Moira mi fà provare una altra fantastica esperienza
di
Maktero
genere
feticismo
Dopo aver ingoiato l'acqua dei cessi pubblici, mi sento di nuovo eccitata per praticare qualcosa di altrettanto depravato.
Chiamo Moira, confidando nella sua esperienza, ed esprimo i miei desideri di degradazione.
Lei mi invita a casa sua per parlarne.
Arrivo da lei nel primo pomeriggio; mi fa entrare in casa e poi mi ordina immediatamente di spogliarmi.
A casa sua, dice, non vuole vedere sottomessi vestiti.
Io ubbidisco immediatamente ed una volta spogliata Moira mi obbliga di mettermi in ginocchio al centro del salotto mentre lei si accomoda comodamente sul divano davanti a me.
Ha un vestitino che le scopre le sue bellissime gambe ed ostenta i suo magnifici piedi davanti a me, sapendo provocatoriamente l'effetto che provoca su un feticista dei piedi come me.
Sorseggia una bibita in ilenzio continuando a provocarmi conl'esibizione dei suoi piedi.
Il mio cazzo si comincia ad agitarsi ed a diventare sempre più duro davanti a quella provocazione.
Lei nel suo silenzio, godendosi la sua bevanda, sembra apprezzare e divertirsi sadicamente dell'effetto che l'esposizione dei suoi piedi provoca sul mio cazzo.
Poi dopo essersi divertita abbastanza a giocare con i miei desideri, si esprime entrando in argomento.
Mi dice che ha pensato a lungo su quanto le avevo chiesto.
Rimarcò che il tempo che aveva perso per progettare qualcosa per me le doveva essere ripagato.
Io intontita da quei bellissimi piedi che lei ostentava oscenamente davanti a me le dissi che ero disposta a pagare qualsiasi cosa.
Lei con gli occhi brillanti per la mia disponibilità mi disse che ne riparleremo, perchè c'era una situazione particolare che poteva svilupparsi.
Poi avviccinando il suo piede destro alla mia bocca e ritirandolo improvvisamente mentre io cercavo di contattarlo con la mia bocca; si mise a ridere di quel mio patetico tentativo.
Poi tornando seria mi disse che aveva pensato di farmi ingoiare l'acqua delle pozzanghere; non solo aveva individuato, in quel periodo piovoso, un giardino ricco di pozanghere dove i cani venivano portati a pisciare e cagare.
Per cui ci sarebbe stata una zuppa di liquidi fangosi,, talora, infestati da piscio ed escrementi di cane che io avrei potuto gustare.
Io mi entusiasmai tanto che la mia testa sconvolta da quella prospettiva cominciò a roteare per l'impazzimento.
Semisconvolta, le dissi che ero pronta anche adesso a subire un simile scempio.
Lei, per calmare la mia irruenza mi diede un calcio in faccia cosìviolento che mi fece roteare all'indietro.
Che piacere, mi venne subito in mente che mi sarebbe piaciuto farmi massacrare la faccia di calci e pugni.
Ma lei interruppe i miei pensieri, mentre mi ordinava di rimettermi al mio posto in ginocchio.
Io ubbidii subito sempre con il cazzo semieretto.
Brutalmente mi disse "stronza" e di contenere le mie irruenze da porca schifosa.
Io le chiesi umilmente scusa.
Poi lei guardando il mio cazzo semieretto sadicamente ci mise il suo splendido e fresco piede sopra facendomi impazzire per il piacere e ridendo per quella degradazione.
Si rese conto che non c'è la facevo più, e che non avrebbe potuto discutere ancora con una persona così sconvolta dall'eccitazione.
Mi porse una ciottolina permettondomi di masturbarmi e di sborrare.
Per favorirmi mi mise un suo piede in bocca che io accolsi come una manna.
Eccittata come una bestia com'ero bastarono pochi colpi al cazzo per arrivare.
Riempii la ciottolina di sborra che poi Moira mise da parte dicendo che sarebbe servita dopo.
Poi si espressse dicendo che c'era un depravato frocio come me che aveva manifestato il desiderio di vedere, di assistere a certe manifestazioni depravate come le mie.
Il tizio avrebbe filmato le mie prestazioni depravate ed eventualmente mi avrebbe abusata sessualmente.
Proseguì dicendo che il tizio pagava molto bene,e che pertanto a me non avrebbe chiesto niente se avessi accettato di esere filmata ed usata sessualmente.
