Come tutto ebbe inizio... Cap 32

di
genere
corna

La scuola.



"Dai, provaci! Fammi vedere? Lo hai detto te. Farò qualsiasi cosa tu vorrai.
Io voglio rivederti fare uno spettacolo in questo locale."

"Mauro, io non so se me la sento di... "

"Ecco, lo sapevo! Ti chiedo una cosa e non la fai."

Il suo viso assume un'espressione dubbiosa.

"Va bene! Aspettami qui. Dov'é l'ingresso secondario? Ah, eccolo la. Vado e ci provo, ma non credo vada a buon fine."

"Ok. Vengo con te. Ti accompagno."

"Ma no, dai! Non c'è bisogno che tu mi accompagni. Vado, chiedo e vedo se me lo fanno fare. Aspettami. E poi, quando vai in questi locali é meglio non sappiano che una è sposata. Aspettami qui. "

"Sai tante cose Fede, troppe! Non riesco a capire! Ma non é che ti esibivi pure per...vabbè, fammi stare zitto. Vai che ti aspetto. "

"Mauro, ma che dici?! Non ti rispondo neanche. Aspettami e non far girare a vuoto il tuo cervello."

Va verso la porta secondaria del locale.

Suona.

Le aprono e la vedo entrare. Non le hanno chiesto nulla. É sembrato come se la conoscessero. Sembrato?!

E comunque alla mia richiesta, l'ho vista impaurita. Anzi, secondo me ha fatto come il suo squallido professorucolo; se la è fatta sotto.
Ora voglio proprio vedere cosa mi dirà quando esce.

Dopo dieci minuti si apre la porta e la vedo uscire.
Viene verso di me e...

"No Mauro. Mi hanno detto che sono, per i parametri del loro locale, troppo in su con l'età. Mi hanno detto poi che anche se fossi stata idonea, hanno tutti i giorni e gli orari pieni e che però, se io volessi, possono mandarmi in un altro locale. Cosa vuoi che faccia? Gli dico di si o di no?"

"No, lascia stare per ora. Vedremo in seguito. Però non capisco! Un momento. Per i loro parametri? Credo sia una stronzata tremenda! Qui ci sono immagini di spogliarelliste che avranno 50 anni."

"Mauro, sono loro i proprietari del locale e non tu. Loro decidono di fare quello che vogliono. Gli vado a dire che non fa nulla per ora."

"Va bene. Anzi, aspetta! Voglio venire pure io."

"Ma no, Mauro. Che bisogno c'è. Entro ed esco."

"No no. Entro pure io."

"Ma Mauro, penso che... "

"Penso che voglio entrare pure io. Non voglio sentire ne se ne ma. Andiamo. "

La prendo per mano e quasi la trascino davanti l'ingresso della porta degli artisti. Sto vedendo il suo volto con un ansia e spavento terribile.
E si, me ne sono accorto. Ha paura!

Ma ha paura di essere scoperta o ha paura di essere scoperta e che tutto questo finisca?

Suono al campanello e mi apre un tizio con i capelli lunghi legati a coda. Si guarda Fede con un espressione strana.
Poi osserva me.

"Please!"

"Cazzo! Preso dalla frenesia ho dimenticato di essere a Londra. E ora che gli dico? "

"Hops, sorry. I made a mistake! '"

Saluto e sempre tenendo la mano di Fede mi allontano dalla porta.

Mia moglie é più rilassata e non dice nulla.
Ha gli occhi luccicanti. Forse stava cominciando a piangere. Mi prende sottobraccio e appoggia la sua testa vicino la mia spalla.
Sembra quasi stia dicendo: oggi é andata bene.

Non parla e ha la mano sudata.

Passiamo davanti il locale e proseguendo lungo il marciapiede, davanti ad un condominio con le famose scritte 'model' attaccate all'esterno, sento una voce: "good night Madame".

Mia moglie risponde al saluto.

"Conosci quel signore? "

"No! Ma mi ésembrato brutto non rispondergli e pertanto... "

Mi vengono in mente duemila pensieri.
Sta a vedere che Fede fa la modella in quel condominio?

Forse stavo facendo una cazzata.
Se l'avessi portata dentro il locale avrei interrotto il gioco.

E poi? Cosa avrei fatto?

Sarei entrato e cosa gli avrei detto? Potrebbe pure essere che ormai si fosse messa d'accordo e avrebbero retto la sua versione.
Ormai è andata. Forse è meglio cosi!

Però averla al mio fianco mi piace.
Sono orgoglioso di avere una nota spogliarellista del....... appiccicata a me e mi sono reso conto che sotto il suo abbraccio mi squaglio.

Cazzo! Mi sono sbagliato?!
Sono innamoratissimo di Shuli, ma sono sicuro di esserlo pure di Fede.

Ma guarda tu in che cazzo di situazione mi sono messo.

Con Marisa é bastata la lontananza per farmi disannamorare.

Con Shuli non é stata sufficiente e con Fede manco tutte quelle che ha combinato mi sono bastate.

Ok Mauro, continuiamo il gioco.

Fede sta zitta, non parla. Ha frescolino e le metto sopra il mio giubbottino.

Continuando a camminare mi metto a canticchiare la canzone di Shuli.

Mi prende la mano e la stringe forte, bloccando il nostro cammino. Mi si mette di fronte e mi abbraccia stringendomi in maniera assurda.

"Hey, perché questa stretta così forte? "

"Ti voglio un mondo di bene! Ti amo da morire Mauro. Ti prego, ti scongiuro! Non lasciarmi! "

Mentre lo dice, gli occhi lucidi si sono riempiti di lacrime che scendono lungo le gote.

"Perché dovrei lasciarti Fede, perché? "

"Non lo so. Ho paura di questo."

"Ti ripeto, se non sbaglio, che sono qui. Stai serena e non preoccuparti."

Le bacio la fronte e poi stringendola a me la bacio in bocca.

"Fischi ancora la canzone che suonavi prima? È piacevole da ascoltare. Che canzone è? "

"Non lo so. L'ho sentita un paio di volte e mi è rimasta dentro. "

Se solo sapesse che é la canzone che mi cantava Shuli credo impazzirebbe dal dolore. Devo smettere di canticchiarla.

"Andiamo in albergo che comincia a far fresco e devi alzarti presto domattina. "

Ci rechiamo in albergo e senza che io le dica nulla, comincia a baciarmi.
Rispondo positivamente alle sue effusioni amorose e senza rendercene conto stiamo già scopando.
La classica scopata tra innamorati.
Stiamo facendo l'amore.
Niente pecorina, niente pompino, niente culo.
Stiamo scopando come all'inizio della nostra storia, riempiendoci di baci. Alla missionaria. Come se fosse la prima volta.
Dopo una ventina di minuti le sborro dentro.
Sto per uscire da lei, ma mi blocca, stringendomi le natiche.

"No! No! Rimani dentro e continua a baciarmi Mauro. Baciami ancora!"

Continuo a baciarla e la sento godere ancora.
Cazzo! Gode solo con il cazzo mezzo moscio dentro.
Comincio a pensare che questa donna sia veramente molto, ma molto innamorata di me.

Mi abbraccia stringendomi forte e mi da un bacio da uccidermi.

"Grazie! Grazie Mauro. Anche oggi mi hai portata in paradiso."

"Penso che anche gli altri ti facciano godere."

"Non é la stessa cosa. Con gli altri é sesso. Con te è amore. É diverso. Se non lo capisci, vuol dire che non sei innamorato di me?"

Cazzo! Le stesse parole di Marisa e simili, molto simili a quelle di Shuli.
Lei entra in doccia e io, ripensando alle sue parole, la seguo dopo un minuto e comincio a lavarla delicamente.
Lei mi abbraccia, poggiando, con l'acqua del soffione che scende a pioggia sopra di noi, la sua testa sul mio petto.

L'adoro.
Io adoro mia moglie.
Nonostante tutto, si l'amo ancora. Anzi, non ho mai smesso di amarla. Ne sono innamorato.
É la realtà. Esco dalla doccia e mi metto l'accappatoio.
Prendo l'altro e attendo che esca Fede facendoglielo indossare e poi comincio ad asciugarla.
Delicatamente come se fosse una cosa rara tra le mani.

Noto che indossa sulle dita diversi anelli.

Ha la fede!

Non me ne ero accorto. Ha la fede matrimoniale sull'anulare.
Io non la metto mai.
Vero è che fondamentalmente non la metto per problemi di sicurezza, ma pure lei non la indossava più e invece qui a Londra l'ha sul dito. Perché?

Noto che tra tutti gli altri anelli non ha quello che le ho regalato ultimamente.
Non posso fare a meno di chiederglielo.

"Amore mio, perché non indossi l'anello che ti ho comprato?"

Con un viso che riflette gioia inizia a piangere.

"Amore mio! Hai detto amore mio. È una vita che non me lo dici. Si, hai detto la parola amore alcune volte, ma mai amore mio."

E piange di nuovo.

"Finiscila di piangere, dai. Non é successo nulla. Che te lo sei venduto? Ahahah! "

"Macché, scherzi?! Ho paura ad indossarlo quando sono sola ed é rimasto a casa, in cassaforte. É stupendo! Non so ancora come ringraziarti?"

E purtroppo esce il diavoletto nascosto in me e poi voglio dare la colpa a lei.

"Beh, un modo ci sarebbe. Spettacolino!"

"Vuoi che faccia un altro spettacolo? Ma soft o hard?"

