Un'estate in alto mare 3
di
AleXxX
genere
incesti
Un’estate in alto mare 3
Mi scuso per gli eventuali errori e per il mio modo di scrivere
Usciti dal mare decidemmo di fare un aperipizza assieme a mia sorella, serviva ad aspettare che i genitori di Claudia fossero effettivamente partiti, e Chiara serviva a Claudia per uscire da uno stato che non avevo ben capito. Dopo un po’ si spritz pizza e ciarle accompagnando mia sorella a casa, i genitori erano usciti, come entrammo in casa le chiesi –allora quale sarebbe la tua idea? - Claudia prendendomi per mano e dirigendoci verso la doccia della sua tavernetta disse -ne parliamo dopo, adesso ho bisogno di te! –
Con una foga che non le riconoscevo si spogliò in un batter d’occhio aiutandomi per potermi poi barricare nella doccia, mi spinse spalle al muro e senza darmi tregua mi saltò addosso impalandosi successivamente, era già bagnatissima e incitandomi volle che la prendessi in un ritmo che normalmente non usavamo, ma così da lì a poco sarei venuto, lei raggiunse il climax gridando e per la prima volta la sentii spruzzare su di me, io tardai di poco facendo lo stesso. Riprendemmo fiato concedendoci qualche tenerezza, dopo esserci bagnati ci insaponavamo, e Claudia forse per scusarsi dell’irruenza di prima giocava con la sua bocca sul mio pene che non tardò a irrigidirsi, la feci appoggiare al muro e cominciai a fotterla da dietro mentre le mungevo le tette e cantilenando continuavamo a mugolare i nostri nomi fino a venire sulla sua schiena per poi sciacquarci. Asciugatoci a vicenda andammo in camera sua ancora nudi brilli, e mentre ci coricavamo decidemmo di affrontare una stranezza alla volta.
1 nell’analizzare le problematiche sorte con i genitori Claudia presa da un’ispirazione pensò di portare con noi mia sorella, avremmo preso una camera da tre, così non c’era il pericolo di rimanere soli, o che poi se eravamo due coppie non potevamo garantire di dormire lui e lui, o lei e lei, ci sarebbe stato sempre il sospetto che la notte le coppie poi si comportassero a piacimento. Come discorso e soluzione non faceva una piega, ma perché mia sorella e da cosa le era venuta questa idea?
2 Chiara a queste domande divenne rossa, le ragazze che quel fine settimana si erano messe vicino a noi, e che non conoscevo benissimo perché ero quasi sempre in alto mare con Chiara, erano lesbiche. Il primo giorno la accerchiarono parlando semplicemente per conoscerla, gli altri poi cominciarono ad approcciare con lei, facendole domande più personali su di sé e sulla nostra coppia. Oggi mentre eravamo via, si erano messe in topless scambiandosi serenamente effusioni mentre la guardavano calorosamente in faccia, per poi baciarsi tra loro due. Poi cominciarono a mettersi la crema sulla schiena e la più sfacciata delle due chiese aiuto a Chiara per farsela mettere, formando così come un trenino, cercando di tranquillizzarla che sarebbe stato solo sulla schiena. Il trenino si mise in moto, e a suon di carezze i primi due vagoni cominciarono a sbuffare per via del calore e dell’eccitazione. Claudia le sentiva benissimo e capiva cosa stava succedendo. In qualche modo la cosa la stavano eccitando e persa in quei lamenti vagava distratta con la crema sulla schiena dell’ultima, quando ad un tratto mentre aveva le mani sui fianchi di lei, si sentì rapire le mani per portarle su seni dell’ultima, che si stava voltando cercando di rapirle un bacio, quando la prima si accorse che stavamo ritornando. Così il treno spaventato deragliò e tutti si ricomposero alla meno peggio, adesso cominciavano a tornare un po' di cose ma perché pensare a Chiara?