A me parve una idea stupenda ed accettai senza condizioni.
Moira tutta contenta; evidentemente quel depravato doveva averle promesso di pagare veramente bene; prese il telefono per chiamare il tizio.
Fecero una lunga conversazione.
Poi Moira mi disse che avevano organizzato per questa sera.
Saremmo andate nel parco, dove lei mi avrebbe degradato mentre il tizio avrebbe filmato le mie prestazioni depravate.
Poi eventualmente il tizio avrebbe approffitato i me a seconda del suo desiderio.
Mancavano alcune, poche ore all'appuntamento; per farmi passare il tempo Moira pisciò in un recipiente, vi verso la sborra che avevo prodotto prima, e pose il contenitore davanti ai miei ginocchi.
Però mi impedì di bere quel liquido immondo dicendo che aveva una idea.
Passarono un paiodi ore in cui io in ginocchio mi coindolavo stanca davanti al ciottolo che pieno di piscioo e del mio sperma mi mandava degli afrori esaltanti ma che non potevo toccare.
Intanto Moira si preparava in bagno.
Arrivò l'ora dell'appuntamento.
Suonò il campanello di casa, Moira andò ad aprire, io senti delle voci di benvenuto e dopo qualche istante Moira entrò in slotto con uno sconosciuto vestito di tutto punto.
Lo sconosciuto, di cui io ero, evidentemente, indegna di conoscere il suo nome, cominciò a girarmi attorno con sguardo severo.
Intanto Moira magnificava le mie qualità di depravata.
Per dimostrare quanto facessi schifo Moira gli disse che ero rimasta nuda per ore davanti alla ciottolina piena della sua urina e del mio sperma desiderosa di poterla ingoiare.
Lei raccolse il ciottolino pieno di quel liquido immondo e me lo avvicino alle labbra.a, lo sconosciuto interruppe l'azione, tirò fuori un cellulare e comincò a filmare.
Prepotentemente ordinò di procedere, e mentre lo sconosciuto filmava, Moira mi versò in bocca il contenuto immondo della ciotola.
Mentre ingoiavo quello schifo guardai nell'obbiettivo della camera; lui sembrò apprezzare quell'attegiamento.
Terminata quella cerimonia di presentazione; Moira con un senso di sudditanza chiese allo sconosciuto se era contento.
Il tizio con fare signorile ed algido, affermò che era soddisfatto dalla presentazione, e che potevamo procedere ulteriormente.
Pagò Moira con un assegno che doveva essere cospicuo dall'espressione soddisfatta della ragazza.
E mentre io restavo nuda al centro del salotto;Moira e lo sconosciuto si appartarono nella stanza da letto.
Uscirono dopo diversi minuti; entrambi erano coperti da una tunica identica di color beige che arrivava appena sotto l'inguine.
Moira aveva con se una borsetta mentre lo sconosciuto il suo telefono.
Uscimmo da casa; io dovetti procedere a quatro zampe mentre Moira mi prendeva a calci per farmi avanzare e lo sconosciuto filmava.
Venni piazzata nel bagaglaiio della macchina e dopo un viaggio ricco di scossoni che mi masscrarono le ossa, la macchina si fermò.
Venni fatta uscire; mi trovai davanti ad un parco erboso ma pieno di pozzanghere per il periodo piovoso.
Ero completamete nuda ed il fresco di quella sera autunnale mordeva le mie membra.
Ma quando vidi quello spettacolo di quel prato umido pieno di fango e di schifezze varie scordai il freddo e cominciai a fremere di eccitazzione.
Moira senza esitazione, a calci mi fece avanzare senza esitazione verso il centro del parco.
Se io ero completamente nuda, loro sotto le loro tuniche erano scalzi.
Mi piaceva, sentivo una accomunanza tra me succube e loro miei violentatori.
Perlomeno per i piedi avremmo provato le stesse sensazioni.
Moira mi portò al lato di una grande pozzanghera, mi ordinò di mettermi in ginocchio davanti ad essa.
La flebile luce dei lampioni illuminava quello specchio di acqua fangosa.
Moira trasse dall sua borsa una grossa spugna che immerse nell'acqua fangosa.
La inzuppò bene e poi mi ordino di aprire bene la bocca, io ubbiddi e spalancai le mie fauci pronta a ricevere quell'immondo liquido.
Moira strizzò la spugna colandomi in bocca lo schifoso liquido fangoso.