"Se ti andasse perché no? A tua scelta. Magari stavolta te ne capita uno bello grosso."

"Ok. Vuoi proprio farmi fottere per bene. Se vuoi te lo faccio, ma dobbiamo andare nello stesso locale dell'altra volta. In quello sicuramente mi prenderebbero. Ho il numero e posso contattare il manager. Dovrei farmi la classica scopata con lui e poi lo spettacolo. Non avrei neanche bisogno di rifare il formulario, perché hanno il vecchio. Mauro, sei proprio sicuro?"

"Si, perché no! Se a te pure andasse, a me sta bene. Magari senza star show, cosi esci presto stavolta."

Mi guarda e poi sbuffando:

"Ma guarda te che marito maiale mi sono trovata. Va bene! Non provare a togliermi la mascherina. Chiamerò nuovamente te per togliere l'indumento che copre la micia.
Mi raccomando e ti ripeto di non togliere la mascherina.
Domani, appena esco da scuola, vado a vedere se c' è un buco per me al locale per domenica sera. Contento?!
Ma guarda tu che marito porco che ho! Gli piace far sbattere la moglie da altri uomini. Maledizione!
Muoviti, sali sul letto. Mi hai fatto stramaledettamente eccitare."

Ehi! Si é eccitata al solo pensiero dello spettacolo. É proprio nata per questo. E porca di suo.

Mi tolgo l'accappatoio in due secondi e mi tuffo sul letto con lei nuda che comincia a succhiarmi il cazzo.

Oh perdinci, se é brava. Chi lo sa quanti spettacoli ha fatto sino ad oggi o quante volte ha fatto la modella per la beneficenza?

Mi piacerebbe proprio saperlo?

Chi lo sa da quanti uomini si è fatta scopare?
Quante volte volte lo ha preso nel culo o quanta sborra ha bevuto?

Sono a duemila con questi pensieri. Mi sta sopra lei e sembra sia in groppa ad un toro che sta cavalcando in maniera pazzesca.
Il mio cazzo sembra un pistone dentro ad un cilindro.
Forse sono una decina di minuti che mi sta scopando, perché é questa la realtà, è lei che mi sta scopando.

Sborro un altra volta dentro e ennesima doccia perché Fede é molto sudata.
Ti credo!

Sono le 11.45 PM.

A letto...

"Sei veramente un gran porco Mauro. Ti piace farmi vedere nuda ad altri uomini e ancor di più, vedermi scopare con altri.
Poi ti incazzi con Richard perché mi fotteva o perché ci ha provato di nuovo a farlo. Non ti capisco proprio. Credo che un'altra donna ti avrebbe già mandato a quel paese. "

"A me piace vederti come dici te, ma a te piace farlo. Non mi sembra, se ricordo bene, tu mi abbia mai detto: no Mauro, io queste cose non le faccio.
Quindi c'è una certa complicità tra di noi. E in merito a Richard, mi spiace dirlo, la colpa è stata vostra. Non avete saputo gestire la situazione e me lo hai fatto risultare indigesto. Inoltre ti vorrei ricordare che il tuo Richard ti ha picchiata e che se non ci fossi stato non so proprio come sarebbe finita."

"Si! Hai ragione su tutto. Però io Mauro, ecco...io..io non voglio che tu vada a letto con altre e lo hai fatto."

"Se l'ho fatto ho le mie buone ragioni. Mi piacerebbe sapere quante cose sino ad oggi mi hai nascosto? A volte penso che un anno fa, forse, se le cose fossero andate diversamente, chi sa oggi tu cosa faresti o quale uomo avresti al tuo fianco."

"Ma cosa dici? Cosa diciiiii!? Ringrazio il cielo che tu sia ancora con me e spero che rimarrai al mio fianco ancora per moltissimi, ma moltissimi anni.
Non voglio perderti.
Tu devi sempre essere al mio fianco. Sempre!
Per tutto il resto della mia vita.
Uffa! Mi devi sempre far piangere."

E comincia a lacrimare.
Mi avvicino a lei.
La coccolo e poi le dico di andare a lavarsi che andiamo a dormire perché al mattino deve alzarsi presto.

Fa tutto quello che deve fare e torna a letto nuda.

"Non ti metti un pigiama?"

"No! Sono già pronta per domattina, anzi, ormai stamattina. Spero lo sia anche te. Eheheh! Buonanotte amore mio. "

"Buonanotte piccola mia."

Si avvicina a me, poggia la testa vicino la mia spalla, il braccio destro sopra il mio petto e con la mano mi accarezza la guancia.

E ci si addormenta.

Cavolo! Ho dormito! Era ora, ho dormito finalmente!
Sono le 8.20 AM.
Fede é ancora vicino a me con gli occhi chiusi.
Io mi alzo e faccio una doccia, ma dopo un minuto vedo la porta aprirsi.

"Buongiorno maritozzo! Hai il cannolo pronto."

"Dipende! Sono bagnato."

"Anche io! Ma sotto. Dai, asciugati e vieni a montarmi. Se non lo fai tu, mi faccio cavalcare due volte dal titolare del locale."

"Cazzo! Ma sei assatanata?! Scoperesti sempre."

"Hai ragione. É una specie di malattia. Dai dai, che devo andare via. "

Venti minuti, tra scopata e inculata e sborrata in bocca.
Poi altra doccia e sotto a fare una colazione veloce.
Poi usciamo.
Lei a scuola, cosi ha detto, e io a gironzolare per la città.


Penso allo stabile, quello della casa dove va.

Oggi pero' ha detto che deve andare a scuola. Sarà vero?!

Ritorno alla casa col pensiero.
Più che una vera e propria casa famiglia, sembra una specie di orfanotrofio, anche se in realtà non esistono piu.

Sono sovrappensiero! Un clacson mi fa tornare su questo mondo.
Cazzo! Sono a Londra, ho guardato a sinistra mentre sto attraversando la strada. Coglione che sono. Chiedo scusa e proseguo il mio cammino.

Girovago un poco per la città, giusto per far passare il tempo.

Alle 3.35 PM mi telefona Fede.

'Mauro, sto uscendo ora da scuola e sto andando dove tu sai.
Hai mangiato?'

'No Fede, non ho pranzato. Sai che ti dico, lascia stare il locale. Ci vediamo al pub di Soho. Quello dell'altra volta.'

''Ma perche Mauro? Non vuoi più che faccia quello che hai chiesto?'

'Poi si vedrà. Ci incontriamo al pub.'

Ma si, vedremo dopo il da farsi. Non mi va di forzarla anche se ieri sera si era eccitata moltissimo solo a parlarne.

Mangiamo qualcosa al pub e poi torniamo in hotel.

In stanza...

"Mauro non vuoi davvero che vada a chiedere per lo spettacolo?"

"No, tranquilla. Magari la prossima volta che io tornerò a Londra, lo farai. Sempre se tornerò!"

"Certo che tornerai. Voglio spogliarmi ancora per te in mezzo al pubblico, cornutello mio.
Ti adoro.
Riposiamo un poco dai, che stasera dobbiamo andare a scuola."

"Ok."

Lei dorme un'oretta e io rimugino nella mia testa a tutte le cose passate.

Poi al suo risveglio, doccia e comincia a prepararsi tirando fuori il vestito da mettere per la serata.
E tra tutti c'è anche quello con il quale l'ho vista sul palco insieme a Luke.

"Fede, ma dove sei andata con questo vestito?"

"Macché, mi sono sbagliata e l'ho messo in valigia per errore. Il vestito da puttanona. Ahahah! Solo te potevi acquistarmelo."

Usciamo verso le 7.30 PM e con un taxi ci dirigiamo a scuola.
Grande folla.
Pieno di studenti, di insegnanti e genitori. Certo che da fuori la struttura é grande.

"Fede, ma tutta questa gente dove la mettete?"

"Caro Mauro, qui le palestre sono grandi, molto grandi."

"Ah! E se mi facessero qualche domanda?"

"Gli rispondi! "

"Gli rispondo? Tu sai che non parlo bene inglese."

"Questo lo dici te! Tu e questa tua dannata paura."

Gli rispondo, mi dice. Mi viene da ridere.
Io non parlo bene inglese o almeno penso cosi.
E se mi domandassero qualcosa che cavolo gli rispondo?

Fede mi presenta al 'Principal' e a sua figlia.

Quindi lei é Lilly. Beh, non male, anche se Fede é nettamente superiore. Forse Lilly é troppo magra e poche tette, ma il viso, il viso è molto carino.

Ti credo che Richard si scopava Fede.

Però Lilly, almeno ai miei occhi, ha quel certo non so che...cheee...ma si, una botta gliela darei. Certo non andrei a paro con Richard, però la soddisfazione di farglielo io il sorriso beffardo stavolta sarebbe fantastico.

Vedo che Lilly sta parlando con Fede e mi guardano.

Ora, perché ridono?

Entriamo nella palestra, che oggi funge da salone principale ed effettivamente è grande, molto grande. Ci sono pure le tribune.
Chiedo a mia moglie: "Cosa ti ha detto Lilly"?

"Nulla di importate ed é meglio che non te lo dica."

"Dai, cosa ti ha detto?"

"Uffa! Cosa vuoi che mi abbia detto? Ha detto che ho un marito stupendo!"

"Un marito stupendo, ha detto cosi? E tu vai a fare l'oca col professoroculo."

