Dopo la maratona.

di
genere
feticismo

Mario.

Giorgia aveva dormito da noi.
Lei e mia figlia dovevano andare presto alla maratona di beneficenza, così uscirono molto presto.
Vidi lo zainetto di Giorgia e nel prenderlo in mano, si rovesciò tutto il contenuto che cadde a terra.
“ Cazzo “ esclamai, raccogliendo la sua roba.
Tra le sue cose c'erano delle calze nylon color pelle e delle mutandine di pizzo nere.
Notai che quest'ultime, erano macchiate di bianco al centro. “ I suoi umori “ pensai, ed il mio corpo reagì d'istinto.
Ebbi una erezione.
Me le avvicinai al viso annusandole e le mie narici si riempiono subito di un odore dolciastro pungente, tanto disgusto, quanto afrodisiaco per me.
Presi anche le calze e me le misi davanti al naso, estasiandomi con un profumo di vaniglia acidulo.
La mia mente immaginò subito la bella mulatta Giorgia a gambe aperte, con la sua giovane figa e i suoi piedi sexy in mostra.
Travolto dall'eccitazione e dalla lussuria, mi tirai fuori il cazzo duro dai pantaloni ed iniziai a masturbarmi, avvolgendolo tra quelle mutandine sporche, mentre leccavo le calze di nylon.
“ Ohhh sii Giorgia che bella figa che sei “ dissi ansimante, sognando di scoparla e succhiarle le dita dei piedi.
Stavo quasi per venire su quella biancheria così arrapante, quando sentii la porta di casa aprirsi.
Come un fulmine mi sistemai e misi la roba di Giorgia in fretta e furia nel suo zaino.
“ Ciao papà, siamo tornate “, sentii dire da mia figlia un istante dopo.
Con il cuore che mi batteva forte nel petto, e la voce quasi tremante, le risposi
“ ciao tesoro. Com'è andata la maratona?Vi siete divertite? “.
Il mio sguardo cadde subito fra le gambe di Giorgia, immaginando quanto la sua figa fosse sudata e maleodorante dopo la corsa, stretta in quei calzoncini aderenti.
Riuscivo a vederne la forma, talmente erano appiccicati per colpa del sudore.
“ Tutto bene papà? “ mi chiese mia figlia, distogliendomi dai miei pensieri perversi.
“ Si certo tesoro, tutto bene “ le risposi.
Mia figlia andò a farsi una doccia ed io rimasi a chiacchierare con la bella Giorgia.
Lei mi raccontò di quanto avessero camminato e sudato, ma io non ascoltavo.
La mia mente viaggiava altrove, precisamente fra le sue giovani cosce.
Giorgia ad un certo punto, guardando verso il suo zaino, disse “ com'è possibile “.
Guardai anche io verso quella direzione e mi accorsi che le mutandine erano leggermente fuori, incastrate fra la zip.
“ Merda “ pensai.
La bella mulatta si girò verso di me e…

Giorgia

“ Ha preso il mio zainetto per caso? “, chiesi al padre di Cinzia.
Lui, in un palese stato di imbarazzo, mi rispose di sì, e che nello spostarlo gli era caduta fuori della roba.
Pensando a quello che avevo lasciato dentro a quello zainetto, mi venne uno strano pensiero.
Speranzosa che la mia idea fosse corretta, con semplicità gli chiesi “ ha trovato le mie mutandine sporche, allora “.
Lo fissai attentamente in volto, alla ricerca del più piccolo segno che mi potesse svelare se diceva la verità. Quasi balbettando, mi rispose.
“ Si le ho viste. Ho visto anche le calze “.
Eccitata dalla cosa, e mossa dalla mia innata lussuria, gli chiesi ancora “ ci ha giocato?“.
Lui sgranò gli occhi, incredulo per la domanda che gli avevo fatto e forse, mosso anche lui dalla lussuria, semplice mi rispose “ Si. Le ho annusate ed eccitato, me le sono messe sul cazzo per masturbarmi. Purtroppo siete arrivate voi e non ho potuto continuare a giocarci “.
La sua risposta così schietta e sincera mi destabilizzò, immaginandolo con le mie mutandine in mano, intento a farsi una bella sega.
Rimanemmo alcuni istanti senza dire nulla, guardandoci negli occhi e poi io parlai.
“ Ho la figa tanto sudata adesso. Vuoi sentire che odore ha? “.
Vidi accendersi nei suoi occhi la fiamma del desiderio e sorridendomi mi rispose “ non solo vorrei sentire il tuo odore, ma anche il tuo sapore “.
Fregandomene totalmente di chi era lui, e che la mia amica Cinzia fosse nel bagno accanto, mi girai a novanta, sfilandomi i pantaloncini impregnati di sudore e mostrandogli il mio sesso depilato.
“ È tutta tua se vuoi “ gli dissi, guardandolo con espressione da porca vogliosa.

