Per gioco 3
di
AleXxX
genere
incesti
Per gioco 3
Mi scuso per gli eventuali errori e per il mio modo di scrivere
Rimanemmo a coccolarci per un po' mentre giocavo coi seni di mia moglie, immaginando come potessero essere al contatto quelli di Kya, e la fame di assaggiarli presto fece avvampare l’acquolina alla mia bocca e al mio inguine. Quella sera proseguì tranquilla, portai la cena in camera a Kya che un po' annichilita da qualche antidolorifico, sembrava tranquilla, a parte piccole battute civettuole, come anche il bacio della buona notte che volle quando andai a prendere i piatti ormai vuoti, quei baci sembravano sempre più lunghi e insistenti, come anche gli abbracci, speravo che un buon sonno ristoratore portasse tutti il giorno dopo a un ritrovato contegno.
Il mattino dopo mentre mangiavo vidi arrivare zoppicante Kya nel suo leggero pigiama estivo, e tutta quella pelle fece salire presto il calore della giornata, siccome io avevo già finito di mangiare si sedete sopra di me, la scusa era che oltre a essere più morbido della sedia riusciva a sedersi e alzarsi senza troppa fatica. Mentre parlava con sua madre si stringeva forte a me facendomi sentire il suo seno libero, abbassando lo sguardo lo notai mentre lei era girata nella loro discussione portando fieramente il suo petto avanti, chissà se aveva le mutandine.
Quel pensiero mi fece cominciare a elettrizzare, nel frattempo Anna portò la colazione e Kya si girò portando il suo culo sul mio pacco crescente, mentre mangiava e parlava con Anna prima incoscientemente ma poi con fare mirato muoveva i fianchi fino a farmi diventare di ferro ed io che non riuscivo a capire come comportami, rimasi ancora perplesso quando mentre mia moglie andava chiacchierando a pulire le stoviglie sento la sua mano che mi tira giù calzoncini e mutande, portando la mia asta tra le sue cosce, e poi lei inclinandosi più nel tavolo si strusciava lungo la mia lunghezza, io portai le mani su quel culo come ad accompagnare il ritmo, senza trovare sotto il mio tocco il rilievo delle mutande, ci separava solo il pigiama ormai fradicio.
Kya si ferma cercando di smorzare i suoi lamenti, poi cercando di raccogliere le sue forze si avvia ciondolante nella sua camera salutando tutti, dando un’occhiata alla massa pulsante ed eccitata che aveva sedotto e abbandonato mentre puntava alto nel cielo, era la seconda volta che mi lasciava con le palle blu. Mia moglie mi lasciò una lista della spesa da fare quel mattino, mentre lei finiva di pulire la casa per poi riposarsi un po' prima del suo turno serale. Dopo essermi ricomposto cercando di far tornare tutto la normalità quando vidi che non mi osservava andai in camera a cambiarmi per poi provvedere alla spesa. Tornato mi misi al lavoro, avevo la fortuna di lavorare on line. Arrivò l’orario del pranzo mi offrì di cucinare io la scusa era di far riposare Anna prima del lavoro, cosa per cui mi ringrazio con un caldo bacio, la realtà era che non volevo riessere torturato da Kya, che arrivò mentre cucinavo un po' spiazzata, si avvicinò a me dandomi una pacca sul sedere, per poi avvicinare le sue tette sulla schiena sussurrandomi -allora come vanno i lavori- - bene- risposi eccitato da quei seni che ormai volevo e bramavo venissero a salutarmi in quel loro contatto, mi baciò sul collo andando poi a tavola. Pranzai praticamente in piedi per paura e per non cedere alle eventuali tentazioni di Kya.
Il pomeriggio passò veloce mentre io lavoravo, Mara dopo le ultime faccende si riposava prima del lavoro, come al solito quando aveva il turno serale io mi mettevo in cucina e la svegliavo per cenare tutti insieme prima del solito, e poi lei sarebbe andata a lavorare. Quella sera Kya che si sentiva meglio volle lavare i piatti, cosa che lasciò perplessi noi genitori. Anna venne a baciare entrambi prima di partire per il lavoro. Mentre mi assestavo sul divano sentii Kya dire, intanto che finisco cerca qualcosa di carino da guardare insieme. Ancora era presto per le visioni serali dopo un po' di zapping lo lasciai sul suo quiz preferito.
