Come tutto ebbe inizio... Cap 8

di
genere
corna

Al mare insieme.


E cosi dopo quattro ore circa di viaggio, arriviamo a Passoscuro.
Ovvie tutte le presentazioni di rito. Per i miei figli lei é zia Marisa.
Baci e abbracci tra lei e Federica.

Subito il cugino di Fede, che ha una casa vicino a quella di Federica, a farmi le battutine nel suo gergo romanesco.

"A maure'! Mazza che fregna! Ma 'ndo la tenevi sta topa?! Che te rode se ce provo?"

"No! Fai pure. Ma ti avverto che lei è cintura nera di karate e il marito di judo. Fa un po' te."

"Ah, no no! Allora sto bono, senno mi moje chi la sente."

"Ecco, bravo! È meglio!"

Cazzo! Sono geloso di Marisa!

I miei suoceri tornano a Roma il 7 perché devono organizzarsi per andare insieme ai miei genitori e altri amici in val d'aosta, a casa di un loro amico.

I quattri genitori dovrebbero partire il 17.

E cosi il 7 ci salutiamo, pensando che il giorno di ferragosto saremmo stati tutti insieme.

Passiamo delle belle giornate. Ci si diverte.
La zia Marisa piace a tutti.

Parliamo con Federica di tutti quelli che le fanno le avance o meglio che ci provano. Io la prendo a ridere.
Poi, tra di loro, le vedo confabulare. Chissà che cavolo si stanno dicendo.
Vabbè, poi chiedo a Marisa.
In questi giorni l'unica pecca è il sesso.
Con mia moglie, solo un paio di seghe.
Con Marisa non posso. Che palle!
Poi, il 10 di agosto mia moglie mi dice: "perché non porti Marisa a visitare la citta' domani"?

"Se Marisa vuole?"

"Perché no! Se i ragazzi vogliono, possono venire con noi?"

"No zia, grazie! Ma preferiremmo stare qui con gli amici."

"Bello di papà, grazie! Tu si che sei sveglio."

L'indomani mattina, molto presto, partiamo direzione Roma. L'11 di agosto la strada é libera e con 40 minuti mi ritrovo dentro il parcheggio di villa borghese.
Da li, passeggiata romantica in piazza di spagna, fontana di trevi, piazza navona, piazza venezia, colosseo.
Poi in taxi per mezzo tour di Roma. Ed infine pensioncina imboscata per svuotare le palle.
Usufruisco di tutti i buchi di Marisa,sborrandole dentro 3 volte per quanto avevo voglia.
Torniamo a Passoscuro la sera, verso le 19 e andiamo a mangiare fuori.

E arriva il 15 di agosto. Tutti al mare. I miei genitori, suoceri e il cugino di Fede con suoceri e genitori.
Lasciamo le cinque donne ai fornelli e noi maschietti con i cinque bambini al mare.
Torniamo a casa verso mezzogiorno. Docce e via a pranzo. In tavola c'e' di tutto, pure l'immancabile pollo con i peperoni di mia suocera.
Dopo pranzo le donne a chiacchierare tra loro e i maschietti anche.
La sera, barbecue! Stavolta alla griglia ci sono i maschietti e le donne sono in attesa del pasto.

In un momento in cui sono solo al barbecue, si avvicina mia madre:"Mauro, mi raccomando, non fare cazzate!"

Me lo dice con quell' accento toscano che mi piace da morire.

"Mamma, di che stai parlando?"

"Sono tua madre! Agli altri puoi nascondere, a me no! Credi che io sia stupida? Ho visto lo sguardo di Marisa quando parla di te e vedo il tuo quando la guardi. Fate attenzione. Tu hai dei figli e una moglie."

"Mamma, stai tranquilla, ti stai sbagliando."

"Non mi prendere per il culo! Stai attento a quel che fai."

E se ne va.

"Cazzo! Se ne é accorta! Spero non se ne siano accorte le altre."

Finita la cena i classici saluti di rito e ognuno a casa sua.
Il 19 partiamo da Passoscuro per tornare a casa.
Do le chiavi della mia macchina a Federica.

