Il gioco delle ombre

di
genere
trio


La villa sul lago brillava sotto le luci soffuse della sera. Il giardino era animato da risate, bicchieri tintinnanti e musica che scivolava tra gli alberi come un sussurro.
Era una festa esclusiva, elegante, dove gli inviti erano selezionati con cura e gli ospiti si muovevano come attori su un palcoscenico di desideri.
Elena e Luca erano sposati da otto anni. Una coppia affiatata, ma con una curiosità che non si era mai spenta. Quella sera Elena indossava un abito color champagne aderente, con la schiena nuda e un profumo sensuale che lasciava scie invisibili.
Luca, in completo scuro, la osservava con occhi che dicevano più di mille parole.
Tra gli ospiti, un uomo attirava gli sguardi. Andrea, un amico di vecchia data di Luca, tornato da poco da un viaggio in Sud America.
Alto, sicuro, con un sorriso che sapeva dove colpire. Elena lo notò subito. E lui notò lei.
Durante la cena, i tre si ritrovarono allo stesso tavolo. I discorsi erano leggeri, ma gli sguardi erano carichi.
Andrea parlava con Elena con naturalezza, ma ogni parola sembrava sedurla. Luca osservava, silenzioso, ma non geloso, anzi complice.
Dopo il brindisi, Elena si avvicinò a suo marito Luca e gli sussurrò, “Ti fidi di me?”.
“Sempre”, rispose lui.
Lei tornò da Andrea e gli propose di seguirla.
Luca li seguì a distanza. Curioso ed eccitato.
Elena li condusse in una stanza appartata della villa, una biblioteca con divani in pelle e luci basse.
Si chiusero dentro.
Elena si voltò verso i due uomini, seduti sul divano, con il cuore le batteva forte nel petto.
“Voglio giocare. Ma solo se siamo tutti d’accordo” disse, guardando suo marito.
Andrea guardò Luca. Luca annuì, con un sorriso che diceva tutto.
Elena si spogliò davanti a loro.
Rimanendo completamente nuda chiese, “Cosa ne dite?”.
“Bellissima”, risposero all'unisono, ammirandola dalla testa ai piedi.
“Ora tocca a voi però”.
Diede loro il tempo di denudarsi e poi,
con passo seducente andò dai due uomini che, con la loro virilità esposta, la bramavano.
Si sedette a cavalcioni su Andrea, iniziando a strofinare il suo sesso contro a quello di lui.
Guardò suo marito e gli disse con voce ansimante “Ti fidi di me?”.
“Sempre”, rispose, dandole così la sua approvazione. Guardandola eccitarsi e gemere.
Quello che seguì fu un gioco per poche coppie, dove Elena era il centro di tutto.
Un gioco fatto di mani, di bocche, di penetrazioni perfettamente coordinate. Di orgasmi intensi, di puro e lussurioso sesso senza tabù.
La notte si dilatò, il tempo si fece liquido. Quando uscirono dalla stanza, la festa era ancora viva, ma loro erano cambiati. Elena aveva negli occhi una luce nuova.
Luca la prese per mano, Andrea la salutò con un bacio sulla guancia.
Quella notte, la coppia, tornò a casa con il loro desiderio pienamente soddisfatto.
Un ricordo che non avrebbe mai smesso di bruciare. E forse, un desiderio che avrebbe chiesto di essere esplorato ancora più intensamente, ancora con più giocatori.
di
scritto il
2025-11-11
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