Cuckold di Mamma 4
di
michiru
genere
incesti
Nella settimana successiva ricevemmo la visita di zia Rosa, a cui mamma raccontò tutto quello che era successo con Francesco e Paolo. Sentire mamma descrivere in dettaglio la sessione di sesso precedente, con tutti i particolari sulle penetrazioni e i gemiti, fu decisamente molto eccitante per me. La zia ci disse che il sabato successivo era libera e che sarebbe venuta con noi, cosa che fece felice sia mamma che il sottoscritto. Mamma finì il suo racconto dicendo alla sorella che Francesco voleva sverginare il suo orifizio anale. Allora zia Rosa le disse che doveva provarci assolutamente, perché lei lo aveva praticato in passato e le piaceva moltissimo, descrivendo come il cazzo nel culo le dava un piacere intenso e profondo. Mamma rispose che ci stava pensando seriamente, ma che le dimensioni enormi del membro di Francesco la frenavano un po'. La zia la incoraggiò con entusiasmo, dicendo che le sarebbe piaciuto da morire, conoscendola e sapendo quanto era troia dentro.
Avvisai Francesco che sabato anche zia Rosa sarebbe stata dei nostri e che ci saremmo incontrati al solito club. Francesco mi rispose quasi immediatamente, dicendo che era contento della presenza di Rosa, ma che aveva pensato di spostarsi in un suo appartamento poco fuori dalla nostra città e che, se volevamo, potevamo andarlo a vedere. Avvisai mamma e partimmo in macchina per vedere l’appartamento. Francesco ci aveva mandato la posizione e fu abbastanza facile trovarlo. Lì trovammo Francesco ad aspettarci, che venendoci incontro ci salutò. «Vedo che è venuta anche la donna più bella del mondo», disse. Mamma, sorridendo, rispose: «Il solito esagerato». Mentre entravamo in casa, Francesco affiancò mamma e strinse con una mano un gluteo della donna, palpandola in modo vigoroso e possessivo, facendola sorridere e lasciandolo fare senza resistenze.
L’appartamento era un duplex composto dalla zona giorno (soggiorno, cucina) al piano inferiore e la zona notte (camere da letto) al piano superiore. Il soggiorno era molto spazioso: c’era un tavolo bianco molto grande, un divano a tre posti e due belle poltrone. Nella zona superiore, invece, c’erano due camere da letto – una matrimoniale e una singola – e un bel bagnetto con vasca e doccia. Francesco ci fece accomodare sul divano e ci chiese cosa ne pensavamo. Per lui era meglio incontrarsi qui, lontano da occhi indiscreti. Detto con le sue parole: qui potevamo fare tutte le porcate che volevamo, scopare senza limiti e urlare di piacere.
Mamma, intanto, aveva accavallato le gambe, lasciando libere parte delle sue bellissime gambe toniche e invitanti. Francesco, mentre parlava, se la mangiava letteralmente con gli occhi, fissandole le cosce e immaginando già di scoparla. Mamma non smetteva di provocarlo deliberatamente, divertendosi a farlo arrapare sempre di più. Mamma rispose che l’ambiente e l’idea le piacevano moltissimo e che, con zia Rosa, il sabato ci saremmo incontrati qui.
Detto questo, Francesco disse che aveva un regalo per mamma e zia Rosa. Disse di scartarlo una volta a casa. Prima di andar via, diede anche una copia della chiave dell’appartamento a mamma, dicendole che, quando si sentiva sola e arrapata, poteva venire qui . Mamma lo ringraziò con un sorriso complice e si avviò verso la porta. Mentre andavamo via, vidi Francesco seduto su una poltrona che, con una mano, si massaggiava il cazzo gonfio attraverso i pantaloni, pregustando già quello che avrebbe fatto con quella cavalla in calore che usciva dalla casa. Ritornati a casa, esortai mamma a vedere cosa c’era nel pacchetto destinato a lei, datole da Francesco. Al suo interno la donna trovò un bellissimo bodystocking tutina a cavallo aperto (top a bretelline, maglia in microfibra coprente sul lato destro e sinistro del corpo; sul davanti e sul retro quattro cinghie collegavano le due parti del bodystocking, lasciando fica e culo completamente esposti). Al suo interno un biglietto con la scritta: «Per la mia troia preferita!».
