Il patto silenzioso

di
genere
gay

Fin da subito, c'era qualcosa di non detto tra me e mio cugino, una tensione sottile. Ricordo le volte in cui lui mi prendeva in mano il cazzo; non era una sega vera e propria, più un gesto istintivo, quasi una carezza carica di curiosità. Io, dal canto mio, ebbi solo un'occasione per toccare il suo. Era riluttante a spogliarsi, forse per vergogna, ma quell'unica volta che riuscii a spogliarlo un pochino, presi in mano il suo cazzo mentre strisciavo il mio di cazzo sul suo culo da dietro. Pensavo che a breve l'avrei scopato, ma non mi sembrava molto convinto e non l'avrei mai spinto a fare qualcosa che non volesse.
Col tempo, le mie voglie cambiarono. Ero sempre più disposto a barattare il mio culo in cambio del suo. Avevo iniziato a infilarmi il manico di una spazzola nel culo quando mi facevo la barba, e poi continuavo a farlo scorrere mentre mi masturbavo. Era successo diverse volte, e mi dava un piacere particolare.
Decisi di raccontarglielo, di quanto fosse bello masturbarsi il culo con un manico, sperando che volesse provare anche lui. La sua risposta mi colse di sorpresa: "Voglio vederti mentre lo fai, altrimenti non ci crederei".
Lui era disteso nel letto della mia camera, completamente vestito, mentre io mi spogliai. Incominciai a segarmi e poi mi infilai il manico nel culo, mettendomi di fianco per farmi vedere bene. Certo, un po' di imbarazzo c'era, ma sentivo che se volevo ottenere qualcosa da lui dovevo fare così. Mi avvicinai e gli chiesi se voleva essere lui a manovrare il manico. Acconsentì e iniziò a farlo scorrere dentro di me. Li poggiai la mano sul suo cazzo: era durissimo. Mi inginocchiai, mettendomi alla pecorina, con la testa sul letto e le ginocchia su un tappetino. Lui si era messo dietro di me e continuava a infilarmi il manico.
Poi, senza esitazione, gli chiesi di togliermi il manico e di infilare il suo cazzo. Non se lo fece ripetere. Si spogliò e cominciò a scopare il mio culo. Sentivo il suo cazzo andare a fondo mentre mi teneva sui fianchi. Riuscì a venirmi dentro, riempiendo il mio culo di sperma.
"Ora tocca a me!", dissi convinto, ma lui mi rispose che non se la sentiva di farlo. Accettai la sua decisione, però gli dissi che se avesse cambiato idea me lo avrebbe detto, e nel frattempo avremmo potuto continuare con lui che si faceva il mio culo tutte le volte che voleva.
E così fu. Diverse volte alla settimana, nella mia "carriera", mi scopava nel culo. L'unica concessione che mi fece era che, dopo, mi faceva una sega. Almeno quella!
Il momento in cui il mio desiderio più profondo si è realizzato è stato preceduto da un'intensità quasi palpabile. Un giorno, mentre gli stavo leccando il cazzo, sentivo la sua eccitazione crescere, e la mia mano, quasi senza pensarci, ha cercato il suo ano. Quando il mio dito è entrato, una sensazione di vittoria silenziosa mi ha attraversato. Non c'è stata resistenza, nessuna protesta. Ho continuato a fargli il pompino, mentre il mio dito lavorava delicatamente nel suo culo, un preliminare inaspettato ma incredibilmente significativo per me.
Quando mi è venuto in bocca, sentivo che era il momento giusto. "Di girarsi," gli ho chiesto, la mia voce un sussurro carico di aspettativa. E lui lo ha fatto, si è girato. Vederlo posizionarsi, quasi offrendosi, ha scatenato un'ondata di eccitazione irrefrenabile dentro di me.
Non ho esitato. Ho guidato il mio cazzo verso il suo ano, sentendo la pelle cedere, il muscolo tendersi e poi, finalmente, accogliermi. Il mio cazzo è penetrato nel suo culo. Era una sensazione che avevo desiderato, sognato e quasi implorato per tanto tempo. Ogni spinta era un passo in più verso la realizzazione di un desiderio a lungo covato. Sentivo la stretta del suo ano attorno a me, una sensazione intima e totalizzante. Finalmente, dopo tutta l'attesa, le trattative silenziose e le mie stesse scoperte, eravamo lì, connessi in quel modo che per me significava così tanto.
scritto il
2025-08-08
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