Il venditore porta a porta

di
genere
esibizionismo

Era giugno, e mi stavo preparando a sostenere uno dei primi esami universitari, ero solo in casa come sempre, i miei erano al lavoro, e come sempre, quando sonono sola, mi aggiravo per casa in mutandine di pizzo, sottratte a mamma, con il suo consenso.
Ad un tratto sento suonare alla porta, strano, il cancelletto era chiuso, noi viviamo in una villetta in una zona tranquilla e riservata, probabilmente, i miei quando erano usciti non avevano chiuso bene.
Senza rendermene conto, mi sono presentato alla porta, ho aperto, e mi sono trovato davanti un uomo, un bell'uomo, sui cinquanta, un marocchino, con un borsone a tracolla strapieno di cose.
Mi guarda, io indosso solo lo slip rosa di pizzo di mamma, una brasiliana, che avvolge le mie cosce, femminili, ben tornite, e davanti è pronunciato il mio cazzo, che a contatto del pizzo, è alla massima erezione, lui mi guarda, e mi dice, buongiorno signorina, posso proporle della merce?, io mi rendo conto, della stupidagine che ho fatto, cavolo, sono gay, i miei lo sanno, ma gli estranei, uno sconosciuto poi, che figuraccia, comunque balbettando qualche parola lo faccio accomodare.
Mi metto una maglietta e un paio di pantaloncini attillati e mi ripresento da lui, mi scuso, e comunque gli dico che non sono interessato a nulla, se però voleva, potevo offrigli da bere, lui mi sorride, grazie signorina, un bicchiere d'acqua è sufficente, io sorrido, non sono una signorina però, e vado a prendere quanto richiesto.
Al mio ritorno Alì, è seduto sul divano, comunque, stavi meglio prima, eri sexi, e vedo che armeggia nel borsone, e mi porge due paia di slip femminili, quelli di poca spesa, carini, ma dozzinali, prova questi, ti staranno bene credimi, io non sò ne come ne perchè, li ho presi, e faccio per andare in camera mia per indossarli, ma nò mi dice lui, fallo quì, mi piacerebbe vederti farlo, sei bella e giovane, e si tocca il pacco io come stregata mi spoglio, e indosso il primo slip, nero un pò abbondnte, ma risalta comunque il mio culetto, dai cammina, fatti vedere, e io mi giro, cammino e mi mostro, certo che con un paio di scarpe col tacco saresti il massimo, allora vado e prendo un paio di decoltè rosse, le infilo, e sculettando mi ripresento facendo la passerella.
Il mio cazzo è durissimo, stò già bagnando le mutandine, sono eccitata al massimo, lui mi dice di provare l'altro slip, mi sfilo quello nero e indosso quello rosso, e nel cambio nora il mio cazzo eretto, bel clittoride signorina, io sorrido e mi rimostro con lo slip rosso.
Ad un tratto si alza, si avvicina, mi abbraccia, e mi bacia, la sua lingua mi frulla nella bocca e io mi lascio svenire.
Mi palpa il culo, cerca il mio ano, e infila un dito, sussulto, sei vergine puttanella mi chiede, no figurati, sono anni che mi scopano, brava bambina così mi piaci, poi si stacca e si sfila la maglietta, e fà scivolare a terra i pantaloni, si mostra è un bell'uomo, possente un pò di pancetta, ma ci stà, e tra le gambe un cazzo nero stupendo, vieni troietta, andiamo a farci una doccia, e lo accompagno nel bagno dei miei, dove mi lava e io lo lavo, insapono il cazzo, e lo meno un pò, poi ci asciughiamo e andiamo sul lettone.
Lo succhio, a fatica, lo lecco, succhio i testicoli, mentre lui gioca con il mio ano infilando le sue dita, poi apro il cassetto di mamma e prendo il suo gel, quello che usa quando papà la incula, lo spargo sul cazzo di Alì, un pò dentro di mè, e mi metto seduta sul suo cazzo, a smorzacandela, e scivolo lentamente sulla sua asta.
Con un pò di fatica me lo infilo tutto dentro, mi prendo un pò di respiro, e inizio a cavalcarlo, lui ansima, mi insulta e io godo sempre di più, i suoi insulti sempre più pesanti, puttana italiana ti piace il cazzo marocchino vero? io annuisco siiii mi piace da morire, solo voi avete un cazzo da urlo, frocio muoviti, e io aumento il ritmo.
Poi mi afferra il cazzo, e lo sega con violenza, te lo stacco bagascia, e io non resisto, sborro, gli schizzo il mio sperma sul petto, e poco dopo lui mi innonda di sperma caldo.
Mi accascio sul suo petto villoso, mi abbraccia, ho il suo cazo dentro di mè e il suo seme, mi accarezza, brava puttana, ora sei mia sei il mio buco dove sfogare le mie voglie, cagna, lo bacio, si se mi vuoi io ci sarò.
