Sottomissione 2: Fanny (cap 5)

di
genere
dominazione

“Buongiorno Fanny”. Era Marco che si accingeva a dare indicazioni alla sua segretaria “la prossima settimana saremo a Dubai per un incontro con dei clienti, organizza per la partenza e tutto quanto il resto…ovviamente anche tu ci sarai”
Fanny ascoltò le disposizioni di Marco, ma quando sentì Dubai ebbe un momento di esitazione… e poi doveva andare anche lei!
Le venne in mente quello che le era successo quando vi era andata in vacanza con l’ex marito e cosa le avevano fatto nella sauna dell’hotel.
“Marco…preferirei non venire…a Dubai…” provò a dire Fanny.
“Perchè? è importante per noi, dobbiamo concludere un affare molto impegnativo e remunerativo…” le chiese Marco
“Non so…è un paese arabo…una donna…” provò a giustificare Fanny.
“Non se ne parla…tu verrai con noi…” troncò la discussione lui, d’altra parte era il capo!
Fanny non potè far altro che acconsentire “Va bene, verrò anch’io…” disse con voce rassegnata e preoccupata.

La settimana successiva andarono a Dubai per l’incontro con i clienti. L’appuntamento era all’ultimo piano di uno dei grattacieli più alti e spettacolari.
Vennero accompagnati nella sala riunioni, erano Marco, Stefano e Fanny.
La sala era un gioiello di modernità e design. Una lunga parete circolare a vetri delimitava la grande sala. Alle pareti arazzi e quadri, su appositi piedistalli statue di corpi maschili e femminili, dalle vetrate una vista panoramica sulla città.
Al centro della sala un grande tavolo rotondo a vetro trasparente con una base più larga che consentiva un movimento circolare del tavolo. Questo per facilitare le firme dei contratti tra i componenti della riunione, senza far passare di mano in mano la cartella da firmare.

Marco, Stefano e Fanny si accomodarono sulle poltrone a loro assegnate e subito dopo entrarono i clienti arabi.
Erano cinque uomini vestiti con i loro abiti da sceicchi accompagnati da una donna con un lungo abito marrone che le ricopriva l’intero corpo, il classico burqa che le lasciava scoperti solo gli occhi.
Fanny alla vista degli uomini così vestiti ricordò perfettamente il suo incontro nella sauna… ne fu sconvolta, ma allo stesso tempo intrigata per il fascino che in fin dei conti emanavano.
Cominciarono a parlare del contratto, si trattava di grosse cifre di denaro che gli arabi avrebbero dovuto pagare per avere delle esclusive collezioni di prodotti dell’azienda di Marco. La donna faceva da interprete, Fanny doveva analizzare utili e profitti in base alle offerte che venivano fatte dagli arabi.
Dopo più di un’ora di incontro non si riusciva a concludere l’affare. Per gli arabi il prezzo da pagare era eccessivamente alto, nonostante la qualità dei prodotti fosse elevata. Era questo aspetto che Marco cercava di far capire ai clienti tramite la traduzione della donna. Trapelava un certo nervosismo tra i clienti arabi. Soprattutto due di loro erano infastiditi e volevano abbandonare la riunione…l’affare stava saltando.
Marco era piuttosto nervoso, Stefano cercava di calmarlo dicendogli se poteva ragionare sul costo, ma Marco dopo aver consultato Fanny era sempre più deciso a mantenere il punto. Venne chiesta una breve pausa durante la quale gli arabi si consultarono tra di loro.

Tutti si alzarono dal tavolo. Gli arabi si riunirono in piedi in una zona della sala e parlavano con la donna.
Marco, Stefano e Fanny dalla parte opposta si consultarono su cosa fare in caso di proposta dei clienti.
Poi la donna fece cenno a Marco di farsi in disparte con lei. Lui accolse l’invito e ascoltò cosa avesse da dire.
Mentre parlavano Marco guardò Fanny più di una volta, poi rivolse lo sguardo verso i cinque clienti. Dopo alcuni minuti di discussione la donna consegnò a Marco un pezzo di carta non meglio identificabile.
Marco si avvicinò a Fanny chiedendole di seguirlo.

