Natale 3 - 🤰La mamma ha bisogno del mio cazzo.
di
Andrea inc
genere
incesti
La mia mamma mi aveva fatto un pompino che mi aveva fatto godere come mai mi era successo neanche con la mia ragazza , lasciandomi vuoto e sconvolto e senza nessuna spiegazione.
La cena si era svolta come sempre con mio padre rientrato stanco dal lavoro e mia madre attenta e premurosa nel soddisfare come una brava e innamorata moglie il proprio marito.
Per tutta la durata della cena, io ero assorto e taciturno al punto che mio padre mi aveva chiesto: "Che c'è Roby, hai problemi a scuola? Che altro c'è che stasera sei così taciturno?" "No, niente papà, è che ho avuto una piccola discussione con la mia ragazza .. niente di ché!"
" Ah! le donne!"
Aveva concluso mio padre abbozzando un ironico sorriso.
"Ah! Le mamme! Avevo pensato tra me e me.
Al mattino quando avevo aperto gli occhi, ero stato accolto dalla scena di mia madre che china su di me, mi stava succhiando il cazzo. "Mamma!" "Shhh! Cucciolo, rilassati che prima di fare colazione e andare a scuola, la mamma vuole farti un regalo .. rilassati e lasciami godere di questo tuo amichetto così bello, duro e desiderabile. Tuo padre è uscito presto stamattina ed io ho voluto approfittarne per approfondire la mia conoscenza col tuo pisellone .. dio che bello che è! Somiglia a quello di tuo padre ma è più duro ed un po' più lungo."
Lasciandomi ancora tremante e senza parole, la mamma aveva continuato a leccarmelo e succhiarmelo con la stessa maestria del giorno prima ma con meno frenesia, più calma e attenzione e spostarsi con la lingua anche nelle altre zone erogene tra le cosce e spingendosi oltre lo scroto sino al perineo quasi a sfiorarmi, procurandomi fremiti di piacere, le pieghe dello sfintere anale.
Anche la mia ragazza mi dava piacere leccandomi il buco del culo ma questa, era un'altra cosa, era la lingua di mia madre!
-Me la vuoi leccare anche tu cucciolo?-
Mi aveva chiesto con voce languida e, prima che io le rispondessi, si era già portata a 69 su di me offrendo alla mia lingua la sua fica pelosa dalle grandi labbra dischiuse e le piccole labbra aperte e rosse come una ferita irrorata di umori.
Dio che meraviglia, leccare la fica di mia madre mentre lei con le labbra mi succhia il cazzo e le palle e con la lingua si intrufola in ogni anfratto spingendo anche, come se volesse entrare, sullo sfintere anale.
Naturalmente, grazie agli insegnamenti della mia ragazza, anch'io me la cavavo bene con la lingua e, dopo un po' che la leccavo, le mordevo la clitoride e le infilavo le dita nella fica, le avevo procurato un devastante orgasmo accompagnato da contorsioni del bacino ed una scarica di umori che mi avevano annaffiato il viso ed i capelli .. dio che meraviglia aver fatto godere mia madre così, per la prima volta.
Passata la tempesta, lei aveva cambiato postura e, distesa su di me, mi aveva offerto le sue labbra umide dei miei umori e, dopo un frullare di lingue e gorgoglii di saliva, mi aveva leccato il viso per ripulirmelo dai suoi stessi umori prima di unirsi ancora in un bacio profondo, dolce e appassionato.
-Grazie cucciolo, grazie! Dio come mi hai fatta godere!-
Alla fine di quell'interminabile bacio, con movenze da gatta, si era tirata su offrendomi il magnifico spettacolo del suo prosperoso seno ed i capezzoli duri come nocciole da succhiare.
Infine, adeguando la sua postura, si era posizionata in modo da appoggiare la sua fessura alla mia verga dura ed eretta come un palo e dopo averlo guidato dentro il suo accogliente corpo, aveva appoggiato le mani sul mio petto ed aveva cominciato a cavalcarmi come un'amazzone lanciando i capelli al vento e scuotendo i seni come a volerli offrire al cielo.
In un incredibile crescendo fatto di schiocchi di carni schiaffeggiate, suoni di liquidi turbinanti e ansimi via via più rochi, mi aveva portato sulla via di non ritorno: "Sto venendo mamma ..ahhh... sto per venire .. che faccio .. devo uscire .. devo uscire .. dio vengo ..vengo ..sborro .. sborro..." "Vieni .. vieni cucciolo, scalda l'utero che ti ha dato la vita .. sono sicura, non mi metti incinta .. sborra .. sborrami dentro .. dio .vengo .. vengo anch'io ..godo .. godooooooo!"
Che meraviglia!
Che regalo mi aveva fatto la mia mamma!
Seduti a tavola per colazione, dopo un lungo silenzio in cui solo gli occhi si erano parlati avevo chiesto:
-Perché .. perché mamma?-
A quella domanda, lei si era alzata e venendomi dietro la sedia, mi aveva abbracciato forte e con le labbra appoggiate al mio orecchio mi aveva risposto:
-Cucciolo, io e tuo padre siamo sposati da tanti anni e ci amiamo ancora.