Consegnai in giornata anche il regalo a zia Rosa, che ci fece sapere che si trattava di un reggicalze stringivita, di calze autoreggenti e di un reggiseno che si abbinava, lasciando le tette semi-esposte. Mancavano le mutandine… Era evidente che i due uomini volevano trovare le donne sexy, provocanti e pronte all’uso: zia Rosa senza mutande, con la fica accessibile, e mamma con il solo body indosso, pronta a essere inculata o scopata in qualsiasi momento. Mamma era raggiante, aveva cambiato il suo modo di vestire: più giovanile, sexy e provocante, non da monaca di clausura. Era più rilassata, serena e arrapata. L’unico che riusciva a farla innervosire era papà. A pranzo disse alla moglie che non doveva vestirsi come una ragazzina, che aveva una certa età ed era madre di un ragazzo. Mamma, infuriata, gli rispose che aveva anche un marito che ormai viveva solo per il suo lavoro e che si era dimenticato di avere una moglie . Papà rispose che non le faceva mancare niente e che non poteva proprio lamentarsi. Cercai di calmare mamma dicendo che non serviva continuare a litigare ancora. Le sussurrai che la cosa migliore era renderlo cornuto e contento. Il sabato ci recammo nel luogo stabilito. Le due donne indossavano entrambe un soprabito che nascondeva il loro outfit della serata, che era quello scelto dai due uomini . Mamma aveva scelto dei sandali con tacco a punta aperta, che accentuavano le sue gambe sexy, mentre zia delle scarpe nere con tacco 12. Entrando, trovammo i due uomini che salutarono me e le due donne con baci e palpatine. Ci offrirono da bere e cominciammo a chiacchierare. Le due donne si divertivano a sentire le cavolate sporche che Paolo e Francesco raccontavano nel tentativo di metterle a proprio agio e farle bagnare. Francesco poi disse se avevano gradito i regali che avevano ricevuto. Le due donne allora, con fare malizioso e troioso, dissero di sì e che anche loro ne avevano.
Si alzarono e si tolsero i soprabiti, mostrando quello che i due uomini volevano: le due donne con indosso la loro lingerie sexy, mamma con il bodystocking che lasciava fica e culo nudi e pronti, zia con reggicalze e calze senza mutande, tette in bella vista. «Wow», dissero i due, «che bombe sexy abbiamo qui! Due troie pronte a farsi scopare!». A questo punto la serata si faceva incandescente e noi maschietti ci trovammo in un batter d’occhio senza vestiti, con i nostri cazzi belli duri e pulsanti.
I due uomini in piedi chiesero alle due donne di occuparsi dei loro cazzi, cosa che fecero con avidità. Entrambe si inginocchiarono tra le gambe dei due maschi e cominciarono a leccare e succhiare con grande maestria, come vere esperte del pompino. Mamma afferrava il cazzo enorme di Francesco con una mano, leccava con avidità tutta l’asta venosa dell’uomo, dando delle leccate lente e bagnate alla cappella gonfia prima di divorarlo completamente in gola, succhiando forte e facendo gemere Francesco. Anche zia Rosa era intenta a fare un gran pompino profondo a Paolo, ingoiandolo tutto e roteando la lingua, che se lo godeva tutto con le mani nei suoi capelli. I due uomini erano troppo arrapati e volevano scopare le due cavalle in calore senza aspettare.
Francesco disse a mamma di stendersi sul tavolo, le aprì le gambe, si mise le cosce sulle spalle e la penetrò con un colpo secco e profondo, riempiendole la fica bagnata fino in fondo. Paolo invece scopava zia Rosa nella posizione del missionario sul divano, sbattendola forte e facendole rimbalzare le tette. Nella stanza echeggiavano i gemiti di piacere delle donne, schiocchi di palle contro culo e versi di "scopami più forte!", mentre i due uomini le sbattevano con vigore animale, penetrandole senza pietà. Paolo, dopo aver goduto del corpo della zia, le sussurrò qualcosa di sporco; quindi la vidi alzarsi e venire su di me. Prese il mio cazzo duro e si impalò sopra con un gemito, cominciando a cavalcarmi selvaggiamente, la sua fica calda e stretta che avvolgeva tutta la mia asta in un calore incredibile e intenso. Cominciai a palpare e schiacciare il culo sodo della zia mentre mi cavalcava con foga; mentre godeva mi guardava negli occhi con lussuria, questo non faceva altro che eccitarmi di più, sentendo la sua fica contrarsi intorno al mio cazzo.