Mario.

Incredulo guardai per qualche secondo la giovane vagina scura e depilata di Giorgia, sembrava quella di una giumenta.
Arrapato come un animale mi inginocchiai dietro di lei, mettendo la faccia sul suo stupendo sesso.
Fui subito travolto dall’intenso odore.
Un mix fra sudore, urina, giovani umori vaginali e detergente intimo, riempii le mie narici estasiandomi.
Le allargai leggermente le natiche, svelando meglio ai miei occhi quel paradiso.
La sua figa aveva le grandi labbra scure, mentre le piccole labbra erano sottili e sporgenti, di colore rosa intenso.
Il suo buco del culo era anche lui scuro e stretto, e dall'odore travolgentemente forte di sedere sudato.
Persi ogni controllo ed iniziai a leccarle la figa e il culo, infilando la lingua nei suoi orifizi bagnati e maleodoranti, riempiendomi la bocca di quel sapore a tratti nauseante.
Più la leccavo e più mi piaceva farlo, e da come gemeva, anche a lei piaceva molto, mentre nuovi umori colavano dalla sua figa direttamente nella mia bocca.

Giorgia.

Una forte scarica elettrica mi attraversò il corpo dalla testa alle dita dei piedi, appena la lingua del sig Mario sfiorò la mia vogliosa figa.
Iniziò a leccarmela con frenesia, come un animale in calore, infilando la sua lingua nei miei intimi buchi.
Gemetti di piacere, quando la sentii dentro al mio sedere ancora vergine.
Venni.

Mario.

Leccai i suoi umori bianchi e densi, gustandoli come se fossero la cosa più buona al mondo. Eccitato come mai prima d'ora, le dissi “ voglio scoparti “.
La presi per i fianchi e la feci mettere seduta a gambe aperte sulla scrivania di mia figlia.
Mi abbassai i pantaloni e le mutande, liberando il mio cazzo duro.
Le tolsi le scarpe da tennis e le calze, alzandole poi le gambe e tenendole aperte.
Penetrai la sua giovane figa, ma di certo non più vergine, con un solo movimento, iniziando subito a scoparla con forza e ritmo.
“ Ahhh siii così godo, siii “ gridò, mentre spingevo come un toro da monta, e le succhiavo le dita dei piedi sudati.

Giorgia.

Rimasi quasi senza fiato, quando Mario mi prese con forza, facendomi sedere a gambe aperte sulla scrivania di Cinzia.
Mi tolse le scarpe e le calze, afferrandomi poi dalle caviglie e alzandomi le gambe, penetrandomi qualche istante dopo con il suo generoso cazzo maturo ed iniziando a scoparmi subito con foga.
Mi fece venire quasi subito, mentre con la bocca mi succhiava anche le dita dei piedi.

“ Godi troia vero? Ti sfondo questa bella figa da vacca che hai “ disse con tono rude Mario, sbattendosi la ragazza come un pornoattore.
“ Siii godo porco, godo. Sfondami la figa, ti prego “ quasi urlò Giorgia, travolta da un orgasmo intenso.
Quell'immorale sesso durò solo qualche minuto, ma fu così travolgente ed intenso da fare venire entrambi.
“ Vengooo “ urlò a
Mario, sborrando come un cavallo nella bella ventenne mulatta Giorgia.
“ Siiii, vienimi dentro porco, siii!!!“ gridò la ragazza, sentendo la figa riempirsi del seme caldo di Mario e venendo nuovamente.
L'uomo svuotò tutte le sue palle nella giovane e poi, ancora in piena eccitazione, le leccò la figa sporca, pulendola da tutto il suo sperma.
I due porcellini, talmente presi dal loro amplesso, non si erano nemmeno resi conto che sulla soglia della porta c'era Cinzia.
Quando la videro rimasero come paralizzati, senza dire una parola.
Fu Giorgia a parlare.
“ Da quanto sei lì " le chiese con voce tremante.
Cinzia sorridendo le rispose
“ Abbastanza da aver capito che vorrei giocare con voi “, togliendosi poi l'accappatoio e rimanendo completamente nuda.
“ E per il vostro piacere, vi dico che non mi sono ancora lavata “.

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scritto il
2025-10-29
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