Myrna cap 29 - finale
di
Miss Serena
genere
dominazione
Come promesso Paul non solo m’affittò il locale che sarebbe diventato il mio Dungeon, ma mi fece conoscere Larsen, un simpatico danese di circa quarant’anni, che definire un vero tuttofare è ancora poco.
Larsen non solo era bravo in tutto ciò che era inerente alla sistemazione di un locale, quindi dal dare il colore ai muri, al sistemare i vari impianti, ma sembrava avesse la capacità di leggermi nel pensiero, il che gli permetteva d’anticipare le mie richieste. Inoltre non mi fece alcuna domanda sul perché avessi bisogno di tutta quell’attrezzatura, che per nulla s’addiceva ad un’agente immobiliare, mettendosi ogni tanto a ridacchiare quando doveva montare qualcosa d’insolito.
Così alla fine fui io a chiedergli se sapesse a cosa mi sarebbe servito quel locale.
“Certo a metterlo nel culo a quelli come Paul, però sia chiaro a me non interessa nulla di quello che fa a letto con un uomo, basta che mi paghi e non mi chieda di provare quelle cose.” mi rispose mentre s’accendeva una sigaretta.
“Stai tranquillo che per quello c’è già la lista.” gli confessai quasi ridendo “Posso chiederti come mai sai fare un po’ di tutto ?”
“Ero ufficiale di macchina sulle petroliere, e sia chiaro lo facevo solo per i soldi, non certo perché mi piacesse. Poi un giorno mi sono scopato la moglie del direttore, e una volta scoperto, quel gran cornuto ha fatto di tutto perché non trovassi più un imbarco, col risultato che ho smesso di navigare per iniziare a fare l’elettricista. E prima che me lo chiedi preferisco le donne mature alle ragazzine, perché con le prime puoi fare quello che vuoi, mentre le altre possono anche avere la faccia da troia che quando poi vuoi andarci giù duro, scappano via e non le vedi più.”
Non so perché ma in quel momento mi venne in mente Kayden, l’infedelissima moglie del mio capo, che già avevo sottomesso anche se senza alcuna violenza fisica.
“Senti Larsen, se io ti proponessi…”
Spiegai al danese le mie intenzioni, trovando una porta aperta ad ogni mia proposta, tanto che mettersi d’accordo fu fin troppo facile.
Il giorno seguente andai in ufficio, ben sapendo che Kayden sarebbe passata per il suo consueto giro di controllo, e una volta fatto finta d’esser lì per caso, iniziai a lanciare la mia esca, anche se fu lei ad iniziare il discorso.
“So che sei passata dal far felice dei gran cornuti, al mettere letteralmente sotto ogni uomo che ti passi davanti.”
“Se è per quello me lo chiedono anche delle donne, ma con loro mi piace esser più sottile, insomma niente frusta e tanto cervello.” le risposi quasi con indifferenza, ben sapendo che Kayden avrebbe voluto approfondire l’argomento.
“Spiegati meglio, visto che a una come te non manca certo la fantasia.”
“È difficile farlo a parole, quindi perché non vieni a trovarmi ? Sia chiaro che per te la tariffa sarà zero, però vedi di stupirmi un po’, se non altro per ricambiare.”
Kayden fece finta di pensarci un po’, mentre in realtà aveva già deciso d’accettare la mia proposta, e del resto una donna perversa come lei non poteva certo tirarsi indietro davanti ad una nuova esperienza.
“Va bene mi hai convinta.” mi disse col suo consueto tono autoritario “Però facciamo dopodomani pomeriggio direi alle sedici, perché stasera ho un incontro con due ragazzi il cui unico scopo è sbattermi almeno per due ore, se non tre senza darmi tregua.”
Le diedi l’indirizzo del mio dungeon, senza però dirle nulla di Larsen, ma soprattutto di cosa avevo in mente per lei.
Arrivò il giorno dell’appuntamento, e Larsen era arrivato alle quindici per finire di sistemare alcuni dettagli, prima d’andare a nascondersi in una stanzetta che comunicava col Dungeon, che volevo adattare a piccolo magazzino.
Il danese m’aiutò a montare uno strano fallo cilindrico alla fucking machine, che aveva simpaticamente ribattezzato scassaculi, perché se era vero che la punta era piuttosto lunga e sottile, lo era altrettanto che la base aveva un diametro di quasi tre pollici, promettendo così quel misto di dolore e piacere che volevo donare alla mia prossima vittima. Per farle capire fin da subito chi avrebbe condotto i giochi, indossai un body di pizzo molto scosciato, sistemandoci sopra uno strap-on dotato di un fallo non molto lungo, ma con una punta che ricordava fin troppo bene il classico plug anale.
Kayden arrivò puntualissima, coperta da una bella pelliccia bianca che le arrivava fin sotto il ginocchio, con, come unici accessori, un grosso paio d’occhiali e una borsetta di gran valore.
“Vedo che siamo già in tenuta da combattimento.” mi disse la donna ridacchiando.