Era veramente disgustoso e a stento contenevo i conati di vomito.
Intanto lo sconosciuto filmava la mia degradazione.
Moira raccolse ancora altro fango con la spugna; ed il liqido sempre più denso e disgustevo mi entrava in gola.
Il tizio continuava a filamare la mia degradazione e se con una mano teneva il telefono in mano con l'altra cominciava a masturbarsi,
Io impazzivo per quella sottommissione, mi agguantavo il cazzo mentre Moira mi colava il liquido schifoso in gola e talora mi infilava la spugna in bocca per succhiarla per bene.
Poi ci spostammo nella zona del parco dedicata ai cani.
Moira trovò delle cagate di cani sparse nella fanghiglia e nelle pozzanghere.
Cominciò a raccogliere quello schifo dal terreno con la spugna e me lo strizzò in bocca mentre io stavo inginocchiata a bocca aperta per accogliere quella meraviglia.
Lo sconuscito filmava ossesionamente il mio degrado e si masturbava.
Impazzivo per quella situazione ero eccittata come una bestia per quello che Moira mi stava facendo; per l'eccitazione che stavo procando nello sconosciuto, per essere ripresa come se fossi una attrice.
Dopo aver ingoiato chissà quanto, fango, merda di cani, limo; lo sconosciuto gettò il suo telefono a Moira perchè ci riprendesse mentre io lo spompinavo.
Fu una cosa breve, lui era così eccitato che il suo cazzo già grosso si espanse prepotentemente nella mia bocca e sborrò riversando nella mia gola una quantità enorme di sborra.
Una volta calmati ritornammo alla macchina; io nel bagagliaio e gli altri nell'abitacolo della macchina.
Quando tornammo a casa, dopo che Moira mi fece scendere dal bagaglaio mi disse che lo sconosciuto era talmente attratto da me che avrebbe voluto passare il resto della notte con me.
Avrebbbe pagato bene e lei mi avrebbe dato una parte del guadagno.
Accettai; Moira ci concesse il letto della sua casa dove lo sconosciuto veramente infoiato mi inculòa bestia.
Poi tutti esausti, io lo sconosciuto e Moira ci adaggiammo tutte assieme nel letto sprofondando in un sonno esaustivo.
Chiamo Moira, confidando nella sua esperienza, ed esprimo i miei desideri di degradazione.
Lei mi invita a casa sua per parlarne.
Arrivo da lei nel primo pomeriggio; mi fa entrare in casa e poi mi ordina immediatamente di spogliarmi.
A casa sua, dice, non vuole vedere sottomessi vestiti.
Io ubbidisco immediatamente ed una volta spogliata Moira mi obbliga di mettermi in ginocchio al centro del salotto mentre lei si accomoda comodamente sul divano davanti a me.
Ha un vestitino che le scopre le sue bellissime gambe ed ostenta i suo magnifici piedi davanti a me, sapendo provocatoriamente l'effetto che provoca su un feticista dei piedi come me.
Sorseggia una bibita in ilenzio continuando a provocarmi conl'esibizione dei suoi piedi.
Il mio cazzo si comincia ad agitarsi ed a diventare sempre più duro davanti a quella provocazione.
Lei nel suo silenzio, godendosi la sua bevanda, sembra apprezzare e divertirsi sadicamente dell'effetto che l'esposizione dei suoi piedi provoca sul mio cazzo.
Poi dopo essersi divertita abbastanza a giocare con i miei desideri, si esprime entrando in argomento.
Mi dice che ha pensato a lungo su quanto le avevo chiesto.
Rimarcò che il tempo che aveva perso per progettare qualcosa per me le doveva essere ripagato.
Io intontita da quei bellissimi piedi che lei ostentava oscenamente davanti a me le dissi che ero disposta a pagare qualsiasi cosa.
Lei con gli occhi brillanti per la mia disponibilità mi disse che ne riparleremo, perchè c'era una situazione particolare che poteva svilupparsi.
Poi avviccinando il suo piede destro alla mia bocca e ritirandolo improvvisamente mentre io cercavo di contattarlo con la mia bocca; si mise a ridere di quel mio patetico tentativo.
Poi tornando seria mi disse che aveva pensato di farmi ingoiare l'acqua delle pozzanghere; non solo aveva individuato, in quel periodo piovoso, un giardino ricco di pozanghere dove i cani venivano portati a pisciare e cagare.