Paolo mi incitava a scoparla forte: «Dai Marco, scopati questa troia, fagli sentire chi è l’uomo di casa, rompile la fica!». Non riuscii a resistere molto, quindi avvisai zia che stavo per venire; allora la donna si mise in ginocchio e sia io che Paolo le sborrammo in faccia e sulle tette, schizzi abbondanti e caldi che le colavano sul viso e sul petto. Mamma invece era adesso con le mani appoggiate sul tavolo e il culo in aria; in questa posizione la donna aspettava l’ennesima carica del suo amante, che non tardò ad arrivare. In questa posizione era lui a dettare il ritmo dominante. Francesco poteva variare l’apertura delle gambe, fino a chiuderle completamente per una penetrazione ancora più stretta e profonda. La scopava con forza, il desiderio di dominarla completamente finalmente realizzato. Francesco incitava la mamma con parole sporche: «Manuela, ti piace come ti sto scopando questa fica da troia? Dimmi che ti piace il mio cazzo grosso!». Allora mamma rispose ansimando: «Sì, cavolo, mi riempi tutta col tuo cazzo enorme. Non ho mai provato una sensazione così bella in vita mia, mi stai facendo impazzire, continua per favore, scopami più forte!».
Anche per Francesco era arrivato il momento di sborrare e lo fece in bocca a mamma, riversandole in gola una sborrata abbondante che lei ingoiò con piacere. Le donne avevano avuto diversi orgasmi multipli, urlando e tremando, mentre noi uomini le avevamo deliziate con delle venute copiose e calde, quindi ci prendemmo un po’ di tempo per ricaricarci, con i cazzi ancora semi-duri. Francesco ne approfittò per chiedere a mamma se era disposta a fare sesso anale, spingendo sul suo desiderio; mamma era ancora indecisa ma visibilmente eccitata. Allora la zia, con fare deciso e arrapato, le disse: «Guarda, ti faccio vedere io come si fa e quanto è bello farsi inculare». Detto questo, si mise a pecorina sul divano con il culo in bella vista e disse a Paolo di inculala senza pietà. L’uomo non se lo fece dire due volte: si posizionò dietro la donna, lubrificò un po’ l’orifizio anale stretto di zia Rosa con saliva e spit, e gli infilò il cazzo nel culo pian piano, centimetro per centimetro, facendola gemere. Una volta dentro tutto, cominciò a muoversi prima piano per farla abituare, poi più velocemente e forte, sbattendola e facendola gridare dal piacere anale intenso.
Allora mamma, vedendo la sorella godere come una matta con il cazzo nel culo, disse a Francesco che voleva provare anche lei, arrapata all’idea. Il cazzo di Francesco era durissimo al solo pensiero che tra poco si sarebbe inculato la mamma, sverginandole il culo. Fece mettere mamma a quattro zampe a terra, con il culo esposto, e cominciò a lubrificare il buchino stretto leccandolo avidamente con la lingua, infilando prima un dito e poi due per aprirla, facendola ansimare nervosa ma eccitata. La mamma guardava, ma si vedeva che era un po’ nervosa all’inizio. Dopo averci lavorato un po’ con dita e lingua, Francesco decise che era giunto il momento e montò sopra mamma come un animale, puntando il suo cazzo enorme sul buco del culo della donna. Francesco si rivolse a me, che ero vicinissimo alla coppia nel tentativo di vedere tutto nei minimi dettagli: «Marco, ora ti inculo la mamma, guarda come le apro il culo vergine, contento?». Con questo vidi l’enorme cappella gonfia farsi largo tra le chiappe sode di mamma; pian piano inserì tutta l’asta grossa e venosa, facendo sussultare la donna per il dolore iniziale misto a piacere. Dopo un primo momento di adattamento, con mamma che respirava profondamente, Francesco cominciò a muoversi prima piano, per poi aumentare il ritmo e poi sbatterla con veemenza brutale, inculandola a fondo. Mamma cominciò a godere in un modo folle che non le avevo mai visto fare sino ad allora, urlando di piacere anale puro. Francesco prese mamma per i capelli, tirandoglieli indietro, e le disse dominandola: «Di’ a tuo figlio cosa ti sto facendo, troia!». Allora mamma, guardandomi negli occhi con lussuria, disse ansimando: «Marco, Francesco me lo sta mettendo nel culo, mi sta spaccando in due col suo cazzo enorme e mi sta piacendo da morire!». Allora le dissi di godere di quel bel cazzo che la stava facendo impazzire e così fece: mamma ebbe un ennesimo orgasmo violento, la fica che gocciolava mentre il culo si contraeva intorno al cazzo, e Francesco le veniva nel culo con una sborrata profonda e calda, riempiendola tutta.