3 il viaggio sarebbe stato nelle due settimane successive e forse così ci saremmo organizzati meglio, la guardavo sospettoso, e aspirando per darsi coraggio Chiara mi rivelò che le ragazze l’avevano eccitata. Stava eccitando anche me Claudia mi stava segando mentre cercando di caricare la suggestione e per convincermi in quell’impresa. Mentre veniva colta nell’eccitazione del momento, e l’agitazione nell’essere sopresi la prima che vide era Chiara, e riversò su di lei le fantasie di quello che era appena accaduto e la soluzione per la vacanza, e forse un’opportunità per poter sperimentare. In fondo Chiara le era simpatica come già detto, importante non sarebbe potuto rappresentare una minaccia per sé in quanto già ci amavamo come fratelli, i miei genitori non avrebbero avuto problemi a mandarla, ne ero più che sicuro, io ero abituata a vederla in topless, e lei si era abitata, tra donne la cosa era più semplice, e siccome la conosceva bene forse si sarebbe sentita più sicura nel sperimentare con lei, se le cose si fossero messe male lei non lo avrebbe raccontato e io sarei riuscito a riappacificarla, e soprattutto se accettavo lei avrebbe esaudito entrambi i miei sogni, sapeva che adoravo e bramavo il suo culo vergine e che l’altro sogno è essere tra due ragazze nell’amplesso dell’amore. Ma saremmo riusciti a convincere tutti?
4 mentre mi accingevo a chiamare Chiara la sega di Claudia divenne pompino, divertendosi a tramutarlo in leccate in base al mio respiro senza esagerare mi stava cucinando lento per permettermi di parlare, -ciao Chiara, si sono con Claudia, Claudia Chiara ti saluta- e lei tenendo il cazzo in bocca mimava un si –Si Claudia contraccambia- a stento sbuffando qua e la dando la colpa all’afa della camera spiegai a Chiara dell’invito alla vacanza senza svelarne gli altri intenti, la voce incredula di Chiara si faceva più alta come anche il ritmo di chiara, che continuava a chiedermi se non stavo scherzando e quando le chiesi se poi le sarebbe piaciuto, credo che entrambi gridammo un sì….entrambi per l’eccitazione, per lei dovuta all’idea per me era perché ero venuto in bocca a Claudia, che stava finendo di ripulirmi il membro con la sua lingua. Chiusi la telefonata chiara si stese affianco a me prese, con una mano prese il telefono e col ‘altra prendendo la mia nuca la portò sulla sua fica disse –adesso tocca a me- mentre effettuava la chiamata, lei con una mano teneva il telefono e con l’altra giocava con le sue tette, cominciai a leccare avidamente la sua fica giocherellandoci con le dita per rallentare appena sentii–ciao papi- da lì in poi furono giochi dolci di soffi e lingua che lambiva le sue pieghe lussuriose aspirandone a tratti il clitoride, Claudia parlava e scaricava la tensione di tanto in tanto sbuffando nei suoi –ha ha- che dovevano fungere come approvazione al riassunto del riepilogo che il padre le faceva alla sua proposta e poi in un energico –siiiiii ti vogli bene papi, ci vediamo dopo- mentre chiudeva portava entrambe le mani sulla mia testa stringendomi a sé scaricando in un suono gutturale la sua libido repressa, io spostai e aumentai il gioco di lingua sul suo culo come anteprima di ciò che mi sarebbe aspettato, e la penetrai con le dita fino a farla venire anche questa volta spruzzando, dovevo fare in modo che nessun altro potesse portarmela via.
Ci ricomponemmo e controvoglia Claudia mi disse che dovevamo vestirci e andar via che i suoi stavano finendo il dolce, poi appena salutato gli amici e pagato sarebbero stati lì. Raggiungemmo la sua amica Viky facemmo una passeggiata e quattro chiacchiere anche se la testa era da un’altra parte, poi lasciai che Viky la riportasse a casa in maniera che la bugia di Claudia potesse sembrare vera.