"Fede, se sei stanca, fai guidare Marisa."

I ragazzi sono con loro.
Io le seguo con la punto.
Quattro ore di viaggio e arriviamo a casa.
I classici saluti di rito con Marisa e anche lei torna a casa sua, ringraziandoci per la stupenda vacanza.

Il 24 sarebbero venuti i miei genitori a prendere i ragazzi per portarli con loro in montagna.

I miei hanno una casetta in Toscana, vicino il monte Amiata, e avrebbero passato fino al rientro a scuola, il resto delle vacanze con loro.

Mia moglie invece, avrebbe passato l'ultima settimana in vacanza con Marisa al mare, nel Sirolo.
E io, ahime', il 23 di nuovo a lavoro.

Però, forse il sole o la voglia di sesso, questa settimana mia moglie me la da tutte le sere.
In più si sta anche lei superabbronzando al mare.

Una sera, uscita dalla doccia le dico: "Che bella abbronzatura che hai. Peccato vedere il bianco del costume. Non è affatto bello."

"Non ti piace!? Eppure a Passoscuro c'erano persone a cui sarei andata bene cosi! "

"Beh, non è bello da vedersi e se c'erano persone a cui interessavi potevi anche fare come hai fatto col professore. A proposito! Ma come si chiama sto professore di ginnastica? "

Sbuffando: "Stefano, si chiama Stefano. Ormai è tardi per cambiare. Il prossimo anno provvederemo".

"Wow! Ti farai scopare da altri?! "

"Che cazzo hai capito?! Provvederemo per l'abbronzatura. Sempre il solito. Ma ti piacerebbe cosi tanto portare le corna?"

"Nella vita bisogna provare di tutto. Anche farsi scopare la moglie e magari con me presente."

"Questo te lo puoi scordare! Se dovesse accadere tu non ci sarai. Mi vergognerei troppo. E se poi io andassi a letto con un altro uomo e tu mi lasciassi?"

"Nooooo! Anzi, rafforzerebbe di più il nostro rapporto. A proposito di rapporto che ne pensi di un bel bocchino con il culo stasera?"

"Ancoraaaa! Se vuoi ti dò la micia, sennò ti vai a fare una sega."

Niente non molla. Però meglio la micia che niente. Mentre scopiamo inizio a farle battutine leggere all'inizio e poi sempre più pesanti.

"Dai, dillo che lo scoperesti Stefano?
Con quel bel cazzone che ha, confessa che glielo prenderesti in bocca?"

Lei ansima, sospirando.

"Perche non dici che berresti tutta la sua sborra, confessa che lo faresti perché ti piace bere il suo liquido? Te lo faresti pure mettere in culo, dai dillo!?"

Quando penso di aver perso le speranze...

"Aaahhhh! No, nel culo no! È troppo grande. Mi aprirebbe in due. Però nella micia potrei provare. Me la farei spaccare da quel malloppo di carne che ha in mezzo le gambe. Oooohhhh, siiiii! Me la farei rompere perché ha il cazzo bello, anzi bellissimo. A lui un bel bocchino lo farei e mi farei sparare in bocca tutta la sborra di quei coglioni immensi. Aaaahhhh! Che bel cazzo che ha!"

E vai, forse è fatta!

" Aaahhhh, ooohhh siiii Stefano siiii! Sfondamela, aaaahhhh godo, godooo!"

Continuo a scoparla.

" Ti piace il cazzo di Stefano? Eh, ti piace essere rotta in fica, vero? Cosa gli faresti a quel cazzo? "

La sento godere nuovamente e io col pensiero e immaginando il tutto la riempio di sborra.

Ci mettiamo a parlare sul letto a bassavoce.

"Allora ti faresti sbattere da Stefano? "

"Uffa! Sei peggio di Clara. Anche lei mi dice sempre che dovrei dargliela. Godrebbe lui ma soprattutto io con quel cazzo che ha. Lo sai che durante il sesso posso dire di si a tante situazioni ma poi, finito il momento particolare cadono tutti i pensieri cattivi.
Poi fargli un pompino? Ma non ne sono capace. Il culo?
Ma se non mi entrerebbe nemmeno in bocca, figuriamoci nel culo."