Per cui ci sarebbe stata una zuppa di liquidi fangosi,, talora, infestati da piscio ed escrementi di cane che io avrei potuto gustare.
Io mi entusiasmai tanto che la mia testa sconvolta da quella prospettiva cominciò a roteare per l'impazzimento.
Semisconvolta, le dissi che ero pronta anche adesso a subire un simile scempio.
Lei, per calmare la mia irruenza mi diede un calcio in faccia cosìviolento che mi fece roteare all'indietro.
Che piacere, mi venne subito in mente che mi sarebbe piaciuto farmi massacrare la faccia di calci e pugni.
Ma lei interruppe i miei pensieri, mentre mi ordinava di rimettermi al mio posto in ginocchio.
Io ubbidii subito sempre con il cazzo semieretto.
Brutalmente mi disse "stronza" e di contenere le mie irruenze da porca schifosa.
Io le chiesi umilmente scusa.
Poi lei guardando il mio cazzo semieretto sadicamente ci mise il suo splendido e fresco piede sopra facendomi impazzire per il piacere e ridendo per quella degradazione.
Si rese conto che non c'è la facevo più, e che non avrebbe potuto discutere ancora con una persona così sconvolta dall'eccitazione.
Mi porse una ciottolina permettondomi di masturbarmi e di sborrare.
Per favorirmi mi mise un suo piede in bocca che io accolsi come una manna.
Eccittata come una bestia com'ero bastarono pochi colpi al cazzo per arrivare.
Riempii la ciottolina di sborra che poi Moira mise da parte dicendo che sarebbe servita dopo.
Poi si espressse dicendo che c'era un depravato frocio come me che aveva manifestato il desiderio di vedere, di assistere a certe manifestazioni depravate come le mie.
Il tizio avrebbe filmato le mie prestazioni depravate ed eventualmente mi avrebbe abusata sessualmente.
Proseguì dicendo che il tizio pagava molto bene,e che pertanto a me non avrebbe chiesto niente se avessi accettato di esere filmata ed usata sessualmente.
A me parve una idea stupenda ed accettai senza condizioni.
Moira tutta contenta; evidentemente quel depravato doveva averle promesso di pagare veramente bene; prese il telefono per chiamare il tizio.
Fecero una lunga conversazione.
Poi Moira mi disse che avevano organizzato per questa sera.
Saremmo andate nel parco, dove lei mi avrebbe degradato mentre il tizio avrebbe filmato le mie prestazioni depravate.
Poi eventualmente il tizio avrebbe approffitato i me a seconda del suo desiderio.
Mancavano alcune, poche ore all'appuntamento; per farmi passare il tempo Moira pisciò in un recipiente, vi verso la sborra che avevo prodotto prima, e pose il contenitore davanti ai miei ginocchi.
Però mi impedì di bere quel liquido immondo dicendo che aveva una idea.
Passarono un paiodi ore in cui io in ginocchio mi coindolavo stanca davanti al ciottolo che pieno di piscioo e del mio sperma mi mandava degli afrori esaltanti ma che non potevo toccare.
Intanto Moira si preparava in bagno.
Arrivò l'ora dell'appuntamento.
Suonò il campanello di casa, Moira andò ad aprire, io senti delle voci di benvenuto e dopo qualche istante Moira entrò in slotto con uno sconosciuto vestito di tutto punto.
Lo sconosciuto, di cui io ero, evidentemente, indegna di conoscere il suo nome, cominciò a girarmi attorno con sguardo severo.
Intanto Moira magnificava le mie qualità di depravata.
Per dimostrare quanto facessi schifo Moira gli disse che ero rimasta nuda per ore davanti alla ciottolina piena della sua urina e del mio sperma desiderosa di poterla ingoiare.
Lei raccolse il ciottolino pieno di quel liquido immondo e me lo avvicino alle labbra.a, lo sconosciuto interruppe l'azione, tirò fuori un cellulare e comincò a filmare.
Prepotentemente ordinò di procedere, e mentre lo sconosciuto filmava, Moira mi versò in bocca il contenuto immondo della ciotola.
Mentre ingoiavo quello schifo guardai nell'obbiettivo della camera; lui sembrò apprezzare quell'attegiamento.
Terminata quella cerimonia di presentazione; Moira con un senso di sudditanza chiese allo sconosciuto se era contento.
Il tizio con fare signorile ed algido, affermò che era soddisfatto dalla presentazione, e che potevamo procedere ulteriormente.