-finito arrivo! - sentii dire dalla cucina mentre ero concentrato ad indovinare la domanda del quiz. Kya si sedette come al mattino sulle mie gambe dandomi l’ultima versione dei suoi abbracci e dei suoi baci, per ringraziarmi di aver scelto il suo quiz come lo chiamava lei, il seno rimaneva premuto contro me, controllai se anche oggi avesse o meno il reggiseno, e notai che la sua t-shirt bianca era bagnata rendendola più trasparente, e velando appena parte del suo seno incollato ad essa, sicuro lo aveva fatto apposta, notato il mio sguardo comincio a strusciarsi leggermente e la sua maglietta presto sembrava essere bucata dai suoi capezzoli pronunciati.
La cinsi alla vita fermandola, deglutendo la fissai negli occhi e rantolai –Chiara ti sei bagnata per lavare i piatti, vatti a cambiare! - sperando di stemprare il suo fare, ma Kya non demordeva, -ops, non mi ero accorta e non ho voglia di arrivare in camera, ormai sta cominciando ed essere caldo, e se non lo fosse sono sicura che mi scalderai tu!- non fini di dire ciò che decisa e timida allo stesso modo, incrociando le braccia prese la maglietta e se la sfilò facendo sobbalzare in quel gesto il suo seno, che in quell’attimo tentò di ipnotizzare a mia attenzione. –Kya basta per favore non sono di legno, fermiamoci qu per favore! -
Rispose –Pa! non sai quanta volontà ci è voluta per arrivare fin qui, ma io lo voglio, fino tre giorni fa nessuno mi guardava, nessuno pensava a me, poi, quel bacio e quelle carezze pensando che fossi mamma, e sentire che stavate fantasticando su di me, e sentire contro me come ora l’effetto che aveva! Mi ha scioccato e mi ha fatto eccitare, volevo capire se potevo riuscirti ad eccitare anche senza l’idea di mamma e stamattina m i hai dato la migliore risposta che potessi avere, ma io non voglio più giocare mi siete entrati in testa e ti voglio che anche tu entri in me, non sono mai così sicura, non respingermi, mi rinchiuderei ancora in me, amami, Papà amami- detto questo mi baciò tremante sull’orlo del pianto in quello sfogo, l’abbracciai baciandola nel modopiù dolce che potevo, accarezzandole la schiena, senza riuscire a proferire parola.
Kya si sciolse un po' regalandomi un sorriso dolce e diabolico mentre scivolava tra le mie gambe prendendo i miei pantaloncini e le mutande sfilandole, per poi farlo anche a sé stessa. Si inginocchiò di nuovo osservandolo, indecisa e curiosa- Kya se non vuoi…- non finì che si avvicinò tastandolo, per capirne meglio la fattezza, per poi annusarne la fragranza fine a appoggiarvi prima le labbra e poi anche il naso sopra la cappella, da lì cominciò a baciarlo dolcemente mentre io mugolavo il mio piacere, lei eccitata e incentivata dai miei lamenti cominciando a leccarlo osservandomi negli occhi, sorniona e seducente, prendendo più fiducia in sé, per poi provare a portarselo in bocca poco alla volta per capire come muoversi, un rantolo di vomito la fece abbandonare la mia asta tossendo.
-scusa, ma è la prima volta- mi inginocchiai lì con lei accarezzandole il viso –non devi preoccuparti e se non ti piace non devi, lascia che ora io mi occupi di te- detto questo la baciai e prendendola di peso la posi a sedere sul divano, mi presi la sua postura di prima, afferrandole i fianchi la feci scivolare sui bordi del divano, cominciando a stimolarla bacando e leccandole sue cosce lentamente salendo, per poi riempire di baci il suo ombelico, lei che in quei momenti mugolava imprigionando forte tra le sue dita la fodera del divano, mollò tutto si impossesso dei mie capelli ringhiando, -per favore papi, non giocare più leccami.-
Così mi posi sulla sua bellissima fica e guardandola come le faceva così cominciai a alternare leccate e baci, mentre il suo vociare aumentava d’intensità, e quando i suoi succhi cominciarono e fluire, cominciai a succhiargli il clitoride mentre un dito giocava sulla sua fica, un fulmine l’attraversò mentre si inchinava in un urlo strozzato in gola, mentre si aggrappava ai miei poveri capelli, -Papà ti amo, io, io non mi sono mai sentita così bene in vita mia-
Mi trascinò sul divano con sé ansimante e affamata di baci, giocammo un po' con le nostre lingue e con i nostri corpi, per un po' poi osservando il pene che le puntava in grembo, -papà lo voglio, ti voglio, non dirmi di no- mi montò sopra prendendo il mio cazzo portandoselo sulla sua apertura, provando a inserirlo, ma l’inesperienza e la tensione, la stavano facendo stare più male che bene, cosi l presi la baciai cercando di farla rilassare, misi i vestiti sul divano per non macchiarlo, la posi sotto di me, e cominciai a far scivolare la mia asta sulla sua apertura ancora bagnata, presto il suo respiro si fece affannoso, , cercando continuamente baci quando la sentii pronta, mi presentai a lei, ferreo, e delicato, cominciai a entrare poco alla volta per farla abituare fino a sentire il contatto dl suo imene, lei capì mi strinse le braccia forte e fece un cenno col volto, una piccola spinta, un sussulto mentre soffocava la sua voce mordendomi una tibia, continuai poi a baciarla giocare coi seni mentre cominciavo a continuare i miei movimenti, ero riuscito ormai e entrare tutto in lei, e cominciavo un movimento lento mentre lei sembrava cominciare ad apprezzare.