"Pero glielo hai leccato e segato?"


"E non pensi sia diverso dal fargli un pompino e dargli il culo?"

"Ma dai raccontami quello che hai fatto?"

"Uffa!! Hai sentito quello che ho fatto e ancora oggi me ne pento."

"Devi stare tranquilla, non preoccuparti, dai, dimmi?"

"La sai la storia. La nostra discussione, te che non sei venuto a prendermi e lui che si è offerto di accompagnarmi. Il caffe a casa sua e poi...
Oddio, perdonami Mauro, ti chiedo scusa."

"Ma scherzi! Non preoccuparti, anzi sono contento che tu goda sessualmente pure con altri."

"Davvero!"

"Certo! Non preoccuparti. Dai racconta!"

"Non so cosa mi sia successo quel giorno.
Non ho capito piu nulla. Mi ha baciata e io ci sono stata e poi in un momento mi sono trovata nuda davanti a lui.
Ma il peggio l'ho raggiunto quando m'ha messo il suo coso in mano e ho abbassato lo sguardo.
Era incredibilmente grosso e non era ancora duro."

"Grosso quanto?"

"Grosso Mauro, veramente bello grosso. Sono rimasta imbambolata. Avevo la micia in fiamme.
Lui voleva infilarmelo sul divano, ma quando ha appoggiato la cappellona sulla vulva e stava entrando ho trovato la forza per dirgli di no. Gli ho detto che non volevo tradirti e che non lo avrei lasciato a secco. Che lo avrei soddisfatto in altro modo. Cosi mi sono inginocchiata davanti a lui e ho cominciato a segarlo e a leccarlo. Ero come drogata! Aveva un buco incredibile sulla cappella e i testicoli! Mai visti testicoli cosi su un uomo. Mi piaceva massaggiarli e baciarglieli.
Tutto depilato, era un piacere leccargli tutto. Non veniva mai e ormai era diventato veramente grosso. Continuavo a segarlo velocemente e ti confesso che l'ho pure succhiato mentre lo segavo. Avevo voglia di prenderlo tutto in bocca e in fica. Ma non volevo tradirti. Le mie mani avevano in mano quel cazzone cosi grande e quel buco sulla cappella. Bellissimo! Gli ho infilato la punta della lingua in quel buco e non me ne sono accorta. Mi ha letteralmente sparato in bocca. Due sghizzi potentissimi mi sono arrivati fino in gola. Gli altri mi hanno impiastricciato il viso e i capelli. Ero piena di sperma. Basta cosi per favore, non mi far ricordare e scusami ancora. Non accadrà più."

Si gira e si mette a dormire senza andare a lavarsi.

Vabbè, il tempo passa. Marco torna dal Brasile.
Io e Marisa ci incontriamo ogni tanto in una casa della zia, in un paese vicino.
Fortuna che è una casetta fuori dalla strada principale.
E comunque la storia prosegue.

Marisa mi ha confessato di essere molto innamorata di me e pure io mi sono accorto che provo un sentimento forte per lei.

Parliamo spesso di Federica. Le dico che voglio che lei la dia a qualcuno e che non ne sono geloso, anzi voglio che lei abbia rapporti sessuali con gli altri, dandogli pure il culo e la bocca.
Mentre di Marisa, cavolo, di lei sono gelosissimo. Mi rode il solo sapere che la scopi Marco, figuriamoci gli altri.
Marisa mi dice che se io non avessi voluto che lei fosse andata con altri, avrebbe smesso.
Ma non poteva farlo di botto, sennò Marco avrebbe capito qualcosa.
Che situazione!

E il tempo passa...
Arriviamo a Dicembre. É il compleanno di Federica e di Marisa.

