Tutta colpa di Felix 2

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incesti

TUTTA COLPA DI FELIX 2
Mi scuso come sempre per i miei eventuali errori e per il mio modo di scrivere, buona lettura
Il resto della giornata passò quasi normalmente, a parte l’imbarazzo tra me e mia madre, tutto si risolse la sera quando come sempre ci coricavamo insieme nella stessa stanza del pomeriggio, mamma cercò di pormi le sue ragioni ma soprattutto la sua versione, un po' di mancanza d’affetto un po' la sorpresa, un po' la paura e poi l’eccitazione.
Che un po' era tornata nell’oscurità della camera, la mamma mi accarezzo su una guancia e mi baciò la fronte, io presi quella mano e l strinsi, perdendomi poi in quegli occhi e volendo dare quelle attenzioni che mi diceva le mancavano, -ti voglio bene mamma- dissi mentre i suoi occhi mi fissavano, per capire cosa pensassi, le restituì la carezza sulla guancia ma il bacio glielo diedi in bocca.
Lei fece un minimo di resistenza ma coadiuvato da qualche carezza al seno e qualche parola dolce, pian piano si sciolse, donandomi e insegnandomi baci più appassionati, le mani spogliarono quel poco che c’era in quelle notti estive, raggiungendo i punti cruciali del nostro interesse, mamma mi ferma, io mi blocco senza capire il perché, mi guarda continuando a baciarmi il viso e mi dice -sono un po' stanca, ti va se ti insegno un po' di coccole? -
La assecondai e segui le sue indicazioni, mi fece ruotare senza capire il perché, nella posizione che oggi definiremmo 69, e comincia a farmi giocare con le dita e per premio se facevo bene mi leccava il cazzo, tra la curiosità e inesperienza riuscii a farle emettere gemiti di soddisfazione, ricevetti e le leccate di ricompensa diedi il massimo per imparare, si fermò pensavo di aver sbagliato qualcosa, ma lei distribuendo qualche bacio al cazzo disse- adesso impariamo di più, ai il coraggio di baciare la fica di mamma? -
Iniziai coi baci per poi ascoltando i suoi consigli, leccai ciucciai, e sbavai su quella fica piena di umori, nel mentre anche mia madre si era messa a farmi un pompino magnifico, ad un certo momento, dopo che il suo corpo vibrò come in uno spasmo, mi fece fermare perché diceva di aveva bisogno di riprendersi un po' , dedicandosi anima e molto corpo a quel pompino che da lì a poco ebbe i suoi frutti, quando sentii che ero vicino stavo per avvisare, mamma capito ha accelerato e mi ha fatto finire in bocca, per non sporcare troppo e per premiarmi, ci demmo un ultimo bacio e mi addormentai sulle sue magnifiche tette.
Il mattino mi svegliai ancora in quel paradiso e il durello mattutino, che struscia sul suo fianco per darle il bacio del buongiorno, lei svegliando ricambiò, e quando si accorse cosa le stava punzecchiando i fianchi si mise a ridere, mi ridiede un bacio più profondo e si mise a cavalcioni sopra di me. –togliamoci sto problema dalla mattinata, anche perché tesoro poi vado a trovare mia sorella, ti lascio il pranzo in frigo, ricordati, nel tardo pomeriggio poi sarò qui- disse inserendosi il pene in fica lentamente, inarcando la schiena all’indietro, per poi stendersi su di me, portando il petto su di me , per baciarmi e per essere toccata meglio, era bellissimo, amavo tutto di lei, non mi piaceva il fatto che le dovessi sempre venire in bocca e non mi facesse finire nella fica anche se mi aveva ricordato i pericoli.
Lei partì, quel giorno il mare era mosso e abbastanza nuvoloso, per ricambiare dell’ospitalità del giorno precedente Felix mi invitò a casa sua per divertirci nella piscina della loro casa in affitto, presi il dolce che mia madre aveva comprato e andai. Scoprì poi che Felix e Greta erano soli, i genitori visto la giornata nuvolosa erano in giro a comprare regali e ricordi visto che non mancava tanto alla loro partenza. La piscina era di medie dimensioni, e si riuscivano facilmente a fare i tuffi.
Felix ronzava soprattutto intorno sua sorella che lo allontanava scocciata, ma mi guardava sempre in modo sornione, mettendomi anche un po' a disagio. Stendemmo gli asciugamani sulle sdraio, io facevo fatica a togliere lo sguardo da Greta, con quei capelli biondi e occhi azzurrissimi, calamitava la mia attenzione per non parlare poi del corpo, al contrario del fratello, magra, e con un bel seno, non come mia madre ma bello, ma il culo lo aveva di sicuro più bello lei.
Per sfuggire ai ripetuti attacchi del fratello Greta si tuffò in piscina, mentre sbracciava faceva ondeggiare il suo meraviglioso culo, mentre la osservavo fui svegliato dagli schizzi di Felix, che era entrato con tutta la sua grazia (se così si può chiamare) in piscina e mi invitava a dargli manforte. Lo segui subito e cercammo di accerchiare Greta, che presto dovette arrendersi ai nostri schizzi. In uno stato di calma apparente Felix convinse Greta a fare dei tuffi. Noi univamo incrociando gli avambracci, per poi abbassarci per facilitare l’arrampicata di Greta che si sarebbe innalzata sulle nostre braccia incrociate, e poi al tre sotto la nostra spinta si sarebbe tuffata.
Quello che non avevo calcolato era che ogni volta per salire strusciava su noi i suoi seni e la cosa stava facendo effetto, arriva ti al quinto o sesso tuffo, forse colpa di un po’ di stanchezza, mentre Greta si stava arrampicando, uno dei suoi piedi scivolò, aggrappandosi a due mani sulla mia testa, sentii atterrare sul mio viso i suoi meravigliosi seni, sentendo poi la loro scia scendere fino al mio petto, la cinsi in vita chiedendo se stava bene, e guardandomi con po' di vergogna era ancora stretta e ancorata a me.
