Come adoro la depravazione di Moira

di
genere
feticismo

Dopo l'ultima splendida esperienza con Moira le telefono per un altro incontro per discutere su come soddisfare le mie depravazioni.
La splendida mi da un appuntamento per il pomeriggio successivo.
Mi reco puntualissima a casa sua; suono il campanello e lei mi apre, stupendamente nuda.
Io allargo gli occhi alla vista di quello splendido corpo; lei avvisa nel mio sguardo la mia ammirazione, rivelando nella sua esperssione un grande compiacimento.
Sapeva di avermi nel suo potere e ne era contenta.
Con occhi dolci e con un grande sorriso mi invita ad entrare.
Appena entrata in casa, la sua dolcezza termina; mi ricorda bruscamente le regole di casa sua.
Io avendo ben imparato la lezione mi spoglio completamente nuda e mi pongo in ginocchio al centro del salotto davanti al divano su cui lei si siede osservandomi nuda per qualche minuto.
Io rimango in silenzio, aspettando che sia lei la prima a parlare come da regola.
Lei invece di parlare comincia a stimolarmi il cazzo con un suo piede; io in silenzio subisco quell'eccittante trattamento che sembra divertire Moira che comincia a sorridere e ridacchiare.
Dopo avermi provocato un erezione mi chiede se voglio un tè; lei ne ha voglia, e senza aspettare la mia inutile risposta si reca in cucina.
Io rimango là, sola, con il mio cazzo semieretto in attesa che Moira ritorni.
Si presenta dopo alcuni minuti con un vassoio con due tazze ed una zucchiereria.
Da brava padrona di casa mi porge una tazza e mi chiede quanto zucchero voglio; dopo avermi addolcito la bevanda, mi guarda negli occhi e poi comincia a salivare nella mia tazza.
Io mi sento entusiasta di poter gustare quella bevanda così gradevolmente corretta.
Lei si accomoda sul divano, mentre io con la tazza in mano aspetto il suo permesso per sorbire la bevanda.
Lei comincia a sorseggiare il suo tè e poi mi invita a sorbire la bevanda.
Mi osserva con attenzione mentre bevo quel liquido.
Quell'atto di degradazione doveva averla eccitata e aveva cominciato a toccarsi, chiedendomi se il tè era di mio gradimento.
Io le risposi che il tè era buono ma che la sua saliva lo aveva valorizzato.
Lei sembrava eccittarsi sempre di più per quel mio apprezzamento, e continuò a masturbarsi davanti a me fino a godere.
Una volta raffreddatta si sprofondò nel divano a gambe larghe esponendo la sua figa coperta di liquidi davanti ai miei occhi.
Indifferente al mio desiderio di leccare quella bellissima figa, continuò a provocarmi allargando provocariamente le gambe.
Violando una sua regola cominciai a masturbarmi, lei mi lasciò fare osservando quanto si espandeva il mio cazzo e comprendendo quando sarei stata prossima a venire mi bloccò di colpo.
Io mi contorsi per non poter aver completato il mio atto onanistico.
Lei ridendo della mia frustazione, mi disse sadicamente di riprendere lamasturbazione e di leccarle la figa.
Io ubbiddi immediatamente e con il cazzo in mano affondai la mia lingua in quella figa ricoperta di umori.
Lei mi disse che non sarei potuta arrivare prima di averle ripulito per bene la fica; stimolandomi sadicamente strizzandomi i capezzoli con le sue dita.
Io cercai di sintonizzare i due eventi e dopo averle ripulito per bene la fica arrivai sborrando nella tazza che Moira prontamente mi aveva messo sotto il cazzo.
Lei evidentemente soddisfatta della mia prestazione, si adagiò sul divano continuando a toccarsi.
Mi disse di ingoiare il mio sperma raccolto nella tazza.
Io eseguì immediatamente; lei continuando a toccarsi lentamente e delicatamente, cominciò a complimentarsi con me.
Aveva un tono amorevole ed affermò che mai come adesso aveva avuto una bestiolina così serviziovole come me.
Mentre ingoiavo il mio sperma lei a gambe larghe continuava a toccarsi ed a complimentarsi.
Io ero al settimmo cielo per quei suo apprezzamenti.
Terminato il mio compito mentre Moira continuava a toccarsi delicatamente ed osservandomi passarono molti lunghi minuti in silenzio.
Era evidente che stava pensando a qualche atto perverso con cui umiliarmi e che mi avrebbe dato piacere.
Con voce lenta mentre continuava a toccarsi a gambe aperte davanti a me; mi disse che le era venuta una idea.
Passarono alcuni altri istanti di silenzio che a me parvero lunghissimi in attesa della sua prossima frase.
Cominciò a parlare a frasi cadenzate.
Disse che aveva diverse amiche puttane.
