Come tutto ebbe inizio... Cap 38

di
genere
corna

Ritorno a casa.



Non ho proprio visto bene, ma a me quella sembra una lettera.

Continuano a parlare tra di loro, poi Wei apre la sua borsa e ne tira fuori tre piccoli contenitori che consegna a Fede.

Si abbracciano come fossero due sorelle e mia moglie torna da me.
Mi abbraccia e mi bacia nuovamente.

"Mauro, amore mio. Stai attento, mi raccomando."

"Tranquilla, lo sai che sto sempre in guardia.
Divertitevi a Londra e mi fido di te. Dai un bacio a Diana da parte mia. "

"Amore mio, tu sai che prima penso a voi e poi a me. Non preoccuparti. "

Si avvicina per darmi un altro bacio e mi mormora all' orecchio: "Stai sereno e pensa al tuo lavoro. Non farò cazzate! Ci vediamo su skype e aspetto il tuo ritorno a casa. "

Un ultimo abbraccio e si dirigono verso l' entrata del loro gate mentre io e Wei li guardiamo fino a quando non spariscono dietro una porta scorrevole.
Mi volto verso Wei che si sta asciugando gli occhi con un kleenex.

"Weiiii!"

"Scusa Mauro. Anche tu, non essere triste. Due mesi passano in fretta. "

"Hai ragione Wei! Hai ragione. Cosa vi siete dette con mia moglie? E cosa vi siete scambiate? "

"Quante domande mi fai. Poi mi complichi la vita. Con Federica e i ragazzi parlavo in inglese, tu invece mi parli in italiano."

"Scusa! Mi viene spontaneo farlo."

"E fai bene Mauro. Cosi imparo meglio. Oggi ci divertiamo. Andiamo a casa mia a pranzo. "

A casa sua! Sta a vedere che oggi mi scopo Wei. Non é una ficona, ma ad una scopata non si rinuncia mai.

"A casa tua?! Perché Wei?"

"Si, andiamo a casa mia. Mangiamo e poi ci divertiamo. Fidati di me. "

E vai! Carne fresca per il mio uccello. Se poi Wei fosse una porca sarebbe pure meglio.
Oh, cazzo! Non ho i preservativi.
Vabbè, ti pare che non li ha lei.
Avrà la sua abitazione invasa dai condom.
Una trentenne single, sai gli uomini che si porta a letto.

Prendiamo un taxi e andiamo a casa di Wei.
Una piccola abitazione in un condominio come é di prassi qui.
Si mette a cucinare e poi dopo aver chiacchierato un po'...

"Mauro, vado a prepararmi. Dammi dieci minuti. "

"Certo Wei, fai pure con calma."

Si va a preparare. Chissà come cazzo uscirà conciata.
Mmmhhhhh! Mi si sta addrizzando al solo pensiero e non vedo l' ora di scoparla su questo tavolo.
Forse é il caso cominci a spogliarmi cosi appena lo vede se lo mette subito in bocca o forse é meglio aspettare.

Mentre sto cercando di decidere sul da farsi, immaginandomela con un collare al collo e delle calze a rete con degli stivaloni dai tacchi altissimi, si apre la porta scorrevole e...

"Eccomi Mauro. Sono pronta!"

"Wei, ma dove vai vestita cosi? "

Menomale che doveva uscire nuda.
Ha una minigonna, una maglietta abbastanza aperta ma che non mostra nulla e un paio di scarpe da ginnastica ai piedi.
Ha una borsetta di tela in mano che io riconosco al volo.

"Andiamo a ballare. Federica mi ha detto che tu sei un abile ballerino di salsa e io vado a scuola di salsa.
Oggi andiamo con la mia scuola in sala. Ci andiamo a divertire. Ma perché non me lo hai detto?"

Comincio a ridere come un matto.

"Perché ridi Mauro? "

"Nulla Wei. Mai pensavo che in questo paese si ballasse salsa."

"Oh siii! E siamo in tanti a farlo."

Di certo non posso dirle a quale altro tipo di divertimento io pensavo. Menomale non mi sono spogliato. Che figura di merda avrei fatto. Ahah!

Usciamo e con un taxi ci dirigiamo verso il luogo dove si trova la sala da ballo.

In auto...

"Wei, non mi hai detto di cosa avete parlato con Fede e cosa gli hai dato."

"Federica é una brava donna, moglie e madre. Mi ha detto di tenerti d' occhio casomai ti dimenticassi di essere sposato e mi ha invitata in Italia, a casa vostra.
Mauro, hai una bella moglie e due figli splendidi. Sei fortunato.
Cosa gli ho dato? Gli ho dato un pensierino acquistato dalla mia signora. Un portafortuna di queste parti. "

"E la lettera?"

"Quale lettera Mauro? Un foglio, casomai. Quello era per la mia signora. Foglio che le ho già inviato via mail."

"Sai cosa c' era scritto Wei? "

"Non lo so e non voglio saperlo. Sono cose loro private e credo ci sia un profondo rispetto tra due donne che neanche si conoscono.
Piuttosto Mauro... cosa c'è stato tra te e la mia signora? "

"Nulla Wei, cosa ti fa pensare che tra me e Shuli ci sia stato qualcosa? "

"Cosa me lo fa pensare? Il fatto che tu l'abbia chiamata per nome mi fa già pensare giusto.
Il fatto che anche la mia signora , quando stavamo parlando di te, un paio di volte ti ha chiamato per nome.
In più, quando si parlava di te, le brillavano gli occhi e sono gli stessi occhi che hai tu quando parliamo di lei.
Credo che tra voi due ci sia stato qualcosa di molto intenso e i vostri cuori sono ancora da ricucire.
Non so cosa sia successo tra voi, ma vedo dentro di te, una luce che brilla quando si parla di Federica e della mia signora."

Abbasso lo sguardo e faccio un profondo respiro.
Wei ha capito. Mi prende una mano e me la stringe.

"Wei, mi fa male stare qui. Tanto male. Ma il lavoro é lavoro e io ho una famiglia. Per me Shuli é... Shuli é... niente Wei, Shuli é, e basta! "

Annuisce con il capo e mi fa un sorriso.

"Dai Mauro, siamo arrivati. Andiamo a divertirci. Forse oggi ti libero la testa dai tuoi pensieri. "

Scendiamo dal taxi, andiamo in cassa e mentre lei apre il portafogli per pagare, la sposto di peso.

"Togli quei soldi Wei. Il cavaliere sono io. Pago io."

Mi guarda con i suoi occhioni neri e con un bel sorriso mi ringrazia dicendomi: "Qui non si usa, ma grazie Mauro. Entriamo che ti presento ai miei amici".

E cosi il pomeriggio passa ballando. Ci siamo divertiti e non ho pensato a nulla di quello che mi frulla nel cervello.
Aspetto solo il messaggio di Fede che mi comunica del loro arrivo a Roma, ma é ancora presto e deve ancora passarne di tempo.

In un momento di pausa, si avvicina Wei e mi dice: "Mauro ti spiace se torni in hotel da solo"?

"No Wei, perché? Non vuoi cenare insieme a me?"

"Mauro, se non ti spiace sono stata invitata a cena e vorrei andare. "

"No Wei, vai pure e spero che ti diverta."

Si avvicina a noi un' altra ragazza e Wei le prende la mano.

"Mauro, lei é la mia fidanzata."

Mi alzo e la saluto, dicendole: "Andate, andate pure a divertirvi. Buona cena. Ci vediamo domani Wei. Vado via anche io".