"Lo sapevo avresti detto cosi. Infatti, ti ho sposato e lui lo scopavo e basta. E fai caso che ho detto scopavo, non scopo.
Andiamo, ti presento agli altri professori."

Si sta riempiendo. Tra genitori e studenti, si sta riempiendo. Non pensavo proprio venisse cosi tanta gente.

Cominciamo a fare il giro dei saluti col mio inglese che tutto sommato non va affatto male. Sta a vedere che ha ragione Fede.
Poi alcune sue studentesse la vedono e corrono, abbracciandola, da mia moglie.

Io mi allontano e cerco qualcosa da bere perché ho una sete terribile.
E quando sto per bere, una voce con un italiano arrangiato.

"Buonasera sig. Mauro."

Giro lo sguardo alla mia sinistra e...

Rimango sbalordito per lo stupore.

"Ma lei...lei...lei è..."

"Piacere! Sono Diana, la grande amica di sua moglie."

"Piacere mio. Ma...ma...lei..."

"Ssssshhhhhh! Forse è meglio stare zitti. Hai capito Mauro? Dobbiamo stare zitti su tutto. Altrimenti succede un casino."

"Si, va bene! Ma vorrei qualche spiegazione."

"Le avrai! Ma non oggi. Io so delle tue voglie e posso convincere Fede a farle. Hai il mio numero. Mi mandi un messaggio così io avrò il tuo e appena possibile ti chiamerò e spiegherò tutto. Ma ora devi stare zitto!"

Annuisco con la testa.

Diana...l'amica di mia moglie. Avevo ragione. Al locale mi sono scopata e inculata, con tanto di bocchino, l'amica di mia moglie. Ma porca puttana!

Mi metto a parlare con lei ma non di sesso. Poi finalmente arriva Fede.

"Ciao Diana. Vedo che vi siete già presentati e mi raccomando: tieni giù le grinfie da mio marito."

"Grinfie? Cosa sono le grinfie."

"Diana, allontana le mani da mio marito."

"Ah, non avevo capito. Ma qua dentro dovresti dirlo ad un bel po' di signore perché da quello che ho sentito, le grinfie, vorrebbero mettercele in parecchie."

"Ahahahah! Mi si stanno litigando. Stiamo a questo punto?"

"Non fare il cascamorto maritozzo. Ti tengo d'occhio e mi porto via Diana perché abbiamo da fare con le ragazze."

Se ne vanno sottobraccio.

Credo che Diana le stia dicendo: hai un marito cosi e ti fai sbattere dagli altri?
Già. Ma come gli ha detto Fede a me piace vederla farsi sbattere dagli altri. Piuttosto devo ricordarmi di mandargli un sms.
Eheheh! Bell'amica! Ahahah! Fede, devi dirgli di radersela, non si poteva vedere con tutti quei peli.
Non si poteva vedere, però me la sono fottuta.

Ok. Fammi bere, ho sete. Devo ancora farlo e mentre sto per mettere il bicchiere in bocca...

"Allora, sig. Mauro, che ne pensa della nostra scuola?"

É Lilly. Cazzo! È un inglese perfetto. La comprendo benissimo.

"Signora..."

"Lilly, solo Lilly."

"Ok, Lilly. Io non parlo bene inglese. Provo a dialogare con lei, ma potrei sbagliare."

"A me non sembra. Io la comprendo e se non la capisco le chiedo di ripetere."

"Si! É veramente una gran bella scuola. Ha ragione mia moglie a dire di voler mandare i nostri figli da voi."

"Grazie! Però so che i vostri figli sono bilingue. Non c'è bisogno di mandarli da noi, anche se forse potrebbe fargli bene per altri motivi.
Ma questo si vedrà in futuro.
Sua moglie verrà per altri 4 anni, se non sbaglio, poi se ce lo chiederanno, sia qui che in Italia, si potrebbe rinnovare per altri 5 anni l'accordo.
Mi ha capito sig. Mauro? "

"Mauro! Lilly, solo Mauro.
Si, più o meno ho capito. Sull' istruzione dei ragazzi provvede Fede e io non metto bocca. Spero che tutto proceda per il verso giusto e che non ci siano intoppi.
Ma non vedo il vostro coordinatore. Non è venuto stasera?"

"Mio marito? Mio marito é a casa a controllare i bambini e dal prossimo anno ci sarà un altro insegnante a fare da coordinatore, anzi da coordinatrice."

"Mi fa piacere. Di questo sono molto felice.
Ma perché suo marito rinuncia?"

"Diciamo che ha detto che si è stancato di fare questi viaggi e vorrebbe rimanere più tempo a casa con i bambini."

"Fa bene Lilly. I bimbi devono crescere con un papà vicino. Gli auguro di farlo per bene e più che altro deve vederli crescere."

Lilly mi guarda e con un sorriso strano.

"Nelle condizioni in cui è adesso non credo ci riesca."

"In che senso?"

"Deve aver avuto un incontro particolare con qualche marito. Sai Mauro, il mio Richard é un farfallone. Gli piacciono le donne.
Mi sono accorta che lui ci provava sempre con tua moglie, ma Federica l'ha sempre tenuto a freno e al suo posto. Brava donna tua moglie."

Eh si! A freno! Non rido per non essere scortese.

"Ah, bene! Credo lo facesse anche gli anni passati Lilly."

"Non saprei. Ero a casa con i piccoli e non ho potuto vedere. Ma Federica é una donna di sani principi e quindi lo avrebbe sicuramente messo al suo posto e poi con un marito come te, Richard dovrebbe fare attenzione."

Oh, certo che lo ha messo al suo posto. Dietro di lei quando la inculava. Bah! Sani principi. Ma se é una troia da mettere paura. Come non la conosci cara Lilly. Questa non è una scuola. Ad ora ci sono due troie che si esibiscono nude e scopano davanto a 300 o 400 persone.

"Attenzione?! Eh si. Lilly, posso garantirti che se scoprissi qualcosa, sarebbero dolori per Richard e per Fede. E di sicuro potrei ricambiare pan per focaccia."

"Pan per focaccia?! Non comprendo."

"Nel senso che farei a sua moglie quello che lui potrebbe aver fatto alla mia."

"Oohhh! Ho capito ora. Ahahah!
Bene, caro Mauro. Ci incontreremo ancora, anche ad Ancona probabile, visto che la nuova coordinatrice sono io."

"Mi fa piacere! Ma non parli italiano come faresti a..."

Non mi fa finire e in italiano quasi perfetto...

"Chi te lo ha detto che non parlo italiano?"

Sorrido e stavolta mi sono organizzato.
Apro il portafogli e le do un mio biglietto da visita e la saluto.

Però devo rivalutarmi.
Tutto sommato ho parlato in inglese. Tanto schifo non faccio.

Iniziano gli spettacoli di fine anno. La gente si mette sulle gradinate.
Arriva Fede che mi mette seduto in un posto riservato, proprio vicino agli scalini di entrata del campo di gioco.

Mi da un bacio, dicendomi: "Goditi lo spettacolo. Ci vediamo dopo. Vado dalle mie allieve" .

Allieve? Le ha sempre chiamate liceali o studentesse, oggi le chiama allieve? Le allieve sono...noooo! Dai! Vabbe', godiamoci lo spettacolo.

E cosi uno dopo l'altro mi guardo gli spettacoli offerti dai vari gruppi. Abbiamo fatto quasi le 11.00 PM.

Entra un gruppo di una trentina di coppie. in mezzo a loro c'è anche Diana con un uomo.
Suppongo un professore.
Dietro loro due c'è Fede che indossa uno stupendo vestito da ballo.

Parte la musica...

Fantastica questa canzone di Gloria Estefan.
'Ayer' é stupenda!
Avevo ragione! Ecco perché allieve. Insegna anche salsa a scuola.
Tutto sommato si muovono bene tutti i ragazzi.
Bravi! Veramente bravi! L'allieva é diventata maestra.

Tutto il gruppo balla mostrando una bella coreografia. Solo mia moglie sta ballando da sola con i semplici 'pasitos' della salsa e si sta avvicinando alla mia postazione.

Oh no. Non ci provare. Non dirmi che vuoi fare la stessa cosa che ho fatto io?
Non faccio neanche in tempo a pensarlo, che a due metri da me, continuando a ballare, allunga una mano.

"Vieni maritozzo. Le ragazze ballano la loro coreografia e noi libero.

"Ma Fede! É la loro esibizione."

"Niente Fede. L'hanno voluto loro. Andiamo!"

Non avrei mai creduto di ballare salsa in una scuola di Londra con mia moglie.
Poi questa canzone che mi piace tantissimo.

Miseria! Quando ballo con lei mi sento un altro e il suo volto, radioso di felicità, mi fa sentire al settimo cielo.

Le voglio un bene infinito e si, ne sono ancora innamorato. Sono cotto di lei.

Quando la canzone accellera il ritmo, allora da quel momento, le faccio fare l'impossibile e al termine, chiudiamo con un casqué con tanto di bacio finale e l'applauso scrosciante di tutto il pubblico.

Mia moglie mi da un altro bacio a schiocco sulle labbra.
Mi volto facendo un applauso a tutti gli allievi, anche se Diana, tanto allieva non sembra.
Poi guardo mia moglie e le dico: "Dopo mi spieghi e comunque complimenti. Sei veramente brava anche come insegnante. E questo vestito"?

"Il vestito? Poi ti spiego. Non é tutto merito mio. Diana ha fatto la sua parte insieme al prof. Spencer."