Si interruppe ancora penseriosa, continuando a toccarsi, cosa che senz'altro favoriva i suoi pensieri depravati.
Mi disse che in una settimana avrebbe potuto raccogliere molte decine di preservativi pieni di sperma dalle sue amiche puttane.
Gli avrebe posti nel congelatore e poi al momento trarli fuori, sgongelarli e frmi ingoiare il loro contenuto.
Io ero contenta di quella idea che mi eccitavva moltissimo, avrei potuto ingoiare lo sperma di sconosciuti che si sono chiavati delle puttane.
Accettai la sua proposta chiedendo il costo.
Lei mi fece un prezzo da amica dicendomi che il mio "pranzetto" sarebbe stato pronto tra
una settimana.
Io le feci un assegno di anticipo sapendo che lei avrebbe dovuto comprare dalle sue amiche puttane ogni singolo preservativo usato.
Terminata la transazione finanziare mi chiese se avevo qualche altro desiderio.
Effettivamente le dissi che avevo una gran voglia di cazzo.
Lei mi chiese cosa desideravo; un maschione od un trans.
Ero un poco indecisa poi optai per un trans.
Lei si attaccò al telefono e chiamò un suo amico, stabilirono la tariffa che io accettai.
Al telefono lei disse al suo amico di venire, e ben arrapato per inculare lo stronzo che stava ai sui piedi.
Le feci un altro assegno per pagare la prestazione del trans e la sua intermediazione.
Mentre aspettavamo l'arrivo del mio inculatore, io rimasi doverosamente in ginocchio al centro della sala; mentre Moira, semprenuda, si dedicò alle pulizie in cucina e nelle stanze con l'aspirapolvere.
Dopo parecchio tempo suonò il campanello, Moira andò ad ad aprire la porta ed accolse il nuovo venuto.
Entrarono in salotto, accanto a Moira c'era una bellissima trans; Loredana così mi dissero.
Moira mi presentò come uno schiavo depravato schifoso a cui piaceva tutto.
Loredana disse che doveva pisciare e che avremmo potuto cominciare così se a me piaceva.
Io impazzii dalla prospettiva di poter gustare un poco di piscio di trans.
Moira disse che con me si poteva fare di tutto.
Loredana stabilì il suo prezzo e Moira detraendo dal mio asseggno la cifra pagò Loredana in contanti.
Loredana una volta pagata si spogliò esponendo il suo magnifico cazzo davanti a me in ginocchio; Moira si adagiò sul divano per gustarsi la scena.
Loredana cominciò ad umiliarmi con parole come frocio bevi piscio e cose così.
Poi avvicinò il suo cazzo alla mia bocca, mentre io fremevo per poter ingoiare quel santo liquido.
Finalmente cominciò il fiotto, prima incerto e poi più abbondante; io a bocca spalancata cominciai ad ingoiare quel ben di Dio.
Era salato ed aspro, buonissimo.
Ne ingoiai il più possibile con gli occhi spalancati per l'eccitazione.
Intanto Moira sul divano si masturbava.
Quando Loredana terminò il suo liquido mi avventai sul suo uccello cominciando a spompinarlo.
Loredana, bravissima, mi eccitava umiliandomi in modo veramente offensivo; quanto mi stimolava.
Poi quando il cazzo di Loredana fu abbastanza duro, quella con violenza si stacccò dalla mia bocca mi scaraventò a terra e mi inculò con violenza.
Non c'era bissogno di lubrificanti avevo il culo così aperto da prendere il cazzo di Loredana senza ostacoli.
Quella mi pompò per bene facendomi sentire a fondo la sua mascolinità.
Intanto Moira si masturbava sempre più freneticamente godendo dal mio inculamento selvaggio.
Loredana mi sfondò senza nessun riguardo pensando solamente a se dopop poco mi arrivò dentro.
Si sfilò ed io eccitta come una bestia mi masturbai arrivando in pochi attimi.
Anche Moira stava godendo.
Passarono alcuni momenti di pausa in cui ci rilassammo.
Poi Moira mi disseche era il momento di andare; io raccolsi i miei vestiti, mi ricoprii mezza intontita per il bel pomeriggio.
Vestita, Moira mi disse che mi avrebbe richiamata per la prestazione convenuta, io salutai e mi allontanai mentre vedevo Moira e Loredana che sedute sul divano cominciavano a baciarsi.
Quell'immagine mi aveva fatto eccitare di nuovo, ma mi era stato ordinato di andarmene.
Uscii da quella casa con l'immagine di quelle due ragazze che si baciavano.
Con il cazzo duro per quel ricordo, sulla via di casa trovai un vicolo oscuro, mi appartai in quel posto, mi sedetti ed indifferente di chi avrebbee potuto vedermi mi masturbai.
Poi esausta, con le palle svotate ed il culo rotto mi avviai verso casa, sognando un giusto riposo.













scritto il
2025-10-23
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