Anche Paolo, che inculava zia Rosa a pecorina con forza, le aveva sborrato dentro il culo, facendola urlare dal piacere estremo e tremare in un orgasmo anale.La serata si concluse dopo che i due uomini avevano inculato a fondo le donne, lasciandole esauste ma felici, con i buchi dilatati e pieni di sborra. Avevano goduto come non mai, urlando e venendo ripetutamente, e i loro amanti le sorprendevano ad ogni incontro con penetrazioni sempre più intense. Quale sarebbe stato il prossimo passo? Ora dovevamo tornare a casa perché il tempo era volato. Le due donne si rimisero i soprabiti ed erano pronte per avviarsi, con il culo ancora pulsante. Francesco disse con un ghigno: «Donne, salutateci i vostri mariti e ringraziateli per averci offerto gentilmente la fica e il culo delle loro mogli da scopare». Mamma e zia sorrisero dicendo che era un maiale porco. Prima che andassi, Francesco aggiunse: «Marco, spero ti sia piaciuto vedere tua mamma inculata forte e che stava pensando ad altre situazioni morbose con lei protagonista, tipo doppia penetrazione». Sia Paolo che Francesco erano sul divano e, massaggiandosi i cazzi ancora appiccicosi, dissero che sicuramente al prossimo incontro le avrebbero montate contemporaneamente in fica e culo, portandole a un livello di erotismo superiore con due cazzi dentro. Dissi che l’idea era fantastica e non era affatto male, e andai via raggiungendo le due donne, pronte per tornare a casa con i corpi soddisfatti.
Avvisai Francesco che sabato anche zia Rosa sarebbe stata dei nostri e che ci saremmo incontrati al solito club. Francesco mi rispose quasi immediatamente, dicendo che era contento della presenza di Rosa, ma che aveva pensato di spostarsi in un suo appartamento poco fuori dalla nostra città e che, se volevamo, potevamo andarlo a vedere. Avvisai mamma e partimmo in macchina per vedere l’appartamento. Francesco ci aveva mandato la posizione e fu abbastanza facile trovarlo. Lì trovammo Francesco ad aspettarci, che venendoci incontro ci salutò. «Vedo che è venuta anche la donna più bella del mondo», disse. Mamma, sorridendo, rispose: «Il solito esagerato». Mentre entravamo in casa, Francesco affiancò mamma e strinse con una mano un gluteo della donna, palpandola in modo vigoroso e possessivo, facendola sorridere e lasciandolo fare senza resistenze.
L’appartamento era un duplex composto dalla zona giorno (soggiorno, cucina) al piano inferiore e la zona notte (camere da letto) al piano superiore. Il soggiorno era molto spazioso: c’era un tavolo bianco molto grande, un divano a tre posti e due belle poltrone. Nella zona superiore, invece, c’erano due camere da letto – una matrimoniale e una singola – e un bel bagnetto con vasca e doccia. Francesco ci fece accomodare sul divano e ci chiese cosa ne pensavamo. Per lui era meglio incontrarsi qui, lontano da occhi indiscreti. Detto con le sue parole: qui potevamo fare tutte le porcate che volevamo, scopare senza limiti e urlare di piacere.
