Cambio generazionale 3
di
AleXxX
genere
incesti
Cambio generazionale 3
Mi scuso per gli eventuali errori e per il mio modo di scrivere
Uscito dal bagno mi portai al balcone per un’ultima bevuta voltandomi verso il gruppo di amiche, notai che Roby mi stava tenendo d’occhio mentre si portava al naso degli slip neri, erano i suoi, di Lia o di qualche prova delle loro amiche?, di certo Roby provocante non smetteva di tenermi puntato lo sguardo addosso, lì di fianco c’era lo stormo che accerchiava o una o due ragazze, qualcuno non aveva superato la prova dalla parte opposta Lia seduta e felice se la spassava in tutta tranquillità, vedendo che la stavo osservando a mo’ di basic instint, accavallò le gambe svelando in un frangente quello scorcio segreto che vista la distanza non avrei potuto ammirare, ma che assieme alle sue pesche martellava la mia immaginazione.
Poco dopo mi arrivò un messaggio sul dove ci saremmo incontrati per andare a casa, il viaggio non fu lunghissimo, mentre Lia si appoggiava a me entrammo nel mio appartamento, la lasciai in bagno assieme ad una mia t-shirt, come da lei richiesto durante il viaggio per passare la notte. Lia sembrava non voler uscire più dal bagno, bussai senza risposta, preoccupato entrai mentre era assopita su una sedia che usavo a di solito per radermi l’inguine, la sollevai di peso, e la portai in camera mia la adagiai sul letto mentre lei si risvegliava ringraziandomi, le diedi un casto bacio sulla fronte, dicendole che se aveva bisogno di qualcosa mi trovava sul divano.
La notizia la scosse svegliandola mi avvinghio con le sue braccia e le sue gambe – no Alex no, per favore dormi con me stammi accanto- diceva guardandomi fisso negli occhi mentre la tensione saliva, e rapito in quel momento Lia mi baciò teneramente infrangendo le mie certezze, riportando quel suo profumo a riempire i miei polmoni e i miei desideri, e non solo i miei, mentre ci baciavamo Lia portò una mia mano sul suo seno, la tenerezza del suo seno e la durezza del suo capezzolo che punzecchiava il mio palmo, presto riempirono le mie mani, tra i nostri sospiri, e i nostri baci, in un attimo di abbandono Lia mi disarcionò portandosi sopra di me, osservandomi diritta sopra il mio pube pulsante sul suo, si tolse la t-shirt, impastandosi provocante un po' il seno come per sistemarselo un po', ma esso sodo e giovane non si scompose e presto fu portato sulla mia bocca come offerta, per essere leccato succhiato toccato.
Eravamo partiti per la tangente quando sentii Lia strusciare il suo pube sulla mia verga tesa, le mie mutande erano l’unica cosa che ci separava a tratti, l’eccezione era la parte che ormai fuoriusciva da esse, in un attimo di remore dissi –Sara aspetta forse stiamo andando oltre, non – mi zittì prima con un bacio e poi tenendomi un dito sulla bocca – vedi ti sbagli, e lo sai io oggi non sono Sara sono Lia, e Lia ha bisogno di te- disse alzandosi di nuovo strusciandosi afferrò quell’ultimo baluardo che ci divideva, ne ispirò un atomo il profumo appoggiandovi per un attimo il viso donandogli qualche bacio e carezza, rantolai, mentre lei ritornava come una cavallerizza su di me, strusciandosi sulla mia verga, mentre le mie mani si rimpossessavano del suo seno magnetico.
Lia si fermo un istante impossessandosi del mio cazzo e puntandolo a suo bocciolo cominciò a impalarsi piano, i nostri nomi e i gemiti riempivano la stanza, le mie mani afferrarono le sue agognate pesche accompagnandola in quella sua lenta penetrazione, era bagnatissima ma stretta, quando lei cominciò ad aumentare il ritmo, io cercavo di andare incontro con delle mie, spinte, dalla sua reazione la cosa le piacque, poco dopo la sentì irrigidirsi, mi attanaglio fremente nella sua stretta riversandomi i suoi succhi, mentre lanciava il suo gorgoglio, anche io ero la limite mi sfilai da lei riversandole il mio seme sul petto. Ci stendemmo uno di fianco l’altro ansimanti, Lia osservò il suo ventre portandosi impastando un dito del mio seme e portandoselo alla bocca, mentre incredulo la osservavo –Roby aveva ragione hai un buon sapore- mi abbracciò e ci addormentammo così.