“Lo sai che non mi piace perder tempo in inutili preamboli, quindi dammi la pelliccia.” le risposi in modo fin troppo brusco.
Lei aprì la pelliccia rimanendo con un completino rosso, che non lasciava nulla all’immaginazione, essendo davvero minino e per di più trasparente.
“Vedo che neanche a te piace perder tempo.” le dissi mentre le sistemavo polsiere e cavigliere, per poi passare a collare e guinzaglio “Ti sei già messa da troia, ma del resto non sei venuta qui per parlare di letteratura.”
Una volta finito di bardarla come una perfetta schiava, la feci inginocchiare davanti a me, per poi portarla in giro facendola camminare a quattro zampe, finendo col mettermela sopra le gambe subito dopo essermi seduta nella più comode delle poltrone.
Iniziai quindi a sculacciarla senza alcuna forza, più per ricordarle il suo ruolo di sottomessa che altro, ma ben presto le sfilai il tanga e la colpii più seriamente, quasi affascinata dal suo fondoschiena quasi perfetto. Perchè nonostante l’età non certo verde, Kayden aveva un gran bel fisico, ma soprattutto un sedere che la maggior parte delle donne poteva solo sognare, e l’averlo lì vicino a mia completa disposizione, scatenò in me gli istinti peggiori.
Così una volta che divenne leggermente rosso, portai la donna facendola sempre andare gattoni, davanti alla fucking machine, mettendole quasi il dildo in bocca.
“Vedi di bagnarlo bene, perché fra poco lo userò per sfondarti il culo, sempre che ci sia ancora qualcosa in grado di farlo.” le dissi prendendo un flogger leggero dal mobile dove tenevo tutte le fruste.
Presi a colpirla soprattutto sul sedere, che ben presto assunse un colore rosso acceso, poggiandole contro l’ano la punta dello stivaletto, quasi la volessi preparare alla sodomizzazione. Allo stesso tempo sentivo che mancava qualcosa, ed era la sua voglia d’esser penetrata, che era sì ben presente, ma non ancora alle stelle così come volevo io. Così la presi per i capelli per farla mettere sopra il symbian, che subito dopo accesi alla massima vibrazione.
Kayden iniziò a gemere tanto forte che quasi mi mise paura, ma non appena compresi che stava decisamente bene, cominciai uno dei miei giochi preferiti, la denigrazione verbale.
“Allora puttana che non sei altro.” le dissi spingendola verso il basso per i capelli “L’altra sera ti sei fatta sfondare per bene ?”
“Sì quei due porci m’hanno scopata per ore davanti a quel gran cornuto del tuo capo, che non so quante seghe s’è fatto.” mi rispose con un ghigno.
“Non so perché ma t’immagino messa a pecora, con un cazzo in bocca e l’altro nel culo, che ti fai sfondare come se non ci fosse un domani. Ma stai tranquilla che anche oggi proverai quelle sensazioni, se non di più.”
Non credo che Kayden comprendesse sino in fondo le mie parole, e certamente non l’aiutò il fatto che la feci alzare quel tanto che bastava, per poter cambiare orifizio al piccolo dildo del symbian, che le entrò nel retto senza che quasi se ne accorgesse.
“Sei proprio una porca senza limiti, hai la fica che è un lago.” le urlai contro dopo aver poggiato una mano sulla sua passera.
“Quanto devo ancora aspettare per farmi chiavare.” mi rispose allungando la bocca alla ricerca della mia “O devo fare tutto da sola coi tuoi bei giocattoli ?”
Colpita nell’orgoglio le diedi un lungo bacio in bocca, prima di afferrarle per l’ennesima volta i capelli, e costringerla a mettersi carponi sul pavimento. Avendo l’unica intenzione di farle male, feci entrare brutalmente la punta dello strap-on, per poi giocarci con un feroce dentro e fuori, usando la parte più larga di quella strana cappella, per poi afferrare con forza il collare e spingerle dentro quasi tutto il fallo, facendo sì che rimanesse senza fiato.
“Allora troia non dici più nulla.” le dissi dandole una sonora manata sul sedere “Non mi dire che ti basta quello che in fondo è solo l’inizio, e del resto t’avevo avvisata che t’avrei rimandata a casa col culo rotto.”
Kayden rimase in silenzio, un po’ per non farmi infuriare ancor di più, ma anche perché sotto sotto stava iniziando a godere, aspettando quasi con ansia la mia prossima mossa.
Mossa che non poté non essere il farle mettere il culo contro il fallo della fucking machine, che una volta accesa al minimo, iniziò a sodomizzarla usando tutta la corsa dell’asta.
“Mm questi giocattolini che ti sei fatta sono uno meglio dell’altro.” mi disse mentre iniziava visibilmente a godere “Credo che me li farà comprare anch’io per quando non ci sono veri cazzi in giro.”