“Fanny… occorre il tuo aiuto…non so nemmeno come dirtelo, ma ormai tu sei piuttosto abituata a queste cose…mi pare…” le disse lui.
“Che intendi dire?” gli chiese lei.
“Per concludere l’affare alle mie condizioni… vogliono che tu… non so come dirtelo…insomma vogliono che tu rimanga con loro, qui…per un po’ di tempo…”
“Che vuol dire???” chiese preoccupata Fanny. “Insomma Fanny, non hai capito?” le disse lui.
“No, non ho capito…” disse Fanny ancora più turbata
“Fanny…vogliono che tu sia…disponibile con loro…insomma vogliono scoparti…tutti…”
Fanny sgranò gli occhi
“Ma sono matti?…ma come si permettono?” cercò di replicare lei.
“Fanny, non posso perdere questo affare e poi…” disse lui
“E poi…questo sarebbe per te…” e mostrò a Fanny il pezzo di carta.
La donna aveva consegnato a Marco un assegno
Fanny vide la cifra! per poco non svenne…era un mucchio di soldi! forse anche troppi per quanto lei avesse pensato.

Guardò Marco… “Sono tanti soldi…” le disse lui guardandola negli occhi.

Fanny stette a pensare per qualche istante, guardò gli uomini che la osservavano parlando tra loro, poi guardò la donna che anche lei la stava osservando.

“Ok…” disse solo Fanny
“Sei sicura?” le chiese Marco
Fanny non rispose, fece solo un cenno di assenso.
Marco si diresse verso la donna e ridandole l’assegno confermò la disponibilità di Fanny.
Lei andò a riferire agli uomini che sorrisero soddisfatti e sicuri che avrebbero ottenuto quanto richiesto e cominciarono a sedersi ognuno sulle rispettive poltrone.

Marco e Stefano vennero fatti uscire e accomodare in un’altra sala.
Fanny rimase con i cinque uomini e la donna.
Lei prese Fanny e la fece sistemare in un punto del tavolo circolare avendo cura di farla salire sulla parte girevole del tavolo. In questo modo Fanny avrebbe girato insieme al vetro del tavolo spostandosi in cerchio.
La donna fece voltare Fanny e la fece chinare sul tavolo, prese una mano e gliela allungò, poi l’altra facendole aprire così le braccia e distendersi sul tavolo con il petto e la faccia. Fanny si chinò, i tacchi alti che portava la costrinsero ad assumere una posizione che le faceva sollevare il culo in modo provocante.

La donna si mise dietro di lei e le sollevò la gonna arrotolandola con cura sulla schiena, poi le sfilò dai piedi le mutandine…
Adesso aveva il culo nudo ed esposto davanti a quei cinque uomini. Un paio di loro si erano sollevati il vestito e avevano già estratto il loro sesso eretto. Fanny poteva vederli attraverso il vetro trasparente del tavolo.
La donna si portò verso Fanny e le disse all’orecchio “Don’t move!” (non muoverti).

Fanny mantenne la posizione con le braccia distese sul tavolo e il viso appoggiato sul vetro, poi vide la donna appoggiare sul tavolo una borsetta da cui estrasse un oggetto a forma di uovo, una specie di portachiavi e un flacone.
Sentì uno degli uomini ordinare alla donna “Prepare her…” (preparala)
La donna stando dietro Fanny prese il flacone e versò una parte del contenuto su una mano, poi la portò verso la fica di Fanny cominciando a lubrificarla.
Quando ebbe finito prese l’oggetto e iniziò ad inserirlo dentro. Fanny si contrasse, capì che quell’oggetto sarebbe entrato nella sua fica e avrebbe iniziato a stimolarla…cominciò ad esserne eccitata e preoccupata.
Lo sentì entrare tutto… la donna si avvicinò di nuovo a lei guardandola “italian bitch!” (troia italiana) le disse, poi azionò il telecomando e l’oggetto iniziò a vibrare dentro Fanny.

Fanny ebbe un movimento di sorpresa, quell’oggetto aveva iniziato a stimolarla, involontariamente sollevò le braccia e il busto dal tavolo.

“DON’T MOVE!” le ordinò a voce alta la donna “or not money!” (oppure niente soldi!).
L’oggetto prese a vibrare velocemente, intanto Fanny vide che tutti gli uomini avevano sollevato il vestito e si stavano tirando il cazzo. Non sapeva cosa volessero farle. Cominciò ad essere affannata, eccitata, l’idea di essere di nuovo scopata in gruppo o osservata godere la sconvolse. Sentiva quel coso vibrare sempre di più… stava iniziando a godere, il suo respiro accelerato appannava il vetro del tavolo….sentiva colarsi dietro…
“Aaaaahhhh….aaaaahhhhh…” cominciava ad alitare. Poi sempre più forte “mmmmmhhhh….mmmmmmmhhhhh….aaaaaahhhhhh…”
L’oggetto prese a vibrare al massimo, la donna lo aveva accelerato sempre di più!