Tutte le ragazze e i ragazzi vanno intorno a Fede e Diana abbracciandole.

Saranno pure due grandi zoccole ma sanno farsi volere bene.

La serata prosegue con vari tipi di ballo e io provo a parlare con diverse persone e a quanto pare ci sto riuscendo.

Viene Diana.

"Mauro, sei un ballerino bravissimo. Veramente molto bravo. Complimenti! Vorrei fare un ballo con te se possibile e se tua moglie me lo permette?"

Mi accosto al suo orecchio.

"Diana, la salsa é un ballo scambista e dopo quello che è successo penso tu lo abbia capito? "

"Sssshhhh! É un nostro segreto. Bocca cucita.
Non voglio perdere l'amicizia di Fede per una mia voglia o come dite voi in Italia: sveltina, si dite sveltina."

"Hai ragione. Troppo veloci. Ma io ero..."

"Si. Me ne ero accorta. Eri su di giri. Ma in quel poco tempo mi è piaciuto e dovevo vedere una cosa. Ora basta! Non credo possa accadere mai più. Balliamo! "

"Va bene! Balliamo, però una cosa devo dirtela."

"Cosa?"

"Vedi , Fede non ha foreste. Dovresti fare altrettanto."

"Ahahahah! Messaggio ricevuto. Potrei farlo, perché no! Andiamo è salsa, fammi ballare."

Ballo con Diana, con le loro allieve e alla fine me le trovo tutte appiccicate. Menomale che sono quasi le 2 di notte e si può tornare in albergo.

Salutiamo tutti e con un taxi partiamo.

"Fede, ma come hai fatto a fare tutto questo?"

"Mi ha aiutata Diana. Non é male manco lei a ballare. Lo fa da 4 anni insieme al prof. Spencer.
Quando io non ci sono, le dico quello che deve fare e loro eseguono.
Devo sempre ringraziare tua mamma. È stata ed è una grande e brava insegnante."

"Lei sarà stata brava, ma tu l'hai nel sangue. Sei bravissima complimenti! Ti piace insegnare come ti piace il cazzo."

"Ssshhh! Zitto che ti sente il tassista. Io non avrei dovuto ballare, ma poi tutte le ragazze mi hanno chiesto chi fosse quel signore, vabbè, hanno detto fico, che avevo lasciato al posto riservato. E io tranquillamente gli ho detto: mio marito, nonché il mio maestro.
Hanno voluto che fossi in mezzo a loro insieme a te.
E mi è piaciuto tanto! Mi ha portato indietro nel tempo.
A quando gareggiavamo.
Che bello! Se tu non fossi venuto non avrei mai vissuto questa giornata cosi intensa e memorabile. Grazie!"

Abbraccia il mio braccio sinistro poggiando la testa sulla mia spalla e poi a bassa voce la sento dire: "Grazie! Grazie infinite per non avermelo portato via. Lo amo da morire" .

Non ho pensato a Shuli, ma solo a Fede e spero che questo sia un buon segno.

Arriviamo in albergo, scendiamo dal taxi e mentre sto per pagare il tassista mi dice che é pagato.

"Pagato?! Da chi?"

"Dalla scuola! Buonanotte."

"Buonanotte e grazie."

Gli mollo 5 sterline di mancia.

Saliamo in stanza.

Fede si butta sul letto.

"Sono stanchissima, ma felicissima!"

La vedo carica a pallettoni. Effettivamente oggi sono stanco pure io.

"E allora maritozzo, cosa ne pensi di Diana? E di Lilly? Della scuola? Dimmi, dai dimmi cosa ne pensi?"

"Va bene! La scuola, hai ragione é stupenda.
Diana mi sembra una brava insegnante, ma a me sembra di averla già vista da qualche parte."

"Impossibile! Dove?"

"Non ricordo. Ma sono sicuro di averla vista. Lilly mi ha detto che non é più il tuo Richard il coordinatore della loro scuola, ma lo è diventata lei. Il marito questa sera non c'era perché a casa ad accudire i figli. Ma lei sa nulla della storia che hai avuto con lui?"

"Mauro, io...io...cavolo! Non so come scusarmi, perdinci. A me ha detto che il marito érimasto a casa perché impresentabile. L' hai conciato proprio male. Non credo abbia mai scoperto nulla, altrimenti mi avrebbero mandato via dalla scuola. So che lei é la nuova coordinatrice e ne sono contenta perché é una bravissima insegnante. Anzi, quando verrà ad Ancona dovremmo uscire con lei."

"Va bene! Sono disponibile per cene e altro."

"Maurooooo! Non ci provare. E poi conoscendo quanto sei porco con lei non andresti d'accordo. Sesso si, ma solo sesso normale. É per questo che Richard ha cercato me. Perché sono una maiala incredibile. Voi uomini cercate una donna troia, perché vi eccita, vi piace tappare tutti i buchi a disposizione.
Lei non lo fa, io si!
E comunque, ti ripeto: non é il mio Richard e da oltre un anno non ho più rapporti con lui, credimi. Te lo giuro su ciò che ho di più caro al mondo: i nostri figli."

""Ti credo Fede, ti credo. Dai, spogliati e mettiti a dormire."

"Perché tu non vieni?"

"Come non vengo? Scherzi!? Sono stanco anche io."

Ci spogliamo e ci mettiamo a letto.

"Mauro! "

"Dimmi piccola? "

"Per favore mi abbracci e mi stringi?"

"Certo!"

L'abbraccio da dietro. La sento rilassata e si addormenta subito.

Apro gli occhi. Sono le 8.00 AM.
Con lei affianco dormo.Torno alla serata passata. Effettivamente é stata una gran bella serata. Sono stato bene.

Fede si sveglia stiracchiandosi.

"Buongiorno amore."

"Buongiorno amore mio."

Si accosta a me , cominciando a baciarmi e a massaggiarmi il cazzo.
Mi volto e la bacio per bene.
In tre secondi siamo nudi e io sto già in tiro.

Continuando a baciarla infilo un dito nella sua vagina. É bagnatissima.

Le monto sopra e con delicatezza comincio a penetrarla.
Gode della mia entrata.
Allarga le gambe, sollevandole, favorendo la mia completa penetrazione.

E una volta tutto dentro comincio a scoparla.

Non finiamo più. Lei gode due volte e dopo una ventina di minuti, godiamo insieme.

Quando si gode insieme é un bel segno. A me é successo solo con Marisa, mia moglie e...già...é successo con Shuli. Oh cazzo! Mi è ripresa la nostalgia.

"Mauro, cos'hai?"

"Niente Fede, niente.
Laviamoci e andiamo a fare colazione.
Fede, sei sicura che non debba pagare un' integrazione per la seconda persona? Mi sembra una cosa anomala?"

"No no. É tutto ok! Ho una specie di accordo con loro. Devo solo integrare il costo della colazione, ma la seconda persona non si paga. Non preoccuparti."

Mi sembra una cosa stranissima. La seconda persona aggiunta in tutti gli alberghi si paga, qui no. Si deve solo integrare la colazione.
Luke ha colpito. É il suo albergo questo e lei qua dentro sembra faccia come vuole. Anzi, a volte si rivolgono a lei come se fosse la proprietaria.
Beh, da una parte almeno rientriamo.
Lo fa scopare e in più gli fa da moglie scambista é il minimo che possa fare.

A colazione...

"Fede, io domani riparto, cosi almeno ti monto questi faretti e non ti lamenti più."

"Ma Mauro...come riparti? Davvero non vuoi ti faccia lo spettacolo? Non me ne frega nulla dei faretti e non voglio che tu salga su quella cavolo di scala quando sei da solo."

"No, non preoccuparti va bene lo stesso e non accadrà nulla."

"Va bene! Fa come vuoi. Se devi ripartire, ci rivediamo al tuo ritorno a casa. Io purtroppo, come hai detto te, ho preso impegni e devo mantenerli."

"Ma non mi chiedi neanche di restare o almeno provi a dirmelo di restare?"

"Ma se non vuoi restare neanche se ti ho proposto di fare uno spettacolo, cosa altro avrebbe potuto farti rimanere?"

"Un semplice ti prego, resta, non lasciarmi qui da sola. Un voglio stare con te, questo sarebbe bastato. "

Si ferma dal mangiare quella specie di ciambellone che ha in mano.

"Se basta questo allora te lo chiedo. Maur..."

"No! Ormai é tardi. Se fosse stata una tua cosa spontanea sarebbe stato diverso. Ma cosi...
Oggi vado a fare il biglietti e se trovo un volo domattina parto. Assolvi ai tuoi impegni e fai attenzione."

"Ma Mauro..."

"É tutto ok Fede. Non preoccuparti. E spero tu non abbia scordato le pillole?"

"Cosa c'entrano le pillole? Non ho più rapporti con Richard. E non prendo più le pillole da tanto."

"Di Richard possono essercene altri dieci, cento, mille.
Vabbè, non ci voglio pensare. Oggi vado a vedere il biglietto e se ne trovo uno, domani parto."

"Mauro, dimmi che non dici sul serio? Per favore, dimmi che stai scherzando?"

Si, forse l'ho trattata male?!

"Hai ragione, scusami. Sono un po' nervoso e...apro la bocca a volte senza pensarci.
Ti chiedo scusa."

Si alza e viene vicino a me.