Iniziai ad aumentare sempre più la velocità della macchina, portandola ben presto al suo massimo, e riprendere il flogger per colpire nuovamente le chiappe di Kayden. Con un po’ di stupore iniziai anch’io a provare un certo piacere, e non era solo dovuto al fatto che stavo usando quella donna come meglio credevo, ma anzi per certi aspetti avrei voluto essere al suo posto a farmi scopare da quella strana macchina. Così lasciai la velocità quasi al massimo per avere la mano libera, che finì subito dentro lo strap-on dove trovò un lago. Non potei però fare molto di più che passare un dito lungo lo spacco della passera, ma tanto bastò per portare la mia eccitazione a mille, e abbandonare ogni proposito di dominazione. Mi tolsi lo strap-on, cha lasciai cadere per terra, per poi prendere una sedia e mettermi davanti a Kayden, la quale non perse un attimo, e dopo aver spostato il perizoma quel tanto che bastava per arrivare al sesso, iniziò a leccarlo come un’ossessa.
A quel punto non mi rimase che mettere la fucking machine alla sua massima velocità, e godere sia della lingua della moglie del mio capo, sia nel vederla sfondare come forse non le era mai successo.
“Brava la mia troia, leccami bene la fica, che prima mi fai venire, prima passiamo alla fase successiva, e credimi questo non è ancora nulla.” le dissi quasi schiacciandole la faccia contro il mio sesso.
Kayden non poté che obbedire, anche per fermare quel grosso fallo che la stava sodomizzando senza sosta, e del quale non potevo che immaginare gli effetti, avendo provato la macchina con un pene finto più piccolo, ed a velocità più bassa.
Il mio respiro si fece via via più affannoso, come del resto quello della donna che aveva fra le gambe, sino a quando non divenne prima un rantolio e subito dopo un urlo quasi liberatorio, di quelli che solo un orgasmo sa fa uscire dalla bocca.
“Bene bene, adesso facciamo entrare un mio amico, Larsen vieni pure.” dissi quasi cacciandola via con una pedata sulla spalla.
Non diedi tempo a Kayden di cadere per terra, che la tirai a me per il guinzaglio e darle un breve ma intenso bacio in bocca, proprio mentre il danese stava entrando nel mio Dungeon.
“Di troie ne ho viste parecchie, ma questa le batte tutte.” disse l’uomo togliendosi la maglietta e rimanendo così a torso nudo “Però magari c’è qualcosa che non ha ancor provato, quindi dammi quel guinzaglio che adesso iniziamo a divertirci.”
Passai la striscia di cuoi a Larsen, che la usò per trascinare Kayden sul symbian, ma invece di farle infilare il piccolo fallo dello stimolatore nella passera, le disse d’usare l’ano che “Tanto ce l’hai bello aperto”.
La donna nonostante fosse molto provata dalla precedente sodomizzazione, ubbidì non sapendo che quel piccolo fallo poteva vibrare molto di più di quanto fatto prima, ma non poté dire nulla in quanto il danese le infilò il suo randello in bocca, per poi usarla quasi fosse una testa giocattolo, il che non doveva certamente esser molto piacevole visto la mazza di Larsen era grande quasi tanto una lattina da mezzo litro.
“Dimmi Myrna, questa gran puttana è anche la moglie di qualche bel cornuto ?” mi chiese l’uomo mentre io mi fissavo al corpo lo strap-on più grosso che avessi nel Dungeon.
“Sì e credimi lui è ancora più troia di lei.” gli risposi mettendomi dietro Kayden “E tu alza il culo che iniziamo a rompertelo sul serio.”
Larsen diede modo alla donna di mettersi carponi, per poi rinfilarle la mazza in bocca, e subito dopo io la sodomizzai con tutta la forza che avevo.
“Pensa che giusto l’altro ieri s’è fatta scopare da un paio di ragazzi, proprio davanti al marito che di certo non aspettava altro che prendere il suo posto, ma del resto Dio li fa e poi l’accoppia.”
“Magari la prossima volta invitiamo anche lui.” mi rispose il danese “Non che m’interessino i culi degli uomini, ma mi diverte vederli leccare le fiche mentre mi scopo mogli, e magari alla fine si bevono pure la mia sborra.”
Andammo avanti così per un po’, scambiandoci ogni tanto le posizioni, ma senza mai smettere d’insultare Kayden e suo marito, nonostante lui fosse assente.
Kayden però non solo non diceva nulla, ma anzi sembrava godere senza sosta, quasi fosse abituata a un trattamento del genere. Non pronunciò una parola neanche quando mi sdraiai per farla sodomizzare da sola, offrendo così la passera a Larsen, che non perse un attimo e la penetrò con fin troppa facilità.
“Questa due cazzi non li sente più.” le disse l’uomo con disprezzo “Per una troia del genere ci vuole almeno un plotone di soldati che non scopa da mesi.”
“E tu mettiglielo nel culo, tanto c’è spazio per tutti e due.” gli risposi cercando di far uscire almeno mezzo fallo dal retto della donna.