Nate ambedue a Dicembre. Una il 20 e l'altra il 18. Organizziamo un party a casa nostra con una sessantina di invitati il 19 dicembre, anticipando quello di Fede.
Bella serata! Mi presentano il professore di ginnastica, il famoso Stefano, soprannominato ormai da noi 'cazzone'.
È veramente una bestia di uomo. Due braccia muscolose, un torace da armadio. Alto penso piu o meno, intorno a 195 cm.
Insomma se tanto mi da tanto, anche in mezzo le gambe deve stare cosi.
Lo vedo ogni tanto dialogare con mia moglie.
Chissà cosa cazzo si diranno?!

Marisa, avvicinandosi a me, mi dice che secondo lei presto avrei avuto un peso in più e che quasi quasi un pensierino a cazzone ce lo avrebbe fatto pure lei.

"Dici sul serio Marisa?"

"Alle corna o a cazzone?"

"Per le corna sarei felice. Per cazzone mi roderebbe il culo."

"Ti salterei addosso ora per baciarti, se potessi farlo. E per le corna ne sono certa."

"Pensi? "

"Sicurissima!" Dice sorridendo.
"Noi ci si vede al solito posto martedi. Vieni carico!"

E via le vacanze natalizie e il capodanno 2000 insieme a Marco e Marisa.
E intanto ogni tanto pure la Fede me la da. Quando scopa, di rado, accetta tutto ciò che io le dico e non sono tenero.
Il top penso di averlo raggiunto al mio compleanno, nel mese di marzo. Federica la sera dopo che i ragazzi si sono addormentati, vuole farmi un bel regalo.
Io sono a letto e lei si presenta in reggicalze e calze rosse, scarpe rosse con tacco 12 credo.
Sono altissime e senza plateau. Ha un ciuffetto di pelo ben curato sopra la vulva e tutto il resto senza.

Si fa la coda ai capelli e mi dice di alzarmi e togliermi la mutanda.
Eseguo all'istante.
Si mette in ginocchio avanti a me e dice: "solo per il tuo compleanno! Oggi sono la tua puttana! Voglio vedere quanto impiego per fartelo drizzare. Quando stai per venire tiralo fuori."

Prende il cazzo in mano e poi in bocca, cominciando a succhiare, segandomi.
Non è Marisa. L'esperienza manca, però è un inizio.
Quasi quasi le vengo in bocca.
No, meglio di no, sennò si incazza. Sento il succhio molto forte, non è affatto male. Mi sorge il dubbio sia la prima volta.
Poi si ferma.

"Non ce la faccio più a succhiarlo. "

La prendo e la metto a pecora sul letto.
La cavalla ha la fica fradicia. Si è eccitata facendomi un pompino.
La infilo con facilità.
E comincio a scoparla.
Ma a pecora, in questa posizione, il buco del culo mi chiama.
Lo tiro fuori dalla fica e alzo il tiro.
Appoggio la cappella all'imbocco dell'ano.

"No, dai per favore nel culo no!"

"Zitta, vacca! Hai detto di essere la mia puttana oggi!"

Lei sta zitta!

"Quindi da brava puttana lo prendi in culo."

Comincio a spingere e la cappella va dentro. É stretto, cavolo se è stretto. Mi fermo sputo un paio di volte sull'asta vicino l'ano.

"aahhh! Non ti fermare, spingi, dammelo tutto dentro. Spingi!"

A queste parole non c'ho visto più. Ho spinto ed entro.

Non dice nulla.
Comincio a d incularla ed entra e esci arrivo a fine corsa toccandole le natiche col mio ventre.

Sento un aaaahhhhh di dolore,credo,o di piacere. Non so! Poi capisco.

"Oddio, oddio, che male! Toglilo Mauro, toglilo. Per favore, mi fa male."

Cerca di buttarsi in avanti per far uscire il cazzo dal culo, ma io la tengo stretta per i fianchi e il mio uccello rimane tutto dentro.

"Hai detto che sei la mia puttana. Zitta e prendilo in culo, troia. Se ti fa male il mio, figuriamoci quello del tuo amante. Quel cazzone da toro ti deve rompere il culo e poi ti devi fare sborrare in bocca e tu devi inghiottire tutto."