"Ok. Mauro, ci vediamo domani."

"Ciao ragazze. Buona serata a tutte e due."

Saluto tutti, esco e con un taxi vado in hotel.
In auto mi viene da ridere.

Mia cara Shuli hai pensato anche a darmi l' accompagnatrice lesbica.
Sei fantastica!
Lo hai fatto per te o per Fede?

Mi esce un bel sorriso.
Tutto sommato ho passato le festività con la mia famiglia, mi sono divertito e quasi quasi, visto che mi hanno invitato a ballare anche sabato prossimo, ci torno volentieri.
Ma soprattutto sono felice perché non era come pensavo; la mia Shuli non mi ha dimenticato.

Mangio un boccone in albergo e poi vado a farmi una doccia.
E ora voglio dare una sbirciatina alla sua posta.

Accendo il portatile e vado a vederla.
La apro e...

Noto che partono dal 10 di dicembre.
Probabilmente, se ce ne sono state altre in precedenza, le ha cancellate e non sono neanche nel cestino.
Forse é meglio così.

Per il resto le solite mail. I locali che la cercavano per fare spettacoli durante le feste o per gli auguri.
Altri nominativi che la cercano come escort.

E questa dell' autosalone di Roma.
Visto che é aperta, la guardo.

< Signora Federica, buongiorno. Come dalla precedente mail a lei inviata, la ringrazio nuovamente per la cortese attenzione riservata al mio caro amico di Milano. É stato abbondantemente soddisfatto dalla sua prestazione e mi ha già informato del vostro accordo per giugno.
Spero che la vettura sia di suo gradimento e che a suo marito piaccia?
Mi auguro di soddisfarla in un prossimo futuro con l' acquisto di una nuova mini.
Le farò sapere io quando sarà il momento di cambiarla e come al solito troveremo la formula giusta per trovare un accordo sul prezzo.
Se passasse per Roma, mi faccia uno squillo. Per lei c'è sempre una bella cena e degli optional da aggiungere alla futura vettura.
La ringrazio e se mi desse l' autorizzazione, invio la sua mail al mio collega di Milano, così non passa tramite me per i vostri futuri accordi.
Le auguro buone feste a lei e famiglia e speriamo di vederci a Roma all' anno nuovo o posso, se a lei andasse bene, fare un salto io ad Ancona, come già accaduto, in base alla sua disponibilità.
Mi faccia sapere?
Distinti saluti.

Gabriele...............>

La risposta di Fede.

< Buongiorno sig..............., la vettura, come già detto sia a voce che nella precedente mail, soddisfa pienamente mio marito.
Può tranquillamente dare la mia mail al suo collega di Milano, cosa che io avevo già fatto, ma probabilmente l' ha scritta male visto il momento in cui la stava scrivendo.
Comunque il sig Mauro é stato molto cortese e attento nei miei confronti ed é, per me, stato un piacere averlo accontentato.
In quanto a lei, mi faccia sapere i giorni disponibili per venire ad Ancona, pensando al fatto che mio marito non sarà in città fino alla fine di febbraio e che la mia disponibilità eventuale é solo per alcune mattine.
Può telefonarmi tutti i martedì fino alla fine di febbraio, dalle 10.00 alle 10.20 per accordi.
Per la nuova macchina, spero che la prossima non sia cabrio e che magari sia un poco più sportiva.
La ringrazio e auguro a lei e a suo nipote di passare un sereno e felice Natale oltre al buon anno nuovo.
Sua Federica. >

Nonostante tutto tra di loro c'è un rapporto non di confidenza.
Dalle mail si evince una certa formalità nello scritto.

Ahahahahah!
Immagino lui: signora, posso metterglielo nel culo?

E fede che risponde: ma le pare. Faccia pure, non si preoccupi.

Ahahaha! Che stronzo che sei Mauro.

Però vedo che, nonostante tutto, le sue sveltine per accumulare bonus se le fa.
Non so dove trovi il tempo, tra la scuola, i ragazzi, la casa e altri impegni. Su questo non posso dirle nulla ed é giusto si faccia qualche scopata per liberarsi dallo stress.

Non credo assolutamente a quello che lei mi ha detto. Anzi, affamata di sesso com' é, da qualche parte un cazzo lo deve trovare e penso che tra Stefano, Andrea, Samir e gli extra, non credo abbia problemi a disintossicarsi dalle tossine.

Lei, piena di uomini per farsi sbattere e io qui, a spararmi le seghe con la mia traduttrice che è pure lesbica. Ahahah!

Shuli, Shuli! Che bello scherzetto mi hai fatto.

Continuo a vedere le mail, ma nulla di interessante. Logicamente avrà informato chi di dovere che possono chiamarla telefonicamente. Gli avrà dato gli orari e i giorni per poterla contattare come ha fatto con questo Gabriele.

Suona il cellulare. É un messaggio.

É Fede. Sono arrivati e vanno a casa del padre. Domani ripartono per Londra.

Gli rispondo.

' Ok. Buon viaggio e fammi sapere. Mi raccomando. '

Risposta di Fede.

' Tranquillo. Ti chiamo da Londra. Ciao. '

Posso spengere il portatile e provare a dormire.
Sarà dura!
Questi giorni non ho avuto difficoltà perché al mio fianco avevo il sonnifero, ma ora...

E infatti alle 4.50 apro gli occhi.

Rimango a sonnecchiare sul letto, poi alle 5.30 non resisto e mi alzo.

E dai Mauro. Forza!
Togli questa pancettina.
Mi metto una tuta da ginnastica e vado a correre.
L' albergo ha una palestra interna. Posso sfruttarla e non capisco perché non l' ho fatto da subito.

Esco e comincio a camminare e poi parto con una corsetta leggera.

Oh cavolo! Avrei potuto farlo prima. Non sono l' unico a correre ed é veramente piacevole farlo a quest' ora, nonostante la leggera pioggerellina
Torno in hotel dopo una quarantina di minuti.
Doccia bollente e poi scendo a fare colazione.

Mentre mangio due signore mi guardano e ridono tra di loro.

Non so perché ridono, ma pazienza. Contente loro, contenti tutti.

Wei ancora non é arrivata. La chiamo.

"Mauro, scusa. Non ho sentito la sveglia. Scusami. Mi vesto e corro da te."

"Calma, calma. Sei ancora con la tua fidanzata?"

"Mmmh! Si, Mauro. Scusa!"

"Ecco, allora rimani abbracciata a lei. Posso tranquillamente cavarmela da solo."

"Mauro, non posso. La mia signora."

"La tua signora niente. Te l' ho detto io. Tranquilla. Ci vediamo domani. Ciao Wei."

"Ciao Mauro. Grazie!"

Falle divertire. Ognuno ha la sua sessualità.
Va bene cosi.
Vado a lavoro, ma prima mi guardo allo specchio e...

Ahahah! Ridevano si! Ho la maglietta al contrario. Che coglione che sono.
La rigiro ed esco dalla stanza.
Chiamo l' ascensore e mentre aspetto arrivano le due signore che ridevano.
Ci ripenso e viene da ridere anche a me, cosa che fanno anche loro.

Poi una delle due in inglese...

"Se ne é accorto che aveva la maglietta al contrario?"

"Si, in camera. Potevate dirmelo."

"Io volevo dirglielo, ma la mia amica ha detto di stare zitta perché era carino pure cosi."

"Grazie! Io di notte dormo poco e al mattino può capitarmi di mettere al contrario la maglietta."

Subito interviene l' altra.