La mattina mi svegliai trovandola sul mio petto come suo cuscino, con quell’aria angelica di un sonno ristoratore, le accarezzai i capelli dandole il bacio del buongiorno sulla nuca, -buongiorno principessa ben svegliata- dissi, lei si stropicciò stiracchiandosi e mostrandomi quel suo seno rigoglioso, e giocosamente mi disse –buon giorno, e secondo te è così che si sveglia una principessa- -rimedio subito- risposi, mi misi sopra di lei baciandola passionalmente mentre una mano si impossessava del suo seno sentendolo risvegliare turgido sotto le mie dita, le baciai il collo e poi mordicchiando il suo lobo le dissi, -spero che questo risveglio ti possa piacere- detto questo la bacia copiosamente il petto per poi scendere sul suo ventre il suo odore riempì prima le mie narici prima e le vene lussuriose del mio cazzo poi.
Le baciai l’interno coscia giocandovici con la mia lingua, lei raggiunse ansimante la mia nuca strascinandola bisognosa sul suo ventre, non riusciva a parlare, ma avevo capito la sua richieda lambii le sue pieghe con la lingua mentre lei liberava ulteriormente i suoi rantoli, comincia a baciare e limonare la sua fica, che poco dopo si liberò tra le mie fauci. La feci riprendere un po’ mentre risalivo su di lei giocando col suo seno –la principessa è soddisfatta? - lei arruffò i miei capelli sorridente, poi si perse seria in un pensiero –che c’è Lia ti sei pentita? – chiesi, con un sorriso e vergognandosi poi rispose, -no mai e poi mai è stato bellissimo, ma c’una cosa che ieri mi ha colpito, e come mi ha colpito, che mi rimane dentro come un tarlo una voglia un bisogno-
La guardavo coccolandola mentre cercavo di capire –cosa Lia, non capisco, è una cosa in cui posso aiutare? - fece un respiro come per darsi coraggio –stanotte, sai… mentre eravamo chiusi in bagno e… io stavo per cascare… come mi hai afferrato come mi hai tirato te, come mi hai sbattuto su di te, mi ha fatto sentire tua, con Carlo il mio ragazzo lo abbiamo fatto solo due volte, è bello è dolce, mah…- la interruppi, ho Capito, girati e alza quel culetto per me Sara, lei sorniona si girò posizionandosi come si deve –Lia, oggi sono Lia- ribadì, le lavorai in po' la fica con la lingua fino a farla nuovamente bagnare e bramare, le diedi un dolce morso famelico alle sue meravigliose pesche, era da quella notte che le sognavo, lei ansante chiedeva la sua dose di sesso, posizionai il membro tra la sua fica e cominciai a stuzzicarla.
-decidi chi sei ,se sei Lia io non ti conosco ma se sei Sara, sono pronto a darti tutto ciò che hai bisogno, perché tu sei mia nipote, ma soprattutto sei mia- le dissi mentre strusciavo la verga che si era avvolta dei suoi succhi mentre appoggiato al letto le baciavo il lobo e le spalle, in attesa di una risposta, lei vogliosa e titubante si perse tra i suoi lamenti per poi rispondere – sono la tua piccola Sara, il tuo dolce scricciolo ma soprattutto voglio essere tua- le diedi un bacio e serrandole i fianchi entrai in lei rantolante –gioca col tuo clitoride scricciolo- Sara fece come detto mentre entrava in lei cercando di rilassare quella sua morsa, come la sentii più sciolta aumentai le mie spinte.