"Mauro, credo che tu abbia ancora un conflitto dentro di te. Penso che tu debba ancora riflettere su dove portare il tuo cuore.
Se desideri rimanere a Londra a me farebbe enormemente piacere, ma credo che tu abbia bisogno della tua scogliera.
Forse è meglio che tu parta, ma questo puoi deciderlo solo te.
Non ti voglio diviso.
Se devi stare male, preferisco tu vada dove possa guarire.
Spero soltanto che se prendessi una decisione che ti allontanasse da me, ecco...spero che il mio Mauro, il mio grande amore, possa conservare un piccolo spazio per me dentro a quel muscolo rosso che ha nel petto.
Io farò tutto quello che devo fare e poi torno.

Oramai io sono quella che sono e non riesco più a cambiare.

É tutta colpa mia e mi auguro soltanto che tu un giorno possa perdonarmi."

"Piccola mia, non è colpa tua. La colpa è mia e basta. Non hai responsabilità ."

Le escono due lacrime che le asciugo con un kleenex.
Le do un bacio e le dico di finire di fare colazione, ma lei risponde che non ha più fame.

"Dai Mauro, andiamo a vedere se troviamo un biglietto in aeroporto.
Prendiamo la metro e poi il treno per Gatwick alla stazione Victoria."

Lungo il tragitto...

"Mi spiace Fede, sto buttando un sacco di soldi per le mie cazzate."

"I soldi?! Anche io pensavo che i soldi fossero tutto, poi mi sono resa conto che non sono nulla.
Contano poco nella vita.
Ti aiutano, si, questo è vero. Ma a volte ti rovinano pure."

Mi abbraccia fortissimo come se sapesse che potrebbe accadere qualcosa che mi separerà per sempre da lei.

Mi sento un verme. Sto facendo un torto a mia moglie, alla donna che ho sposato e che promisi di amarla per tutta la mia vita. Ma questa voragine, questo buco profondo nel cuore, devo riempirlo in qualche maniera.

Riesco a trovare un biglietto pagandolo caro per il lunedi con destinazione Milano.
Passiamo tutta la domenica insieme.
A volte provo a prenderle la mano oppure ad abbracciarla ma lei cerca di evitarlo.

"Fede, perché fai cosi?"

"Cerco di abituarmi Mauro. Cerco di abituarmi alla tua assenza."

E torna a lacrimare.

Il lunedì mattino lei ancora dorme e io la saluto con un bacio svegliandola.

"Io vado Fede. Stai attenta! Per favore stai attenta. E chiamami."

"Chiamarti Mauro?! Te l'ho detto ieri. Cerco di abituarmi alla tua assenza. Preferisco non chiamarti. "

"Se non lo farai te, ti chiamerò io. Ci vediamo al mio ritorno da Roma. Ciao piccola."

Esco dalla stanza e sento lei piangere.

Non credo pianga di gioia e le sto facendo male, molto male.
Ma che cazzo sto facendo? Sono uno stronzo. Sono stato io ad iniziare tutto questo casino. La colpa é mia, solo mia.

Mi dirigo verso la metro per arrivare alla stazione a prendere il treno per l'aeroporto.

E parto.

Chiamo Marco per sapere se può venire a prendermi in stazione ad Ancona.
Mi dice che viene a Bologna a prendermi.

In macchina...

"Mauro cosa cavolo è successo?"

"Sono uno stronzo Marco. Sono uno stronzo. Non riesco a togliermi Shuli dalla testa, non ci riesco proprio. E sto facendo del male a Fede. Le sto facendo male."

"Cazzo, amico mio. Hai preso proprio una bella botta per l'ingegnere. Ma non ami più Fede?"

"Non lo so Marco. Credo di amarla ancora, anzi sono sicurissimo di amarla. Quando sono con Fede mi sento un altro. Con lei riesco a dormire. Fede é tutto per me, ma Shuli é Shuli. Sento ancora il suo profumo, cazzo!"

"Brutto momento, amico mio. É un brutto momento. Se non vuoi stare solo, chiamami."

"Grazie Marco. Grazie! "

A casa prendo la macchina di Fede e vado sulla scogliera.

Mi rilasso e penso, penso, penso.
Arriva una chiamata.
É Fede.

"Ciao Fede."

"Mauro, scusami. Volevo solo sapere se eri arrivato e come stai. Poi non ti disturberò piu. Scusami."

"Tu non mi disturbi mai, piccola mia. Sto bene, grazie. O almeno ci provo a star bene, ma non preoccuparti. Quando torni fatti venire a prendere da Marco. Lui rimane ad Ancona.
Stai attenta. Stai attenta, ti prego."

Ci salutiamo e rimango sulla scogliera.

A parte Marco, credo ci sia solo Stefano.

Gli altri tutti in ferie.

Guardando il tramonto e le stelle non mi sono reso conto che sono le 23.30.

Torno a casa. Mangio un paio di scatolette di tonno e provo ad andare a dormire.

Non ci riesco. Niente, non riesco a dormire. Spero che Fede stia dormendo?
Piccola mia! Lei non ha colpe.
E Shuli? Shuli cosa starà facendo? Chi lo sa se é andata a letto col suo capo.
Credo proprio di si! Mica deve essere una suora.
Abbiamo anche ridotto le nostre telefonate, anche se ad esser sincero erano piu le volte che telefonavo io che lei.

Non ho chiesto neanche a Fede che impegni avesse. Ma che vuoi chiedere? Posso vedere la sua posta, ma se sta a Londra non ha bisogno di mail, le é sufficiente telefonare.

Accendo il pc.

Vado sulla sua posta e...

Vuoto! Tutto vuoto! Ha cancellato tutto.

Torno a letto. Meglio! Ha fatto bene.

Non riesco a dormire e stanco di girarmi sul letto, mi alzo.

Sono le 5.00 del mattino.

Non ce la faccio. Sono come un quindicenne innamorato.
Io la chiamo.
Si, la chiamo.

Prendo il cellulare e chiamo Shuli.

Da lei dovrebbero essere le 13.00, credo.

Mi risponde e parliamo un bel po', tarpandomi subito le ali.

Mi dice che mia moglie e i miei figli hanno la priorità su tutto e tutti.
Che dobbiamo essere e rimanere buoni amici e basta.

Le dico che ci sto provando, ma non ci riesco. E alla fine ci salutiamo.

Ha ragione Marco. Ho preso veramente una bella botta per la mora dai capelli lunghi.

Il giorno seguente chiamo Stefano per sapere se vuole andare a mangiare una pizza. Marco é impegnato e a me non va di stare solo. Ho bisogno di una spalla dove piangere. Accetta l'invito e ci diamo appuntamento la sera al solito posto.
Gli chiedo di Luisa e Andrea e mi risponde che sono in crociera.

Poi la sera in pizzeria...

"Mauro, qualcosa non va?"

"Si Stefano, qualcosa non va!"

Lui fa un espressione strana.

"É Fede il problema? Hai scoperto qualcosa su di lei? Ti tradisce?"

"No Stefano, non lo so. E se anche lo avesse fatto, forse ha fatto bene. Il problema sono io. Ho preso una botta per un' altra donna e non so cosa fare. Non voglio far del male a mia moglie anche se sono sicuro che gli uomini farebbero la coda per lei, ma ci sono i ragazzi e soprattutto lei.
La donna alla quale ho promesso di amarla e curarla per il resto della mia vita."

"Oh cazzo, Mauro. Cosa mi stai dicendo?
Fede lo sa?"

"Si, o almeno credo di si. No, ma che dico. Certo che lo sa. Gliel' ho detto io."

"E come l' ha presa?"

"Non bene Stefano. Non bene! Mangia Stefano, mangia."

"Ok Mauro. Ma mangia pure te."

"Non ho fame. Non ho una grande fame. Me la porto a casa."

Torno a casa la sera e provo ad andare a letto.
Quando riapro gli occhi sono le 3.00.

Ieri sera non ci siamo sentiti.
Lei non mi ha chiamato e manco io l' ho fatto.
Prendo l' auto e vado alla scogliera.

Torno a casa alle 10.

Vabbe' gli monto i faretti. Cosi almeno non si lamenta più. Vado a prendere tutto l' occorrente e mentre lo faccio mi metto a canticchiare.

Senza rendermene conto sto cantando la canzone di Shuli.
La sto canticchiando o almeno ci provo nella sua lingua.

Rimetto tutto a posto. Non mi va di fare un cazzo!
Devo pensare ad altro. Devo pensare ad altro o fare altro.

Sesso! Il sesso potrebbe togliermi questi cazzo di pensieri dalla testa.
Chiamo Angelo e gli chiedo se c'é qualcuna disponibile?

"Mauro, come la vuoi? Bionda, mora, castana, alta, bassa? "

"A sorpresa Angelo, a sorpresa. Vengo io al solito posto questa sera alle 19.00.
Ciao Angelo. Grazie."

Pranzo al volo, prendo l'auto di mia moglie e vado a Senigallia, dai miei amici fotografi.
Rimango tre ore con loro e poi vado in direzione del luogo dell'appuntamento.
Lungo la strada mi mangio un pezzo di pizza.

Vado in stanza e aspetto.

Alle 19.25 bussano alla porta.

Vado ad aprire e davanti a me una stupenda ragazza mora mi saluta presentandosi con un chiaro accento romeno.

Alina, il suo nome e Alina.

La faccio entrare. Le offro da bere e parliamo un po'.

Mi conferma di essere romena. É venuta qui per soldi e per poter continuare a studiare. Finita tutta la chiacchierata, mi avvicino al lei e comincio a baciarla.