"Dorme poco! Potrebbe impegnare in modo più piacevole il tempo che è sveglio."

Cazzo! É un invito.

"Questa è la mia stanza. A vostro piacere."

Usciamo dall' ascensore, le saluto. Loro escono ridendo e io vado verso il luogo dove lavoro.

Avrò fatto bene a dirglielo. Boh!
Avranno capito le mie reali intenzioni.
Non sono una meraviglia, però una doppia in camera con loro potrebbe distogliermi da tutti questi cavolo di pensieri che ho in testa.

Vabbè, io gliel' ho detto, poi sta a loro decidere, ma diciamo la verità, credo che la voglia di venire in camera da me stasera, l' abbiano pure loro.
E se non in due, almeno una!

Finisco la giornata lavorativa e solo per scaramanzia vado a comprare una scatola di preservativi.
Scaramanzia! Quale scaramanzia.
Sono sicuro e voglio farmi trovare preparato.

E cosi al mio ritorno in hotel, palestra e poi doccia.

E a seguire la telefonata di Fede.

"Ciao Mauro. Come va? Noi siamo arrivati e siamo già a casa di Diana."

In sottofondo sento la voce di Diana e dei ragazzi che mi salutano.

"Sono contento che siate a Londra. Forse Fede, hai ragione te. É giusto fargliela conoscere. Non si sa mai in futuro se tu..."

"Tu cosa, Mauro! Allora non hai capito quello che ti ho detto. Non mi far parlare ora con i ragazzi vicino.
Devi stare tranquillo amore mio.
Finisci il tuo lavoro e poi torna che ti aspettiamo.
Eppoi perché non hai detto a Wei che balli salsa? Ho finito ora di parlare con lei e mi ha detto che ieri siete stati a divertirvi. Fallo anche da solo con gli altri."

"Si, grazie. Non gliel' ho detto perché non pensavo che qui la ballassero, ma mi sono ricreduto e sono pure bravi. Poi stasera aspetto due signore per..."

"Maurooo! Torno e te le stacco."

"Ahahah! Tranquilla, ora scendo e mangio un boccone. Poi salgo, mi metto al portatile e controllo alcune cose per domani. Ciao Fede. Saluta Diana e i ragazzi."

"Si Mauro. Ah, ascoltami, un' ultima cosa: Diana vorrebbe portare i ragazzi ad un maneggio per fargli vedere i cavalli e magari farli cavalcare un pochino con gli istruttori. Posso portarli?"

"Fede, sono anche i tuoi figli, non solo i miei. Puoi prendere te queste decisioni."

"Aspetta, esco un attimo."

Dopo dieci secondi.

"Mauro, il maneggio é di Luke. A loro non abbiamo detto nulla perché sia io che Diana volevamo avere il tuo consenso."

"Ah, é di Luke! E lui sarà presente?"

"No Mauro. Luke é partito. É dalla figlia e dalla moglie in Florida."

"Perché Luke é sposato? Ed ha pure una figlia?"

"Si. É sposato, ma dopo neanche due anni si sono separati e lei non vuole concedergli il divorzio.
Va a vedere la figlia durante le feste. La moglie non gliela fa mai vedere."

"Ma come si può essere cosi cattivi? Se non vai d'accordo con tua moglie cosa centrano i figli. É pura cattiveria questa.
Si Fede. Portateli al maneggio e fate attenzione."

"Si, pura cattiveria Mauro. Ok, grazie. Ora glielo dico.
Con tuo figlio andra uno del maneggio e con tua figlia andrà Diana che é un' abile amazzone. Ciao Mauro. Un bacio a te e a Wei."

"Ok Fede. Ma lo sai che mi ha presentato la sua ragazza?"

"Lo so, Mauro. Lo so. Meglio cosi!
La tua Shuli é una donna molto intelligente. Ahahah! Ciao Mauro."

"Ahahah! Ciao Fede."

Hai capito!? Pure il maneggio.
Ora comprendo il perché Fede continuasse a dire la sua concubina.
Luke é sposato, ma non divorziato.
E ora mi pongo un quesito: se fosse stato divorziato, la sua amante londinese, alias mia moglie, da concubina, avrebbe cambiato il termine in moglie.

Non posso saperlo per il momento. É una situazione che non si é ancora verificata.
Ai posteri l' ardua sentenza.
Per ora é e rimane un punto interrogativo, anche se credo di sapere la risposta.

Sono le 23.40.
Non é venuto nessuno a bussare alla mia porta pertanto si va in bianco e me ne vado a dormire.
Io e le mie sicurezze del cazzo!

Guardo un po' la tv , poi spengo e ci provo, ma alle 4.55 apro gli occhi.

Mi alzo, tuta e via, di corsa lungo questi fantastici viali circondati da giardini.
Sempre con piacere noto di non essere l' unico pazzo che a quest' ora si allena.

Poi la solita routine. Doccia, colazione e arriva Wei.
Appena si siede le mollo una banana.
So che le piacciono, pertanto gliela do.
Usciamo per andare a lavoro.
Il pomeriggio tuta e palestra.

Poi Fede e i ragazzi tornano da Londra e lei mi dice che i nostri figli andranno in gita a Roma a vedere una mostra di quadri e il bioparco.
Quindi partiranno il 1 febbraio e staranno a Roma il 2 e il 3.
Poi li andranno a prendere i miei suoceri e li riporteranno ad Ancona loro, la domenica.
Subito nella mia testa penso a mia moglie.
É libera tre giorni di pomeriggio e il weekend.
Forse é il caso che io torni a sbirciare sulla sua posta.

Cosi vado sulla sua casella di posta e ci sono un bel po' di mail aperte.

C'è pure il Mauro di Milano e il Gabriele di Roma.
Sempre chi la vuole come escort ed Angelo.
Una di Luke.
I locali e tra questi sempre il locale di Roma che vorrebbe farle fare degli spettacoli.
Faccio due conti con l' orario e mi dico che forse è meglio chiudere e riaprire più tardi perché Fede potrebbe provare a vederla lei.
Io ci torno dopo, senza correre rischi inutili.

E infatti verso le 21.00 apro nuovamente la sua posta.
Bypasso le mail dei locali e controllo al volo quelle di chi la vuole come escort.

Guardo quella di Angelo.

< Ciao Federica. Come da tua richiesta e dandomi la disponibilità per il 4 febbraio, ti informo che se fossi interessata c'è uno spettacolo da fare con due modelli la sera per cena.
Quindi cameriera sexy subito nuda e poi hard con i due modelli.
Se tu volessi, sei stata la prima scelta dei clienti. Fammi sapere al più presto. Ciao. >

Risposta di Fede.

< Ok Angelo. Ti do la mia disponibilità. Ci vediamo da te alle 17.00. Dal 1 febbraio puoi anche telefonarmi. Grazie.>

Quella di Luke la tengo per ultima. Almeno se dovessi rompere il portatile le altre le ho già viste, quindi salto a Mauro di Milano.

< Sig.ra Federica buonasera. La ringrazio per avermi nuovamente data la possibilità di scriverle sulla mail.
Mi scuso, ma quando siete venuti a ritirare l' auto, ero talmente preso da quello che stavamo facendo, che ho sbagliato a scriverla e a Bologna ho dimenticato di richiedergliela.
Poi, non potendo più come da sua richiesta, contattarla telefonicamente, Gabriele me l' ha ridata.
Vorrei chiederle, se possibile, un incontro in più per me?
Quello con il mio capo, poi io l' avvertiro' un paio di mesi prima, dovrà partire credo, verso la metà di giugno.
Verrà una vettura a prenderla che la porterà a Milano e da li si imbarchera' per le Canarie. In aeroporto le spiegheranno tutto.
La ringrazio e mi faccia sapere? >

Risposta di Fede.

