Lo zio montanaro

di
genere
incesti

Lo chiamavamo lo zio montanaro, non perchè vivesse in montagna, ma perchè, era un tipo strano, viveva solo nella sua piccola fattoria lontano da tutto e da tutti.
Fratello di mamma non lo si frequentava molto, anzi, direi il meno possibile, anche se a mè era simpatico, e forse ero l'unico con qui parlava un pò di più.
Lo zio Francesco, aveva sulla cinquantina, bell'uomo, un bel fisico, visto il lavoro che faceva, sempre abbronzato, si svegliava presto, e andava a letto presto, non aveva moglie o morosa, non frequentava locali, o persone, era un lupo solitario.
Avevo da poco finito le scuole, la maturità è stata tosta, i miei non sarebbero andati in ferie, stavano ristrutturando casa, e io non sapevo cosa fare. è stata mamma che mi ha proposto di raggiungere lo zio, per qualche settimana, la fattoria era vicino al grande fiume, e si poteva fare il bagno, così accettai.
Lo zio non rifiutò, ma sapevo che avere estranei in giro, non è che lo facesse impazzire di gioia, ma come dicevo, gli ero simpatico, così accettò, e papà mi portò da lui.
Una volta giunto, lo zio mi portò alla mia camera, e mi disse di mettermi comodo, e così feci, misi le mie cose nei cassettoni, e riposi con cura nche le mie cosine segrete che mi prtai dietro.
Autoreggenti, slip di pizzo, regiseni e giochini vari, sì perchè io, sono gay, più omosessuale direi, lo sono da giovanissimo, amo i maschi, amo il cazzo, e sono passivo.
Li avrei indossati nei momenti in qui sarei rimasto solo in camera mia, o durante la notte, e poi uscii a fare un giro, a visitare la fattoria e ad andare al fiume.
Così i primi giorni passarono in completa solitudine, lo zio lo vedevo solo a cena, io prnzavo al fiume con un panino.
Al fiume mi mettevo nudo,non c'era anima viva, mi portavo il borsone con un bel dildo, e mentre prendevo il sole me lo mettevo nel culo, così godevo, e mi masturbavo, era fantastico, ero continuamente eccitato, e spesso pensavo allozio, anche se era solo un pensiero, figurati, lui gay, un pezzo di maschio, e chissà quante donne ha scopato, e fantasticavo sulla dimensione del suo cazzo, godendo come un pazzo.
Era martedì, faceva caldissimo, erano le undici, ero nudo, e avevo appena fatto il bagno, ero ricoperto da gocced'acqua, quando vidi lo zio, si avvicnò, e si sedette, fà caldo oggi mi disse, non si riesce a lavorare, si alzò, si spogliò nudo e si tuffò in acqua, e si mise a nuotare, io lo osservai, aveva dei muscoli potenti, a differenza mia, che sembro una ragazzina.
Poi mi raggiunse, il fresco le fiume aveva fatto sì che gli si indurisse il cazzo, un palo di carne, stupendo eretto, ballonzolava a destra e a sinistra, e i testicoli, pendevano sicuramente carichi di sperma, alla vista delle zio, mi divenne duro come un sasso.
Lui lo notò, e mi sorrise, poi si stese al mio fianco, mi guardò in viso, e io divenni rosso, non ti vergognerai mica di tuo zio nudo spero, scossi il capo, certo che nò zio, siamo tra uomini, alla mia frase lui rise, sicura nipotina?.il femminile mi mise nel panico, cosa intendi zio, lui mi accarezzò, ti ho ista mentre giocavi i giorni scorsi, e mi hai incuriosito, sono andato in camera tua e aprendo i cassetti ho visto le meravigliose cosine che ti sei portata.
Abbassai gli occhi, dai vieni quì mi disse, e mi abbracciò, non sei l'unico frocio di famiglia e rise, lo guardai, tù sei.... certo da sempre, amo il cazzo, amo inculare i maschi e farmi inculare e si accarezzò la verga, poi mi baciò, la sua lingua frullava con la mia nella mia bocca, lo strinsi a mè, hai voglia Paoletta?, si zio e tanta, dai succhiami e così imboccai il suo palo a fatica nella bocca.
Poi mi girò a pecora, mi leccò l'ano, introdusse la lingua, e poi con la saliva due dita, e finalmente appoggiòla cappella e mi deflorò.
Lo sentii scivolare dentro fino ai testicoki, era meraviglioso, grosso e lungo, unalibidine.
Poi iniziò a pomparmi lentamente e poi veloce, godevo, ululavo, e lui mi diceva grida troia grida il piacere e così feci, poi quasi alla fine afferròil mio cazzo e lo munse con violenza, sborrammo insieme, io sull'asciugamano, lui nel mio intestino.
Misfilai e lo abbracciai, e rimanemmoabbracciati a lungo, e poi un bel bagno, sei fantastica mi disse lo zio, anche tù risposi, e continuammo a baciarci e toccarci, e una volta duro, uscimmo dall'acqua e lo zio volle la sua parte di cazzo nel culo.
La sera mi travestii, e truccai e lo raggiunsi in cucina, dove con sgomento trovai lo zio in compagnia di un uomo sulla sessantina, e appena mi videro, lo zio disse, hai visto che bella la mia nipotina Luca?, lui sorrise, poi lo zio lo presentò, Paola, lui è Luca, il mio uomo, e lo accarezzò, lui lo baciò in bocca, piacere disse, sono Luca il marito di tuo zio, rimasi a bocca aperta, lo zio si trasformò, da maschio rude, in una checca sculettante, si è vero è mio marito, e lo amo alla follia, era diventato una frocetta pazzesco.
Cenammo, lo zio ci serviva, indossava un paio di pantaloncini attillati, e un grembiulino, a metà cena Luca disse allo zio di mettersi i tacchi e lui arrivò con un decoltè rosso dieci centimetri, sembrava a suo agio su quelle scarpe.
Lucasorrise, non l'hai mai vista ben vestita e truccata tua zia, che troione diventa, e quanti cazzi soddisfa la troia vero moglie?, la zia sorrise, certo quando vuoi tù e con chi vuoi amore.
stavo scoprendo cose nuove e pazzesche.
scritto il
2025-12-23
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