Tutta colpa di Felix 3

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genere
incesti

Tutta colpa Felix 3
Scusate per eventuali errori ed il mio modo di scrivere
Stavo andando verso il portone mentre in testa come un film mi passavano le immagini di Greta, da un angolo mi sentii rapire, era Olga la mamma di Felix e Greta, che strattonandomi a sé prima mi fece cenno di stare zitto per poi darmi uno sfrenato bacio, solo quando mi trascinò di sopra mostrandomi il suo bel culo per tutte le scale mi resi conto che era completamente nuda. Arrivati nella sua stanza, con fare quasi vichingo mi spinse sul letto, ravvivo il mio membro a suon di bocchino e leccate, come lo trovò pronto, piena di un bisogno assillante si impalo su di me andando e vendo dondolando, in cercando di placare il fuoco che aveva dentro.
Basito e sedotto rimanevo preda si quella lussuria furente, per poi sciogliermi e accompagnare col bacino i suoi ritmi, si assesto due colpi in profondità prima di lanciare il suo godimento per poi stendersi su di me tra baci e morsi in attesa di riprendersi, io intanto lentamente continuavo il movimento, lei sorrideva, e sfilandosi da me, mi trascinò con sé e lì capii. Dalla finestra si vedeva tutto il giardino e la piscina, sicuramente se non tutto si sera goduta parte dello spettacolo facendola infoiare, e ora mettendosi a pecora appoggiando i palmi sulla vetrata mi incitava a ricominciare mentre osservava cosa succedeva di sotto.
Io giocavo con la mia cappella lungo tutta la sua entrata, per poi strusciare per tutta la lunghezza del mio pene, lei con ringhio di piacere si voltò come per dire basta giocare, e cominciando la mia danza su di lei mi misi anch’io a osservare i sui figli. Greta si era rivestita ed era seduta alle prese con Felix che nudo agitava il suo pene ancora barzotto davanti alla sua faccia, lei aveva incrociato le braccia sul suo seno come barriera dai sui sguardi e ai suoi attacchi. I gemiti di Olga mi riportarono ‘attenzione su di lei, e vedere quel culo, mi fece venire voglia di provare una delle cose che avevo visto quel pomeriggio, con una mano andai a giocherellare col clitoride impregnandolo dei succhi che uscivano dalla fica, per poi usarlo per testare con le dita nel suo culetto, come cominciai Olga si blocco voltandosi all’indietro, io aumentai i miei movimenti per disarmarla, ben presto apprezzò il tutto cominciò ad ansimare e gorgogliare in modo maggiore.
Ridando uno sguardo di sotto, mi accorsi che Greta stava guardando nella nostra direzione, ci aveva visti? Aveva capito chi c’era tra i riflessi di quella vetrata? Con lo sguardo che puntava dritto verso me, con una mano cominciò a giocherellare con sé stessa, e con l’atra a sorpresa di Felix, se lo tirò a sé cominciando a lavorargli il pene, sempre con lo sguardo lascivo su di me, su di noi, come carica per eccitarsi, come per farmi ingelosire di quello che stava facendo. Tra l’aver aumentato il ritmo, l’essere osservati e osservare io arrivai sul baratro, e feci come per sfilarmi, ma Olga in uno dei suoi ruggiti vichinghi, mi invitò a venirle dentro di resistere che era vicina, quelle frasi mi caricarono, la cinsi ai fianchi e senza remore a colpi decisi e profondi continuai fino manifestare in nostro piacere quasi simultaneamente.
Era la mia prima sborrata in fica, e ne ero felicissimo, lei si raddrizzo mentre spalle al vetro mi tirava a sé baciandomi leccandomi mordendomi, aveva una gran fame quella donna! Giocai finalmente con quei suoi seni, amando quel corpo stretto, a me.
Si girò per continuare a osservare di sotto Greta si era staccato dal pene del fratello che era barzotto, era già venuto o non era riuscito a ergersi? Ancora con lo sguardo fisso su di noi si stava infilando le dita in fica, per raggiungere l’eccitazione dello spettacolo che le avevamo dato, inclinò la testa come a liberandosi da quell’eccitazione ci sembrò quasi di sentire anche il rantolo del godimento, ci lanciò un ultimo sguardo lascivo come per dirci grazie dello spettacolo. La madre andò un po' in crisi il fatto di essere stata scoperta, col fatto che forse il marito stava per finire quell’ultimo giro a comprare dei liquori locali per sé e per gli amici, che lei fortunatamente ancheper me, rinunciò rientrando pima perché giudicato noioso.
Ci sistemammo e mi accompagnò all’ingresso donandomi l’ultimo di quei suoi baci feroci, mi diressi a casa assopendomi nell’attesa che mamma tornasse.
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2025-08-14
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