Piano piano le tolgo gli indumenti, facendola rimanere nuda.

La guardo.

Mamma mia! É un gran pezzo di fica. Eppure nonostante tutto, il mio amico non si sveglia.
Provo una grande vergogna con lei che le prova tutte, ma non ci riesco proprio. Il mio amico ha fatto cilecca.

"Ma é la prima volta che ti capita?"

"Si! Mai successo."

"Mi spiace, anche per me, perché mi piaci pure. Hai qualche problema? Sai il pistolino non vuole problemi e se ne hai, non sale."

Comincio a raccontarle tutto. Più che una scopata sembra una seduta dallo psicanalista. E alla fine...

"Perdinci! Ti credo che non sale."

"Dai, fa nulla. Ti ringrazio!

"Non preoccuparti! Non dirò nulla ad Angelo che non, vabbè mi hai capito no?"

"Non mi interessa. Non preoccuparti. Scusami tu."

"Magari una prossima volta. Fammi richiamare Mauro. Ciao."

"Ok. Grazie."

La saluto e va via. Io esco, prendo l' auto e torno a casa.

Ho fatto pure una figura di merda. Ma non mi interessa. Non ho la testa sgombra, il cervello libero.
Ho sempre i volti di Fede e Shuli davanti agli occhi.
La canzoncina che mi martella in continuazione e le parole di Fede che mi tornano in mente.



Provo ad andare a dormire ma sempre il cazzo di problema.
Non riesco a dormire. É il caso che mi faccia dare un sonnifero.
Mi serve un sonnifero.

Arrivo alla mattina. Sono stanco, ma qualcosa mi devo inventare.

Vado a fare un giro al solito posto.

La scogliera.
Mi faccio un bibitone di caffè e me lo porto.

Arrivo sulla scogliera e apro la capote dell' auto. C'e' una bella umidità, ma sto bene. Molto meglio di Londra.
Anche ieri sera Fede non mi ha chiamato e non l' ho fatto manco io.
Ci stiamo allontanando. Sto sbagliando, ma lei ha detto che preferisce così e rispetto la sua decisione.

E invece, no! Per niente. A Londra ora sono le 10.00 AM. É sveglia e io la chiamo. Devo sentirla.
Poi se non mi vuole rispondere non fa nulla, ma io devo sentirla.

Cerco il cellulare ma non lo trovo.
Porca miseria, l' ho lasciato a casa. Comincio a perdere i colpi.
Non l' ho mai dimenticato invece ora mi capita spesso.

La chiamero' nel pomeriggio. Sto qui un altro paio di ore e poi torno a casa.

Sono talmente rilassato e stanco che mi addormento.

Apro gli occhi che sono quasi le 14.00.
Mi preparo per tornare verso casa anche se mi piace stare li.
Mi è venuta un po' di fame. Menomale!
Un momento. Ho la pizza di ieri sera. Certo è un po' dura, ma mangiabile.
Sto un altro po' e poi torno a casa.

Cosi faccio e alle 15.30 mi avvio verso la mia abitazione.

Entro in garage e poi in casa.
Sento il cellulare che squilla ma non faccio in tempo a rispondere.

Cazzo! Venti chiamate perse. I miei figli, Marco, Lino, Marisa, Clara, i miei genitori, i miei suoceri, Stefano.

Chiamo i ragazzi.

'Papà, ma dove stai?'

'A casa ora. Sono uscito e ho dimenticato il cellulare. Che é successo che mi avete cercato tutti?'

E lei, quasi balbettando...

'Papa', la mamma, la mamma. Non ci risponde al cellulare. Sembra spento.
Papà, la mamma. Accendi la tv.'

E sento piangere mia figlia.

'Oddio! Cosa è successo a mamma? Cosale è successo?'

Prendo il telecomando e accendo la tv.

No! Nooo! Non é vero, non puo essere vero! Per favore no!

La tv manda le immagini dell' attentato alla metro di Londra. Non sanno ancora i morti e i feriti, ma il bilancio é catastrofico.

'Papà la mamma non risponde. Sembra abbia il cellulare spento. Almeno speriamo in questo.'

'Piccola mia, calma, niente panico, ok?! Ho altre chiamate sotto. Vi faccio sapere io.'

Ho cercato di mantenere la calma per non far agitare i miei figli, ma tremo dalla paura. Me ne frego di chi mi sta chiamando e provo a contattarla, ma sembra abbia il cellulare spento.

Suonano alla porta. È Marco.

"Mauro, Fede! Dove sta Fede?"

Comincio a piangere.

"Non lo so Marco. Non mi risponde. Non risponde a nessuno. Sembra abbia il cellulare spento. "

Non finisco più di piangere.

"Ma prende quella metro?"

"Non lo so di preciso Marco. A volte, credo di si. Poi prende il bus. Ma non so se é quello il bus che prende. No, no, nooooo! Cazzoooo! Noooo!
Io parto! Parto per Londra. Accompagnami al treno Marco."

"No Mauro, ti porto a Milano.
Andiamo. Prendi quello che ti serve, che partiamo."

Prendo due stracci al volo e li getto in un trolley. Ma mentre stiamo uscendo squilla il cellulare.

Numero sconosciuto.

Nooo! Per favore no! Fa che non sia quello che penso.

Rispondo con la mano che trema e la voce soffocata dal pianto.

"Mauro! Mauro, mi senti?"

"Fede, Fede. Amore mio, dove sei?"

"Mauro, tranquilli, ho visto. Sono a Milano e sto prendendo il treno per Bologna. Poi vengo ad Ancona. Potresti venire a prendermi. Parto ora."

"Ad ancona? Vengo a prenderti a Bologna. Sto venendo a Bologna. Capito Fede. Vengo a Bologna.
Ma il cellulare...perché non lo accendi? "

"Mauro si è spento questa notte e non ha più voluto riaccendersi."

"Va bene! Parto ora, parto. Ti aspetto a Bologna. Ciao ciao."

"Ma stai piangendo?
Non piangere Mauro, sono viva. Ci sono."

E inizia a piangere pure lei.

Parto. Ciao Fede. Ci vediamo all' uscita della stazione di Bologna.

"Marco io vado. Chiudi te casa e chiama gli altri. Io avverto i miei figli e i miei genitori."

Mi dirigo verso Bologna con il cuore colmo di felicità dopo l'enorme spavento.

Ora mi sono reso conto di quello che ha passato Fede quando le comunicarono del mio incidente.
E cosa importante, ho capito anche che io amo questa donna.
Si amo pure Shuli, ma Fede é mia moglie, la madre dei miei figli.
Shuli ha ragione. É stato bello, ma è il passato.
Mia moglie e i miei figli hanno la priorità.

Arrivo alla stazione di Bologna. La vedo. Trascina quel valigione. Scendo dall' auto e corriamo uno verso l'altra.
Ci abbracciamo e cominciamo a piangere tutti e due. Comincio a baciarla dappertutto.

"Mauro, mi è andata bene. Stamattina ho preso quella metro e..."

"Aspetta! Fatti vedere. Dio, quanto sei bella."

Le do un bacio in bocca che non finisce più.

"Dovevo restare, dovevo restare a Londra con te. Ho sbagliato! Ho sbagliato io, perdonami."

"Mauro, perché se fossi rimasto a Londra non avrebbero fatto l' attentato?"

"No, però sarei stato vicino a te e non av..."

"É tutto ok, Mauro. Stai calmo. Sono qui. Mi spiace per tutte quelle povere persone, poverine. Non pensarci sono qui. Viva e davanti i tuoi occhi."

"Perché sei partita prima?"

"Non voglio mollarti così facilmente all' altra. Dovrà lottare per averti. Voglio averti solo per me."

"E i tuoi impegni?"

"Fanculo ai miei impegni."

"Ahahah!"

L' abbraccio di nuovo.

"Ho tremato dalla paura, amore mio. Ho tremato! Prendo la valigia e partiamo. Mi racconti in auto!"

Prima di partire controllo il suo cellulare. É morto.

Le do il mio e comincia a chiamare tutti a turno.
Prima i ragazzi con i suoi genitori. Poi i miei e a seguire tutti gli altri. Un' ora di telefonate.
Poi chiude e posa il cellulare. Allunga la sua mano sinistra sulla mia gamba e...

"Se vuole averti dovrà lottare. Non cedo il mio uomo tanto facilmente."

"Ma dai Fede. Mica sei in guerra!
Anzi, sai che ti dico. Domani mattina andiamo ad acquistare un nuovo cellulare poi torniamo a casa e se vuoi, partiamo per il mare, dai ragazzi?"

"Mi piacerebbe. Ma devo sistemare la casa per quando verranno Manu e Stefania con i ragazzi. Dobbiamo organizzare i posti per dormire e..."

"No. Ascolta. Manu e i figli o Stefania e due bimbi in camera nostra. I nostri in una camera. Noi nell' altra e o Manu o Stefy sul divano letto. E la piccolina di Stefy sul gonfiabile.
Eppoi a mali estremi, estremi rimedi. Il villino della sig.ra Gabriella é libero.
Non c'e' nessuno. Alla peggio chiedo se possiamo andare noi. Tanto ci ha lasciato le chiavi."

"Hai ragione, non ci avevo pensato. Ma io voglio stare insieme a loro."