I suoi lamenti crebbero, stava per arrivare a suo climax, smise di giocare con la sua mano per afferrare le coperte sopra la sua testa e aiutarsi a impalarsi con foga sulla mia asta, visto ciò le diedi una dolce sculacciata sulle sue pesche per poi martellare più forte in quei colpi. Lei liberò il suo urlo guerriero stringendomi in sé e inondandomi nel suo climax, le diedi le ultime botte senza remore per poi versare su lei la mia sborra. Ci coccolammo un po’ quando decisi di farmi una doccia lei prese la mia mano seguendomi, ci coccolammo un po' e lei volle farmi un bocchino, per poi finirmi nella sua bocca, voleva assaggiare a dovere quel seme che era tanto piaciuto a Roby. Lei diedi un vecchio completo da palestra che mi era un po' stretto e la riaccompagnai a casa, con la promessa di ritrovarci presto
Mi scuso per gli eventuali errori e per il mio modo di scrivere
Uscito dal bagno mi portai al balcone per un’ultima bevuta voltandomi verso il gruppo di amiche, notai che Roby mi stava tenendo d’occhio mentre si portava al naso degli slip neri, erano i suoi, di Lia o di qualche prova delle loro amiche?, di certo Roby provocante non smetteva di tenermi puntato lo sguardo addosso, lì di fianco c’era lo stormo che accerchiava o una o due ragazze, qualcuno non aveva superato la prova dalla parte opposta Lia seduta e felice se la spassava in tutta tranquillità, vedendo che la stavo osservando a mo’ di basic instint, accavallò le gambe svelando in un frangente quello scorcio segreto che vista la distanza non avrei potuto ammirare, ma che assieme alle sue pesche martellava la mia immaginazione.
Poco dopo mi arrivò un messaggio sul dove ci saremmo incontrati per andare a casa, il viaggio non fu lunghissimo, mentre Lia si appoggiava a me entrammo nel mio appartamento, la lasciai in bagno assieme ad una mia t-shirt, come da lei richiesto durante il viaggio per passare la notte. Lia sembrava non voler uscire più dal bagno, bussai senza risposta, preoccupato entrai mentre era assopita su una sedia che usavo a di solito per radermi l’inguine, la sollevai di peso, e la portai in camera mia la adagiai sul letto mentre lei si risvegliava ringraziandomi, le diedi un casto bacio sulla fronte, dicendole che se aveva bisogno di qualcosa mi trovava sul divano.
La notizia la scosse svegliandola mi avvinghio con le sue braccia e le sue gambe – no Alex no, per favore dormi con me stammi accanto- diceva guardandomi fisso negli occhi mentre la tensione saliva, e rapito in quel momento Lia mi baciò teneramente infrangendo le mie certezze, riportando quel suo profumo a riempire i miei polmoni e i miei desideri, e non solo i miei, mentre ci baciavamo Lia portò una mia mano sul suo seno, la tenerezza del suo seno e la durezza del suo capezzolo che punzecchiava il mio palmo, presto riempirono le mie mani, tra i nostri sospiri, e i nostri baci, in un attimo di abbandono Lia mi disarcionò portandosi sopra di me, osservandomi diritta sopra il mio pube pulsante sul suo, si tolse la t-shirt, impastandosi provocante un po' il seno come per sistemarselo un po', ma esso sodo e giovane non si scompose e presto fu portato sulla mia bocca come offerta, per essere leccato succhiato toccato.
Eravamo partiti per la tangente quando sentii Lia strusciare il suo pube sulla mia verga tesa, le mie mutande erano l’unica cosa che ci separava a tratti, l’eccezione era la parte che ormai fuoriusciva da esse, in un attimo di remore dissi –Sara aspetta forse stiamo andando oltre, non – mi zittì prima con un bacio e poi tenendomi un dito sulla bocca – vedi ti sbagli, e lo sai io oggi non sono Sara sono Lia, e Lia ha bisogno di te- disse alzandosi di nuovo strusciandosi afferrò quell’ultimo baluardo che ci divideva, ne ispirò un atomo il profumo appoggiandovi per un attimo il viso donandogli qualche bacio e carezza, rantolai, mentre lei ritornava come una cavallerizza su di me, strusciandosi sulla mia verga, mentre le mie mani si rimpossessavano del suo seno magnetico.
Lia si fermo un istante impossessandosi del mio cazzo e puntandolo a suo bocciolo cominciò a impalarsi piano, i nostri nomi e i gemiti riempivano la stanza, le mie mani afferrarono le sue agognate pesche accompagnandola in quella sua lenta penetrazione, era bagnatissima ma stretta, quando lei cominciò ad aumentare il ritmo, io cercavo di andare incontro con delle mie, spinte, dalla sua reazione la cosa le piacque, poco dopo la sentì irrigidirsi, mi attanaglio fremente nella sua stretta riversandomi i suoi succhi, mentre lanciava il suo gorgoglio, anche io ero la limite mi sfilai da lei riversandole il mio seme sul petto. Ci stendemmo uno di fianco l’altro ansimanti, Lia osservò il suo ventre portandosi impastando un dito del mio seme e portandoselo alla bocca, mentre incredulo la osservavo –Roby aveva ragione hai un buon sapore- mi abbracciò e ci addormentammo così.