Fanny guardò lei con occhi supplichevoli…aveva i pugni stretti nello sforzo di non muoversi e rimanere nella posizione, le braccia tese, il culo fermo nonostante la vibrazione nella sua fica….stava per esplodere in un orgasmo!
“Aaaaaahhhh….aaaahhhh….can I?…can I?…” (posso?…posso?…) chiese alla donna
“Yes! come! come!” (sì, vieni, vieni!) le rispose la donna di cui si vedevano solo gli occhi.
Fanny chiuse gli occhi, voltò il viso da una parte sul vetro del tavolo, spalancò la bocca da cui usci un rivolo di saliva “AAAAAAAHHHHH….AAAAAAHHHHH…”
venne con un orgasmo devastante.
Quando fu rilassata, l’oggetto venne spento.
“Ok…she is ready!” (ok, è pronta!) sentì dire alla donna
Fanny aprì gli occhi, vide lei che le chiedeva “Are you ready?” (sei pronta?)
La fissò per un istante, poi ebbe la forza solo di alitare “Yesss…I’m readyyy…” (sììì, sono prontaaa)

Venne girato leggermente il tavolo e fatta mettere davanti al primo degli uomini, il quale si alzò dalla sedia e si posizionò dietro Fanny.
La donna seguì il movimento, riprese di nuovo il flacone e questa volta lubrificò il buco del culo di Fanny.
Lei capì che di nuovo quegli uomini arabi l’avrebbero inculata a turno!
La donna prendendo il cazzo del primo in mano lo indirizzò verso Fanny.
La fece inculare! contemporaneamente fece ricominciare a vibrare l’oggetto nella fica.
Fanny sentendosi inculare e stimolare contemporaneamente ne fu sconvolta…spalancò gli occhi e la bocca. Non riuscì a non sollevare il busto dal tavolo!

“DON’T MOVE!” le urlò di nuovo la donna
Fanny sempre più eccitata si rassegnò a rimanere ferma, distese le braccia, mantenne il viso in avanti, sentiva l’oggetto vibrare nella fica, il cazzo del primo sondarle il culo, vedeva attraverso il vetro del tavolo gli altri uomini con il cazzo di fuori che se lo menavano…
“Aaaaaahhhh…aaaaaaahhhhh…” cominciò ad ansimare sempre più acutamente.
L’uomo dietro di lei stava venendo, quando Fanny pensò che si riversasse dentro di lei, vide la donna prendere un calice “martini” di vetro nero.
Con una mano teneva il calice con l’altra prese il sesso dell’uomo e, sfilandolo dal culo di Fanny, continuò a tirarlo fino a farlo venire e sborrare nel bicchiere, avendo cura di non far perdere neanche una goccia.
Poi posò il bicchiere, spense il vibratore e fece girare il tavolo…insieme a Fanny!
Quegli uomini, senza spostarsi dalla propria sedia, l’avrebbero inculata tutti!
Venne girato il tavolo, Fanny davanti al secondo che si alzò e la sodomizzò con un colpo secco…vibratore di nuovo acceso!

“Aaaaaaahhhhh…..aaaaaaahhhhhhh…” ormai era un lamento continuo, Fanny godeva, ansimava, affannava.
Qualcuno degli uomini iniziò a ridere ed a rivolgersi a Fanny con parole in arabo.
Lei capì che la stavano insultando chiamandola “troia, puttana”
Guardò la donna continuando a gemere… lei capì “They says… you are a bitch” (dicono che sei una troia) “You are?” (lo sei?)
Fanny mentre continuava ad essere scopata nel culo ebbe la forza di rispondere “Yesss…I am…” (sì, lo sono)
“What??” le chiese la donna. “A bitch…I am a bitch…” (una troia, sono una troia)
Vi fu una risata da parte di tutti quegli uomini.
La donna insistette ancora di più ad umiliare Fanny.
“You like it?” (ti piace) “You like in the ass?” (ti piace nel culo?)
“Yess…I like in my assss…aaaaahhhhh” rispose Fanny ed esplose in un altro orgasmo.
La donna allora si avvicinò a Fanny e facendole sollevare di poco il viso dal tavolo l’afferrò per i capelli e la voltò verso di lei
“Open your mouth” (apri la bocca), poi sollevò il velo che le copriva la bocca e “pù” le sputò in bocca “fucking bitch!” (lurida troia!)