Lento e costante mentre le baciavo i seni e con una ma no le stimolavo il clitoride per aiutarla un po', come per la madre la cosa la portò al climax serrandomi ancora di più nel suo antro stretto, a fatica mi sfilai da lei sborrandole sulla pancia. Ci coccolammo un po' e raccolte le forze, lasciammo le finestre semi aperte per arieggiare, raccogliemmo i vestiti, e andando in bagno li mettemmo in lavatrice, prima di fare una doccia insieme, le mie labbra sembrava non volere lasciare le sue come le mie mani il suo seno.
Ci asciugammo mentre tutto quel suo ben di dio riportava il mio soldatino sull’attenti, l’accompagnai in camera, e lei sorridendo notando la mia “euforia” mi disse -vieni ti do il bacio della buona notte, non vorrei mandarti iva eccitato per l’ennesima volta, ma devi accontentarti della mia bocca! Ho bisogno di riprendermi fece scivolare il suo accappatoio, e io il mio si mise a sedere sul letto come in attesa, mi avvicinai sull’attenti, e accarezzandole il viso le dissi, -però non costringerti a fare cose esagerate, tutto ciò che fai è bello per me! - le dissi sfiorandole per ultimo le labbra, lei le baciò in modo lascivo sino a portarsi a riprendere in bocca il mio cazzo, abituandosi ai suoi limiti, cercando di capire tramite piccoli esperimenti cosa m i piaceva di più.
Aiutata anche da qualche mio suggerimento, presto arrivai al limite, la avvisai, ma lei guardandomi fissa negli occhi cercò di accelerare il movimento della sua bocca di lì a poco le sborrai in bocca ansante. –Kya sei stata magnifica- -grazie Pa, ti posso chiedere una cosa? - la guardai curioso, -dimmi amore- tutto è nato da un’idea di mamma, se ho capito bene è lei il direttore d’orchestra, mi chiedevo, quali sono i vostri limiti cosa non riuscite o avete paura di fare? -pensai un attimo, -vedi amore noi ci amiamo e piace essere complici tra noi ma non ci piacciono cose estreme, come bondage, o cose in cui centrano feci, tutto ciò che non ci piace, non ci eccita-
Kya mi guardava interdetta forse le parlavo di un mondo che era meglio non approfondire e forse era meglio non spiegare, ripresi –quello che ci stuzzica come fantasia ma ci mette paura allo stesso modo è fare una cosa a tre, io non vorrei che lei si innamori di un altro e lei lo stesso, e infine la cosa che eccita me e terrorizza lei, l’anale- chiara mi osservava mentre puliva con la lingua le ultime gocce di sperma eccitata da quelle rivelazioni, -beh per quanto riguarda l’anale ora ai me, io mi fido solo di te e voglio fare e provare ciò che ti piace, e chissà forse se riusciamo a convincere a mamma…ma ora sono stanca mi hai sfinito.-
In quell’ultima frase il mio pene stava pulsando appoggiato al suo viso quell’ultima idea sembrava spronarlo a nuova vita, diedi un bacio dolce di buona notte a mia figlia e andai a dormire con mille immagini in testa, sognante e bramoso di desideri sopiti e mai realizzati
Mi scuso per gli eventuali errori e per il mio modo di scrivere
Rimanemmo a coccolarci per un po' mentre giocavo coi seni di mia moglie, immaginando come potessero essere al contatto quelli di Kya, e la fame di assaggiarli presto fece avvampare l’acquolina alla mia bocca e al mio inguine. Quella sera proseguì tranquilla, portai la cena in camera a Kya che un po' annichilita da qualche antidolorifico, sembrava tranquilla, a parte piccole battute civettuole, come anche il bacio della buona notte che volle quando andai a prendere i piatti ormai vuoti, quei baci sembravano sempre più lunghi e insistenti, come anche gli abbracci, speravo che un buon sonno ristoratore portasse tutti il giorno dopo a un ritrovato contegno.
