Cornuto e schiavo 2
di
FILIPPO
genere
corna
Assan è nell'ufficio attiguo al mio, e ogni mattina ci salutiamo, come colleghi, mentre io vorrei saltagli al collo e baciarlo, inginocchiarmi e bere il suo sperma, ma non si può.
Iniziamo così una relazione, che mi vede completamente soggiogata da lui, mi scopa come se non ci fosse un domani, mi sfonda dandomi un piacere pazzesco, anche lui vuole la sua parte di cazzo, spesso mi chiede di scoparlo, di incularlo, e io lo faccio volentieri, lo faccio godere di cazzo e di bocca.
I nostri giochi iniziano a cambiare, vuole sempre qualcosa di nuovo, di eccitante, così iniziamo ad incontrare altri maschi, lui inizia a vendermi a suoi compatrioti, che devo dire hanno cazzi massicci e stupendi, vengo ripresa mentre mi scopano, e mettono i filmini in rete, e li faccio vedere a mia moglie, che si sditalina alla vista di simili cazzi.
Rimango sempre più notti da lui, iniziamo a parlare di coppia, e così mi innamoro sempre di più.
Poi un giorno, Assan mi chiede di conoscere Gabriella, e io ne sono felice, così la sera dopo mi precipito a casa e lo racconto a mia moglie, si dai mi risponde voglio conoscere l'uomo di mio marito, poi mi accarezza il viso, ne sei innamorata vero?, accenno sì con la testa e abbasso lo sguardo, dai scema, mica sono gelosa, lo sapevo chi sposavo, e tù sapevi che ero troia no? ridemmo abbracciandoci.
Organizzammo un sabato sera, cucinai io, antipasti, un primo e un secondo di pesce, poi una mezz'ora prima del suo arrivo andammo a lavarci e prepararci.
Io indossai reggicalze, calze, slip, etacchi, un bel trucco deciso, e una parrucca bionda, e sopra un leggerissimo babydoll che copriva malapena il bordo calze, Gabriella invece mire, reggiseno, slip e UTOREGGENTI, TACCO DIECI, trucco fine, e labbra rosse, sopra una vestaglia lunga di pizzo trasparente, eravamo stupende.
Andò lei ad aprire quando suonò al campanello, e appena la vide, quasi svenne, ma complimenti signora, lei è stupenda, diamoci del tù Assan ti scopi mio marito, e fai i convenevoli con mè', RISERO, D'ACCORDO Gabriella e si abbracciarono, vidi le mani di lui accarezzare il culo di mia moglie, e lei stringersi per fargli gustare il seno, poi mi vide, si staccò da lei e mi venne incontro, miabbracciò, e baciò, cia amore mio, sei stupenda, lo ringraziai, gli tocco il pacco è già eccitato il porco.
Li faccio accomodare, e servo l'aperitivo, già bello forte, poi opasso all'antipasto, lui mi palpa il cazzo o il culo ogni volta che mi avvicino, poi il primo, e già sono alla seconda bottiglia di cartize, li sento ridere, Gabriella rimane in intimo, lui le guarda costantemente il seno, e ad un tratto mi avvicino a mia moglie, ma cara dico, non ti dà fastidio il reggiseno? ti schiaccia i capezzoli, lei ride, sì hai ragione slaccialo grazie, e un attimo dopo le sue tette esplodono davanti ad Assan.
Mi avvicno al mio maschio, tesoro fà caldo dai vieni che ti aiuto a spogliarti, e un attimo dopo usciamo dalla camera, con lui totalmente nudo, lo accompagno tenendolo per il cazzone.
Si siede e io vado a preparare il pesce, e appena entro in sala, Gabriella è in ginocchio sotto il tavolo a succhiare il cazzo del mio uomo, mi vede e mi dice, avevo voglia di pesce fresco tesoro, posso?, certo troia certo.
Mentre bacio Assan, lei lo spompina, e poi le viene in bocca, e lei fatica a bere il suo sperma, è tanto e dolce.
Mi siedo sul mio futuro marito, ti piace vero?, certo mi risponde lui è troia come tè, la vuoi scopare?, o inculare, tutte e due amore lo sai, tù troia, rivolta a mia moglie, lo vuoi il suo cazzo?, non vedo l'ora frociona, e ridiamo.
Passiamo parte della serata e della notte ad amarci, inculo Gabriella, è il minimo per avergli prestato Assan, e lei si dimostra un'amante favolosa per lui.
Al mattino, esausti facciamo colazione, Gabriello propone di andare al ristorante io e lei da femmine, con il nostro accompagnatore, e così usciamo alla una a braccetto di Assan, una più bella dell'altra.
Chiacchieriamo, del più e del meno, e poi Gabriella ci chiede del nostro rapporto, lui le spiega che sonouna gran troia, che faccio di tutto, con chiunque lui voglia, che ha iniziato a vendermi ai suoi connazionali, e che ora vuole farmi lavorare due sere settimana in motel, io sgrano gli occhi, ma scusa non mi hai detto nulla, e così deve essere, sei mia e io decido, mia moglie annuisce.