Mi scuso per gli eventuali errori e per il mio modo di scrivere
Usciti dal mare decidemmo di fare un aperipizza assieme a mia sorella, serviva ad aspettare che i genitori di Claudia fossero effettivamente partiti, e Chiara serviva a Claudia per uscire da uno stato che non avevo ben capito. Dopo un po’ si spritz pizza e ciarle accompagnando mia sorella a casa, i genitori erano usciti, come entrammo in casa le chiesi –allora quale sarebbe la tua idea? - Claudia prendendomi per mano e dirigendoci verso la doccia della sua tavernetta disse -ne parliamo dopo, adesso ho bisogno di te! –
Con una foga che non le riconoscevo si spogliò in un batter d’occhio aiutandomi per potermi poi barricare nella doccia, mi spinse spalle al muro e senza darmi tregua mi saltò addosso impalandosi successivamente, era già bagnatissima e incitandomi volle che la prendessi in un ritmo che normalmente non usavamo, ma così da lì a poco sarei venuto, lei raggiunse il climax gridando e per la prima volta la sentii spruzzare su di me, io tardai di poco facendo lo stesso. Riprendemmo fiato concedendoci qualche tenerezza, dopo esserci bagnati ci insaponavamo, e Claudia forse per scusarsi dell’irruenza di prima giocava con la sua bocca sul mio pene che non tardò a irrigidirsi, la feci appoggiare al muro e cominciai a fotterla da dietro mentre le mungevo le tette e cantilenando continuavamo a mugolare i nostri nomi fino a venire sulla sua schiena per poi sciacquarci. Asciugatoci a vicenda andammo in camera sua ancora nudi brilli, e mentre ci coricavamo decidemmo di affrontare una stranezza alla volta.
1 nell’analizzare le problematiche sorte con i genitori Claudia presa da un’ispirazione pensò di portare con noi mia sorella, avremmo preso una camera da tre, così non c’era il pericolo di rimanere soli, o che poi se eravamo due coppie non potevamo garantire di dormire lui e lui, o lei e lei, ci sarebbe stato sempre il sospetto che la notte le coppie poi si comportassero a piacimento. Come discorso e soluzione non faceva una piega, ma perché mia sorella e da cosa le era venuta questa idea?
2 Chiara a queste domande divenne rossa, le ragazze che quel fine settimana si erano messe vicino a noi, e che non conoscevo benissimo perché ero quasi sempre in alto mare con Chiara, erano lesbiche. Il primo giorno la accerchiarono parlando semplicemente per conoscerla, gli altri poi cominciarono ad approcciare con lei, facendole domande più personali su di sé e sulla nostra coppia. Oggi mentre eravamo via, si erano messe in topless scambiandosi serenamente effusioni mentre la guardavano calorosamente in faccia, per poi baciarsi tra loro due. Poi cominciarono a mettersi la crema sulla schiena e la più sfacciata delle due chiese aiuto a Chiara per farsela mettere, formando così come un trenino, cercando di tranquillizzarla che sarebbe stato solo sulla schiena. Il trenino si mise in moto, e a suon di carezze i primi due vagoni cominciarono a sbuffare per via del calore e dell’eccitazione. Claudia le sentiva benissimo e capiva cosa stava succedendo. In qualche modo la cosa la stavano eccitando e persa in quei lamenti vagava distratta con la crema sulla schiena dell’ultima, quando ad un tratto mentre aveva le mani sui fianchi di lei, si sentì rapire le mani per portarle su seni dell’ultima, che si stava voltando cercando di rapirle un bacio, quando la prima si accorse che stavamo ritornando. Così il treno spaventato deragliò e tutti si ricomposero alla meno peggio, adesso cominciavano a tornare un po' di cose ma perché pensare a Chiara?