< Sig Mauro, io sono disponibile il 1, il 2 e il 3 febbraio di pomeriggio, ma dovrebbe venire lei da me in un motel che poi eventualmente le indicherò. Mi faccia sapere?
Per il resto, gli accordi sono stati già presi a Milano e il suo capo passerà una settimana fantastica con me. Non si preoccupi. >

Una settimana? A me ha detto due settimane. Si é sbagliata? Boh!

Risposta di Mauro autosalone.

< La ringrazio per la celerità nella risposta. Se a lei andasse bene, preferirei il 2.
Un paio di ore mi andrebbero bene. Magari dalle 17.00. Mi dica lei?>

Risposta di Fede.

< Ok per il 2, ore 17.00. Il motel si chiama.............. ed é sulla provinciale.......... Mi mandi il suo cellulare, le invierò un messaggio col numero della stanza. A presto. >


Risposta di Mauro autosalone.

< Grazie. Ci vedremo il 2. Questo è il mio cellulare..................... >

Perfetto il 2 febbraio passa un paio di orette con questo Mauro.
Si vede che é stato talmente bene quel giorno all' autosalone e poi al gala', che non può farne a meno.
E bravo il signor Mauro. Vuole rimettere il suo pistone nel cilindro di mia moglie.

Da un autosalone all' altro.

Gabriele di Roma.

< Grazie signora Federica, ma purtroppo quei giorni da lei indicati quando le ho telefonato, non posso. Mi spiace! Sarà per la prossima volta. Mi informi lei delle sue prossime disponibilità . Grazie. >

Ecco, a questo é andata male.

E ora voglio ridere.
Ridere!
E se invece di ridere cominciassi a piangere.

Apro la mail con un po' di timore e comincio a leggere.

< Amore mio, sono tornato a Londra. Sandy non vuole concedermi il divorzio. Ha detto che mia figlia non la manderà mai da me, a Londra.
Peccato, avrei voluto fartela conoscere e visto che ha l' età dei tuoi, avrebbero potuto incontrarsi e stare insieme.
Io comunque insisterò con Sandy.
Prima o poi dovrà mollare e allora potremmo stare insieme veramente e non sentirmi più dire da te che ti sei stancata di fare la mia concubina.
Non credere che io sia felice di sapere che vai a letto con tuo marito. Mi da fastidio e lo sai.
So che siete stati al maneggio e i ragazzi si sono divertiti.
Quando verrete a Londra potrebbero andare tutti i giorni a cavallo.
Non vedo l' ora di averti con me. Voglio baciarti e abbracciarti. Ciao Amore mio. >

Che bella mail. Ormai c'ho fatto il callo. Non mi ci arrabbio perché tanto sapevo che prima o poi avrei pagato i miei errori.

Errori?! Non lo so! Avrebbe potuto anche incontrarlo qui, ad Ancona, un altro Luke. Non posso saperlo.

Ma come ho sempre detto: é tutto scritto! Il destino é destino.

Però stavolta, nonostante Fede mi abbia detto la verità , non la vedo tanto bene.
E adesso, se voglio farmi male, leggo la sua risposta oppure esco e vado a trovare una puttana da scopare per rilassarmi.

Cosa faccio.

Chiudo la posta e non leggo la risposta. Spengo il portatile e esco dall' hotel, avviandomi verso la zona che mi hanno segnalato due ragazzi del corso.

Ma appena arrivo nel quartiere, mi blocco. Mi sento in colpa per quello che sto provando a fare.
Non posso! Non posso farlo.

No! Non posso. Ci ripenso e torno indietro e il bello è che non lo sto facendo per Fede, ma per Shuli.
Lo sto facendo per una donna che non é mia moglie e che non vedrò più.
Ma quando cazzo mi passerà?
In albergo per darmi una calmata mi sparo una doccia fredda poi mi infilo a letto con la voglia di riaccendere il portatile e leggere la sua risposta a Luke.

Ma no! Meglio di no.

Provo a dormire, ma riapro gli occhi col pensiero in testa di questa maledetta risposta. Di ciò che lei potrebbe avere scritto a Luke.

Mi alzo, riaccendo il computer e mi faccio l' ennesima sega sulle foto di Fede e Marisa.
Che stronzo a non aver sviluppato i rullini di Shuli.

Stronzo!? Ma quale stronzo. Feci la cosa giusta.
Ora, se le avessi sul portatile, mi farei ancora piu male.

E alla fine passo la notte insonne. Al mattino non mi va neanche di andare a correre.
Rimango nel letto e poi alle 7.00 mi alzo.
Doccia e una volta vestito, vado a fare colazione.
Prendo la solita banana per Wei, che immancabilmente vedo comparire alle 8.00 precise nella hall dell' hotel.

"Buongiorno Mauro. Nottataccia vero?"

"Ciao Wei. Si vede? Non ho dormito neanche cinque minuti.
Tieni la banana."

"Grazie Mauro. Avvicinati a me."

Cosa vorrà dirmi.

Mi avvicino a lei e mi da un bacio su una guancia.

"Wei, cosa ti succede?"

"Niente Mauro. La mia signora mi ha detto di dirti che hai fatto la cosa giusta e ti manda un bacio.
Ma cosa hai fatto di tanto giusto?"

Mi fa seguire. Mi controlla perché vuole spiarmi o mi controlla perché vuole vedere cosa faccio.
Oh miseria Shuli, quanto mi manchi.
Si, mi manca pure Fede, ma non é la stessa cosa.

"Quando la senti o la vedi Wei, dille solo... dille... nulla, non dirle nulla. Non mi potresti capire."

"Mauro, ti capisco benissimo. Ma non posso dirglielo. Le farei del male e non voglio fargliene.
E tu pure smettila. Continui a torturarti e ti stai consumando dentro. Falla finita e vivi la tua vita."

Ha l' aria di saperla lunga del rapporto tra me e Shuli.

"Hai ragione Wei, hai ragione mia piccola amica."

Si va a lavoro e cosi passa un' altra settimana.
Non ho più aperto la posta di Fede. Ho paura, ho troppa paura di leggere quello che non vorrei mai leggere e per sfogarmi ho raddoppiato gli allenamenti.
E i risultati si vedono, sia fisicamente che psicologicamente.

Mi sento quasi tutti i giorni con Fede.
Mi dice pure quando partiranno i ragazzi per la settimana bianca.
Dal 13 al 18 di febbraio e giustamente lei va a Londra con Lilly che viene da noi, ad Ancona.

Va nella city tranquilla perché io sono qui, in trasferta e non a casa.

Cosi lei, oltre alla scuola e alla salsa, la sera scopa con Luke e si metteranno d'accordo per darmi un calcio nel culo.

Fantastico! Veramente fantastico!

Poi quando i ragazzi torneranno, ci sarà sua madre che provvederà a loro, fino al mio rientro.
Menomale che ho quasi finito.
Mi manca il sesso e lo stare qui, vicino a Shuli, e non poterla vedere mi sta divorando dentro.
Menomale che queste pasticche che mi ha dato Wei, funzionano. Almeno ora riesco a dormire 6 ore.


Il mattino seguente solita routine.
Scendo per fare colazione, ma stavolta mi trovo Wei seduta al tavolo.