"Bene! Staremo insieme a loro e sentiremo piangere la piccolina. Tu piuttosto, che impegni hai fatto saltare? "

"Le mie allieve. Avevamo tutti i giorni la preparazione per il prossimo anno. Ma ho dato istruzioni a Diana e ci penserà lei e...
Diana. É vero Diana. Andava a trovare la mamma. Chissà se é tutto ok?
Spero proprio di si. Lo spero. Devo chiamarla ma non ricordo il numero."

"Aspetta!"

Mi fermo.

"Ridammi il tuo cellulare."

Cambio le schede.

"Ok, ora puoi chiamarla."

E cosi gli ultimi 15 minuti di percorso li passa parlando con Diana, che a quanto sembra, sta bene lei e tutti gli studenti della scuola.

Arriviamo a casa.

Appena sto per entrare in garage, Fede vede la scala.

"Mauro, ti ho detto di non utilizzarla quando sei solo."

"Infatti, non l' ho utilizzata, visto? I faretti montati sono solo e sempre due."

"Non salire da solo su quella scala. É troppo alta e malconcia."

Entriamo in casa.

"Ordino 2 pizze?"

"Certo! Ordina pure."

"Tu vuoi la capricciosa?"

"Si, grazie."

"Capricciosa come mia moglie."

Si avvicina a me, mi abbraccia e...

"Ti sono mancata almeno un pochino?"

"Pochino?! Mi sei mancata tanto."

"Ma ti sono mancata io o questo?"

Mi sbottona il pantalone facendolo cadere e poi inizia ad abbassarsi tirando giu la mutanda.

Due leccatine, qualche bacetto e parte col bocchino. É bravissima. Penso abbia raggiunto un livello nove, anzi forse nove e mezzo.
Il mio pistolino é tornato a funzionare.
E dopo la sega, in contemporanea al bocchino, le riempio la bocca di sborra, facendogliela uscire un po' dal naso.

Inghiotte tranquillamente.

"Bene! Io ho quasi cenato. Eri pieno pieno. Non credere sia finita. Stasera a letto mi devi rompere sennò vado da Samir.
Mi bevo un goccio di vino e poi vado in bagno."

Sale in bagno e io la seguo senza far rumore.
Sta facendo pipi.
La sento parlare da sola.

'Eh no bella mia. Non te lo lascio tanto facilmente. É mio marito! É guerra aperta da oggi. Prima o poi saprò chi sei?'

Cavolo! È diventata una tigre! Mi fa piacere.
Per tornare a casa chi lo sa cosa ha saltato. Sicuramente il grande rientro di 'The teacher' é saltato perché lei ha dato forfait. Ma credo che, purtroppo, per quello che è successo sarebbe saltato lo stesso.

Suonano! Le pizze sono arrivate.

La chiamo!

"Fede, sono arrivate le pizze."

"Arrivoooo! Eccomi."

"Ok, ti metti sem..."

Oh cazzo! Rimango a bocca aperta.

"Ti piaccio? "

"Direi di si."

Tutta nuda! Truccata all' inverosimile. Credo che oggi Sara le faccia un baffo.
Ha un tatuaggio su una tetta. Sembra una farfalla. Sopra il monte di venere ha una freccia che indica l'ingresso alla vagina.

Si volta e sopra le natiche ha un tatuaggio strano. Lateralmente alle natiche due frecce che indicano l' ingresso del secondo canale.
I tacchi. Ai piedi due sandali con tacco a spillo da 12 sicuramente, bloccati fino al polpaccio da una spirale rigida.

"Prendi la macchina fotografica."

"Corro!"

"Quella con i rullini cosi le porti a sviluppare!"

"Ma Fede! Dai! "

"Con i rullini. Devi mostrare a tutti questa moglie troia che hai. "

Mentre salgo la sento dire: Bella, ti faccio vedere io chi é The teacher.

Scendo e comincia a mettersi nelle posizioni più assurde. Comincio a intravedere ormai, il continuo uso dei suoi buchi. Chi lo sa cosa ci ha infilato dentro? Quanti cazzi avrà preso?

"Bene! Hai finito il rullino?"

"Si! Due!"

"Ok. Contatto Samir e ti faccio fare altre foto e un filmino. Mi voglio far sfondare dal fruttivendolo. E non è finita qui. Mi vuoi troia e per te diventerò la più grande troia che possa esistere."

Oh, cazzo! Ho creato un mostro!

"Ma Fede, non c' è bisogno che tu faccia questo per me. Dai, non devi preoccuparti!"

"E invece mi preoccupo. Ormai ti conosco e ti sto dando quello che a te piace. Anzi, voglio darti di più. Quindi penso proprio che da Samir mi farò aprire il culo in due. Me lo faccio spaccare e lo faccio solo per te. E ti dirò: Vuoi che faccia una gang? Ok, organizza e la faccio per te.
So che se voglio tenerti per me, solo per me, tutto per me, devo darti quello che un'altra non ti darebbe.
A meno che...
No, non credo ce ne sia una più troia di me o sbaglio?"

"No Fede, non stai sbagliando.
Però vedi, tu sei una grande troia, una puttana, una mignotta, un' esibizionista, un' amante, una moglie, scegli te la definizione giusta, l'aggettivo giusto. Ma sei anche una grande mamma e moglie con un cuore grande come questa casa."

Mi guarda a bocca aperta con il rossetto rosso brillante che luccica sulle sue labbra. Una bocca che riempirei immediatamente con il cazzo che mi da fastidio, chiuso ancora nella tuta.

"Tu hai tante qualità, non devi pensare subito di avermi perso, perché posso garantirti che non é così.
Devi solo pazientare e vedrai che passerà pure a me come è successo a te col professorucolo. Perché tu di Richard ne eri innamorata, dimmi la verità?"

"Si, hai ragione! Ne ero innamorata. Ma poi quel giorno, qui in casa, ho rivisto te e ho capito.
Ho capito che eri tutto per me e che con lui era solo sesso.
Ma per te credo sia tutta altra cosa.
Ti vedo assente e...e...oh porca miseria! Ho una paura, una paura terrificante di perderti ed é per questo che cerco di accontentarti in tutto. Sono pazza, pazza di te. Innamorata persa.
Me ne sono resa conto quando volevi il divorzio perché mi hai trovata con Brown e quando hai avuto l' incidente.
È stato come se mi avessero tolto il cuore. Per questo sono disposta a tutto. Ora come ora se mi chiedessi di farmi spaccare il culo da Samir, per te lo farei. Farei qualsiasi cosa per il mio uomo pur di non vederti andare via con un' altra donna."

Comincia a piagnucolare.

"Fede te lo ripeto. Vedrai che mi passerà! Tu sei mia moglie, la donna alla quale ho promesso diverse cose e per me le promesse sono sacre. In più avere una moglie come te é fantastico. Si, io ti ci ho portata a farlo, ma tu lo hai dentro di natura. Ami il cazzo, ti piace!
E non so cosa tu abbia fatto, ma quest' anno a volte eri nervosa, scontrosa, ti arrabbiavi con tutti e insomma, non eri la solita Fede. Dimmi non scopi più con Stefano? Con altri non so, non mi hai mandato messaggi, quindi non credo tu l' abbia fatto, almeno spero."

"Dopo il tuo incidente feci un fioretto. Dissi che se ti fossi ricordato di me, non avrei fatto nulla che riguardasse il sesso per un anno intero. E così ho fatto! Mi è mancato il cazzo? Avevo il tuo e non..."

"Non cosa Fede? A una come te non può bastare solo il mio. Su, dai! Non prendiamoci in giro. Forse ti sarai masturbata, ma come mi hai detto sempre te, non é la stessa cosa che averne a disposizione uno di carne.
Anzi, forse per te meglio due cazzi di carne.
Non voglio vederti più così, pertanto io che ora parto, ti lascio se vuoi, i cellulari di Omar e Pascal, oppure chiama Samir. Se vuoi, ricontatta quel signore della spiaggia, perché tanto sono sicuro avrai il suo cellulare. Non voglio che tu sia strana per questa carenza sessuale. L' importante è che tu mi dica con chi vai e stai e dove sei e che una volta che hai finito quando sei a casa me lo comunichi."

Mi osserva seduta su una sedia. I suoi capezzoli sono ancora ritti.
Si alza e vedo il cuscinetto bagnato e una piccola striscia di liquido che le scende piano piano dalla gamba sinistra.
Si é eccitata solo col discorso che può scopare questi giorni. Questa donna é fatta apposta per il sesso e si, é vero che le ho detto che non mi piacerebbe che girasse film porno, ma sinceramente, se iniziasse, non glielo impedirei.
Forse dovrei farle scrivere sulla sua mail privata da quel tizio di Firenze.
Non lo so, aspettiamo. Si avvicina a me e abbracciandomi, comincia a baciarmi.

"Mmmhhhhh! Fragola! Un rossetto alla fragola. Buono!"

"Non ho solo questo Mauro. Ho anche un'altra cosa aromatizzata al cioccolato e alla vaniglia, oltre che al gusto tropicale."

"Davvero! Cosa?"

Mi lascia, va in sala e ne torna con tre pacchetti.

"Questi: gusto vaniglia, cioccolato e tropical."

"Preservativi! Ahahahah! Hai i preservativi aromatizzati!? Sei fantastica e unica! Da quando li usi e dove li nascondi?"