Pagò Moira con un assegno che doveva essere cospicuo dall'espressione soddisfatta della ragazza.
E mentre io restavo nuda al centro del salotto;Moira e lo sconosciuto si appartarono nella stanza da letto.
Uscirono dopo diversi minuti; entrambi erano coperti da una tunica identica di color beige che arrivava appena sotto l'inguine.
Moira aveva con se una borsetta mentre lo sconosciuto il suo telefono.
Uscimmo da casa; io dovetti procedere a quatro zampe mentre Moira mi prendeva a calci per farmi avanzare e lo sconosciuto filmava.
Venni piazzata nel bagaglaiio della macchina e dopo un viaggio ricco di scossoni che mi masscrarono le ossa, la macchina si fermò.
Venni fatta uscire; mi trovai davanti ad un parco erboso ma pieno di pozzanghere per il periodo piovoso.
Ero completamete nuda ed il fresco di quella sera autunnale mordeva le mie membra.
Ma quando vidi quello spettacolo di quel prato umido pieno di fango e di schifezze varie scordai il freddo e cominciai a fremere di eccitazzione.
Moira senza esitazione, a calci mi fece avanzare senza esitazione verso il centro del parco.
Se io ero completamente nuda, loro sotto le loro tuniche erano scalzi.
Mi piaceva, sentivo una accomunanza tra me succube e loro miei violentatori.
Perlomeno per i piedi avremmo provato le stesse sensazioni.
Moira mi portò al lato di una grande pozzanghera, mi ordinò di mettermi in ginocchio davanti ad essa.
La flebile luce dei lampioni illuminava quello specchio di acqua fangosa.
Moira trasse dall sua borsa una grossa spugna che immerse nell'acqua fangosa.
La inzuppò bene e poi mi ordino di aprire bene la bocca, io ubbiddi e spalancai le mie fauci pronta a ricevere quell'immondo liquido.
Moira strizzò la spugna colandomi in bocca lo schifoso liquido fangoso.
Era veramente disgustoso e a stento contenevo i conati di vomito.
Intanto lo sconosciuto filmava la mia degradazione.
Moira raccolse ancora altro fango con la spugna; ed il liqido sempre più denso e disgustevo mi entrava in gola.
Il tizio continuava a filamare la mia degradazione e se con una mano teneva il telefono in mano con l'altra cominciava a masturbarsi,
Io impazzivo per quella sottommissione, mi agguantavo il cazzo mentre Moira mi colava il liquido schifoso in gola e talora mi infilava la spugna in bocca per succhiarla per bene.
Poi ci spostammo nella zona del parco dedicata ai cani.
Moira trovò delle cagate di cani sparse nella fanghiglia e nelle pozzanghere.
Cominciò a raccogliere quello schifo dal terreno con la spugna e me lo strizzò in bocca mentre io stavo inginocchiata a bocca aperta per accogliere quella meraviglia.
Lo sconuscito filmava ossesionamente il mio degrado e si masturbava.
Impazzivo per quella situazione ero eccittata come una bestia per quello che Moira mi stava facendo; per l'eccitazione che stavo procando nello sconosciuto, per essere ripresa come se fossi una attrice.
Dopo aver ingoiato chissà quanto, fango, merda di cani, limo; lo sconosciuto gettò il suo telefono a Moira perchè ci riprendesse mentre io lo spompinavo.
Fu una cosa breve, lui era così eccitato che il suo cazzo già grosso si espanse prepotentemente nella mia bocca e sborrò riversando nella mia gola una quantità enorme di sborra.
Una volta calmati ritornammo alla macchina; io nel bagagliaio e gli altri nell'abitacolo della macchina.
Quando tornammo a casa, dopo che Moira mi fece scendere dal bagaglaio mi disse che lo sconosciuto era talmente attratto da me che avrebbe voluto passare il resto della notte con me.
Avrebbbe pagato bene e lei mi avrebbe dato una parte del guadagno.
Accettai; Moira ci concesse il letto della sua casa dove lo sconosciuto veramente infoiato mi inculòa bestia.
Poi tutti esausti, io lo sconosciuto e Moira ci adaggiammo tutte assieme nel letto sprofondando in un sonno esaustivo.
5
voti
voti
valutazione
6.4
6.4
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Sono una spazzaturaracconto sucessivo
Come adoro la depravazione di Moira
Commenti dei lettori al racconto erotico