“Hai ragione anche perché non credo sia la prima volta che l’inculano in due.”
Sentii Kayden prendere fiato per prepararsi meglio a quella doppia penetrazione così estrema, ma una volta che anche il pene di Larsen le fu dentro, non smise mai d’urlare, e non fu certo per il dolore.
“Sì così rompetemi il culo tutte e due !” urlò con tutto il fiato che aveva in gola “Fatemi godere come una puttana, la vostra puttana !”
Larsen ed io iniziammo quasi a gareggiare a chi scopava con più violenza la donna, oramai senza più freno in tutti i sensi del termine, anzi sembrava che nonostante tutti i nostri sforzi, lei volesse sempre di più, sino a quando non decisi che per lei nulla era troppo.
Così feci mettere l’uomo per terra, e Kayden non perse un attimo ad impalarsi su di lui, ovviamente usando il culo, ma invece di scagliarmi subito su di lei, presi prima un grosso fallo di gonna, che le infilai senza alcuna delicatezza nella passera, per poi usare quello dello strap-on nell’orifizio anale.
“Lo so che per te tre cazzi sono ancora pochi.” le dissi quasi sputandole in faccia “Ma magari per la prossima volta m’organizzo meglio, non so invito oltre a Larsen qualche suo amico che ha voglia di farsi una troia come te, e quel gran cornuto di tuo marito Reginald, che facciamo inculare dalla macchina a tutta velocità.”
“Sì quello che vuoi, ma adesso fammi godere bastarda !” mi rispose con un filo di voce.
Con Larsen usammo Kayden come una bambola, mettendola nelle posizioni più sconce e assurde, coll’unico scopo di sbatterla il più possibile, usando anche il fallo di gomma.
Dopo un tempo che mi parve lunghissimo, l’uomo prese per i capelli la sottomessa, e dopo averla fatta inginocchiare davanti a lui, le venne in faccia ricoprendo così parte del suo viso col suo sperma.
“Adesso da brava tira fuori la lingua e puliscimi il cazzo.” le disse infine l’uomo anche lui chiaramente provato da quel rapporto così intenso.
Kayden diede fondo alle sue ultime forze per eseguire quell’ordine, per poi crollare per terra esausta ma appagata.
“Dov’è Reginald ?” le chiesi dopo averle dato un po’ d’acqua.”
“Qua fuori che aspetta, anzi fammi prendere il cellulare così lo faccio entrare.” mi rispose lasciandomi di stucco.
Vidi la donna chiamare il proprietario della società per la quale lavoravo, anche se sempre meno, trattandola come una pezza da piedi, e dopo neanche un paio di minuti lui bussò alla mia porta. Lo feci entrare per portarlo subito dalla moglie, che aveva ancora la faccia sporca di sperma, ma soprattutto sconvolta per tutto quello che Larsen ed io le avevamo fatto.
“Stammi bene a sentire, oggi ho provato sensazioni uniche che inutile a dire tu non saprai mai darmi, e del resto non sei neppure capace a fare una scopata decente. Quindi domani non solo darai una promozione a Myrna, ma eseguirai ogni suo ordine iniziando dal comprare una macchina come quella, e credimi farti rompere il culo sarà un piacere unico.”
“Va bene amore come vuoi tu.” rispose Reginald col capo chino.
“Zitto che non ho ancora finito !” lo rimproverò Kayden dandogli anche un sonoro ceffone “Volevo portare quest’uomo a casa per farti vedere quanto sa essere maschio, ma visto che hai osato aprire bocca, prima mi pulirai la faccia usando la lingua, anche se so che ti piace leccare la sborra degli altri.”
Quello che io credevo fosse un uomo di potere ubbidì alla moglie , mentre Larsen le palpava il sedere promettendole altro sesso.
Lo strano terzetto uscì dal mio dungeon con Reginald davanti, e gli altri due che si baciavano come due adolescenti, anche se la mano di lui sembrava non staccarsi mai dal fondoschiena di lei.
Rimisi tutto a posto felice di come fosse andata quella giornata, e anche del futuro aumento di ruolo e di stipendio, anche se il lavoro d’agente immobiliare era oramai solo una copertura a quello ben più remunerativo di Mistress, ma si sa che i soldi non bastano mai.
Nel giro di qualche anno divenni seconda solo a Keya che rimane per me un punto d’arrivo, anche per la perversione che riusciva a mettere in ogni rapporto.
Kayden quando non è occupata a cornificare il marito, viene da me non solo per farsi sottomettere, ma anche per farmi d’assistente quando voglio mettere in scena giochi “complessi”, che lo slave di turno paga sempre molto profumatamente.
Reginald è diventato completamente impotente a causa dell’uso prolungato della cintura di castità, finendo poi per diventare la perfetta sissy della moglie.
Tina e Goffry sono finiti col fare gli attori porno specializzati in gang bang. Al momento il “record” di lei è di quindici uomini, quello di lui è di otto.
