Il giovane vicino

di
genere
gay

Non sono più giovane, ho superato la sessantina, divorziato da molti anni, padre di due figli, Anna trentacinque anni, Luca trenta, vivono la loro vita, e la mia ex, Gabriella, risposata con un uomo molto più giovane di lei, un vero maschio, come meritava.
Io sono omosessuale, lo sono sempre stato, ma da giovane l'ho represso, mi sono sposato, e ho cercato di avere una vita diciamo normale, reprimendo il mio lato omosessaule.
Poi col tempo non è stato più possibile farlo, l'atrazione che provavo per i maschi, era sempre più evidente, e così, ho iniziato a frequentare locali gay, dove ho perso la mia verginità, e ho capito che l'essere passivo mi piaceva, e molto, iniziai a travestirmi, e a esprimermi sempre più al femminile, e poi un giorno, mia moglie ha scoperto tutto, e ci siamo lasciati.
Per anni ho avuto incontri di ogni tipo, con varie etnie di maschi, e anche ora che sono in pensione, continuo a travestirmi, e scopare con uomini.
Due anni fà, si è trasferito nell'appartamento adiacente al mio un ragazzo sulla trentina, un bel ragazzo, simpatico, bel fisico, un fustaccione, da subito i nostri rapporti di vicinato sono stati ottimi, spesso ci si trova sulle scale e si chiacchiera, se manca dello zucchero o altro ce lo scambiamo, ma nulla riguardante il sesso.
Diciamo che io sono un poco discusso nel palazzo, molte volte mi hanno visto enfemme, sanno che sono gay, ma anche con loro il rapporto è ottimo, con Andrea il mio vicino, ho evitato di mostrarmi nella mia natura.
Ma devo dire che non mi era indifferente, anzi, poi un giorno, avevo lasciato un reggicalze con agganciate le calze sulla poltrona in sala, la sera prima, era venuto un ex collega, con qui avevo una relazione, e dopo il sesso lo avevo dimenticato lì, ed ero andato a letto, e alla mattina presto, Andrea aveva citofonato, ed ero andato ad aprirgli in mutande, assonnato, mi chiedeva se potevo prestagli del caffè, era senza, e così, una volta entrato, sono andato in cucina, e lui rimasto in sala aveva notato il reggicalze, e quando mi sonopresentato col caffè, mi sorriso indicandomi il reggicalze, sono diventato rosso, lui mi ha ringraziato e se ne andato, io ero sprofondato dalla vergogna.
I nostri balconi sono adiacenti, e due giorni dopo, sento dei rumori scosto la tenda, e vedo la sua camera da letto, senza tende, strano, le starà lavando mi dico, e poco dopo lo vedo nudo salire sul letto,gambe ben divaricate, cazzo nella mano, e inizia a masturbarsi.
Aveva spostato il letto in maniera che lo potessi vedere, era meraviglioso, un bel cazzo duro, lungo, e largo, un paletto di carne pulsante, si sistema il cuscino, in modo da potermi vedere bene, e si sega, si lecca le labbra, e poi sborra, con getti potenti, e si svuota, poi rimane lì fermo, io non resisto, e mi tocco, venendo nella mia mano.
Il pomeriggio si ripete la scena, sento dei rumori, scosto la tenda, e lui si mette a pecora, si infila un cazzo di gomma nel culo e si masturba, venendo copiosamente.
Allora decido di scoprirmi, la sera prima di cenare, mi preparo, reggicalze calze, slip, tacchi, un bel trucco, parrucca, e mi metto una vestaglia lunga, trasparente, e mi presento alla sua porta, suono il campanello.
Lui apre e rimane senza parole, buona sera dico, sono la nuova vicina, mi potrebbe prestare del burro?, lui si riprende, ma certo signora, prego entri, se posso, a cosa le serve?, lei è un biricchino, non si chiedono certe cose alle signore di una certa età, e sorrido, lui ribatte, se vuole ho un gel fantastico, migliore del burro, ma cosa ha capito sciocchino, devo cucinare, no ho più l'età per certe cose, e sorrido, mi passo la lingua sulle labbra rosso fuoco, il cazzo è duro, e fà capolino dal micro slip, lui lo vede, si avvicina e lo accarezza col palmo della mano, io inarco la schiena, ansimo, con l'altra mano mi palpa il culo, entra trà le natiche, io chiudo gli occhi.
Mi bacia, le nostre lingue si incontrano, giocano, esploriamo le nostre bocche, e uniamo le nostre bocche.
Accarezzo da sopra la tuta il suo palo, durissimo, e mentre mi inginocchio, gli abbasso tuta e slip, e me lo ritrovo in bocca.
