lo sai tesoro, quel porco ha un bel cazzo e me lo ha messo in bocca senza neanche chiedermi il permesso e neanche quando ha goduto, mi ha chiesto se lo volessi in bocca o altro.

Un vero maiale!

Voglio proprio vedere come si comporterà dopo lo scalo di Madrid!-

Quando mi aveva baciato aveva ancora sulla lingua il sapore dello sperma di quell'uomo e subito dopo, si era distesa su di me e coprendosi con una coperta mi aveva fatto un pompino.

Allo scalo di Madrid, non avevamo dovuto perdere molto tempo per capire le intenzioni di quel giovane.

Quello non era solo uno scalo tecnico ma anche un cambio di aereo con uno più grande dovendo imbarcare altri passeggeri per Santo Domingo.

Mentre eravamo in sala d'aspetto, il giovane intraprendente, era venuto a chiedere se gradivamo qualcosa al bar e mia moglie, con una ginocchiata d'intesa, aveva risposto di si aggiungendo che io ero un po' stanco e preferivo rimanere li.

Nell'area riservata al personale degli aerei, vi erano alcuni divani ed un piccolo bar vicino al quale stazionavano altri due uomini in divisa.

Il tempo a disposizione non era molto e subito, con un gesto d'intesa, avevano chiuso a chiave la porta ed a turno si erano scopata mia moglie senza lasciare vuoto e insoddisfatto nessune dei tre buchi.

Mia moglie, come sempre senza mutande, non aveva potuto fare altro che tamponare il culo e la fica annodandosi a mo di pannolone, un tovagliolo di stoffa del bar.

Giunta in sala d'aspetto, mi aveva chiesto di accompagnarla in bagno per lavarsi e rimettersi in ordine alla meglio.

Giunti alle toilette, aveva trascinato anche me nel bagno delle donne e chiusi in uno degli scomparti, si era fatta leccare la fica sborrata per poi, farsi chiavare anche da me.

In aereo mentre io guardavo un film in spagnolo, lei stanca e soddisfatta, aveva dormito sino all'arrivo.



scritto il
2025-11-10
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