Il mattino dopo mentre mangiavo vidi arrivare zoppicante Kya nel suo leggero pigiama estivo, e tutta quella pelle fece salire presto il calore della giornata, siccome io avevo già finito di mangiare si sedete sopra di me, la scusa era che oltre a essere più morbido della sedia riusciva a sedersi e alzarsi senza troppa fatica. Mentre parlava con sua madre si stringeva forte a me facendomi sentire il suo seno libero, abbassando lo sguardo lo notai mentre lei era girata nella loro discussione portando fieramente il suo petto avanti, chissà se aveva le mutandine.
Quel pensiero mi fece cominciare a elettrizzare, nel frattempo Anna portò la colazione e Kya si girò portando il suo culo sul mio pacco crescente, mentre mangiava e parlava con Anna prima incoscientemente ma poi con fare mirato muoveva i fianchi fino a farmi diventare di ferro ed io che non riuscivo a capire come comportami, rimasi ancora perplesso quando mentre mia moglie andava chiacchierando a pulire le stoviglie sento la sua mano che mi tira giù calzoncini e mutande, portando la mia asta tra le sue cosce, e poi lei inclinandosi più nel tavolo si strusciava lungo la mia lunghezza, io portai le mani su quel culo come ad accompagnare il ritmo, senza trovare sotto il mio tocco il rilievo delle mutande, ci separava solo il pigiama ormai fradicio.
Kya si ferma cercando di smorzare i suoi lamenti, poi cercando di raccogliere le sue forze si avvia ciondolante nella sua camera salutando tutti, dando un’occhiata alla massa pulsante ed eccitata che aveva sedotto e abbandonato mentre puntava alto nel cielo, era la seconda volta che mi lasciava con le palle blu. Mia moglie mi lasciò una lista della spesa da fare quel mattino, mentre lei finiva di pulire la casa per poi riposarsi un po' prima del suo turno serale. Dopo essermi ricomposto cercando di far tornare tutto la normalità quando vidi che non mi osservava andai in camera a cambiarmi per poi provvedere alla spesa. Tornato mi misi al lavoro, avevo la fortuna di lavorare on line. Arrivò l’orario del pranzo mi offrì di cucinare io la scusa era di far riposare Anna prima del lavoro, cosa per cui mi ringrazio con un caldo bacio, la realtà era che non volevo riessere torturato da Kya, che arrivò mentre cucinavo un po' spiazzata, si avvicinò a me dandomi una pacca sul sedere, per poi avvicinare le sue tette sulla schiena sussurrandomi -allora come vanno i lavori- - bene- risposi eccitato da quei seni che ormai volevo e bramavo venissero a salutarmi in quel loro contatto, mi baciò sul collo andando poi a tavola. Pranzai praticamente in piedi per paura e per non cedere alle eventuali tentazioni di Kya.
Il pomeriggio passò veloce mentre io lavoravo, Mara dopo le ultime faccende si riposava prima del lavoro, come al solito quando aveva il turno serale io mi mettevo in cucina e la svegliavo per cenare tutti insieme prima del solito, e poi lei sarebbe andata a lavorare. Quella sera Kya che si sentiva meglio volle lavare i piatti, cosa che lasciò perplessi noi genitori. Anna venne a baciare entrambi prima di partire per il lavoro. Mentre mi assestavo sul divano sentii Kya dire, intanto che finisco cerca qualcosa di carino da guardare insieme. Ancora era presto per le visioni serali dopo un po' di zapping lo lasciai sul suo quiz preferito.