Mamma, intanto, aveva accavallato le gambe, lasciando libere parte delle sue bellissime gambe toniche e invitanti. Francesco, mentre parlava, se la mangiava letteralmente con gli occhi, fissandole le cosce e immaginando già di scoparla. Mamma non smetteva di provocarlo deliberatamente, divertendosi a farlo arrapare sempre di più. Mamma rispose che l’ambiente e l’idea le piacevano moltissimo e che, con zia Rosa, il sabato ci saremmo incontrati qui.
Detto questo, Francesco disse che aveva un regalo per mamma e zia Rosa. Disse di scartarlo una volta a casa. Prima di andar via, diede anche una copia della chiave dell’appartamento a mamma, dicendole che, quando si sentiva sola e arrapata, poteva venire qui . Mamma lo ringraziò con un sorriso complice e si avviò verso la porta. Mentre andavamo via, vidi Francesco seduto su una poltrona che, con una mano, si massaggiava il cazzo gonfio attraverso i pantaloni, pregustando già quello che avrebbe fatto con quella cavalla in calore che usciva dalla casa. Ritornati a casa, esortai mamma a vedere cosa c’era nel pacchetto destinato a lei, datole da Francesco. Al suo interno la donna trovò un bellissimo bodystocking tutina a cavallo aperto (top a bretelline, maglia in microfibra coprente sul lato destro e sinistro del corpo; sul davanti e sul retro quattro cinghie collegavano le due parti del bodystocking, lasciando fica e culo completamente esposti). Al suo interno un biglietto con la scritta: «Per la mia troia preferita!».
Consegnai in giornata anche il regalo a zia Rosa, che ci fece sapere che si trattava di un reggicalze stringivita, di calze autoreggenti e di un reggiseno che si abbinava, lasciando le tette semi-esposte. Mancavano le mutandine… Era evidente che i due uomini volevano trovare le donne sexy, provocanti e pronte all’uso: zia Rosa senza mutande, con la fica accessibile, e mamma con il solo body indosso, pronta a essere inculata o scopata in qualsiasi momento. Mamma era raggiante, aveva cambiato il suo modo di vestire: più giovanile, sexy e provocante, non da monaca di clausura. Era più rilassata, serena e arrapata. L’unico che riusciva a farla innervosire era papà. A pranzo disse alla moglie che non doveva vestirsi come una ragazzina, che aveva una certa età ed era madre di un ragazzo. Mamma, infuriata, gli rispose che aveva anche un marito che ormai viveva solo per il suo lavoro e che si era dimenticato di avere una moglie . Papà rispose che non le faceva mancare niente e che non poteva proprio lamentarsi. Cercai di calmare mamma dicendo che non serviva continuare a litigare ancora. Le sussurrai che la cosa migliore era renderlo cornuto e contento. Il sabato ci recammo nel luogo stabilito. Le due donne indossavano entrambe un soprabito che nascondeva il loro outfit della serata, che era quello scelto dai due uomini . Mamma aveva scelto dei sandali con tacco a punta aperta, che accentuavano le sue gambe sexy, mentre zia delle scarpe nere con tacco 12. Entrando, trovammo i due uomini che salutarono me e le due donne con baci e palpatine. Ci offrirono da bere e cominciammo a chiacchierare. Le due donne si divertivano a sentire le cavolate sporche che Paolo e Francesco raccontavano nel tentativo di metterle a proprio agio e farle bagnare. Francesco poi disse se avevano gradito i regali che avevano ricevuto. Le due donne allora, con fare malizioso e troioso, dissero di sì e che anche loro ne avevano.
Si alzarono e si tolsero i soprabiti, mostrando quello che i due uomini volevano: le due donne con indosso la loro lingerie sexy, mamma con il bodystocking che lasciava fica e culo nudi e pronti, zia con reggicalze e calze senza mutande, tette in bella vista. «Wow», dissero i due, «che bombe sexy abbiamo qui! Due troie pronte a farsi scopare!». A questo punto la serata si faceva incandescente e noi maschietti ci trovammo in un batter d’occhio senza vestiti, con i nostri cazzi belli duri e pulsanti.
