La nipote (parte 1)
di
Kugher
genere
sadomaso
“E’ bella vostra nipote Monica. E’ al terzo anno di medicina. Giusto?”
Eleonora, la zia di Monica, guardò serenamente Matteo che le aveva posto la domanda.
“Sì, non sei il primo che esalta la sua fresca bellezza. Va da sé che quando vi è un vincolo di parentela ci si ferma ad apprezzare la bellezza in termini neutri, anche se lei è stata adottata da mia sorella, per me è come se fosse nipote vera”.
La donna non rispose alla domanda sul percorso di studi, quasi fosse più importante affermare l’altro concetto, rispondendo apparentemente ad una domanda non fatta.
Filippo, il marito di Eleonora, sorrise.
“Quarto anno di medicina. Ed è anche in corso. Studia tantissimo. I suoi genitori, viste le prestazioni scolastiche al liceo, non avrebbero scommesso un euro sui suoi risultati. Evidentemente il classico non era per lei, mentre adesso, con le materie scientifiche, si trova proprio a suo agio”.
Matteo sorseggiò la sua bevanda analcolica mentre gli invitati stavano abbandonando la festa nel giardino per l’anniversario di nozze dei genitori di Monica.
La calda giornata di quel sabato di maggio, lasciava modo alle donne di indossare finalmente abiti leggeri dopo quel lungo inverno che sembrava non volesse finire mai.
Eleonora andò a salutare un amico comune che si stava apprestando ad allontanarsi e, poi, ad aiutare sua sorella nel mettere ordine sul tavolo dei dolci, dove alcuni invitati avevano abbandonato i piattini di carta usati.
Matteo e Filippo si soffermarono ad osservare una bionda che nessuno dei due conosceva, ma che aveva attirato la loro attenzione.
“Quella starebbe bene con i morsetti ai capezzoli e, secondo me, saprebbe anche soddisfare bene i nostri cazzi con la bocca, magari dopo un bel trattamento col frustino”.
Filippo pareva non dare troppa importanza al fatto che Matteo e sua moglie, Eleonora, avessero avuto una storia di sesso prima che si conoscessero.
I rapporti erano tali che, ogni tanto, si incontravano per condividere qualche schiava trovata da Matteo oppure dalla coppia di amici.
Filippo ogni tanto aveva avuto il sospetto che Matteo approfittasse della condivisione per poter scopare ancora con Eleonora.
“Ho per le mani una giovane cagnettina. Ci sto ancora lavorando”.
L’attenzione di Filippo si accese come un ceppo nel camino sul quale viene spruzzato un po’ di alcool.
“E non ci dici nulla?”.
Era ormai trascorso quasi un anno dall’ultima volta che si erano trovati per divertirsi con una schiava trovata da Eleonora.
“Tempo al tempo”.
“Te la sei già scopata?”.
“Certo, vuoi che prima di darvi in pasto il bocconcino non me lo testi un poco?”
“Sì, ed io sono Batman. Questa storia che te la scopi per fare un piacere a noi non regge”.
L’eccitazione aveva dato agli occhi dell’amico una luce diversa. Anche la voce si era leggermente incrinata.
“Dammi il tempo. Me la lavoro ancora un poco e poi la porterò incatenata ai vostri piedi”.
Filippo già si vedeva con il cazzo nella bocca di una giovane cagnetta mentre Matteo toccava sua moglie, cosa che comunque aveva il potere di eccitarlo.
Gli dava piacere vedere sua moglie che si faceva scopare da un altro uomo. Un giorno magari avrebbe anche trovato il coraggio di dirglielo.
Con tutte le esperienze sessuali che avevano condiviso loro due, anche assieme ad altri uomini o donne, non si spiegava questa sua ritrosia o timore nel confessare una fantasia a sua moglie. Aveva pensato a lungo anche al rapporto di complicità che Eleonora aveva tutt’oggi con Matteo. Questa circostanza gli dava modo di vedere sua moglie fare sesso con un uomo e non gli dava fastidio la luce particolare negli occhi di lei quando questo accadeva, un’espressione che non le vedeva quando il cazzo apparteneva a persone diverse da lui o da Matteo.
La bionda sulla quale avevano concentrato le loro attenzione, se ne stava andando, sottraendo ai loro occhi la possibilità di ammirare quelle lunghe gambe sotto quel corto vestitino bianco aderente.