-finito arrivo! - sentii dire dalla cucina mentre ero concentrato ad indovinare la domanda del quiz. Kya si sedette come al mattino sulle mie gambe dandomi l’ultima versione dei suoi abbracci e dei suoi baci, per ringraziarmi di aver scelto il suo quiz come lo chiamava lei, il seno rimaneva premuto contro me, controllai se anche oggi avesse o meno il reggiseno, e notai che la sua t-shirt bianca era bagnata rendendola più trasparente, e velando appena parte del suo seno incollato ad essa, sicuro lo aveva fatto apposta, notato il mio sguardo comincio a strusciarsi leggermente e la sua maglietta presto sembrava essere bucata dai suoi capezzoli pronunciati.
La cinsi alla vita fermandola, deglutendo la fissai negli occhi e rantolai –Chiara ti sei bagnata per lavare i piatti, vatti a cambiare! - sperando di stemprare il suo fare, ma Kya non demordeva, -ops, non mi ero accorta e non ho voglia di arrivare in camera, ormai sta cominciando ed essere caldo, e se non lo fosse sono sicura che mi scalderai tu!- non fini di dire ciò che decisa e timida allo stesso modo, incrociando le braccia prese la maglietta e se la sfilò facendo sobbalzare in quel gesto il suo seno, che in quell’attimo tentò di ipnotizzare a mia attenzione. –Kya basta per favore non sono di legno, fermiamoci qu per favore! -
Rispose –Pa! non sai quanta volontà ci è voluta per arrivare fin qui, ma io lo voglio, fino tre giorni fa nessuno mi guardava, nessuno pensava a me, poi, quel bacio e quelle carezze pensando che fossi mamma, e sentire che stavate fantasticando su di me, e sentire contro me come ora l’effetto che aveva! Mi ha scioccato e mi ha fatto eccitare, volevo capire se potevo riuscirti ad eccitare anche senza l’idea di mamma e stamattina m i hai dato la migliore risposta che potessi avere, ma io non voglio più giocare mi siete entrati in testa e ti voglio che anche tu entri in me, non sono mai così sicura, non respingermi, mi rinchiuderei ancora in me, amami, Papà amami- detto questo mi baciò tremante sull’orlo del pianto in quello sfogo, l’abbracciai baciandola nel modopiù dolce che potevo, accarezzandole la schiena, senza riuscire a proferire parola.
Kya si sciolse un po' regalandomi un sorriso dolce e diabolico mentre scivolava tra le mie gambe prendendo i miei pantaloncini e le mutande sfilandole, per poi farlo anche a sé stessa. Si inginocchiò di nuovo osservandolo, indecisa e curiosa- Kya se non vuoi…- non finì che si avvicinò tastandolo, per capirne meglio la fattezza, per poi annusarne la fragranza fine a appoggiarvi prima le labbra e poi anche il naso sopra la cappella, da lì cominciò a baciarlo dolcemente mentre io mugolavo il mio piacere, lei eccitata e incentivata dai miei lamenti cominciando a leccarlo osservandomi negli occhi, sorniona e seducente, prendendo più fiducia in sé, per poi provare a portarselo in bocca poco alla volta per capire come muoversi, un rantolo di vomito la fece abbandonare la mia asta tossendo.
-scusa, ma è la prima volta- mi inginocchiai lì con lei accarezzandole il viso –non devi preoccuparti e se non ti piace non devi, lascia che ora io mi occupi di te- detto questo la baciai e prendendola di peso la posi a sedere sul divano, mi presi la sua postura di prima, afferrandole i fianchi la feci scivolare sui bordi del divano, cominciando a stimolarla bacando e leccandole sue cosce lentamente salendo, per poi riempire di baci il suo ombelico, lei che in quei momenti mugolava imprigionando forte tra le sue dita la fodera del divano, mollò tutto si impossesso dei mie capelli ringhiando, -per favore papi, non giocare più leccami.-
Così mi posi sulla sua bellissima fica e guardandola come le faceva così cominciai a alternare leccate e baci, mentre il suo vociare aumentava d’intensità, e quando i suoi succhi cominciarono e fluire, cominciai a succhiargli il clitoride mentre un dito giocava sulla sua fica, un fulmine l’attraversò mentre si inchinava in un urlo strozzato in gola, mentre si aggrappava ai miei poveri capelli, -Papà ti amo, io, io non mi sono mai sentita così bene in vita mia-
Mi trascinò sul divano con sé ansimante e affamata di baci, giocammo un po' con le nostre lingue e con i nostri corpi, per un po' poi osservando il pene che le puntava in grembo, -papà lo voglio, ti voglio, non dirmi di no- mi montò sopra prendendo il mio cazzo portandoselo sulla sua apertura, provando a inserirlo, ma l’inesperienza e la tensione, la stavano facendo stare più male che bene, cosi l presi la baciai cercando di farla rilassare, misi i vestiti sul divano per non macchiarlo, la posi sotto di me, e cominciai a far scivolare la mia asta sulla sua apertura ancora bagnata, presto il suo respiro si fece affannoso, , cercando continuamente baci quando la sentii pronta, mi presentai a lei, ferreo, e delicato, cominciai a entrare poco alla volta per farla abituare fino a sentire il contatto dl suo imene, lei capì mi strinse le braccia forte e fece un cenno col volto, una piccola spinta, un sussulto mentre soffocava la sua voce mordendomi una tibia, continuai poi a baciarla giocare coi seni mentre cominciavo a continuare i miei movimenti, ero riuscito ormai e entrare tutto in lei, e cominciavo un movimento lento mentre lei sembrava cominciare ad apprezzare.