I due uomini in piedi chiesero alle due donne di occuparsi dei loro cazzi, cosa che fecero con avidità. Entrambe si inginocchiarono tra le gambe dei due maschi e cominciarono a leccare e succhiare con grande maestria, come vere esperte del pompino. Mamma afferrava il cazzo enorme di Francesco con una mano, leccava con avidità tutta l’asta venosa dell’uomo, dando delle leccate lente e bagnate alla cappella gonfia prima di divorarlo completamente in gola, succhiando forte e facendo gemere Francesco. Anche zia Rosa era intenta a fare un gran pompino profondo a Paolo, ingoiandolo tutto e roteando la lingua, che se lo godeva tutto con le mani nei suoi capelli. I due uomini erano troppo arrapati e volevano scopare le due cavalle in calore senza aspettare.
Francesco disse a mamma di stendersi sul tavolo, le aprì le gambe, si mise le cosce sulle spalle e la penetrò con un colpo secco e profondo, riempiendole la fica bagnata fino in fondo. Paolo invece scopava zia Rosa nella posizione del missionario sul divano, sbattendola forte e facendole rimbalzare le tette. Nella stanza echeggiavano i gemiti di piacere delle donne, schiocchi di palle contro culo e versi di "scopami più forte!", mentre i due uomini le sbattevano con vigore animale, penetrandole senza pietà. Paolo, dopo aver goduto del corpo della zia, le sussurrò qualcosa di sporco; quindi la vidi alzarsi e venire su di me. Prese il mio cazzo duro e si impalò sopra con un gemito, cominciando a cavalcarmi selvaggiamente, la sua fica calda e stretta che avvolgeva tutta la mia asta in un calore incredibile e intenso. Cominciai a palpare e schiacciare il culo sodo della zia mentre mi cavalcava con foga; mentre godeva mi guardava negli occhi con lussuria, questo non faceva altro che eccitarmi di più, sentendo la sua fica contrarsi intorno al mio cazzo.
Paolo mi incitava a scoparla forte: «Dai Marco, scopati questa troia, fagli sentire chi è l’uomo di casa, rompile la fica!». Non riuscii a resistere molto, quindi avvisai zia che stavo per venire; allora la donna si mise in ginocchio e sia io che Paolo le sborrammo in faccia e sulle tette, schizzi abbondanti e caldi che le colavano sul viso e sul petto. Mamma invece era adesso con le mani appoggiate sul tavolo e il culo in aria; in questa posizione la donna aspettava l’ennesima carica del suo amante, che non tardò ad arrivare. In questa posizione era lui a dettare il ritmo dominante. Francesco poteva variare l’apertura delle gambe, fino a chiuderle completamente per una penetrazione ancora più stretta e profonda. La scopava con forza, il desiderio di dominarla completamente finalmente realizzato. Francesco incitava la mamma con parole sporche: «Manuela, ti piace come ti sto scopando questa fica da troia? Dimmi che ti piace il mio cazzo grosso!». Allora mamma rispose ansimando: «Sì, cavolo, mi riempi tutta col tuo cazzo enorme. Non ho mai provato una sensazione così bella in vita mia, mi stai facendo impazzire, continua per favore, scopami più forte!».
Anche per Francesco era arrivato il momento di sborrare e lo fece in bocca a mamma, riversandole in gola una sborrata abbondante che lei ingoiò con piacere. Le donne avevano avuto diversi orgasmi multipli, urlando e tremando, mentre noi uomini le avevamo deliziate con delle venute copiose e calde, quindi ci prendemmo un po’ di tempo per ricaricarci, con i cazzi ancora semi-duri. Francesco ne approfittò per chiedere a mamma se era disposta a fare sesso anale, spingendo sul suo desiderio; mamma era ancora indecisa ma visibilmente eccitata. Allora la zia, con fare deciso e arrapato, le disse: «Guarda, ti faccio vedere io come si fa e quanto è bello farsi inculare». Detto questo, si mise a pecorina sul divano con il culo in bella vista e disse a Paolo di inculala senza pietà. L’uomo non se lo fece dire due volte: si posizionò dietro la donna, lubrificò un po’ l’orifizio anale stretto di zia Rosa con saliva e spit, e gli infilò il cazzo nel culo pian piano, centimetro per centimetro, facendola gemere. Una volta dentro tutto, cominciò a muoversi prima piano per farla abituare, poi più velocemente e forte, sbattendola e facendola gridare dal piacere anale intenso.