Di mio marito non ho più alcuna notizia, e questa è forse quella migliore.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
Larsen non solo era bravo in tutto ciò che era inerente alla sistemazione di un locale, quindi dal dare il colore ai muri, al sistemare i vari impianti, ma sembrava avesse la capacità di leggermi nel pensiero, il che gli permetteva d’anticipare le mie richieste. Inoltre non mi fece alcuna domanda sul perché avessi bisogno di tutta quell’attrezzatura, che per nulla s’addiceva ad un’agente immobiliare, mettendosi ogni tanto a ridacchiare quando doveva montare qualcosa d’insolito.
Così alla fine fui io a chiedergli se sapesse a cosa mi sarebbe servito quel locale.
“Certo a metterlo nel culo a quelli come Paul, però sia chiaro a me non interessa nulla di quello che fa a letto con un uomo, basta che mi paghi e non mi chieda di provare quelle cose.” mi rispose mentre s’accendeva una sigaretta.
“Stai tranquillo che per quello c’è già la lista.” gli confessai quasi ridendo “Posso chiederti come mai sai fare un po’ di tutto ?”
“Ero ufficiale di macchina sulle petroliere, e sia chiaro lo facevo solo per i soldi, non certo perché mi piacesse. Poi un giorno mi sono scopato la moglie del direttore, e una volta scoperto, quel gran cornuto ha fatto di tutto perché non trovassi più un imbarco, col risultato che ho smesso di navigare per iniziare a fare l’elettricista. E prima che me lo chiedi preferisco le donne mature alle ragazzine, perché con le prime puoi fare quello che vuoi, mentre le altre possono anche avere la faccia da troia che quando poi vuoi andarci giù duro, scappano via e non le vedi più.”
Non so perché ma in quel momento mi venne in mente Kayden, l’infedelissima moglie del mio capo, che già avevo sottomesso anche se senza alcuna violenza fisica.
“Senti Larsen, se io ti proponessi…”
Spiegai al danese le mie intenzioni, trovando una porta aperta ad ogni mia proposta, tanto che mettersi d’accordo fu fin troppo facile.
Il giorno seguente andai in ufficio, ben sapendo che Kayden sarebbe passata per il suo consueto giro di controllo, e una volta fatto finta d’esser lì per caso, iniziai a lanciare la mia esca, anche se fu lei ad iniziare il discorso.
“So che sei passata dal far felice dei gran cornuti, al mettere letteralmente sotto ogni uomo che ti passi davanti.”
“Se è per quello me lo chiedono anche delle donne, ma con loro mi piace esser più sottile, insomma niente frusta e tanto cervello.” le risposi quasi con indifferenza, ben sapendo che Kayden avrebbe voluto approfondire l’argomento.
“Spiegati meglio, visto che a una come te non manca certo la fantasia.”
“È difficile farlo a parole, quindi perché non vieni a trovarmi ? Sia chiaro che per te la tariffa sarà zero, però vedi di stupirmi un po’, se non altro per ricambiare.”
Kayden fece finta di pensarci un po’, mentre in realtà aveva già deciso d’accettare la mia proposta, e del resto una donna perversa come lei non poteva certo tirarsi indietro davanti ad una nuova esperienza.
“Va bene mi hai convinta.” mi disse col suo consueto tono autoritario “Però facciamo dopodomani pomeriggio direi alle sedici, perché stasera ho un incontro con due ragazzi il cui unico scopo è sbattermi almeno per due ore, se non tre senza darmi tregua.”
Le diedi l’indirizzo del mio dungeon, senza però dirle nulla di Larsen, ma soprattutto di cosa avevo in mente per lei.
Arrivò il giorno dell’appuntamento, e Larsen era arrivato alle quindici per finire di sistemare alcuni dettagli, prima d’andare a nascondersi in una stanzetta che comunicava col Dungeon, che volevo adattare a piccolo magazzino.
Il danese m’aiutò a montare uno strano fallo cilindrico alla fucking machine, che aveva simpaticamente ribattezzato scassaculi, perché se era vero che la punta era piuttosto lunga e sottile, lo era altrettanto che la base aveva un diametro di quasi tre pollici, promettendo così quel misto di dolore e piacere che volevo donare alla mia prossima vittima. Per farle capire fin da subito chi avrebbe condotto i giochi, indossai un body di pizzo molto scosciato, sistemandoci sopra uno strap-on dotato di un fallo non molto lungo, ma con una punta che ricordava fin troppo bene il classico plug anale.
Kayden arrivò puntualissima, coperta da una bella pelliccia bianca che le arrivava fin sotto il ginocchio, con, come unici accessori, un grosso paio d’occhiali e una borsetta di gran valore.
“Vedo che siamo già in tenuta da combattimento.” mi disse la donna ridacchiando.
“Lo sai che non mi piace perder tempo in inutili preamboli, quindi dammi la pelliccia.” le risposi in modo fin troppo brusco.