Purtroppo la fiamma della passione si è un po' affievolita e poi, tuo padre col suo lavoro è sempre stanco e, sempre più rare sono le occasioni di fare l'amore.
Io sono una donna molto calda che ha bisogno di soddisfare certe pulsioni.
Tu ne sai qualcosa perché da come mi parli della tua ragazza, anche lei ha bisogno di scaricare le sue voglie e le sue energie sessuali.
Ecco, io sono ancora giovane, vogliosa e carica di energie.
Nonostante le sue defaillance, non ho mai tradito tuo padre anche se i corteggiatori e le occasioni non mi sono mai mancate.
Una sola volta ero stata tentata ma ho saputo resistere.
Avevo avuto uno screzio con tuo padre proprio per questi motivi e quel giorno ero arrabbiata, delusa ma anche molto eccitata.
Avevo ceduto alla galanteria di uno sconosciuto che mi aveva aiutata all'uscita del supermercato.
Sono salita sulla sua macchina, ci siamo baciati, ci siamo toccati, lui me l'ha leccata facendomi godere (Ero davvero molto arrapata)io gliel'ho preso in bocca facendoglielo diventare durissimo (Mamma mia che bello .. da sogno!) poi lui ha abbassato il sedile, mi ha sfilato le mutande e quando stava per mettermelo dentro, risvegliandomi di soprassalto come in un sogno, sono scattata su e lasciandogli le mia mutande, sono scesa dalla macchina e sono scappata via.
Quella sera avevo fatto l'amore con tuo padre come non succedeva da tempo.
Ecco Miki, io amo tuo padre e mai potrei tradirlo.
Lui è un brav'uomo, innamorato e che col suo lavoro mantiene la famiglia e mi fa sentire come una regina.
Io però, ho bisogno di fare sesso, ho bisogno sempre di un maschio che mi soddisfi e mi faccia uscire da certi momenti di depressione.
Ho bisogno di un maschio e non voglio tradire mio marito.
L'altro giorno, ti ho visto nella doccia nel bel mezzo di una stupenda erezione e proprio in quel momento ho pensato: "Ecco il mio maschio! Ce l'ho in casa e, restando tutto in famiglia, non sarà un vero tradimento."
- Il resto lo conosci già essendo proprio tu quel maschio che, se lo vorrai potrò risolvere i miei problemi e salvare il mio rapporto con tuo padre.-
La cena si era svolta come sempre con mio padre rientrato stanco dal lavoro e mia madre attenta e premurosa nel soddisfare come una brava e innamorata moglie il proprio marito.
Per tutta la durata della cena, io ero assorto e taciturno al punto che mio padre mi aveva chiesto: "Che c'è Roby, hai problemi a scuola? Che altro c'è che stasera sei così taciturno?" "No, niente papà, è che ho avuto una piccola discussione con la mia ragazza .. niente di ché!"
" Ah! le donne!"
Aveva concluso mio padre abbozzando un ironico sorriso.
"Ah! Le mamme! Avevo pensato tra me e me.
Al mattino quando avevo aperto gli occhi, ero stato accolto dalla scena di mia madre che china su di me, mi stava succhiando il cazzo. "Mamma!" "Shhh! Cucciolo, rilassati che prima di fare colazione e andare a scuola, la mamma vuole farti un regalo .. rilassati e lasciami godere di questo tuo amichetto così bello, duro e desiderabile. Tuo padre è uscito presto stamattina ed io ho voluto approfittarne per approfondire la mia conoscenza col tuo pisellone .. dio che bello che è! Somiglia a quello di tuo padre ma è più duro ed un po' più lungo."
Lasciandomi ancora tremante e senza parole, la mamma aveva continuato a leccarmelo e succhiarmelo con la stessa maestria del giorno prima ma con meno frenesia, più calma e attenzione e spostarsi con la lingua anche nelle altre zone erogene tra le cosce e spingendosi oltre lo scroto sino al perineo quasi a sfiorarmi, procurandomi fremiti di piacere, le pieghe dello sfintere anale.
Anche la mia ragazza mi dava piacere leccandomi il buco del culo ma questa, era un'altra cosa, era la lingua di mia madre!
-Me la vuoi leccare anche tu cucciolo?-
Mi aveva chiesto con voce languida e, prima che io le rispondessi, si era già portata a 69 su di me offrendo alla mia lingua la sua fica pelosa dalle grandi labbra dischiuse e le piccole labbra aperte e rosse come una ferita irrorata di umori.
Dio che meraviglia, leccare la fica di mia madre mentre lei con le labbra mi succhia il cazzo e le palle e con la lingua si intrufola in ogni anfratto spingendo anche, come se volesse entrare, sullo sfintere anale.