Allora mamma, vedendo la sorella godere come una matta con il cazzo nel culo, disse a Francesco che voleva provare anche lei, arrapata all’idea. Il cazzo di Francesco era durissimo al solo pensiero che tra poco si sarebbe inculato la mamma, sverginandole il culo. Fece mettere mamma a quattro zampe a terra, con il culo esposto, e cominciò a lubrificare il buchino stretto leccandolo avidamente con la lingua, infilando prima un dito e poi due per aprirla, facendola ansimare nervosa ma eccitata. La mamma guardava, ma si vedeva che era un po’ nervosa all’inizio. Dopo averci lavorato un po’ con dita e lingua, Francesco decise che era giunto il momento e montò sopra mamma come un animale, puntando il suo cazzo enorme sul buco del culo della donna. Francesco si rivolse a me, che ero vicinissimo alla coppia nel tentativo di vedere tutto nei minimi dettagli: «Marco, ora ti inculo la mamma, guarda come le apro il culo vergine, contento?». Con questo vidi l’enorme cappella gonfia farsi largo tra le chiappe sode di mamma; pian piano inserì tutta l’asta grossa e venosa, facendo sussultare la donna per il dolore iniziale misto a piacere. Dopo un primo momento di adattamento, con mamma che respirava profondamente, Francesco cominciò a muoversi prima piano, per poi aumentare il ritmo e poi sbatterla con veemenza brutale, inculandola a fondo. Mamma cominciò a godere in un modo folle che non le avevo mai visto fare sino ad allora, urlando di piacere anale puro. Francesco prese mamma per i capelli, tirandoglieli indietro, e le disse dominandola: «Di’ a tuo figlio cosa ti sto facendo, troia!». Allora mamma, guardandomi negli occhi con lussuria, disse ansimando: «Marco, Francesco me lo sta mettendo nel culo, mi sta spaccando in due col suo cazzo enorme e mi sta piacendo da morire!». Allora le dissi di godere di quel bel cazzo che la stava facendo impazzire e così fece: mamma ebbe un ennesimo orgasmo violento, la fica che gocciolava mentre il culo si contraeva intorno al cazzo, e Francesco le veniva nel culo con una sborrata profonda e calda, riempiendola tutta.
Anche Paolo, che inculava zia Rosa a pecorina con forza, le aveva sborrato dentro il culo, facendola urlare dal piacere estremo e tremare in un orgasmo anale.La serata si concluse dopo che i due uomini avevano inculato a fondo le donne, lasciandole esauste ma felici, con i buchi dilatati e pieni di sborra. Avevano goduto come non mai, urlando e venendo ripetutamente, e i loro amanti le sorprendevano ad ogni incontro con penetrazioni sempre più intense. Quale sarebbe stato il prossimo passo? Ora dovevamo tornare a casa perché il tempo era volato. Le due donne si rimisero i soprabiti ed erano pronte per avviarsi, con il culo ancora pulsante. Francesco disse con un ghigno: «Donne, salutateci i vostri mariti e ringraziateli per averci offerto gentilmente la fica e il culo delle loro mogli da scopare». Mamma e zia sorrisero dicendo che era un maiale porco. Prima che andassi, Francesco aggiunse: «Marco, spero ti sia piaciuto vedere tua mamma inculata forte e che stava pensando ad altre situazioni morbose con lei protagonista, tipo doppia penetrazione». Sia Paolo che Francesco erano sul divano e, massaggiandosi i cazzi ancora appiccicosi, dissero che sicuramente al prossimo incontro le avrebbero montate contemporaneamente in fica e culo, portandole a un livello di erotismo superiore con due cazzi dentro. Dissi che l’idea era fantastica e non era affatto male, e andai via raggiungendo le due donne, pronte per tornare a casa con i corpi soddisfatti.
6
voti
voti
valutazione
6.7
6.7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Cuckold di Mamma 3
Commenti dei lettori al racconto erotico