Lei aprì la pelliccia rimanendo con un completino rosso, che non lasciava nulla all’immaginazione, essendo davvero minino e per di più trasparente.
“Vedo che neanche a te piace perder tempo.” le dissi mentre le sistemavo polsiere e cavigliere, per poi passare a collare e guinzaglio “Ti sei già messa da troia, ma del resto non sei venuta qui per parlare di letteratura.”
Una volta finito di bardarla come una perfetta schiava, la feci inginocchiare davanti a me, per poi portarla in giro facendola camminare a quattro zampe, finendo col mettermela sopra le gambe subito dopo essermi seduta nella più comode delle poltrone.
Iniziai quindi a sculacciarla senza alcuna forza, più per ricordarle il suo ruolo di sottomessa che altro, ma ben presto le sfilai il tanga e la colpii più seriamente, quasi affascinata dal suo fondoschiena quasi perfetto. Perchè nonostante l’età non certo verde, Kayden aveva un gran bel fisico, ma soprattutto un sedere che la maggior parte delle donne poteva solo sognare, e l’averlo lì vicino a mia completa disposizione, scatenò in me gli istinti peggiori.
Così una volta che divenne leggermente rosso, portai la donna facendola sempre andare gattoni, davanti alla fucking machine, mettendole quasi il dildo in bocca.
“Vedi di bagnarlo bene, perché fra poco lo userò per sfondarti il culo, sempre che ci sia ancora qualcosa in grado di farlo.” le dissi prendendo un flogger leggero dal mobile dove tenevo tutte le fruste.
Presi a colpirla soprattutto sul sedere, che ben presto assunse un colore rosso acceso, poggiandole contro l’ano la punta dello stivaletto, quasi la volessi preparare alla sodomizzazione. Allo stesso tempo sentivo che mancava qualcosa, ed era la sua voglia d’esser penetrata, che era sì ben presente, ma non ancora alle stelle così come volevo io. Così la presi per i capelli per farla mettere sopra il symbian, che subito dopo accesi alla massima vibrazione.
Kayden iniziò a gemere tanto forte che quasi mi mise paura, ma non appena compresi che stava decisamente bene, cominciai uno dei miei giochi preferiti, la denigrazione verbale.
“Allora puttana che non sei altro.” le dissi spingendola verso il basso per i capelli “L’altra sera ti sei fatta sfondare per bene ?”
“Sì quei due porci m’hanno scopata per ore davanti a quel gran cornuto del tuo capo, che non so quante seghe s’è fatto.” mi rispose con un ghigno.
“Non so perché ma t’immagino messa a pecora, con un cazzo in bocca e l’altro nel culo, che ti fai sfondare come se non ci fosse un domani. Ma stai tranquilla che anche oggi proverai quelle sensazioni, se non di più.”
Non credo che Kayden comprendesse sino in fondo le mie parole, e certamente non l’aiutò il fatto che la feci alzare quel tanto che bastava, per poter cambiare orifizio al piccolo dildo del symbian, che le entrò nel retto senza che quasi se ne accorgesse.
“Sei proprio una porca senza limiti, hai la fica che è un lago.” le urlai contro dopo aver poggiato una mano sulla sua passera.
“Quanto devo ancora aspettare per farmi chiavare.” mi rispose allungando la bocca alla ricerca della mia “O devo fare tutto da sola coi tuoi bei giocattoli ?”
Colpita nell’orgoglio le diedi un lungo bacio in bocca, prima di afferrarle per l’ennesima volta i capelli, e costringerla a mettersi carponi sul pavimento. Avendo l’unica intenzione di farle male, feci entrare brutalmente la punta dello strap-on, per poi giocarci con un feroce dentro e fuori, usando la parte più larga di quella strana cappella, per poi afferrare con forza il collare e spingerle dentro quasi tutto il fallo, facendo sì che rimanesse senza fiato.
“Allora troia non dici più nulla.” le dissi dandole una sonora manata sul sedere “Non mi dire che ti basta quello che in fondo è solo l’inizio, e del resto t’avevo avvisata che t’avrei rimandata a casa col culo rotto.”
Kayden rimase in silenzio, un po’ per non farmi infuriare ancor di più, ma anche perché sotto sotto stava iniziando a godere, aspettando quasi con ansia la mia prossima mossa.
Mossa che non poté non essere il farle mettere il culo contro il fallo della fucking machine, che una volta accesa al minimo, iniziò a sodomizzarla usando tutta la corsa dell’asta.
“Mm questi giocattolini che ti sei fatta sono uno meglio dell’altro.” mi disse mentre iniziava visibilmente a godere “Credo che me li farà comprare anch’io per quando non ci sono veri cazzi in giro.”