Presto con la scusa di controllare arrivò anche il fratello, che si attaccò al suo culo, Greta era praticamente tra due fuochi, l’arrivo del fratello l’aveva bloccata e aveva lasciato la presa, mentre ancora io la cingevo con finta preoccupazione. Felix intanto l’accarezzava, come se quello fosse un tentativo di tranquillizzarla, ma ormai lo conoscevamo entrambi, lo palesò quando tra le sue lente carezze cominciò a baciarle il collo, per poi slacciarle il reggiseno. Subito Greta se lo strinse addosso rendendola più impacciata e indifesa, cominciai anch’io a spargere le mie carezze, volendo bacarla ovunque, ma Felix occupava parte di quel campo, e mi guardava in modo strano come per dire, vedi questo è condividere, così dovresti fare anche tu, ma non poteva svelare i nostri segreti alla sorella.
Un sussulto tra lamenti sospiri, la guardai negli occhi, in quello sguardo perso indifeso, fu come un richiamo, e la baciai prima teneramente per poi fale aprire le labbra e metterci un po' di pepe, presto sostituì le sue mai alle sue sul suo seno, un attimo di sicurezza e Greta sgusciò dalle nostre carezze, portandosi stretto il costume sul suo petto, stava andando verso la sua sdraio, quando si voltò guardandomi negli occhi e disse -non vieni?- come fini la frase lasciò il costume e fece scivolare le braccia sul suo corpo, lasciando quel pezzo di stoffa sul pavimento per poi sculettare verso le sdraio.
Come molle uscimmo dalla piscina, come era facile capire eravamo abbastanza tesi, portammo le nostre tensioni a venti centimetri dal volto di Greta, che si era seduta sulla sdraio, e se la rideva nel vedere quelle tende esibirsi per lei, a causa di lei. Guardandomi negli occhi posò la sua mano sul mio pacco fermandosi non sapendo come continuare. Chi non aveva dubbi era Felix, si scollò di dosso il suo costume portando il suo membro barzotto a pochi centimetri da Greta, che non sembrava molto contenta. Perso il contatto con la sua mano, sotto consiglio di Felix, lascia che lui provasse a convincere Greta mentre io le sfilavo le mutandine, così decisi di provare le lezioni di mamma del giorno prima.
Cominciai con piccole carezze dolci a esplorarle quel suo dolce fiore, per poi a piccole leccate assaporarne il frutto, Felix non ave idea di cosa combinavo, perché mi dava le spalle, ma le mie azioni fecero gemere Greta, facendole aprire la bocca, il fratello non perse occasione e dopo averle sfregato il membro in ogni angolo del viso senza trovare una soluzione, finalmente aveva trovato uno spiraglio, tenendo la sorella dietro la nuca non voleva di certo perderne l’accesso. Intanto Greta diventava sempre più bagnata, all’esplorazione della mia lingua diedero manforte le dita, accarezzandola penetrandola.
Greta emise un suono gutturale nella sua bocca piena, e quasi in un raptus, si liberò del fratello spingendomi a terrà e standomi subito sopra, liberandomi dell’ultimo costume che ancora si aveva addosso, la mia verga uscì da quella prigionia puntando al sole, lei la prese subito strusciandone la punta sulla sua apertura e ricorrendola dei suoi succhi, per poi inserirla e cavalcarla come meglio poteva. Io gioivo accarezzandola, un po' i seni baciandoli, per poi agguantarmi quel culo, quasi accompagnandolo in quella cavalcata. Di certo Felix non stava a guardare, riprovò a riprendere possesso della bocca della sorella senza riuscirci, lei proprio non se lo filava.
Un po' scioccato si mise alle sue spalle impastandole il seno andandole ad accarezzare la fica che però era occupata, ricco di quegli umori, vidi una luce accendersi nei sui occhi e piano pino cominciò a lavorarle il culo, inserendole prima una falange andando poi a implementare la lunghezza del suo dito, e poi delle sue dita. Greta presto presa in quei due fuochi erutto il suo seme cado su di me, sentendomi avvolgere nelle sue contrazioni, per poco non le venni dentro, lei si stese su di me ansimante, a riprendersi da quelle sensazioni mentre me la baciavo con avidità, ad un tratto si fermo sgranando gli occhi e non riuscivo a capire il perché.
Sentii presto una protuberanza strusciare lentamente conto la mia, guardando dietro di lei, vidi Felix soddisfatto, che in quell’attimo di abbandono riuscì ad approfittarsi della sorella, che ricomincia abbandonata a scaldarsi, a ritmi alterni e a volte in sincronia la portammo ancora verso il suo climax poco prima di lei, venne il fratello, ed i ero ad un passo glielo feci capire, si sfilò, prima per coprirlo di baci, come a ringraziarlo, poi a lente leccate e poi guardandomi dritto negli occhi mettendoselo in bocca, credo di essere venuto appena varcato quell’ingresso, era toppo bello era troppo erotica.
Ci abbandonammo uno all’atro baciandoci e donandoci carezze, che sarà l’età, sarà l’eccitazione stavano facendomi diventare barzotto, Felix un po' geloso un po' furioso per essere stato lasciato in disparte, mi disse che era tardi e che i genitori sarebbero potuti tornare a breve, raccolsi la mi roba, diedi un ultimo bacio a Greta che mi strinse a sé donandomi un ampio sorriso e me ne andai verso l’uscita da solo, perché tanto ormai conoscevo la strada.
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scritto il
2025-08-14
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