Si gira! Sul volto le lacrime le hanno sciolto il rimmel che a sua volta sta macchiando le lenzuola.

"sditalinati e sopporta! Piano piano il culo si abitua."

Inizia con la mano a sditalinarsi.

"E allora zoccola, ti piace?"

"Siiiii, siiiii, mi piace! E allora porco, che fai? Ti fermi? Spingi, apri la strada per Stefano. Vuoi le corna e le corna avrai. Muoviti cornuto, inculami!"

Si piega di più e con la mano comincia a toccarmi le palle.

"Brava troia! Toccami le palle, vacca che non sei altro."

Sta diventando veramente brava. Mi sa che Marisa ha colpito.
La inculo per una decina di minuti e lei a bassa voce: "Più forte, sbattimi più forte, siiii! Sono una puttana. Aaahhhh! Si, si, dai! Devi preparare la strada ai prossimi che verranno dopo di te."

"Sto venendo! Vuoi ti sborri nel culo o in bocca."


"Nel culo, nel culo. Riempimi come un bignè! E poi in bocca mi fa schifo."

"Troia, il mio ti fa schifo e quello del professore no."

"Aahhhhh! È stato fortuito. Aaahhhh!"

Hai capito la troiona. Il mio le fa schifo!
Mi partono quattro o cinque sghizzi che la riempiono dentro.

Rimango in lei per una ventina di secondi poi: "Mauro, Mauro. Devo andare in bagno."

Le tolgo il cazzo dal culo e con una mano che chiude l'ano, corre in bagno a svuotarsi.
Il mio uccello é pulito quindi forse è vuota? Menomale!
Torna in camera come era vestita prima. Si mette una mascherina e mi dice: "vai a prendere la Nikon."

"Foto! Wow. È un bel po' che non ne faccio."

Vado in studio senza far rumore per non svegliare i ragazzi. Rientro in camera e trovo lei sul letto a gambe aperte con dentro la fica un rullino.

"Che vuoi dire con questo?"

"È il tuo compleanno quindi le puoi fare col rullino, ma non le far sviluppare qui."

"Ok!grazie! Ma è da 12?"

"Accontentati! "

"Ok, vorrà dire che ne faremo altre senza."

Mi volto e le faccio credere di aver messo il suo, ma in macchina in realtà c'e'il mio da 36.
Inizio a scattare.
Fatte le 12 mi fermo per farle vedere che lo avevo tolto e continuo, facendo finta di scattare senza rullino.
Poi sul letto a parlare.

"Mauro, quest'anno a scuola stanno organizzando una vacanza studio a Londra. Il consiglio mi ha chiesto la disponibilità per 2 settimane a luglio, in base alle richieste."

"Ah, ok! Tanto i ragazzi quest'anno vanno in montagna dai miei e io lavoro. Con chi vai?"

"Con i ragazzi del 4° e con le prof......... . e il prof........... Sai, parliamo tutti inglese."

"Va bene, non ci sono problemi."

Già mi stavo godendo le scopate con Marisa.

"Peccato non venga Stefano. Avresti avuto l'occasione di provarlo."

"Ancoraaaaa! Ti ho detto di no!"

"Peggio per te."

E tutti e due a dormire.

Al mattino mi alzo e vado in bagno e nel contenitore dei rifiuti ci sono due perette.
La troia ieri sera voleva glielo mettessi nel culo.
Ecco perché era pulito. Ci sperava! Hai capito la suora. Comincio a pensare che Marisa ha ragione e che prima o poi la troiaggine di Federica uscirà fuori.

Il pomeriggio esco dal lavoro e vado a sviluppare il rullino.
Soliti complimenti da parte del ragazzo al bancone e del solito gruppetto di pensionati. Ormai le foto le guardiamo insieme e sinceramente la cosa mi eccita. A volte, quando entra qualche cliente, ci si imbosca dietro la tenda.
Non so se è perché sanno che è un'amica e non mia moglie che gliele mostro? Però mi piace sentire i loro commenti, mi eccita.

