Lo confesso
di
G.I.B
genere
confessioni
Confesso.
Sono una porca pervertita, ninfomane, sempre arrapata e vogliosa.
Non posso farci nulla, mi piace essere così.
“ Ho le mie cose, ma se vuoi ti faccio un pompino “, dissi al giovane Giovanni, figlio della mia vicina di casa, mentre lo masturbavo lentamente e sentivo il suo cazzo diventare sempre più duro nella mia mano.
Lui annuì con la testa ed io, senza esitare, mi presi subito il suo cazzo fra le labbra, iniziando a succhiarglielo lentamente.
Muovevo la testa su e giù, infilandomelo sempre più dentro, fino a sentire la sua grossa cappella nella gola.
Giovanni ansimava di piacere, mi diceva che ero brava e che lo facevo godere.
Il sapore e l'odore del suo cazzo, erano intensi, da uomo molto arrapato. In alcuni momenti anche sgradevoli, ma incredibilmente afrodisiaci per me.
“ Mi piace il tuo cazzo “ dissi sempre più eccitata, con la bocca impegnata del suo sapore, e la saliva che colava lungo il suo uccello.
Io la raccoglievo con la lingua e poi la ingoiavo.
Leccavo anche le sue palle gonfie, scendendo con la lingua sotto al suo scroto, e leccando anche il suo stretto buco del culo dal sapore nauseante, e poi ancora su, a leccarlo fino alla cappella, per poi ricominciare tutto da capo.
Esperta come sono, sapevo sempre fermarmi con il mio gioco di bocca, un istante prima di farlo venire, facendolo impazzire di piacere.
Sentivo i suoi gemiti aumentate di intensità, ed il suo corpo tremare scosso dal piacere.
Il suo respiro si fece più affannoso, accelerato.
Capii che ormai il giovane inesperto stava per venire.
Un secondo dopo il frutto del suo orgasmo mi colpì in fondo alla gola.
La mia bocca si riempì di copiosa sborra calda, mentre io continuavo a succhiare, fino a quando il suo cazzo non fu quasi totalmente moscio.
Aprii le mie labbra e feci colare quella gran quantità di sperma sul suo pene, come se fosse un gelato alla panna sciolto sul cono, e poi ancora giù con la testa, prendendolo in bocca nuovamente, ed ingoiando tutto quel’amaro sperma caldo.
“ Grazie, è stato fantastico “ disse il giovane rivestendosi.
“ Grazie a te “ risposi, mentre mi pulivo con un fazzoletto le labbra sporche dei residui del suo orgasmo.
“ Salutami la mamma “ gli dissi mentre andava via.
Lo confesso, sono una porca pervertita, ninfomane e
il cazzo mi dispiace da morire,. soprattutto quello giovane.
Sono una porca pervertita, ninfomane, sempre arrapata e vogliosa.
Non posso farci nulla, mi piace essere così.
“ Ho le mie cose, ma se vuoi ti faccio un pompino “, dissi al giovane Giovanni, figlio della mia vicina di casa, mentre lo masturbavo lentamente e sentivo il suo cazzo diventare sempre più duro nella mia mano.
Lui annuì con la testa ed io, senza esitare, mi presi subito il suo cazzo fra le labbra, iniziando a succhiarglielo lentamente.
Muovevo la testa su e giù, infilandomelo sempre più dentro, fino a sentire la sua grossa cappella nella gola.
Giovanni ansimava di piacere, mi diceva che ero brava e che lo facevo godere.
Il sapore e l'odore del suo cazzo, erano intensi, da uomo molto arrapato. In alcuni momenti anche sgradevoli, ma incredibilmente afrodisiaci per me.
“ Mi piace il tuo cazzo “ dissi sempre più eccitata, con la bocca impegnata del suo sapore, e la saliva che colava lungo il suo uccello.
Io la raccoglievo con la lingua e poi la ingoiavo.
Leccavo anche le sue palle gonfie, scendendo con la lingua sotto al suo scroto, e leccando anche il suo stretto buco del culo dal sapore nauseante, e poi ancora su, a leccarlo fino alla cappella, per poi ricominciare tutto da capo.
Esperta come sono, sapevo sempre fermarmi con il mio gioco di bocca, un istante prima di farlo venire, facendolo impazzire di piacere.
Sentivo i suoi gemiti aumentate di intensità, ed il suo corpo tremare scosso dal piacere.
Il suo respiro si fece più affannoso, accelerato.
Capii che ormai il giovane inesperto stava per venire.
Un secondo dopo il frutto del suo orgasmo mi colpì in fondo alla gola.
La mia bocca si riempì di copiosa sborra calda, mentre io continuavo a succhiare, fino a quando il suo cazzo non fu quasi totalmente moscio.
Aprii le mie labbra e feci colare quella gran quantità di sperma sul suo pene, come se fosse un gelato alla panna sciolto sul cono, e poi ancora giù con la testa, prendendolo in bocca nuovamente, ed ingoiando tutto quel’amaro sperma caldo.
“ Grazie, è stato fantastico “ disse il giovane rivestendosi.
“ Grazie a te “ risposi, mentre mi pulivo con un fazzoletto le labbra sporche dei residui del suo orgasmo.
“ Salutami la mamma “ gli dissi mentre andava via.
Lo confesso, sono una porca pervertita, ninfomane e
il cazzo mi dispiace da morire,. soprattutto quello giovane.
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