Strano! Non lo ha fatto mai. Le ho chiesto 100 volte di fare colazione con me, ma non ha mai voluto.

"Buongiorno Wei. Che ti è successo? Era ora facessimo colazione insieme? "

Ha uno sguardo spento e non risponde alla mia domanda.

"Wei, ti sei lasciata con la tua fidanzata?"

"Peggio Mauro."

"Peggio! Oh cavolo! Un lutto, un lutto in famiglia?! Mi spiace Wei. "

"Peggio Mauro."

"Peggio del lutto. Wei, cosa cavolo ti è successo?"

Le scendono delle lacrime.

"Mauro, fra tre giorni parti. Torni a casa da Federica e dai tuoi figli."

"No Wei, ti sbagli. Non é il 25 febbraio. Si, é vero, ho finito tutto quello che c' era da fare, ma qualcosa troveranno e... e..."

"Mauro, smettila. Finiscila. Torni a casa e io starò senza il mio caro amico.
Non ho mai avuto una persona come te, a parte la mia signora, che mi ha rispettato e rispetta per quello che sono.
E vuoi sapere perché non venivo al mattino a fare colazione con te; per non affezionarmi troppo ad un uomo.
Ma non ci sono riuscita.
Te, Federica e i ragazzi siete stati stupendi con me e tu hai lasciato un bel ricordo anche con la mia fidanzata.
Mauro tu sei... sei... huuuu basta. Mi sto commuovendo."

Mi alzo, vado a prenderle una banana e gliela porto al tavolo.

Si asciuga gli occhi e piangendo comincia a mangiarla.

Le allungo un kleenex.

"Wei, quando vorrai, potrete venire te e la tua fidanzata da noi. Meglio d' estate che Fede é in ferie e vi porta a Roma."

"Si, grazie Mauro, ma io mi sono affezionata a te."

"Dai, non é la fine del mondo. Su, andiamo a lavorare."

L' abbraccio e usciamo dalla sala colazioni per andare a lavoro.

Vorrei dire a Fede del mio rientro anticipato, ma sto zitto.
La lascio partire e fare i suoi porci comodi, sapendo di quello che potrebbe accadere in futuro.
Cosi continuo a farmi male da solo, però voglio fidarmi. Si, voglio fidarmi di Fede.

Lei mi ha sempre detto di stare tranquillo e di fidarmi. Voglio farlo!
Continuerò a fidarmi delle sue parole.

"Wei, avrei piacere se per questi ultimi tre giorni, tu cenassi con me in hotel.
Pago io la tua cena."

"Mauro, l' hotel é della mia signora, figurati se si preoccupa di una cena.
Ok, cenerò con te per due sere e l' ultima cenerai a casa mia."

"Perché Wei?"

"Perché si! Te lo impongo. Devi venire per forza."

"Va bene Wei, va bene. Verrò a cena da te. Ma non volevo farti cucinare e..."

"E niente Mauro. Da me a cena e basta!"

"Si, si! Ok. Non ti arrabbiare."

E cosi passano gli ultimi due giorni lavorativi.
Stasera andiamo a ballare, domani in giro per la città e poi la sera a cena da Wei.
Poi si torna a casa.
Da una parte mi spiace andarmene, ma dall' altra penso al fatto di poter riabbracciare i miei figli, Fede e finalmente di tornare a fare sesso con mia moglie, anche se lei, quando io tornerò, sarà ancora a Londra.

Angelo!

Alla peggio, visto che i ragazzi sono in settimana bianca e lei a Londra, chiamo Angelo.
Devo chiedergli quanti pagherò ho ancora a mia disposizione, ma tre li ho di sicuro, visto che ultimamente Fede ha fatto un altro spettacolo con lui.

D'altronde sono stanco di seghe guardandomi le foto di mia moglie o di Marisa.
Pensare che qui avrei potuto... bah! Ma cosa avrei potuto.
Le due signore mi hanno mandato in bianco e quando volevo andare a puttane ho rinunciato perché dentro di me qualcosa mi diceva di non farlo.
Meglio cosi!

L' unico rammarico: non l' ho mai vista o non si è mai fatta vedere.

Però mi controllava e controlla.
Mia cara Shuli. Mai credevo che una donna potesse mancarmi tanto e neanche la distanza che mi ha fatto disinnamorare di Marisa con te mi ha aiutato.
Non é stata una sofferenza vera e propria stare qui, però sapere che sono sempre nel tuo cuore mi ha dato una grande mano.

E passa la notte e al mattino vado un po' a zonzo per la città, aspettando il pomeriggio per andare dalla mia piccola amica a cena.

Cosi, dopo aver fatto i bagagli, fatta una doccia, mi reco con un taxi a casa di Wei.

"Eccomi Wei. Come promesso sono venuto."

"Ciao Mauro, mettiti comodo. Io devo uscire a prendere le ultime cose."

"Vengo con te?"

"No no! Tu rimani. Vediti un po' di tv."

"E cosa vedo in tv che non capisco un cavolo di quello che dicono."

"La ascolti in inglese."

"No tranquilla, ti aspetto."

"Ok Mauro. Non prendo le chiavi, quando suono, aprimi per favore."

"Ok."

Wei esce ed io mi metto a scartabellare una rivista.
Dopo due minuti sento suonare.

Già é tornata. Cosa mai le serviva per essere così veloce.

Vado ad aprire.

"Wei, ma cosa dov..."

"Ciao Mauro."

Il cuore si blocca e poi torna a battere velocemente.

É lei... é lei! Piccola bambolina mia.
La mia dolce bambolina orientale.

"Mauro, é tutto a posto?"

E come se avessi visto chissà cosa. Sono bloccato, fissandola ad occhi aperti.

"Shuli! No Shuli, non é tutto a posto. Non è tutto a posto per niente.
Wei lo sapeva, vero?
É per questo che ha insistito perché venissi a cena? "

"Si Mauro. L' ho chiesto io a Wei. Lei é l' altra mia fidatissima segretaria che ti ho prestato per questo tempo.
Non mi inviti ad entrare, vuoi farmi restare qui tutta la serata?
Non sono più la tua bambolina orientale?"

"Tu sei e sarai sempre la mia bambolina orientale.
In questa vita sempre! Nella prossima sarai mia moglie.
Wei, non mi ha detto nulla. Ha mantenuto il segreto.
Il terzo piatto al tavolo é il tuo allora e non della sua fidanzata?"

Lei annuisce con la testa.

La faccio entrare e chiudo la porta.

Mi volto e lei si avvicina a me.

"Amore mio, quanto mi manchi. Però é giusto cosi!
Indossa questo. É un portafortuna. Non toglierlo mai."

Tira fuori una scatolina dalla sua borsa, la apre e ne tira fuori un ciondolo.

"Shuli, io non ti ho portato nulla e suppongo tu li abbia fatti anche a mia moglie e ai miei figli."

"I loro sono meglio di questo. So che tu non sei amante di catenine, bracciali o anelli, pertanto il tuo lo metti nel portafogli.
Non ho bisogno che tu mi dia nulla. Mi hai dato già tanto.
E Federica mi ha fatto il più bel regalo che mi potesse fare una moglie innamorata."

"Cosa c' era scritto sulla lettera?"

"Non posso dirtelo. Sono cose tra donne innamorate dello stesso uomo e lei mi ha detto una cosa che solo una grande donna avrebbe potuto dirmi."

"Pensa Shuli, che lei dice di te la stessa cosa."

Suonano alla porta.

Vado ad aprire. É Wei.