La mattina mi svegliai trovandola sul mio petto come suo cuscino, con quell’aria angelica di un sonno ristoratore, le accarezzai i capelli dandole il bacio del buongiorno sulla nuca, -buongiorno principessa ben svegliata- dissi, lei si stropicciò stiracchiandosi e mostrandomi quel suo seno rigoglioso, e giocosamente mi disse –buon giorno, e secondo te è così che si sveglia una principessa- -rimedio subito- risposi, mi misi sopra di lei baciandola passionalmente mentre una mano si impossessava del suo seno sentendolo risvegliare turgido sotto le mie dita, le baciai il collo e poi mordicchiando il suo lobo le dissi, -spero che questo risveglio ti possa piacere- detto questo la bacia copiosamente il petto per poi scendere sul suo ventre il suo odore riempì prima le mie narici prima e le vene lussuriose del mio cazzo poi.
Le baciai l’interno coscia giocandovici con la mia lingua, lei raggiunse ansimante la mia nuca strascinandola bisognosa sul suo ventre, non riusciva a parlare, ma avevo capito la sua richieda lambii le sue pieghe con la lingua mentre lei liberava ulteriormente i suoi rantoli, comincia a baciare e limonare la sua fica, che poco dopo si liberò tra le mie fauci. La feci riprendere un po’ mentre risalivo su di lei giocando col suo seno –la principessa è soddisfatta? - lei arruffò i miei capelli sorridente, poi si perse seria in un pensiero –che c’è Lia ti sei pentita? – chiesi, con un sorriso e vergognandosi poi rispose, -no mai e poi mai è stato bellissimo, ma c’una cosa che ieri mi ha colpito, e come mi ha colpito, che mi rimane dentro come un tarlo una voglia un bisogno-
La guardavo coccolandola mentre cercavo di capire –cosa Lia, non capisco, è una cosa in cui posso aiutare? - fece un respiro come per darsi coraggio –stanotte, sai… mentre eravamo chiusi in bagno e… io stavo per cascare… come mi hai afferrato come mi hai tirato te, come mi hai sbattuto su di te, mi ha fatto sentire tua, con Carlo il mio ragazzo lo abbiamo fatto solo due volte, è bello è dolce, mah…- la interruppi, ho Capito, girati e alza quel culetto per me Sara, lei sorniona si girò posizionandosi come si deve –Lia, oggi sono Lia- ribadì, le lavorai in po' la fica con la lingua fino a farla nuovamente bagnare e bramare, le diedi un dolce morso famelico alle sue meravigliose pesche, era da quella notte che le sognavo, lei ansante chiedeva la sua dose di sesso, posizionai il membro tra la sua fica e cominciai a stuzzicarla.
-decidi chi sei ,se sei Lia io non ti conosco ma se sei Sara, sono pronto a darti tutto ciò che hai bisogno, perché tu sei mia nipote, ma soprattutto sei mia- le dissi mentre strusciavo la verga che si era avvolta dei suoi succhi mentre appoggiato al letto le baciavo il lobo e le spalle, in attesa di una risposta, lei vogliosa e titubante si perse tra i suoi lamenti per poi rispondere – sono la tua piccola Sara, il tuo dolce scricciolo ma soprattutto voglio essere tua- le diedi un bacio e serrandole i fianchi entrai in lei rantolante –gioca col tuo clitoride scricciolo- Sara fece come detto mentre entrava in lei cercando di rilassare quella sua morsa, come la sentii più sciolta aumentai le mie spinte.
I suoi lamenti crebbero, stava per arrivare a suo climax, smise di giocare con la sua mano per afferrare le coperte sopra la sua testa e aiutarsi a impalarsi con foga sulla mia asta, visto ciò le diedi una dolce sculacciata sulle sue pesche per poi martellare più forte in quei colpi. Lei liberò il suo urlo guerriero stringendomi in sé e inondandomi nel suo climax, le diedi le ultime botte senza remore per poi versare su lei la mia sborra. Ci coccolammo un po’ quando decisi di farmi una doccia lei prese la mia mano seguendomi, ci coccolammo un po' e lei volle farmi un bocchino, per poi finirmi nella sua bocca, voleva assaggiare a dovere quel seme che era tanto piaciuto a Roby. Lei diedi un vecchio completo da palestra che mi era un po' stretto e la riaccompagnai a casa, con la promessa di ritrovarci presto
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