Lento e costante mentre le baciavo i seni e con una ma no le stimolavo il clitoride per aiutarla un po', come per la madre la cosa la portò al climax serrandomi ancora di più nel suo antro stretto, a fatica mi sfilai da lei sborrandole sulla pancia. Ci coccolammo un po' e raccolte le forze, lasciammo le finestre semi aperte per arieggiare, raccogliemmo i vestiti, e andando in bagno li mettemmo in lavatrice, prima di fare una doccia insieme, le mie labbra sembrava non volere lasciare le sue come le mie mani il suo seno.
Ci asciugammo mentre tutto quel suo ben di dio riportava il mio soldatino sull’attenti, l’accompagnai in camera, e lei sorridendo notando la mia “euforia” mi disse -vieni ti do il bacio della buona notte, non vorrei mandarti iva eccitato per l’ennesima volta, ma devi accontentarti della mia bocca! Ho bisogno di riprendermi fece scivolare il suo accappatoio, e io il mio si mise a sedere sul letto come in attesa, mi avvicinai sull’attenti, e accarezzandole il viso le dissi, -però non costringerti a fare cose esagerate, tutto ciò che fai è bello per me! - le dissi sfiorandole per ultimo le labbra, lei le baciò in modo lascivo sino a portarsi a riprendere in bocca il mio cazzo, abituandosi ai suoi limiti, cercando di capire tramite piccoli esperimenti cosa m i piaceva di più.
Aiutata anche da qualche mio suggerimento, presto arrivai al limite, la avvisai, ma lei guardandomi fissa negli occhi cercò di accelerare il movimento della sua bocca di lì a poco le sborrai in bocca ansante. –Kya sei stata magnifica- -grazie Pa, ti posso chiedere una cosa? - la guardai curioso, -dimmi amore- tutto è nato da un’idea di mamma, se ho capito bene è lei il direttore d’orchestra, mi chiedevo, quali sono i vostri limiti cosa non riuscite o avete paura di fare? -pensai un attimo, -vedi amore noi ci amiamo e piace essere complici tra noi ma non ci piacciono cose estreme, come bondage, o cose in cui centrano feci, tutto ciò che non ci piace, non ci eccita-
Kya mi guardava interdetta forse le parlavo di un mondo che era meglio non approfondire e forse era meglio non spiegare, ripresi –quello che ci stuzzica come fantasia ma ci mette paura allo stesso modo è fare una cosa a tre, io non vorrei che lei si innamori di un altro e lei lo stesso, e infine la cosa che eccita me e terrorizza lei, l’anale- chiara mi osservava mentre puliva con la lingua le ultime gocce di sperma eccitata da quelle rivelazioni, -beh per quanto riguarda l’anale ora ai me, io mi fido solo di te e voglio fare e provare ciò che ti piace, e chissà forse se riusciamo a convincere a mamma…ma ora sono stanca mi hai sfinito.-
In quell’ultima frase il mio pene stava pulsando appoggiato al suo viso quell’ultima idea sembrava spronarlo a nuova vita, diedi un bacio dolce di buona notte a mia figlia e andai a dormire con mille immagini in testa, sognante e bramoso di desideri sopiti e mai realizzati
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Per gioco 2racconto sucessivo
Per gioco 4
Commenti dei lettori al racconto erotico