Prima di andarsene passò a salutare Monica e sua madre, mostrando una maggior confidenza con la prima.
Eleonora, la zia di Monica, guardò serenamente Matteo che le aveva posto la domanda.
“Sì, non sei il primo che esalta la sua fresca bellezza. Va da sé che quando vi è un vincolo di parentela ci si ferma ad apprezzare la bellezza in termini neutri, anche se lei è stata adottata da mia sorella, per me è come se fosse nipote vera”.
La donna non rispose alla domanda sul percorso di studi, quasi fosse più importante affermare l’altro concetto, rispondendo apparentemente ad una domanda non fatta.
Filippo, il marito di Eleonora, sorrise.
“Quarto anno di medicina. Ed è anche in corso. Studia tantissimo. I suoi genitori, viste le prestazioni scolastiche al liceo, non avrebbero scommesso un euro sui suoi risultati. Evidentemente il classico non era per lei, mentre adesso, con le materie scientifiche, si trova proprio a suo agio”.
Matteo sorseggiò la sua bevanda analcolica mentre gli invitati stavano abbandonando la festa nel giardino per l’anniversario di nozze dei genitori di Monica.
La calda giornata di quel sabato di maggio, lasciava modo alle donne di indossare finalmente abiti leggeri dopo quel lungo inverno che sembrava non volesse finire mai.
Eleonora andò a salutare un amico comune che si stava apprestando ad allontanarsi e, poi, ad aiutare sua sorella nel mettere ordine sul tavolo dei dolci, dove alcuni invitati avevano abbandonato i piattini di carta usati.
Matteo e Filippo si soffermarono ad osservare una bionda che nessuno dei due conosceva, ma che aveva attirato la loro attenzione.
“Quella starebbe bene con i morsetti ai capezzoli e, secondo me, saprebbe anche soddisfare bene i nostri cazzi con la bocca, magari dopo un bel trattamento col frustino”.
Filippo pareva non dare troppa importanza al fatto che Matteo e sua moglie, Eleonora, avessero avuto una storia di sesso prima che si conoscessero.
I rapporti erano tali che, ogni tanto, si incontravano per condividere qualche schiava trovata da Matteo oppure dalla coppia di amici.
Filippo ogni tanto aveva avuto il sospetto che Matteo approfittasse della condivisione per poter scopare ancora con Eleonora.
“Ho per le mani una giovane cagnettina. Ci sto ancora lavorando”.
L’attenzione di Filippo si accese come un ceppo nel camino sul quale viene spruzzato un po’ di alcool.
“E non ci dici nulla?”.
Era ormai trascorso quasi un anno dall’ultima volta che si erano trovati per divertirsi con una schiava trovata da Eleonora.
“Tempo al tempo”.
“Te la sei già scopata?”.
“Certo, vuoi che prima di darvi in pasto il bocconcino non me lo testi un poco?”
“Sì, ed io sono Batman. Questa storia che te la scopi per fare un piacere a noi non regge”.
L’eccitazione aveva dato agli occhi dell’amico una luce diversa. Anche la voce si era leggermente incrinata.
“Dammi il tempo. Me la lavoro ancora un poco e poi la porterò incatenata ai vostri piedi”.
Filippo già si vedeva con il cazzo nella bocca di una giovane cagnetta mentre Matteo toccava sua moglie, cosa che comunque aveva il potere di eccitarlo.
Gli dava piacere vedere sua moglie che si faceva scopare da un altro uomo. Un giorno magari avrebbe anche trovato il coraggio di dirglielo.
Con tutte le esperienze sessuali che avevano condiviso loro due, anche assieme ad altri uomini o donne, non si spiegava questa sua ritrosia o timore nel confessare una fantasia a sua moglie. Aveva pensato a lungo anche al rapporto di complicità che Eleonora aveva tutt’oggi con Matteo. Questa circostanza gli dava modo di vedere sua moglie fare sesso con un uomo e non gli dava fastidio la luce particolare negli occhi di lei quando questo accadeva, un’espressione che non le vedeva quando il cazzo apparteneva a persone diverse da lui o da Matteo.
La bionda sulla quale avevano concentrato le loro attenzione, se ne stava andando, sottraendo ai loro occhi la possibilità di ammirare quelle lunghe gambe sotto quel corto vestitino bianco aderente.
Prima di andarsene passò a salutare Monica e sua madre, mostrando una maggior confidenza con la prima.
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