Tutti incularono Fanny e vennero nel calice che fu colmo del loro sperma.
Quando ebbero finito, gli uomini rimasero seduti.
Il vetro del tavolo dove Fanny era rimasta appoggiata con il viso era sporco di saliva…aveva sbavato durante i diversi orgasmi che, nonostante tutto, aveva provato!
La donna pulì ed asciugò la fica e le cosce di Fanny che grondavano dei suoi umori, le abbassò la gonna, si portò davanti a lei per pulire il tavolo.
“Please, remove it…” (ti prego toglilo) la supplicò
“Don’t touch it!” (non toccarlo!) le disse e la invitò a ricomporsi.
Fanny si sollevò dalla posizione, fu rinfrancata per il fatto che non le erano venuti tutti nel culo, altrimenti avrebbe grondato sperma sedendosi.
“Good girl…” (brava) sentì dire dalla donna.

Era passata più di un’ora durante la quale Fanny era stata umiliata e abusata da quegli uomini.
Poi Marco e Stefano furono fatti rientrare nella sala riunioni.
“Che ti hanno fatto?” le chiese Marco
“Mi hanno umiliata…abbastanza” gli rispose Fanny, lanciando lo sguardo verso Stefano che la osservava con il suo solito sguardo triste.
“Che ti hanno fatto?” chiese ancora Marco
“Mi hanno inculata…tutti! Marco…” gli rispose lei e guardò ancora Stefano che stavolta abbassò lo sguardo colpito per quello che aveva detto.

Quando tutti ebbero ripreso posto, la donna prese la cartella del contratto e la appoggiò sul tavolo.
Prese a farla girare per la firma… su quello stesso tavolo dove prima aveva girato Fanny per essere inculata da tutti, adesso girava il contratto!
Fanny ne fu sconvolta e al tempo stesso fiera!
Gli arabi firmarono tutti, poi la cartella arrivò a Marco. Fanny potè vederla.
Sulla prima pagina con un fermaglio c’erano le mutandine di Fanny insieme al suo assegno!
Anche Marco vide le mutandine di Fanny e si voltò a guardarla, così le vide anche Stefano, ma non ebbe il coraggio di guardare Fanny.

Si sentì ancora più umiliata…cosa avrebbero fatto ancora per umiliarla ulteriormente…

Quando anche Marco e Stefano stavano apponendo la firma sul contratto, la donna arrivò con 9 calici martini pieni per brindare all’accordo.
Porse un bicchiere ad ognuno… ne portò uno anche a Fanny…il contenuto non poteva vedersi perchè il cristallo era nero.
Fanny vide il contenuto del suo calice… c’era lo sperma di tutti coloro che l’avevano inculata!
Insieme al calice la donna le porse un biglietto dove c’era scritto “Drink…or not money…” (bevi o niente soldi).

Fanny ne fu ancora sconvolta. Non l’avevano riempita dietro, ma adesso volevano riempirla davanti, volevano che bevesse tutto il loro sperma!
Fanny guardò la donna con sguardo supplichevole, come per chiederle di fare qualcosa per renderle la cosa meno raccapricciante.
La donna la guardò e capì. Di nascosto prese il telecomando del vibratore e l’azionò alla velocità minima.
Fanny sentì la stimolazione che le arrivò di nuovo al cervello. Ne fu eccitata! e ciò le diede la forza per obbedire a quello che le era stato chiesto.
Prese il bicchiere e guardando uno ad uno gli uomini che l’avevano umiliata inculandola a turno, cominciò a bere… tre sorsi e deglutì tutto il loro sperma!
Marco e Stefano non seppero mai che bevve la sborra di quei porci.
Finì di bere, il vibratore fu fermato… Fanny potè prendere finalmente il suo meritato assegno.
La donna in burqa, guardandola fissa negli occhi, le regalò il telecomando del vibratore che Fanny aveva ancora inserito profondamente nella sua fica!
Le si avvicinò e le sussurrò all’orecchio “alkaliba!”

per commenti: mastercam63@tiscali.it

scritto il
2025-03-29
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