Iniziai ad aumentare sempre più la velocità della macchina, portandola ben presto al suo massimo, e riprendere il flogger per colpire nuovamente le chiappe di Kayden. Con un po’ di stupore iniziai anch’io a provare un certo piacere, e non era solo dovuto al fatto che stavo usando quella donna come meglio credevo, ma anzi per certi aspetti avrei voluto essere al suo posto a farmi scopare da quella strana macchina. Così lasciai la velocità quasi al massimo per avere la mano libera, che finì subito dentro lo strap-on dove trovò un lago. Non potei però fare molto di più che passare un dito lungo lo spacco della passera, ma tanto bastò per portare la mia eccitazione a mille, e abbandonare ogni proposito di dominazione. Mi tolsi lo strap-on, cha lasciai cadere per terra, per poi prendere una sedia e mettermi davanti a Kayden, la quale non perse un attimo, e dopo aver spostato il perizoma quel tanto che bastava per arrivare al sesso, iniziò a leccarlo come un’ossessa.
A quel punto non mi rimase che mettere la fucking machine alla sua massima velocità, e godere sia della lingua della moglie del mio capo, sia nel vederla sfondare come forse non le era mai successo.
“Brava la mia troia, leccami bene la fica, che prima mi fai venire, prima passiamo alla fase successiva, e credimi questo non è ancora nulla.” le dissi quasi schiacciandole la faccia contro il mio sesso.
Kayden non poté che obbedire, anche per fermare quel grosso fallo che la stava sodomizzando senza sosta, e del quale non potevo che immaginare gli effetti, avendo provato la macchina con un pene finto più piccolo, ed a velocità più bassa.
Il mio respiro si fece via via più affannoso, come del resto quello della donna che aveva fra le gambe, sino a quando non divenne prima un rantolio e subito dopo un urlo quasi liberatorio, di quelli che solo un orgasmo sa fa uscire dalla bocca.
“Bene bene, adesso facciamo entrare un mio amico, Larsen vieni pure.” dissi quasi cacciandola via con una pedata sulla spalla.
Non diedi tempo a Kayden di cadere per terra, che la tirai a me per il guinzaglio e darle un breve ma intenso bacio in bocca, proprio mentre il danese stava entrando nel mio Dungeon.
“Di troie ne ho viste parecchie, ma questa le batte tutte.” disse l’uomo togliendosi la maglietta e rimanendo così a torso nudo “Però magari c’è qualcosa che non ha ancor provato, quindi dammi quel guinzaglio che adesso iniziamo a divertirci.”
Passai la striscia di cuoi a Larsen, che la usò per trascinare Kayden sul symbian, ma invece di farle infilare il piccolo fallo dello stimolatore nella passera, le disse d’usare l’ano che “Tanto ce l’hai bello aperto”.
La donna nonostante fosse molto provata dalla precedente sodomizzazione, ubbidì non sapendo che quel piccolo fallo poteva vibrare molto di più di quanto fatto prima, ma non poté dire nulla in quanto il danese le infilò il suo randello in bocca, per poi usarla quasi fosse una testa giocattolo, il che non doveva certamente esser molto piacevole visto la mazza di Larsen era grande quasi tanto una lattina da mezzo litro.
“Dimmi Myrna, questa gran puttana è anche la moglie di qualche bel cornuto ?” mi chiese l’uomo mentre io mi fissavo al corpo lo strap-on più grosso che avessi nel Dungeon.
“Sì e credimi lui è ancora più troia di lei.” gli risposi mettendomi dietro Kayden “E tu alza il culo che iniziamo a rompertelo sul serio.”
Larsen diede modo alla donna di mettersi carponi, per poi rinfilarle la mazza in bocca, e subito dopo io la sodomizzai con tutta la forza che avevo.
“Pensa che giusto l’altro ieri s’è fatta scopare da un paio di ragazzi, proprio davanti al marito che di certo non aspettava altro che prendere il suo posto, ma del resto Dio li fa e poi l’accoppia.”
“Magari la prossima volta invitiamo anche lui.” mi rispose il danese “Non che m’interessino i culi degli uomini, ma mi diverte vederli leccare le fiche mentre mi scopo mogli, e magari alla fine si bevono pure la mia sborra.”
Andammo avanti così per un po’, scambiandoci ogni tanto le posizioni, ma senza mai smettere d’insultare Kayden e suo marito, nonostante lui fosse assente.
Kayden però non solo non diceva nulla, ma anzi sembrava godere senza sosta, quasi fosse abituata a un trattamento del genere. Non pronunciò una parola neanche quando mi sdraiai per farla sodomizzare da sola, offrendo così la passera a Larsen, che non perse un attimo e la penetrò con fin troppa facilità.
“Questa due cazzi non li sente più.” le disse l’uomo con disprezzo “Per una troia del genere ci vuole almeno un plotone di soldati che non scopa da mesi.”
“E tu mettiglielo nel culo, tanto c’è spazio per tutti e due.” gli risposi cercando di far uscire almeno mezzo fallo dal retto della donna.
“Hai ragione anche perché non credo sia la prima volta che l’inculano in due.”
Sentii Kayden prendere fiato per prepararsi meglio a quella doppia penetrazione così estrema, ma una volta che anche il pene di Larsen le fu dentro, non smise mai d’urlare, e non fu certo per il dolore.