A casa mi spiega tutto, ha trovato dei clienti e che lui ha bisogno di soldi, non ho voglia di lavorare per sempre in quell'ufficio, poiguarda Gabriella, ti andrebbe di battere? così a bruciapelo lo chiede, in albergo chiaramente, lei mi guarda, ma sì dai, non mi dispiace arrotondare lo stipendio.
Iniziamo a frequentarci più spesso, e dopo un paio di mesi, ci trasferiamo da mia moglie, siamo ormai sue, ci ha ritratte al naturale con filmini, e da troie e ppi firmato un contratto di cessione dei nostri corpi a lui, e così, iniziamo a lavorare per lui.
Da due passiamo nei mesi successivi a trè, e poi quattro giorni,incontro maschi di tutte le etnie, il mio culo è bello sfondato e io godo sempre di più, a volte passo da un maschio all'altro mentre stò ancora godendo.
Mia moglie è gettonatissima, aschi a volontà, e poi Assan decide di avvisare i miei amici che Gabriella è una prostituta, e che io oltre che cornuto sono omosessuale.
La notizia fà il giro di tutti gli amici, che inizialmente andavano a scopare lei, e poi per gioco, o per sputtanarmi, iiziarono a venire nel mio letto, e poi a farci dei selfi.
Dopo circa trè mesi, venni chiamata in direzione, erano a conoscenza della mia doppia vita, e mi pregarono di dare le dimissioni, altrimenti mi avrebbero resa la vita un inferno, accettai.
Dovevo passare due mesi ancora in ufficio, era il contratto, e così il lunedì mattina mi presentai in abitino aderente collant tacco otto, ben truccata e parrucca capelli neri lunghi, entrai nell'ufficio di Assan, e lo abbracciai e bacia con la lingua, e andai in ufficio.
Passarono velocemente i due mesi, e li passai en femme, le segretarie facevano il tifo per mè e si complimentavano, i colleghi giravano al largo, ma poi alla sera venivano nel motel dove lavoravo e scopavamo come pazzi.
Ogni mattina, alla macchinetta del caffè io e Assan mano nella mano, chiachieravamo e ci baciavamo, spesso dicevo, questa sera amore ti voglio lo vogliotutto dentro.
Lasciai il lavoro come da accordi, e iniziai a lavorare in appartamento, lo affittammo per mè e per mia moglie, io di giorno le di sera, io chiesi di andare per strada.
Il mio compagno accettò, e mi mise nelle mani di un Rumeno, iniziai un giovedì sera in unastradina fuori Milano.
Iniziamo così una relazione, che mi vede completamente soggiogata da lui, mi scopa come se non ci fosse un domani, mi sfonda dandomi un piacere pazzesco, anche lui vuole la sua parte di cazzo, spesso mi chiede di scoparlo, di incularlo, e io lo faccio volentieri, lo faccio godere di cazzo e di bocca.
I nostri giochi iniziano a cambiare, vuole sempre qualcosa di nuovo, di eccitante, così iniziamo ad incontrare altri maschi, lui inizia a vendermi a suoi compatrioti, che devo dire hanno cazzi massicci e stupendi, vengo ripresa mentre mi scopano, e mettono i filmini in rete, e li faccio vedere a mia moglie, che si sditalina alla vista di simili cazzi.
Rimango sempre più notti da lui, iniziamo a parlare di coppia, e così mi innamoro sempre di più.
Poi un giorno, Assan mi chiede di conoscere Gabriella, e io ne sono felice, così la sera dopo mi precipito a casa e lo racconto a mia moglie, si dai mi risponde voglio conoscere l'uomo di mio marito, poi mi accarezza il viso, ne sei innamorata vero?, accenno sì con la testa e abbasso lo sguardo, dai scema, mica sono gelosa, lo sapevo chi sposavo, e tù sapevi che ero troia no? ridemmo abbracciandoci.
Organizzammo un sabato sera, cucinai io, antipasti, un primo e un secondo di pesce, poi una mezz'ora prima del suo arrivo andammo a lavarci e prepararci.
Io indossai reggicalze, calze, slip, etacchi, un bel trucco deciso, e una parrucca bionda, e sopra un leggerissimo babydoll che copriva malapena il bordo calze, Gabriella invece mire, reggiseno, slip e UTOREGGENTI, TACCO DIECI, trucco fine, e labbra rosse, sopra una vestaglia lunga di pizzo trasparente, eravamo stupende.
Andò lei ad aprire quando suonò al campanello, e appena la vide, quasi svenne, ma complimenti signora, lei è stupenda, diamoci del tù Assan ti scopi mio marito, e fai i convenevoli con mè', RISERO, D'ACCORDO Gabriella e si abbracciarono, vidi le mani di lui accarezzare il culo di mia moglie, e lei stringersi per fargli gustare il seno, poi mi vide, si staccò da lei e mi venne incontro, miabbracciò, e baciò, cia amore mio, sei stupenda, lo ringraziai, gli tocco il pacco è già eccitato il porco.