"Già sei qui Shuli?"

"Ma... ma... la chiami per nome?"

"Certo Mauro! Te l' ho detto, Wei é la mia fidatissima segretaria."

"Shuli, se vuoi torno più tardi? "

"No Wei, stai con noi. Potremmo fare una stupidaggine. Anzi, ne sono sicura.
Allora, cosa ne pensi del mio Mauro?"

"Avevi ragione. É una persona fantastica! Ma tutta la sua famiglia lo é."

"Siete troppo buone."

Ceniamo e continuiamo a parlare. Cosi, non posso fare a meno di chiederglielo.

"Shuli, questo bel pancione. Di quanti mesi sei?"

"Sto finendo il settimo mese."

Spalanco gli occhi e la guardo con un sorriso.

"No Mauro. Non é come pensi. Tanto Wei lo sa della nostra notte di Roma.
Non era al ristorante quel giorno, ma lei e l' altra mi hanno coperto quella sera."

E alla fine della cena dopo aver parlato di tante cose.

"Mauro, avevi ragione. Voglio molto bene a mio marito. É un uomo buono e generoso.
Certo, non sei tu, però gli voglio molto bene.
Non far uscire lacrime dai tuoi occhi, altrimenti piango pure io.
Grazie per il lavoro che hai svolto qui da noi.
Sei stato fantastico e tutti gli uomini che hanno frequentato il tuo corso sono stati contentissimi di averlo fatto con te.
E ora dammi un abbraccio e torna sereno dalla tua famiglia.
Wei, potresti guardare fuori dalla finestra? "

Si avvicina a me e a bassa voce: "Non ci riesco. Federica mi perdonerà".

Mi da un bacio sulle labbra con me che contraccambio con amore abbracciandola e che a stento trattengo le lacrime.

Mi allontano da lei e vedo i suoi occhi che brillano. Sta per piangere e allora intervengo.

"Shuli, grazie a te di tutto. Una cosa ti devo chiedere, un favore."

"Dimmi?"

"Wei. Sono due anni che Wei non torna a casa."

" Due anni? Wei, perché non me lo hai mai detto?"

"Per non lasciarti sola in un momento come questo."

"Aaahh, Wei Wei! Mauro, ci penso io. La spedisco a casa per tre mesi, tranquillo."

"Grazie Shuli. Suppongo che tu abbia l' autista che ti aspetta sotto. Ti accompagno. Non voglio che ti accada qualcosa."

"Mauro, apri la porta."

Non faccio in tempo ad aprire la porta e spuntano fuori quattro uomini.

Purtroppo questa è la mia vita. Finiti i tempi di quando andavamo al mare in auto. Porta un caro abbraccio ai tuoi e ricorda: non mi sono dimenticata e mai mi dimenticherò di te. Qualsiasi cosa accada. Ora no, ma nella prossima vita tu sarai mio. "

Si avvicina al mio orecchio e a bassissima voce: "Il mio fiorellino, amore mio, il mio fiorellino lo hai avuto solo te e rimarrà solo tuo per sempre".

Le sorrido. Le faccio un baciamano e non resisto. Mi scendono due lacrime.

Lei si volta di scatto ed esce, con gli uomini che la seguono.

Chiudo la porta.

Mi volto e abbraccio Wei continuando a piangere.

"Mauro! Dai Mauro!"

"Tu sapevi tutto, Wei?"

"Si Mauro, sapevo tutto. Ma non potevo dirtelo. La mia signora ti ama come non ha mai amato nessuno. É pazza di te. Me lo ha detto con le lacrime agli occhi.
Ma non voleva e non vuole far soffrire la tua famiglia.
Grazie per avergli detto che non torno a casa da due anni, ma non volevo lasciarla sola e ora mi obblighera' ad andare a casa. "

"Devi tornare a casa. Ne hai bisogno anche te."

"Hai ragione Mauro. Devo tornare. Dai, andiamo che tra un po' devi partire e io..."

"Ehi, che fai ti metti a piangere? No Wei, non lo fare altrimenti piango anche io."

"Va bene. Scusa. Federica sa che ritorni?"

"No. Tanto i ragazzi andranno in settimana bianca, sulla neve con la scuola e Fede é a Londra."

"Già, Fefe' é a Londra."

"Fefe'. Ti ha detto di chiamarla Fefe'?"

"Si. Perché?"

"Perché mia moglie si fa chiamare Fefe' solo dalle persone che rispetta, apprezza e che considera come sorelle o fratelli."

"Per me questo è un grande onore Mauro.
E forse, questo posso dirtelo: il suo foglio, quello dato alla mia signora, non era firmato con Federica, ma con Fefe'.
Devo dirlo alla mia signora.
Non riusciva a capire il perché. Ora che lo so, questo la renderà ancora più felice."

"Wei, che c' era scritto sulla lettera?"

"Non posso dirtelo Mauro, ma tua moglie é una grande donna. Al pari della tua Shuli.
Andiamo. Ti accompagno in aeroporto."

"Si grazie. Passiamo in hotel a prendere i bagagli. Forse è meglio andare in taxi?"

"Secondo te la mia signora ti manda in taxi?"

"C'è la macchina sotto, vero? Ok Wei. Grazie della cena e della inaspettata sorpresa. Dai un caro saluto alla tua fidanzata e a tutto il gruppo del ballo. É stato un grande piacere per me avere fatto la loro conoscenza. "

"Di nulla Mauro. E in merito alla mia signora, ha deciso lei. Andiamo, ti accompagno."

Lungo il percorso penso a Shuli. Alla lettera di Fede, al suo regalo messo nel mio portafogli.
Uno strano animale che qui dicono sia un grande portafortuna.
Penso a Wei. Alle serate passate insieme al ballo. Al Natale, al nostro Capodanno e al loro Capodanno.
Sono stato bene. Mi è stato utile venire da solo.
Shuli mi conosce. Sa delle mie capacità e per me questo é stato un grande onore.
Grazie bambolina, grazie!

Arrivati in hotel, prendo i bagagli.

Wei é nella hall che mi aspetta.
Si avvicina a me e mi abbraccia di nuovo piangendo.

"Wei, per favore. Non fare cosi! Fai piangere pure me.
Ricordati: quando vorrai venire in Italia, noi ti aspettiamo.
Dai, andiamo in aeroporto. Prima parto e meno ci fa male."

Ci avviamo per l' aeroporto, arriviamo e entriamo.

Quando siamo nel salone, Wei mi abbraccia di nuovo.

"Wei, dai piccola, per favore. Te lo ripeto: non fare cosi!
Dammi un bacio e salutami la tua signora o se preferisci: la mia bambolina orientale."

"Cosi la chiamavi Mauro?"

"Si, Wei. Cosi la chiamavo e la chiamerò per sempre.
Vedi Wei, io amo mia moglie. Per Fede ho una fiamma che brucia in continuazione.
Ma per Shuli, per la tua signora ho un vulcano dentro.
Quando la vedo ho il cuore che comincia a battere forte e... e... non lo so! Non so come spiegartelo, non lo so e non riesco a farlo.
C'è un qualcosa dentro di me che esplode per lei.
Dai un bacio alla tua signora da parte mia e fammi sapere quando partorirà e se stanno bene tutte e due. Ciao piccola Wei."

"Ne sei proprio innamorato amico mio e un amore come il vostro non sarà separato per tanto tempo.
Prima o poi si riunira', é solo una questione di tempo. Di tempo o di vite.
Mauro, salutala te Shuli. Guarda in alto. Sui vetri della sala."