Naturalmente, grazie agli insegnamenti della mia ragazza, anch'io me la cavavo bene con la lingua e, dopo un po' che la leccavo, le mordevo la clitoride e le infilavo le dita nella fica, le avevo procurato un devastante orgasmo accompagnato da contorsioni del bacino ed una scarica di umori che mi avevano annaffiato il viso ed i capelli .. dio che meraviglia aver fatto godere mia madre così, per la prima volta.
Passata la tempesta, lei aveva cambiato postura e, distesa su di me, mi aveva offerto le sue labbra umide dei miei umori e, dopo un frullare di lingue e gorgoglii di saliva, mi aveva leccato il viso per ripulirmelo dai suoi stessi umori prima di unirsi ancora in un bacio profondo, dolce e appassionato.
-Grazie cucciolo, grazie! Dio come mi hai fatta godere!-
Alla fine di quell'interminabile bacio, con movenze da gatta, si era tirata su offrendomi il magnifico spettacolo del suo prosperoso seno ed i capezzoli duri come nocciole da succhiare.
Infine, adeguando la sua postura, si era posizionata in modo da appoggiare la sua fessura alla mia verga dura ed eretta come un palo e dopo averlo guidato dentro il suo accogliente corpo, aveva appoggiato le mani sul mio petto ed aveva cominciato a cavalcarmi come un'amazzone lanciando i capelli al vento e scuotendo i seni come a volerli offrire al cielo.
In un incredibile crescendo fatto di schiocchi di carni schiaffeggiate, suoni di liquidi turbinanti e ansimi via via più rochi, mi aveva portato sulla via di non ritorno: "Sto venendo mamma ..ahhh... sto per venire .. che faccio .. devo uscire .. devo uscire .. dio vengo ..vengo ..sborro .. sborro..." "Vieni .. vieni cucciolo, scalda l'utero che ti ha dato la vita .. sono sicura, non mi metti incinta .. sborra .. sborrami dentro .. dio .vengo .. vengo anch'io ..godo .. godooooooo!"
Che meraviglia!
Che regalo mi aveva fatto la mia mamma!
Seduti a tavola per colazione, dopo un lungo silenzio in cui solo gli occhi si erano parlati avevo chiesto:
-Perché .. perché mamma?-
A quella domanda, lei si era alzata e venendomi dietro la sedia, mi aveva abbracciato forte e con le labbra appoggiate al mio orecchio mi aveva risposto:
-Cucciolo, io e tuo padre siamo sposati da tanti anni e ci amiamo ancora.
Purtroppo la fiamma della passione si è un po' affievolita e poi, tuo padre col suo lavoro è sempre stanco e, sempre più rare sono le occasioni di fare l'amore.
Io sono una donna molto calda che ha bisogno di soddisfare certe pulsioni.
Tu ne sai qualcosa perché da come mi parli della tua ragazza, anche lei ha bisogno di scaricare le sue voglie e le sue energie sessuali.
Ecco, io sono ancora giovane, vogliosa e carica di energie.
Nonostante le sue defaillance, non ho mai tradito tuo padre anche se i corteggiatori e le occasioni non mi sono mai mancate.
Una sola volta ero stata tentata ma ho saputo resistere.
Avevo avuto uno screzio con tuo padre proprio per questi motivi e quel giorno ero arrabbiata, delusa ma anche molto eccitata.
Avevo ceduto alla galanteria di uno sconosciuto che mi aveva aiutata all'uscita del supermercato.
Sono salita sulla sua macchina, ci siamo baciati, ci siamo toccati, lui me l'ha leccata facendomi godere (Ero davvero molto arrapata)io gliel'ho preso in bocca facendoglielo diventare durissimo (Mamma mia che bello .. da sogno!) poi lui ha abbassato il sedile, mi ha sfilato le mutande e quando stava per mettermelo dentro, risvegliandomi di soprassalto come in un sogno, sono scattata su e lasciandogli le mia mutande, sono scesa dalla macchina e sono scappata via.
Quella sera avevo fatto l'amore con tuo padre come non succedeva da tempo.
Ecco Miki, io amo tuo padre e mai potrei tradirlo.
Lui è un brav'uomo, innamorato e che col suo lavoro mantiene la famiglia e mi fa sentire come una regina.
Io però, ho bisogno di fare sesso, ho bisogno sempre di un maschio che mi soddisfi e mi faccia uscire da certi momenti di depressione.
Ho bisogno di un maschio e non voglio tradire mio marito.
L'altro giorno, ti ho visto nella doccia nel bel mezzo di una stupenda erezione e proprio in quel momento ho pensato: "Ecco il mio maschio! Ce l'ho in casa e, restando tutto in famiglia, non sarà un vero tradimento."
- Il resto lo conosci già essendo proprio tu quel maschio che, se lo vorrai potrò risolvere i miei problemi e salvare il mio rapporto con tuo padre.-
1
2
voti
voti
valutazione
6.5
6.5
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Natale 2 - 💘🤰con la mamma
Commenti dei lettori al racconto erotico