“Sì così rompetemi il culo tutte e due !” urlò con tutto il fiato che aveva in gola “Fatemi godere come una puttana, la vostra puttana !”
Larsen ed io iniziammo quasi a gareggiare a chi scopava con più violenza la donna, oramai senza più freno in tutti i sensi del termine, anzi sembrava che nonostante tutti i nostri sforzi, lei volesse sempre di più, sino a quando non decisi che per lei nulla era troppo.
Così feci mettere l’uomo per terra, e Kayden non perse un attimo ad impalarsi su di lui, ovviamente usando il culo, ma invece di scagliarmi subito su di lei, presi prima un grosso fallo di gonna, che le infilai senza alcuna delicatezza nella passera, per poi usare quello dello strap-on nell’orifizio anale.
“Lo so che per te tre cazzi sono ancora pochi.” le dissi quasi sputandole in faccia “Ma magari per la prossima volta m’organizzo meglio, non so invito oltre a Larsen qualche suo amico che ha voglia di farsi una troia come te, e quel gran cornuto di tuo marito Reginald, che facciamo inculare dalla macchina a tutta velocità.”
“Sì quello che vuoi, ma adesso fammi godere bastarda !” mi rispose con un filo di voce.
Con Larsen usammo Kayden come una bambola, mettendola nelle posizioni più sconce e assurde, coll’unico scopo di sbatterla il più possibile, usando anche il fallo di gomma.
Dopo un tempo che mi parve lunghissimo, l’uomo prese per i capelli la sottomessa, e dopo averla fatta inginocchiare davanti a lui, le venne in faccia ricoprendo così parte del suo viso col suo sperma.
“Adesso da brava tira fuori la lingua e puliscimi il cazzo.” le disse infine l’uomo anche lui chiaramente provato da quel rapporto così intenso.
Kayden diede fondo alle sue ultime forze per eseguire quell’ordine, per poi crollare per terra esausta ma appagata.
“Dov’è Reginald ?” le chiesi dopo averle dato un po’ d’acqua.”
“Qua fuori che aspetta, anzi fammi prendere il cellulare così lo faccio entrare.” mi rispose lasciandomi di stucco.
Vidi la donna chiamare il proprietario della società per la quale lavoravo, anche se sempre meno, trattandola come una pezza da piedi, e dopo neanche un paio di minuti lui bussò alla mia porta. Lo feci entrare per portarlo subito dalla moglie, che aveva ancora la faccia sporca di sperma, ma soprattutto sconvolta per tutto quello che Larsen ed io le avevamo fatto.
“Stammi bene a sentire, oggi ho provato sensazioni uniche che inutile a dire tu non saprai mai darmi, e del resto non sei neppure capace a fare una scopata decente. Quindi domani non solo darai una promozione a Myrna, ma eseguirai ogni suo ordine iniziando dal comprare una macchina come quella, e credimi farti rompere il culo sarà un piacere unico.”
“Va bene amore come vuoi tu.” rispose Reginald col capo chino.
“Zitto che non ho ancora finito !” lo rimproverò Kayden dandogli anche un sonoro ceffone “Volevo portare quest’uomo a casa per farti vedere quanto sa essere maschio, ma visto che hai osato aprire bocca, prima mi pulirai la faccia usando la lingua, anche se so che ti piace leccare la sborra degli altri.”
Quello che io credevo fosse un uomo di potere ubbidì alla moglie , mentre Larsen le palpava il sedere promettendole altro sesso.
Lo strano terzetto uscì dal mio dungeon con Reginald davanti, e gli altri due che si baciavano come due adolescenti, anche se la mano di lui sembrava non staccarsi mai dal fondoschiena di lei.
Rimisi tutto a posto felice di come fosse andata quella giornata, e anche del futuro aumento di ruolo e di stipendio, anche se il lavoro d’agente immobiliare era oramai solo una copertura a quello ben più remunerativo di Mistress, ma si sa che i soldi non bastano mai.
Nel giro di qualche anno divenni seconda solo a Keya che rimane per me un punto d’arrivo, anche per la perversione che riusciva a mettere in ogni rapporto.
Kayden quando non è occupata a cornificare il marito, viene da me non solo per farsi sottomettere, ma anche per farmi d’assistente quando voglio mettere in scena giochi “complessi”, che lo slave di turno paga sempre molto profumatamente.
Reginald è diventato completamente impotente a causa dell’uso prolungato della cintura di castità, finendo poi per diventare la perfetta sissy della moglie.
Tina e Goffry sono finiti col fare gli attori porno specializzati in gang bang. Al momento il “record” di lei è di quindici uomini, quello di lui è di otto.
Di mio marito non ho più alcuna notizia, e questa è forse quella migliore.
Per commenti : miss.serenasdx@yahoo.com
(quelli volgari saranno subito cestinati)
Invito tutti a visitare il mio piccolo blog
http://serenathemiss.wordpress.com/
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