Alzo gli occhi. Lei é li, che mi guarda.

Oh cazzo! Riabbasso subito lo sguardo.

"Wei, non riesco a dirle addio. Salutala te per me. Dalle un bacio e un forte abbraccio. Grazie di tutto Wei. Grazie!"

"Mauro, devi sapere che la mia signora prova le stesse cose per te. E a Roma te lo ha dimostrato. "

"Lo so mia piccola amica, lo so."

La saluto di nuovo senza guardare in alto e mi avvio verso il check-in.

Cerco di non voltarmi perché potrei avere qualche problema.
Passo il varco e martellandomi in testa la frase: non voltarti,non voglio voltarmi,non devo farlo, varco la porta scorrevole con un forte sospiro di sollievo.

Nell'attesa di salire a bordo, cerco di pensare a Fede e ai miei figli, nella speranza di togliermi da dentro questo maledetto senso di vuoto.
Apro il portafogli e guardo il portafortuna che mi ha regalato Shuli.

E finalmente si parte.
So quello che ho lasciato, ma so anche quello che ritrovo al mio rientro.

O meglio: quello che non trovo.

Fede sta andando a Londra a fare l' artista. I ragazzi andranno in settimana bianca. Loro torneranno sabato.
Fede partirà subito dopo la loro partenza. Loro partono e io torno.
E Poi che faccio.
Ho dieci giorni di ferie, come utilizzarli.
Lascio mia suocera con i ragazzi e faccio una sorpresa a Fede col rischio di trovarla a letto con Luke o resto a casa e me la spasso con qualche ragazza di Angelo.

Mi piacerebbe scoparmi Fatma di nuovo.
Già Fatma. E omar. Poi vorrà nuovamente scoparsi mia moglie.
Vero pure che Fede ha detto che è un' esperienza da ripetere.
Esperienza! Lei la chiama esperienza.
Di pure che ti é piaciuto essere apostrofata in quella maniera mentre ti scopava.
Ah, cara Fede. La verità è sempre difficile da dire.

Vabbè! Intanto torniamo, poi si vedrà.
Stranamente riesco a dormire in aereo e quando mi sveglio siamo a oltre metà del viaggio.

Torno col pensiero sui due mesi e mezzo passati.

I bei ricordi ci sono. Ma soprattutto la supersicurezza che Shuli non mi ha dimenticato.
La vedo col suo pancione. Spero sia una bimba.
Si, una bella bimba. Bellissima come lei e che soprattutto sia sana.
Lo auguro a te e a tuo marito, mia bambolina adorata.
Ve lo auguro con tutto il cuore.

E finalmente atterriamo.

Attendo di prendere i bagagli e mentre lo faccio penso a come tornare a casa.

Fortuna che prendo sempre il mio mazzo di chiavi, altrimenti avrei dovuto passare da Lino.
Nell' attesa riaccendo il cellulare e arrivano subito dei messaggi.

Fede che mi dice che i ragazzi e anche lei sono partiti.

Rispondo che é ok e che stasera ci sentiamo.

Wei. Un messaggio di Wei.
Mi dice che c'è una macchina che mi aspetta per portarmi a casa.
E mi saluta di nuovo.

Esco nel salone e un signore col un cartello con sopra scritto 'Mauro' mi aspetta.

Alzo il braccio.

"Buondi! Se il Mauro che aspetta va ad Ancona, sono io."

"Buongiorno signore. Mi lasci un bagaglio. L'aiuto io."

"Grazie!"

E cosi dopo circa 4 ore di viaggio, sono di nuovo a casa.

Entro e vado a vedere la macchina.
Fede l' ha utilizzata, quindi la batteria dovrebbe essere ok.

C'è pure la sua di auto.
Come è andata a prendere il treno? Forse l' hanno accompagnata.
Sicuramente o Clara o Marco.
Lei ha lasciato l' auto alla mamma non sapendo che io sarei tornato.

Un suono sul cellulare.

É Fede che mi dice che é arrivata a Heathrow e che Diana é andata a prenderla.

Le rispondo che é ok e ci saremmo sentiti più tardi.

Credo di aver sbagliato a non averle detto del mio ritorno, ma non volevo metterle in testa di tornare prima anche perché non avrebbe potuto farlo.
Penserò io ai ragazzi e non farò venire neanche mia suocera.

Anzi, la chiamo subito e le dico di non venire.
Poi stasera chiamo Fede e l' avverto che sono a casa e che penso io a tutto.

Apro un po' le finestre. Solo due minuti perché fa un freddo boia.

Un suono al mio cellulare.

'Ing coppi.'

É Lilly.

Già, lei non sapeva che io non fossi ad Ancona e Fede é andata tranquilla perché sa che io non ci sono.

Leggo il messaggio: ' Posso contattarla? '

Oh cavolo! Quaranta giorni di astinenza sono tanti e magari passare quattro giorni in sua compagnia non mi dispiacerebbe affatto.
Cosi mi faccio raccontare di suo marito.

Ci siamo sentiti un paio di volte, ma non ha potuto spiegarmi, però dicendomi che stava facendo pratica, credo che lo abbia mollato o che qualcosa tra di loro sia cambiato.

Ma no! Mollato non credo. Neanche Fede mi ha mai detto nulla, pertanto non credo si siano lasciati.

La chiamo io.

"Ciao Lilly, buongiorno!"

"Buongiorno a te, Mauro."

"Dove sei Lilly?"

"Alla stazione di Ancona. Devo affittare un auto per spostarmi."

"Ok Lilly. Io sono a casa in ferie e i ragazzi non ci sono perché in settimana bianca.
In realtà neanche Fede sa che sono a casa."

"Come neanche Federica sa che sei a casa?"

"Poi ti spiego. Se vuoi, potremmo vederci stasera e se ti..."

Non mi fa finire.

"Si! Certo che mi va. Sia per prima che per dopo.
A che ora posso venire?"

"Anche ora."

"Volo da te. A presto."

Bene! Piano piano mi metto a paro con te, caro professore del cazzo.
E poi scopare con Lilly mi piace pure.
É un ottima amica con la quale andare a letto.
Lei non cerca di più e neanche io.
L' amore, quello che ho dentro, é solo per le mie donne: Fede, Shuli e per la principessa.

I minuti passano e Lilly sta impiegando più tempo del necessario.
Forse va piano perché la strada é ghiacciata.

La chiamo e mi conferma che va piano perché ha timore di fare un incidente ma che é quasi arrivata.
Le dico che le apro il cancello esterno per farle mettere l' auto nel vialetto. Il garage é pieno e non può metterla dentro.

Ora forse, credo sia meglio stia zitto con Fede. Se sapesse che io sono qui, insieme a Lilly, andrebbe di matto.
Si, credo sia meglio. Sto zitto.
E però, un momento! Se mi chiamasse con Skype sarebbe un problema. Riconoscerebbe casa. Oh cazzo!

Che faccio.

Vabbè, le telefono, niente skype e cosi...
Cosi un cazzo!
Se sentisse Wei le direbbe che sono tornato ad Ancona.
No, devo dirle che sono a casa.

Squilla il cellulare e apro il cancello a Lilly.
Esco e vado a prenderle il bagagli.

"Wow! Che bella rossa ho davanti ai miei occhi."

"Ti piaccio?"

"Perbacco se mi piaci. Molto! Mi piacevi anche prima, ma così sei più sexy. "

"Non ti mettere strane idee in testa, però. Ho tre figli."

"Ahahahah! Ti spiacerebbe?"

