Il camionista

di
genere
dominazione

Lavoro come magazziniere il una ditta, ho la fortuna di lavorare in una succursale di una grande azienda, in un magazzeno distaccato, e ci sono solo io, quindi massima libertà d'azione.
Sono omosessuale, adoro i maschi, adoro trovarmi stretta trà le loro braccia, e scopata con forza.
Aggiungo poi che mi travesto, spesso la sera e vado a psseggiare sul lungo lago, e mi piace quando mi guardano, e alcuni capiscono che non sono una donna.
E quindi spesso in magazzeno, indosso reggicalze, scarpe col tacco, gonnellina e con il muletto sestemo i bancali, e poi sculetto per l'ufficio atteggiandomi a gran troia.
Pochi sanno della mia natura, in primis il mio capo, che ha fatto in modo di assegnarmi a questo magazzeno, così quando ne ha voglia con la scusa di fare un controllo, mi trova pronta e truccata, e mi dedico anima e corpo al suo cazzone.
Ma la cosa che mi è successa circa sei mesi fà, esula dai soliti miei incontri.
Era martedì, le dieci di mattina, ero intenta a sistemare delle carte, in tacchi e gonna, quando sento un camion entrare nel parcheggio, strano non aspettavo consegne, velocemente sfilo le scarpe e la gonna e li appoggio alla poltrona, mi metto i pantaloni e le scarpe e vado ad aprire.
Scende dal camion, un omone, un ragazzone, circa trent'anni, un armadio, io mi sciolgo al solo pensiero di trovarmi stretta nele sue braccia, per un attimo mi sento leggera.
Lo faccio accomodare all'interno del magazzeno, controlliamo le bolle, e lo aiuto a scaricare.
Poi andiamo in ufficio, stiamo per entrare e mi ricordo che non avevo chiuso i portoni, gli dico di accomodarsi e mi precipito a chiuderli, è una regola basilare della mia azienda.
Al ritorno entro in ufficio, e vedo Gianni, è il suo nome che giocherella con la mia gonna e le mie scarpe, mi vede e mi sorride, dai, però potevi ricevermi indossandoli, saresti stata fantastica.
Io arrossisco, e balbetto qualche parola, dai facciamo così, io vado in bagno, e trà dieci minuti ritorno in ufficio dalla segretaria cosa ne dici, e si allontana.
Io mi precipito a spogliarmi, prendo reggicalze calze, e me li infilo al volo, scarpe, un vestitino attillato, e un velocetrucco e rossetto, e mi siedo sulla poltroncina girevole.Gianni si presenta nudo, è uno spettacolo, un metro e novanta di maschio, peloso, mucoloso, e trà le gambe una proboscide.
Si avvicina, buon giorno signorina mi dice, e mi para il suo cazzo scappellato all'altezza del viso, lo lecco, lecco la cappella, e poi con le labbra copro la cappella turgida, lo afferro con la mano e inizio a succhiarlo.
Ha un sapore di maschio, non se l'è lavato, mi piace il cazzo odoroso del maschio, mi inebria, tocco i testicoli, due bocce durissime, , intanto lui mi tocca, e poi mi solleva e mi bacia. Svengo per un attimo, poi mi mette sulla scrivania, mi stende, mi solleva le gambe, mi sfila lo slip, mi solleva il vestito, appoggia il suo cazzo, ci sputa sopra, e mi penetra.
Lo sento sfondarmi, per fortuna sono molto larga, ho preso cazzi di tutti i generi, m il suoè notevole.
Mi entra fino ai testicoli e inizia a montarmi, godo come una troia, urlo il mio piacere, lo voglio, lo voglio più in fondo, lo cingo con le gambe lo imploro di rompermi il culo, e lui spinge e affonda sempre di più.
Afferra il mio cazzo duro, lo sega, mi schiacci le palle il dolore misto al piacere mi devasta.
mI GUARDA NEGLI OCCHI, E IN IZIA ADINSULTARMI PESANTEMENTE ED ACCRESCE IL MIO GODIMENTO,
e poi sborra, sento lo sperma colpirmi le pareti dell'intestino, uno due treè e più getti, e io sborro.
Ansimando si sfila, noto del sangue, lui ride, te l'ho rotto allora frocio, e ride, mi tocco il culo non si chiude rimane un buco osceno, perdo del sangue, ma ne valeva la pena.
Poi Gianni se ne và, ci scambiamo i numeri, e così la settimana dopo lo aspetto in camicetta, e gonna, autoreggenti edecoltè, truccatissima, e lui si siede alla guida del muletto, io sollevo la gonna, e mi impalo sul suo cazzo.
Me lo sento tutto dentro, fino alla fine dello scarico, poi due colpi ben assestati e mi riempie di sborra, ma non mi sfila, rimani quì troietta, e poco dopo mi piscia nel culo.
Mi sento gonfiare il pancino, è pieno mi scarica più di un litro è stupendo, poi mi sfila e una volta in piedi rilascio tutto, e lui ride.
Mi lavo e lo raggiungo in ufficio, è a gambe larghe pecora sulla scrivania, dai inculami frocetta, e io infilo il mio czzo nel suo culo, e godiamo insieme.
Ora siamo unacoppia, mi sono trasferita da lui, e viviamo insieme.
scritto il
2025-09-29
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