Li faccio accomodare, e servo l'aperitivo, già bello forte, poi opasso all'antipasto, lui mi palpa il cazzo o il culo ogni volta che mi avvicino, poi il primo, e già sono alla seconda bottiglia di cartize, li sento ridere, Gabriella rimane in intimo, lui le guarda costantemente il seno, e ad un tratto mi avvicino a mia moglie, ma cara dico, non ti dà fastidio il reggiseno? ti schiaccia i capezzoli, lei ride, sì hai ragione slaccialo grazie, e un attimo dopo le sue tette esplodono davanti ad Assan.
Mi avvicno al mio maschio, tesoro fà caldo dai vieni che ti aiuto a spogliarti, e un attimo dopo usciamo dalla camera, con lui totalmente nudo, lo accompagno tenendolo per il cazzone.
Si siede e io vado a preparare il pesce, e appena entro in sala, Gabriella è in ginocchio sotto il tavolo a succhiare il cazzo del mio uomo, mi vede e mi dice, avevo voglia di pesce fresco tesoro, posso?, certo troia certo.
Mentre bacio Assan, lei lo spompina, e poi le viene in bocca, e lei fatica a bere il suo sperma, è tanto e dolce.
Mi siedo sul mio futuro marito, ti piace vero?, certo mi risponde lui è troia come tè, la vuoi scopare?, o inculare, tutte e due amore lo sai, tù troia, rivolta a mia moglie, lo vuoi il suo cazzo?, non vedo l'ora frociona, e ridiamo.
Passiamo parte della serata e della notte ad amarci, inculo Gabriella, è il minimo per avergli prestato Assan, e lei si dimostra un'amante favolosa per lui.
Al mattino, esausti facciamo colazione, Gabriello propone di andare al ristorante io e lei da femmine, con il nostro accompagnatore, e così usciamo alla una a braccetto di Assan, una più bella dell'altra.
Chiacchieriamo, del più e del meno, e poi Gabriella ci chiede del nostro rapporto, lui le spiega che sonouna gran troia, che faccio di tutto, con chiunque lui voglia, che ha iniziato a vendermi ai suoi connazionali, e che ora vuole farmi lavorare due sere settimana in motel, io sgrano gli occhi, ma scusa non mi hai detto nulla, e così deve essere, sei mia e io decido, mia moglie annuisce.
A casa mi spiega tutto, ha trovato dei clienti e che lui ha bisogno di soldi, non ho voglia di lavorare per sempre in quell'ufficio, poiguarda Gabriella, ti andrebbe di battere? così a bruciapelo lo chiede, in albergo chiaramente, lei mi guarda, ma sì dai, non mi dispiace arrotondare lo stipendio.
Iniziamo a frequentarci più spesso, e dopo un paio di mesi, ci trasferiamo da mia moglie, siamo ormai sue, ci ha ritratte al naturale con filmini, e da troie e ppi firmato un contratto di cessione dei nostri corpi a lui, e così, iniziamo a lavorare per lui.
Da due passiamo nei mesi successivi a trè, e poi quattro giorni,incontro maschi di tutte le etnie, il mio culo è bello sfondato e io godo sempre di più, a volte passo da un maschio all'altro mentre stò ancora godendo.
Mia moglie è gettonatissima, aschi a volontà, e poi Assan decide di avvisare i miei amici che Gabriella è una prostituta, e che io oltre che cornuto sono omosessuale.
La notizia fà il giro di tutti gli amici, che inizialmente andavano a scopare lei, e poi per gioco, o per sputtanarmi, iiziarono a venire nel mio letto, e poi a farci dei selfi.
Dopo circa trè mesi, venni chiamata in direzione, erano a conoscenza della mia doppia vita, e mi pregarono di dare le dimissioni, altrimenti mi avrebbero resa la vita un inferno, accettai.
Dovevo passare due mesi ancora in ufficio, era il contratto, e così il lunedì mattina mi presentai in abitino aderente collant tacco otto, ben truccata e parrucca capelli neri lunghi, entrai nell'ufficio di Assan, e lo abbracciai e bacia con la lingua, e andai in ufficio.
Passarono velocemente i due mesi, e li passai en femme, le segretarie facevano il tifo per mè e si complimentavano, i colleghi giravano al largo, ma poi alla sera venivano nel motel dove lavoravo e scopavamo come pazzi.
Ogni mattina, alla macchinetta del caffè io e Assan mano nella mano, chiachieravamo e ci baciavamo, spesso dicevo, questa sera amore ti voglio lo vogliotutto dentro.
Lasciai il lavoro come da accordi, e iniziai a lavorare in appartamento, lo affittammo per mè e per mia moglie, io di giorno le di sera, io chiesi di andare per strada.
Il mio compagno accettò, e mi mise nelle mani di un Rumeno, iniziai un giovedì sera in unastradina fuori Milano.
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