Fatico ad imboccarlo, è veramente grosso, oltre che lungo, lo succhio, lo lecco, lecco le palle dure, piene di sperma, poi risalgo, non resisto, mi metto a pecora, appoggiata al tavolo della sala, mi strappo lo slip, allargo le gambe, lui solleva la vestaglia, prendo il burro signora?, si la prego, visto le dimensioni, in un lampo ha il panetto nelle mani, lo passa più volte sulcazzo, e poi appoggia la cappella al mio buco, e spinge lentamente.
Lo sento violare il mio corpo, entra, mi allargae scivola a metà cazzo, fà male, è largo, e non sono abituata a tali diametri, ma resisto,e infine scivola a fondo, mi manca il fiato, si ferma mi bacia il collo, dolore? mi dice, un poco, ma ti prego, continua, e lui inizia una lenta scopata.
Dopo alcuni minuti mi sono abituata al suo palo, la voglia è sempre più presente, e lo incito a montarmi, e lui con violenza mi incula, mi sbatte, è meraviglioso, di più, chiedo sempre di più, lui inizia ad uscire e rientrare dandomidolore e piacere allo stesso tempo, mi ha dilatato l'ano, è una caverna lo percepisco, io continuo a sborrare ho fatto un lago in terra, e inizio a perdere urina, fino a pisciare come una vacca, mi stà distruggendo, ma mi piace, e infine sborra, sul culo, lasciando iò mio buco largo e distrutto.
Mi alzo, mi giro e ci baciamo ancora, a lungo, poi chiedo di andare in bagno, mi accompagna, mi faccio un bidè, ma fatico a richiudere il buco, così vado a casa mia e mi metto un pannolino da signora, lui mi osserva, è proprio un bella donna lo sà, il darmi del lei mi eccita ancora di più, la ringrazio signor Andrea, senta Paola, cosa ne dice se si prepara ed usciamo a fare una passeggiata?, lo guardo, enfemme esclamo?, certo, velocemente mi infilo una camicetta aderente, e una gonna corta, che copre a malapena la calza, cambio scarpa, mi ritocco il trucco, mentre lui a casa sua si veste, e dopo poco usciamo in strada a braccetto.
Lei è stupenda ribadisce, e lei, rispondo io, è uno stallone, le piace il mio cazzo?, molto, stupendo cazzo e come lo usa bene.
E' tardi, non abbiamo cenato, passiamo davanti a una pizzeria, è aperta e entriamo, ci accomodiamo in un tavolino nell'algolo, e il proprietario viene a chiedere cosa vogliamo, e mi guarda, a lungo, certo non sono una donna, ma poss passare per tale, se ben truccata, mi sorride, poi rivolto ad Andrea dice, se volete lì c'è una saletta, potete stare tranquilli, ci trasferiamo lì, ci sono poche persone nella sala principale, ma lì siamo soli.
Ceniamo, parliamo, ridiamo, ci baciamo, poi arriva il titolare, posso offrire un digestivo alla bella signora?, io arrossisco, Andrea ride, certo, la signora, ne sarà felice, e così, beviamo un digestivo, poi due, trè, ho caldo, molto caldo, Andrea mi propone di togliere la camicia, tanto siamo trà di noi, il titolare, visto che il locale è vuoto chiude la porta e io mi tolgo la camicetta e rimango in reggiseno, poi mi convincono a sfilare, sono brilla, mi alzo, cammino, mi giro più volte, e poi mi sfilo la gonna, e rimango in reggicalze e slip, il mio cazzo è duro, la cappella è esposta, Andrea mi cala le mutandine a metà coscia, e mi dice di toccarmi, mi tocco il seno e il cazzo, il ventre, sono eccitati, si calano il pantaloni e si segano, io non resisto, e mi inginocchio e succhio il cazzo del titolare, un bel cazzo devo dire.
Poi Andrea mi mette in posizione succhio il suo cazzo divaricole cosce, e l'altro mi penetra, ho ancora il buco largo, entra con tranquillità, sei bella larga signora mi dice, bella vacca, al sentire l'insulto godo, Andrea capisce, e iniziano ad insultarmi pesantemente, e io vengo come una fontana.
Una volta riempita di sperma, tocca ad Andrea che mi sfonda e mi gode.
Sono sfinita, il titolare mi propone di rimanere da lui, abita sopra la pizzeria, ANDREA DICE DI Sì, è una puttana trattala come tale, e lui se ne và e io vado a letto con uno sconosciuto.
Il mattino scopiamo due volte mi piace, mi piace la situazione, essere usata mi eccita, poi mi rivesto, e prima di andarmene, mi dà cinquanta euro, tieno troia, lì mi bagno, devo chiudere le gambe e vengo senza toccarmi, se ne accorge, se vuoi mi serve una cameriera, la sera in settimana, mi guarda, vieni questa sera alle sei e cominci, ti voglio sexi, dico di sì e vado a casa.
scritto il
2025-12-29
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