3 il viaggio sarebbe stato nelle due settimane successive e forse così ci saremmo organizzati meglio, la guardavo sospettoso, e aspirando per darsi coraggio Chiara mi rivelò che le ragazze l’avevano eccitata. Stava eccitando anche me Claudia mi stava segando mentre cercando di caricare la suggestione e per convincermi in quell’impresa. Mentre veniva colta nell’eccitazione del momento, e l’agitazione nell’essere sopresi la prima che vide era Chiara, e riversò su di lei le fantasie di quello che era appena accaduto e la soluzione per la vacanza, e forse un’opportunità per poter sperimentare. In fondo Chiara le era simpatica come già detto, importante non sarebbe potuto rappresentare una minaccia per sé in quanto già ci amavamo come fratelli, i miei genitori non avrebbero avuto problemi a mandarla, ne ero più che sicuro, io ero abituata a vederla in topless, e lei si era abitata, tra donne la cosa era più semplice, e siccome la conosceva bene forse si sarebbe sentita più sicura nel sperimentare con lei, se le cose si fossero messe male lei non lo avrebbe raccontato e io sarei riuscito a riappacificarla, e soprattutto se accettavo lei avrebbe esaudito entrambi i miei sogni, sapeva che adoravo e bramavo il suo culo vergine e che l’altro sogno è essere tra due ragazze nell’amplesso dell’amore. Ma saremmo riusciti a convincere tutti?
4 mentre mi accingevo a chiamare Chiara la sega di Claudia divenne pompino, divertendosi a tramutarlo in leccate in base al mio respiro senza esagerare mi stava cucinando lento per permettermi di parlare, -ciao Chiara, si sono con Claudia, Claudia Chiara ti saluta- e lei tenendo il cazzo in bocca mimava un si –Si Claudia contraccambia- a stento sbuffando qua e la dando la colpa all’afa della camera spiegai a Chiara dell’invito alla vacanza senza svelarne gli altri intenti, la voce incredula di Chiara si faceva più alta come anche il ritmo di chiara, che continuava a chiedermi se non stavo scherzando e quando le chiesi se poi le sarebbe piaciuto, credo che entrambi gridammo un sì….entrambi per l’eccitazione, per lei dovuta all’idea per me era perché ero venuto in bocca a Claudia, che stava finendo di ripulirmi il membro con la sua lingua. Chiusi la telefonata chiara si stese affianco a me prese, con una mano prese il telefono e col ‘altra prendendo la mia nuca la portò sulla sua fica disse –adesso tocca a me- mentre effettuava la chiamata, lei con una mano teneva il telefono e con l’altra giocava con le sue tette, cominciai a leccare avidamente la sua fica giocherellandoci con le dita per rallentare appena sentii–ciao papi- da lì in poi furono giochi dolci di soffi e lingua che lambiva le sue pieghe lussuriose aspirandone a tratti il clitoride, Claudia parlava e scaricava la tensione di tanto in tanto sbuffando nei suoi –ha ha- che dovevano fungere come approvazione al riassunto del riepilogo che il padre le faceva alla sua proposta e poi in un energico –siiiiii ti vogli bene papi, ci vediamo dopo- mentre chiudeva portava entrambe le mani sulla mia testa stringendomi a sé scaricando in un suono gutturale la sua libido repressa, io spostai e aumentai il gioco di lingua sul suo culo come anteprima di ciò che mi sarebbe aspettato, e la penetrai con le dita fino a farla venire anche questa volta spruzzando, dovevo fare in modo che nessun altro potesse portarmela via.
Ci ricomponemmo e controvoglia Claudia mi disse che dovevamo vestirci e andar via che i suoi stavano finendo il dolce, poi appena salutato gli amici e pagato sarebbero stati lì. Raggiungemmo la sua amica Viky facemmo una passeggiata e quattro chiacchiere anche se la testa era da un’altra parte, poi lasciai che Viky la riportasse a casa in maniera che la bugia di Claudia potesse sembrare vera.
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