Quant'è bella la sofferenza dei piedi

di
genere
sadomaso

Su internet ho trovato una padrona che potrebbe accontentare i miei desideri.
Concordiamo un compenso per ciò che mi aspetto e che mi pare equo.
Arrivo nel pomeriggio in casa sua, la pago e incomincia il martirio che ho richiesto.
Comincia con un fantastico bastinado ai piedi.
Mi lega le caviglie e mi obbliga a tenere le piante dei piedi in alto offerte ai suoi colpi.
Utitizza diversi strumenti da delle bacchette sottili che mi provocano un dolore localizzato che mi fà urlare come come una bestia, poi passa a delle piastre di cuioi duro che mi provocano un dolore più diffuso ai piedi.
Il dolore è tale che mi metto a piangere.
Lei da buona professionista non si fà commuovere dalle mie lacrime e continua tormentarmi i piedi professionalmente indifferente ai miei lamennti ed alle mie lacrime.
Ammiro il suo lavoro e mi eccito; tanto che lei guardandomi negli occhi e comprendendo da brava professionista il mio desiderio comincia a colpirmi il cazzo e le palle.
Sono entusiasta sui colpi che ricevo sui genitali.
Sono così eccitata per il dolore che sono prossima a godere.
La troia se ne accorge e mi agguanta il cazzo già prossimo allo spasimo e con pochi colpi di mano mi fà godere come una bestia.
Ripresomi la puttana mi propone una ulteriore sessine di tormento; con una cifra modesta mi permetterà di passare delle ore su una piastra coperta da cuspidi.
La cosa mi eccita, la pago per il trattamento che subirò.
Legata al soffitto vengo messa scalza su una tavola irta di spunzoni che fanno male alle mie piante dei piedi già sofferenti per le frustate.
La puttana mi dice che per quanto ho pagato nè avrò almeno per quattro ore.
Sono entusiasmata di poter patire per così tanto tempo.
La prego di mettermi anche dei morsetti ai capezzoli, perchè voglio aumentare la mia sofferenza; lei acconsente dicendomi che è un sevizio gratuito.
Poi dopo avermi messo i morsetti ai capezzoli ed abbandonata alla piastra chiodata, mi lascia per occuparsi di altri clienti.
Io comincio a sofrrire; minuto dopo minuto, ora dopo ora il dolore ai piedi e quello ai capezzoli divengono sempre più forti.
Il mio cazzo si fa via via sempre più duro per il dolore.
Passano le ore e la mia mente è sconvolta dal dolore ai piedi ed ai capezzoli, il mio cazzo da masochista è allo spasimo.
Mi agito sulla tavola del mio tormento,aumentando il dolore.
Non sò quante ore siano passateforse le quattro che mi aveva detto la padrona,comunque sia io non capivo più nulla.
Poi apparve la puttana che che mi offrì un bonus; io capivo poco e le dissi di sì a prescindere.
Lei ne fu contenta, e mi mostrò un maschio che avrebbe voluto inculare una masochista come me.
Io seminconscente per il dolore dissi di sì.
Dopo un istante sentii un cazzo entrarmi nel culo; il tizio mi pompò per bene ed arrivò dentro di me; la puttana applaudì con degli occhi sforgolarti.
Il tizio andò via, la puttana mi slegò e mi ringraziò per la mia disponibilità dicendomi che aveva guadagnato bene dalla disponibilità del mio culo.
Poi mi slegò e per compensarmi della mia disponibilità mi avrebbe cagato in bocca gratis.
Straziata dal dolore, accolsi quel suo dono come una dolce iniziativa per alleviare i miei dolori.
Lei si accoscio sulla mia bocca ed io accolsi i suoi amri stronzi con piacere; ero sfinita, ed affamata, ed accoglievo quella merda come un sollievo.
Ingoiai tutto con soddisfazione.
Poi la puttana vedendo il mio sfinimento mi buttò una copertina adosso e mi lasciò dormire.
scritto il
2025-09-10
3 9
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Leccare lo sporco
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.