Un'estate in alto mare fine

di
genere
incesti

Un’estate in alto mare 5 fine
Mi scuso per gli eventuali errori e per il mio modo di scrivere
La giornata continuò calda e lenta spesa a riposarsi dal viaggio e da quelle ultime emozioni, di tanto in tanto Chiara gelosa veniva a stendersi con noi per scambiarci qualche carezza e qualche bacio rubato, senza attrarre possibilmente sguardi o attenzioni indesiderate. Quella sera decidemmo di non uscire, avremmo finito di sistemare le valigie, così ci godemmo un’Apricena osservando poi insieme abbracciati un tramonto bellissimo.
Entrati ci spogliammo, senza problemi osservandoci, Claudia prese per mano Chiara e trascinandola verso la doccia disse, -noi andiamo a fare una doccia, lei autista ci aspetti qui- detto questo sculettando entrarono lasciando la porta aperta, io mi fermai sull’uscio come spettatore non pagante, Claudia spinse con le spalle al muro cominciando a leccare le tette di Chiara che mi guardava accarezzarmi il cazzo, cominciò ad ansimare e mordendosi il labbro disse –Claudia l’autista fa il guardone- ridendo si limonò Chiara per poi rigirarsi.
-solo per oggi e solo per che sei stato bravo, oggi otterrai la mia promessa- Chiara non capiva mentre Claudia spezzava quell’attimo di incertezza con un bacio- - Chiara ho bisogno di te non è che mi mangeresti la fica- subito capo- rispose ridendo baciandole prima i seni si inginocchiò poi sotto Claudia che appoggiandosi al muro si chinò, mise del sapone sulle dita e cominciando a giocarvici poi nel suo ano –Ambrogio è ora di ritirare la sua ricompensa- disse sbuffando nella su eccitazione persa in uno sguardo lascivo.
Ancorai i suoi magnifici fianchi, cominciando a stuzzicarne la fica bagnata percorrendola per tutta la mia asta, incontrando a fine corsa la lingua e la bocca di chiara, la lavorammo cosi per poco, Claudia divenne ancora più gocciolante si chinò ulteriormente, non voleva aspettare oltre, non la feci attendere un po' le lavorai il culo con uno e poi due dita e come la sentii rilassare, cominciai a inserirle la cappella mentre lei sbuffava, amavo quel culo, e amavo lo sguardo attento di Chiara che osservava lì sotto con l’acquolina in bocca.
La mano di Claudia la riportò alla realtà e ai suoi bisogni, Chiara si mise a coccolale la fica mentre io le dilatavo lentamente il culo, nonostante i tentativi di rilassarla il suo culo era una morsa, arrivai a fondo e lì mi fermai accarezzandole la schiena i seni, lei grugnì imponendo la sua marcia e muovendosi liberamente, il movimento cominciava a diventare più energico ma lei era sfinita, in una supplica roca mi disse -prendi per favore prendimi- si abbandono appoggiata al muro mugolando il suo climax, le sue vibrazione mi finirono sborrandole tutto alla sua radice, mi sfilai e vidi Chiara pulirne famelicamente il culo giocando con entrambi i buchi, Claudia ne accarezzava il volto ringraziandola, aveva le gambe molli, ci lavammo a vicenda e prendendola in braccio la appoggiai al letto baciandola –Signora non è che posso dormire con voi- Claudia si voltò ridente verso Chiara, che si stava scompisciando in una risata. –solo perché sei stato bravo, molto bravo- disse osservandomi e tenendomi il mento, per poi baciarmi e portarmi su di sé, ci addormentammo avvinghiati così, le valigie prima o poi le avremmo sistemate.
Mi svegliarono con un doppio bocchino organizzato nel silenzio del mattutino mentre osservavano il mio durello, per poi condividere il proprio corpo l’uno con l’atro. La vacanza procedeva cercando di mantenere il programma per poi quando l’occasione lo consentiva, ci godevamo la nostra complicità o di giorno sul gommone o la sera nella camera. Presto la vacanza finì, troppo presto, quando riuscivamo ricomponeva quel terzetto e a fine agosto quando i miei andarono in vacanza Chiara volle sperimentare anche lei la penetrazione del culetto, cogliemmo con gioia la richiesta, condividemmo e sperimentammo tutto come alle vacanze noi tre tra passione amore curiosità e bisogno in un’estate in alto mare
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2025-08-22
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