Si stacca da mè, mi butta nell'angolo del letto, e và a rivestirsi, io lo raggiungo il suo sperma mi cola sulle cosce, mi avvicino, e mi molla un ceffone, io non sono un frocio capito?, tu mi servi solo, per scaricare la mia sborra, sei solo un buco, null'altro, soddisferai le mie voglie capito frocio?, annuisco certo, mi sento stranita, dammi il tuo numero ti chiamerò quando ne avrò necessità.
E così fù, pochi giorni dopo, mi chiama preparati arrivo, mi metto gli slip che mi ha regalato i tacchi e una vestaglietta, vuole che così vada fino al cancelletto ad aprigli, è il mio padrone, e io eseguo, e in casa mi sfonda due volte, facendomi urlare dal piacere.
Inizia così un periodo magnifico, dove sono il suo oggetta sessuale, mi scatta foto, fà filmati, che vende ai suoi amici, e io mi inbamoro di lui.
E così decido di dirlo ai miei genitori, che ben sanno della mia vita sessuale, e della mia natura omosessuale, non nascondo nulla, non siamo abituati a farlo, come loro non si nascondono a fare sesso, non lo faccio io.
Mi chiedono di presentarlo, almeno conoscerlo, non sono mo,to daccordo del fatto che abbia l'età di mio padre, ma non interferiranno, spiego loro che per lui sono solo un oggetto sessuale, che io ne sono innamorata, lui nò, e così parlo ad Alì, che accetta di venire a cena domenica.
Io lo accolgo in camicetta e gonna, e decoltè, chiaramente un paio di slip stupendi, e appena apro, mi guarda, entra, saluta i miei, si presenta e rivolto a mè mi dice, puttana vai a mettere i miei slip veloce, io abbasso gli occhi e vado a cambiarmi, i miei rimangono di stucco.
Torno, e mi siedo al suo fianco, e prenziamo, discuto, parlano di varie cose, e poi parlano di mè, lei, dice, è mia, è il buco che uso per sfogarmi, la bocca dove sborro, e lei beve, è lamia puttana, se non vi và, me la porto via e ne faccio quello che voglio, i miei rimangono ammutoliti, dai troietta aspettami in camera dei tuoi, e io vado di corsa, e mi preparo, arriva lui poco dopo si spoglia, e a seguire i miei, mi affera per i fianchi e mi icula, brutalmente, ma sono abituata, e mi monta con rabbia, poi si rivolge a mia madre, se vuoi favorire spogliati e vieni quì, non posso credere alla scena che vedo, lei si spoglia, nuda, e si stende al mio fianco, lui esce da mè ed entra in mamma, la sbatte forte, lei continua a godere, e papà si stà segando, puttana tivengo dentro, e le sborra in figa.
Poi dopo una decina di minuti mi incula ancora riempiendomi.
Rimaniamo a leto tutte e trè, papà seduto sulla poltrona martedì sera ritorno, fatti trovare pronta troia rivolta a mamma, e martedì sera papà apre la porta e lo accomoagna a letto dove siamo pronte entrambe, e lui ci scopa tutte e due.
Dopo un paio di mesi, ormai Alì è il padrone di casa, papà non tocca più mamma, Alì dice a cena, troia ora smetti di prendere la pillola, voglio un figlio da una puttana bianca, poi accompagna mia madre in bagno e buttano glianticonzezzionali nel water e fanno tirare lo sciaquone da papà, dai cornuto tra poco avrai un bastardo in casa.
E i mesi successivi, Alì non mi tocca più, e tutte le sere dorme con mamma, e ad un certo punto, una sera, papà aveva bevuto un pò, e lo accompagno nella sua camera, sono mezza nuda, luimi palpa, e mi bacia, non ho resistito, gli ho fatto un pompino con ingoio.
La sera dopo mi sono recata nella sua camera, e abbiamo scopata come pazzi, il cazzo di papà nel mio culo, una favola, e così siamo diventati amanti.
Circa otto mesi dopo mamma era gravida, e Alì si è ripreso il mio corpo, sempre più cattivo, iniziò a perquetermi, e io ne godevo, anzi o pregavo di picchiarmi, e mi prendeva a ceffoni e a calci sui testicoli, e io venivo senza toccarmi.
Di giorno ero la sua puttana e di sera l'amante di mio padre, io innamorata persa di Alì, e papà di mè, mi accarezzava e mi diceva devi essere solo mia amore, ti amo, lo sai, io amo lui papà e sono sua e sempre lo sarò, ma se ti picchia, lo merito papà lo merito, sono una frociona omosessaule, gli faccio schifo, ama solo il mio buco, me lo faccio bastare.
E così poi mamma scodella la mia sorellina, scura di carnagione, ma stupenda, Alì la guarda e scuote la testa voglio un maschio, e ricomincia a scoparla, in quattro anni quattro figli solo l'ultimo maschio.
Io ora vivo da lui, sono la sua puttana, alla sera arriva ubriaco, e mi scopa come se non ci fosse un domani.
scritto il
2025-11-10
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