"Da quando mi dicesti che non devo ingoiare lo sperma di chi non conosco. Non mi piace sentire il sapore del lattice. Ti giuro che a volte é meglio sentire il salato dell' urina che il sapore del lattice. E allora mi sono organizzata. Li nascondo nel taschino della borsa.
Tornando a Stefano, te l' ho detto. Da dopo quello che hai fatto con Luisa cerca di evitare ogni contatto sessuale con me."

"Ti manca?"

"Beh, un cazzo come il suo manca sempre."

"Provaci ancora e vedrai che prima o poi crollerà."

"Hai ragione."

"E Andrea?"

"Andrea é ancora in America."

"E tu, a parte questi tori da monta..."

"Eheheh! Tori da monta! Ahahah! Mi hai preso proprio per una vacca. Una vacca da monta."

Le prendo una tetta e la tiro verso di me.

"Perché cosa sei?"

Siamo attaccati l' uno all' altra. Le do un bacio e scendo con le mie mani sulle sue natiche. Gliele apro strofinando i miei indici sulla sua apertura anale.

Comincia ad ansimare.

Sposto le pizze e la metto a 90 gradi sul tavolo cominciando ad incularla con le dita.
Un dito, due dita, tre dita, quattro dita. Lo ha bello largo. Spingo fino a far entrare le dita quasi fino al palmo e lei non si lamenta, anzi.
Ora glielo sfondo, la spacco con la mano così la preparo per Samir e Stefano se volesse incularla.

Comincio a spingere, ma poi ci ripenso.

Già ci ripenso come i cornuti.

Se c'è qualcosa che glielo deve aprire preferisco sia un cazzo di carne e non la mia mano.
La ritraggo con la rosa anale che piano piano si richiude e con Fede che si lamenta, ma non perché le ho fatto male.

"Aaahhhh! Perché ti sei fermato? Potevi spingere. Aaahh! Ho una voglia matta e ora? Andiamo Mauro, andiamo scopami."

"No!"

"Come no!? Dai, dai per favore! Scopami, ho bisogno, ne ho bisogno. Mi serve un cazzo, anzi no, due. Anche due. Non resisto per favore."

Incredibile! Con tutto quello che é successo oggi pensa al cazzo e a scopare.

"Sei eccitata vero?!"

"Si! Una voglia matta di essere penetrata. Non ce la faccio. Non resisto piu! Ti prego! Non posso stare così.
Se non mi aiuti, ti giuro che prendo la macchina e vado a battere sulla provinciale?"

La sua vulva é una fontanella. Gli umori filamentosi sono caduti sul pavimento.
Credo sarebbe capace dI farlo veramente.
La faccio abbassare e glielo metto in bocca perché pure io sto a 1000.
Lei inizia a succhiare e a fare un altro pompino come quello del pomeriggio. Forse sono io che sto cosi o lei che è assatanata, ma stavolta é da 10, anzi, pure da 11.
Però no! Un pompino no! Voglio il suo culo! Ma prima voglio vedere la sua voglia dove la porterebbe.

Glielo tolgo dalla bocca.
Rimane stupita dal mio comportamento.

Si alza e guardandomi: "Perché Mauro? Perché me lo hai tolto? Ne ho bisogno, io ne ho bisogno. Non capisci?
Ti prego"!

La prendo per mano, la porto in garage e le dico: "Le chiavi sono dentro. Vai a battere sulla provinciale e poi torna. Non chiedere meno di 100 euro".

Mi guarda senza stupirsi e sale in macchina, mette in moto ed esce dal garage.

Cazzo! Ci sta andando davvero.

Ma mentre sta aprendo l'altro cancello elettrico la blocco.

"Pazza! Dove vai tutta nuda?"

"A prostituirmi Mauro! Me lo hai chiesto e ti ho detto che avrei fatto qualsiasi cosa tu mi avessi chiesto. E poi ne ho bisogno! Ho bisogno di essere posseduta. Ho bisogno di cazzo! Non ce la faccio più! "

"Ok. Parcheggia l' auto ed entra voglio giocare con la tua fica. Non é un cazzo, ma penso possa piacerti lo stesso. Vai in camera e mettiti sul letto che ora arrivo."

Va di corsa sopra.

Salgo pure io in camera e lei e li, che mi aspetta.
Le allargo le gambe sollevandogliele e comincio a penetrarla con la mano.
Lei inizia ad ansimare e mugolare.
Dalla bocca le escono tutte le parolacce possibili che si possano dire ad una donna. Non pensavo che un anno di assenza dal sesso per lei sarebbe stato un martirio.
Ora capisco perché era sempre nervosa. Sono quasi sicuro che in questo momento ne scoperebbe 10 di uomini.

Si sorregge le gambe con le mani e mi sta invitando a sfondarla.
Ad entrarle dentro con tutta la mano e mentre sto per farlo le parte un urlo di godimento pazzesco innaffiando tutto con degli sghizzi di sborra mista ad urina.

"Aaaaahhhhh! Oohhhh! Siiiiii! Cosi! Oh cazzo! Che bello! Che bello!"

Poi terminato l' orgasmo...

"Noooo! Mauro, ho fatto un casino. Ho bagnato tutto. Porca miseria! Mi hai sventrata! Cavolo che bello! E ora?"

"Ora laviamo tutto e lo facciamo asciugare."

"No no! Fammelo ancora, ti prego? Ho bisogno ancora!"

"Ma scherzi o dici sul serio?"

"Non scherzo! Ho bisogno di sesso."

"Fai una cosa, chiama Samir e senti se vuole passare la notte con te?"

"Posso?"

"Certo che puoi! Te l' ho detto io."


Come se le servisse il mio permesso per farsi trombare. Non ce la faccio ad accontentarla oggi. Sono stanco, molto stanco. Se c'è Samir, oggi provvede lui. Cazzo! Ma é malata. Se penso a tutto quello che è successo oggi, con tutto lo stress é arrivata...

Lo stress, vero, lo stress! Vuoi vedere che si libera dallo stress facendo sesso?

""Mauro, mauro! Non ho il numero, ho il cellulare guasto."

"Chiamalo con il mio."

Ricambio le schede e dopo due minuti arriva.

"Mauro, mi ha detto che non è ad Ancona. E ora?"

"Vieni con me."

La porto sulla terrazza della camera da letto anche se é frescolino.
É tutto nuvoloso, ma spero non piova.
Le prendo i capelli dietro la nuca e inizio a baciarla. Lei mi abbraccia e con la sua mano dietro la mia testa mi schiaccia il volto sul suo.
Ha una lingua che sembra quella di una vipera o forse é proprio una vipera?
Scende da sola verso la parte bassa del mio ventre e tira fuori l'uccello.

Senza pensarci comincia a fare un pompino. É come prima, è veramente brava.

Tre minuti di bocca e la sollevo mettendola a pecorina all'angolo della ringhiera. Le sollevo la gamba destra, poggiandole la coscia e lo stinco sul corrimano della ringhiera stessa.
Non si vede un cazzo!
Accendo la luce esterna e il faretto alogeno da 150 watt illumina la terrazza a giorno.
Fede, é ancora nella posizione.

"Mauro, possono vederci? "

"Chi? L'unica che potrebbe farlo è Gabriella ma é a Roma. Zitta! Se hai freddo rientriamo? "

"Freddo? Sono accalorata. Ho la micia in fiamme. Dai, si! Mettimelo dentro, scopami!"

Mi metto dietro di lei e allargandole le natiche infilo la lingua dentro la sua fica.
Se lei é una vipera, io sono un cobra. La tiro fuori e gliela reinfilo dentro, giocandoci.

Le piace!

"Siiii, Mauro! Siiiiiiii! Oh cazzo, che bravo che sei. Si, si, si cosiiiiii! Ohhhh! Godoooooo! Non ti fermare, ancora, ancora, lecca lecca!"

Certo che sono bravo?! Senti puttanella, come lecco la fica io non la lecca nessuno. Sentila come le piace a questa grande troia.

A volte alza troppo la voce per il piacere.

"Zitta, cazzo! Abbassa la voce, ti sentono."

"Ooohhhh, chi, chiiii ooohhh! Non c'è nessuno. lo hai detto te...che ssss....iiia..moooo soli. Oooh cazzo, ooh cazzo, eccomi eccomi aaaahhhhhh! "

Allungo la lingua sul buco del culo. E comincio a lubrificarlo. Questa cagna in calore deve essere soltanto inculata e non scopata.
Ti piace fare la troia con tutti? Bene! Fai la troia ma io ne traggo vantaggi.
Vai, vai da Angelo che mi voglio scopare Alina.
Mi alzo e puntandole il cazzo all' ingresso dell'ano, spingo ed entro con estrema facilità.
Sono lontani i tempi in cui si faticava per entrare. Ora é a entrata libera.

Quanto mi piacerebbe sapere in quanti se la sono fottuta questa vacca?

Certo chiamarla vacca non é da me, ma non trovo altri aggettivi dopo le mail che ho letto.

La inculo reggendola per i fianchi. Non vorrei finisse di sotto anche se impugna la ringhiera con le sue mani.
Sta cominciando a piovere ma non ce ne frega un cazzo. Oggi non ha smesso quasi mai.

"Dai toro, sfondameloooo! Sfon...da..me.looo!"

Mentre la inculo penso a Gabriella. Ahahah! Sai adesso come si sarebbe divertita guardandoci.
Sposto lo sguardo verso la sua terrazza. La luce é accesa.
Oh cavolo! E ora chi c'é? Devo andare a controllare.




Continua...















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2025-11-01
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