Dopo del negozio, torno a casa. Scanner e foto sul sito che ormai ha raggiunto le 15560 visualizzazioni.
Penso e immagino mia moglie pornodiva, circondata da cazzi.
Che bello sarebbe!
Ormai pure io la sto considerando una donna oggetto. Forse sto esagerando però non riesco più a farne a meno.

E arriva giugno e terminano le scuole.
I ragazzi dai nonni paterni in montagna e noi a casa. Mia moglie ha gli esami di maturità.
Una sera di venerdì torno a casa e lei non è ancora rientrata. Torna alle 19.00.

"Ciao Mauro, scusa il ritardo."

"Tranquilla! Dove sei stata?"

"A far compere."

"Bene! "

"Domani vado al mare con Clara e Marisa,se non ti crea problemi? "

"Ok! Dove andate?"

"Non lo so! Vediamo domani. Ti dispiace se rimango a dormire da Clara, cosi riandiamo il giorno seguente pure?"

"No, no. Fate come volete."

Fantastico! Occasione buona per andare al casino di caccia domani sera.


E giustamente parliamo di Clara...

Clara è una quarantenne bidella della scuola. É piu' bassa di Marisa, però sinceramente ben proporzionata fisicamente.
Forse una seconda o terza di seno. Bei fianchi e culo a mandolino. Belle cosce! Sta sempre in minigonna. Riccia, rossa con le lentiggini. Sinceramente mi piacerebbe vederla in costume o perche' no, nuda!
Sposata e separata dopo 10 anni. Senza figli. Pensare che a Fede diverse volte le ha detto che una botta me l'avrebbe data, ma visto che è amica sua non ci avrebbe provato. Peccato! Una botta gliela darei pure io.

Il giorno seguente esco dal lavoro e vado a casa.
Prendo la smart, perché Fede è andata con la punto e arrivo al casino verso le 18.00.
Lascio parcheggiata la vettura al solito posto dell'altra volta e mi dirigo tranquillamente verso il casino.
Mi sono portato dietro tutte le foto di mia moglie dell'ultimo rullino. Non si sa mai!
Arrivo e noto che il grande buco all'angolo non c'e' più.
È chiuso con delle tavole.
Entro e grido tre volte se c'e' qualcuno.
Nessuna risposta.
Le corde, le corde non sono più nei punti dove avevo legato Federica. Segno evidente che qualcuno doveva pur averle tolte.
Vero, é passato quasi un anno da quella incredibile serata.
Al Centro della stanza ora c'è una specie di tavolo fatto con due tavole e delle gambe tenute alle stesse tavole con dei chiodi. Giusto lo spazio per mettere un piatto, non di più. Intorno a questa specie di tavolo ci sono quattro sedie.
I soliti specchi da sarto e il comò. Entro nell'altra stanza. A terra, quattro materassi con delle coperte e un odore di legno vecchio, birra, spezie e cipolla.
Dei travetti, forse sostegno per delle tavole che fungevano da supporti e un trave retto da 2 corde attaccate al soffitto con delle buste appese colme di cianfrusaglie. Collanine, fazzoletti e altre cazzate. Segno evidente che nel casino qualcuno ci vive.
Che faccio? Aspetto? Si, aspetto, ma non dentro. Esco e mi metto a 50 metri di distanza.
Alle 20.15 decido di andarmene. Ma mentre mi sto avviando sento delle voci in lontananza.
Due persone si stanno avvicinando, parlottolando tra di loro in una lingua a me incomprensibile.
C'è ancora luce. Si vedono bene ora che sono più vicini.
Sono due neri. Tutti e due alti intorno al 190 cm.
Uno robusto e l'altro secco. Entrano nel casino.

Che faccio? Vado?! Potrebbe essere pericoloso? Vabbè! Ci provo.

Piano piano mi avvicino alla porta di ingresso e entrando con la dovuta cautela:

"buonasera!"

Appena mi vedono, terrorizzati cominciano a blaterare frasi per me incomprensibili.

"Calma, calma! Mi capite? Non sono un poliziotto, tranquilli. Voglio solo parlare con voi."

Cosi cominciamo a chiacchierare. Vengono tutti e due dal Ghana. Il ragazzo robusto si chiama Pascal. L'altro, il magro si chiama Isaac. Entrambi sono in italia da circa due anni e vivono nel casino da quindici mesi.
Sono entrambi sposati nel loro paese di origine e non vedono le mogli da due anni.
Mi offrono una lattina di birra. Chiedo loro da quanto tempo non scopano.
Entrambi mi dicono che da quando hanno lasciato le mogli a casa non hanno più visto una donna nuda a parte una sera di circa un anno fa.

"Cioè, spiegatemi? "

E mi spiegano per filo e per segno quella serata passata con Fede al casino. È lei la donna che avevano vista nuda.
Poi Isaac, guardandomi dice:

"Un momento, ma quello che faceva le foto eri tu?! "


"Ahahah! Si, esatto! Ma dove vi siete nascosti quando siamo entrati."

"Siamo scappati nell'altra stanza e usciti dalla finestra, siamo andati via."

Li guardo e nel mio cervello sta nascendo un'idea. Io ci provo:"vi piacerebbe toccare una donna bianca nuda"?

"Non possiamo spendere. I soldi ci servono."

"Tranquilli, tutto gratis."

"Chi vive qui insieme a voi?"

"Ora nessuno, siamo soli. Ma fino ad un mese fa eravamo in cinque."

"E allora forse possiamo fare qualcosa, ma dovete toccarla uno per volta e stare zitti perché se ci dovesse scoprire sarebbero cazzi acidi. Poi vedremo lei cosa fa. Se si spinge a far qualcosa in più. Mi raccomando, dovete attenervi a quello che vi dico io. Ok?"

Tiro fuori le foto di Federica dallo zainetto e gliele mostro. Rimangono sbigottiti.

"Chi è?"

"mia moglie che vuole giocare. La donna che avete visto quel giorno qui nuda. Che ne pensate?"

Tutti e due all'unisono: "Bella, molto bella! Bella fica e bello culo. Pure poppe stupende. Certo non è come donna negra, ma è bella. Facci capire, amigo. Tu fai toccare tua donna nuda a noi? "

"Esatto! Vi dispiace? Non penso. Perfetto, allora è fatta. Datemi un cellulare. Avete un cellulare, no? Ok, perfetto. Vi invio un messaggio di quando si deve fare questa cosa. Mi raccomando: lavatevi."

"Ma noi scopare?" Continuando a vedere le foto.

"Vedremo! Dipende dai vostri cosi e dalla vostra salute e dai vostri cosi. Magari vedendo posso dire qualcosa."


Detto cosi Pascal si cala il pantaloncino. Non ha mutanda. Mostra un bell'arnese, non male, forse sui 12/13 cm moscio. Il secco tira giù pure lui e non sta messo male neanche lui. Bello lungo, pure da moscio. Tutto sommato non male anche se io mi aspettavo due cazzoni più grandi, ma nulla da dire. Forse avrei dovuto vederli in tiro, ma va bene cosi per il momento,non posso discostarmi tanto dal mio per non farlo capire a Fede.

"Avete il permesso di soggiorno?"

"Si!"

"Bene! Questa è la lista delle analisi che dovete fare e queste sono 300.000 lire. Quando avrete i risultati mi mandate sms che vengo a vederli."

Mi danno il loro numero di cellulare e me ne torno a casa aspettando domenica per il rientro di Fede.
Domenica sera torna.
Entra in zoccoli da mare e copricostume.

"Cavolo sei abbronzata. Non tanto ma sei arrossata."

"Si, cosi ti piaccio?"

Si toglie il copricostume e sotto è nuda. Tutta leggermente arrossata. L'unica cosa pallida è un piccolo triangolino davanti al buco della vulva.
Si volta pure le natiche.

Le faccio un applauso.

"Era ora!"

"Ma che costume avevi? Ora mi racconti tutto. Voglio sapere."

"Va bene!"



Continua...

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2025-02-03
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