"No! Ma sono convinta che non andremmo tanto d'accordo."

"E cosa te lo fa pensare?"

"Scherzo Mauro. Siamo ottimi amici che oltre a quello fanno qualcosa in più per il piacere comune.
Che facciamo? Ci facciamo subito vedere insieme o evitiamo?"

Mi piace sentirla parlare italiano con questo accento inglese. A volte sbaglia le parole, ma ci sta. D'altronde le sbaglio anche io.

"Lilly, non l' hai vista Fede e non l' hai sentita?"

"No! Non l' ho vista, però ci siamo sentite telefonicamente quattro o cinque volte.
Per gli auguri natalizi e per altre cose. Perché? Oh my God! Non dirmi che ha scoperto qualcosa?"

"No no! Tranquilla! É che io oggi non dovrei essere qui. Nel senso che fino a ieri ero molto, ma molto lontano da qui.
Diciamo, a circa 10.000 km."

"Diecimila km? Miseria! E lei non sa che sei tornato? "

"No! Poi decidiamo il da farsi.
E allora, per stasera, cosa vuoi per cena? Certo il frigo é vuoto e non so cosa darti."

"Pasta! Un piatto di pasta. Sai fare la marchigiana? "

"La marchigiana? Mi hai spiazzato. Che pasta é? "

"È un piatto tipico romano e... "

"L' amatriciana, Lilly, si chiama amatriciana. "

"Si, quella. Bravo! "

"Se c'è il guanciale, si so farla. Ma non so se c'è il pomodoro e se non ci fosse ti faccio una gricia.
Gricia che ti piacerà sicuramente. Ma ti piace così tanto la pasta? "

"Si! Molto. E poi fa pure freddo. Magari con un bel bicchiere di vino rosso, quello del tuo amico. Lo hai ancora?"

"Si, tranquilla. Lo ho. E visto che il pomodoro non c'è, ma il guanciale col pecorino, si, sia gricia allora.
Decidiamo cosa fare con mia moglie, ma io sarei propenso a dire a Fede che sono tornato e se lei mi dicesse che tu sei qui, vedremo il da farsi.
Stasera la chiamo con skype."

"Va bene! Quando la chiami, fammi sapere. Io mi allontano, perché non vorrei che mentre é in videochiamata con te, mi telefonasse."

"Brava! Non ci avevo pensato."

"Io si, perché l' ho fatto."

"L' hai fatto? Non mi dire che..."

"Si! "

"Ah, bene! Me la devi raccontare."
"Intanto preparo il the. Tu lo prendi senza nulla, giusto?"

"Giustissimo! Allora hai un buon ricordo di me? Aspetta che ti ho portato una cosa."

Dalla borsa tira fuori una scatola con del the inglese.

"Cara Lilly, ci mancherebbe! Altro che buon ricordo di te. Ho anche altre cose di te che mi sono piaciute tantissimo."

Mi avvicino a lei e la bacio.

Cosa che lei contraccambia con molto ardore.

Poi ci stacchiamo.

"Caro amante italiano. Mi sono mancati i tuoi baci.
E non solo quelli. Stasera, stasera facciamo il resto e in inverno, Mauro, quanto tempo impiego da qui per arrivare a scuola?"

"Fede impiega intorno ai 35/40 minuti. Tu parti un' ora prima. Non si sa mai lungo il percorso cosa trovi. Mi spiace non poterti accompagnare."

"Ma scherzi! Va bene cosi. Certo che il locale della vostra scuola non é una meraviglia. Il nostro é migliore."

"Ma perché voi a scuola avete un locale per accogliere Fede?"

"Certo! Non te lo ha detto tua moglie?"

"No!"

"Poco male! Ci ha dormito poco. Preferisce andare in un hotel li vicino. Ha detto che tanto gli costava poco."

E ti credo che gli costava poco.

"Si Lilly, lo ha detto pure a me dell' hotel. Vabbè, avrà avuto i suoi buoni motivi per stare in albergo."

"Già! Chi lo sa se con Richard si incontravano in hotel?"

"Non lo so Lilly. Ma da quello che mi ha detto si sono visti poche volte. Forse una decina."

"Una decina! Mauro, a me Richard ha confessato che si sono visti più di quelle che dici te."

"Te lo ha confessato?"

"Si. Ho fatto come mi hai detto te quando sono tornata. Gli ho detto delle mie corna e mi ha confessato tutto.
Gli ho detto che se lui la smetteva di tradirmi, avrei smesso pure io.
Ha risposto di si. Che avrebbe smesso. E invece... niente. Ha continuato."

"Ah, brava persona tuo marito. E tu... tu cosa hai fatto?"

"Semplice! Ho continuato pure io. Sia a Londra che qui.
Per ora va bene cosi, per i bambini più che altro. Poi più avanti vedremo.
E per quanto riguarda Federica, mi spiace per te, ma si sono visti più della decina di volte.
E ora dimmi la verità : sei stato te a ridurlo in quella maniera quando sei venuto a scuola?"

La guardo sorridendo.

"Lo sapevo, lo sapevo! Hai fatto bene. Ma non dirmi che Fede..."

"Noooo! Io ero venuto a Londra per sbaglio. Volevo farle una sorpresa. La casualità ha voluto che io vedessi tuo marito che la stava picchiando e..."

"La stava picchiando?"

"Si Lilly. Gli diede uno schiaffo. Un bello schiaffo.
E allora non c' ho visto più."

"Farabutto, bastardo che non é altro. Hai fatto bene. Non vedo l' ora di dirgli quello che faccio con te."

"Ti sembra il caso?"

"Certo!"

"E se poi andasse a riferirlo a mia moglie? "

"E chi mai crederebbe alle bugie di un donnaiolo fallito?"

"Su questo, hai ragione. Lilly, anziche pasta, pizza?"

"Pizza!? E la gricia?"

"Domani, la gricia domani. Il pecorino in frigo é ammuffito. Lo mangio solo io ed é diventato vecchio. Domani vado a fare la spesa."

"E allora si! Pizza. Io margherita."

"Va bene! Vuoi birra, mia inglesina?"

"Wine Mauro. Only wine."

"Ok."

E così, divorate le pizze, provo a chiamare Fede. Gli telefono stasera, é meglio.

Salgo in stanza, con Lilly che rimane sotto in salone con un altro bicchiere di vino rosso in mano.

Dico a Fede che mi hanno rimandato prima a casa e che quando torna le racconto tutto.
Le dico che mi manca, di divertirsi e che sua madre l' ho avvertita che ai ragazzi ci penso io.

"Mauro, non vedo l' ora di tornare. C'è anche Lilly ad Ancona. Andatevi a mangiare una pizza insieme, quando potete.
Fammi sapere, ciao."

Scendo le scale e dico a Lilly che Fede mi ha detto di andare a mangiare una pizza insieme.
E mentre glielo sto dicendo, le squilla il cellulare.

"Mauro, é Federica. Stai zitto.
Ciao Federica, dimmi pure?"

Silenzio.

"Grazie. Devi darmi il numero però, io non l' ho."

Silenzio.

"Ok grazie! No, non dormo a scuola. Sono ospite di un' amica. Non mi piace stare a scuola."

Silenzio.

"Si, grazie. Appena mi invii il numero lo chiamo. Salutami Diana. Ciao! "

"Beh, allora, cosa ti ha detto?"

Un bip sul suo cellulare.

"É lei che mi ha inviato il numero del tuo cellulare. Ha detto che devo chiamarti per andare a mangiare insieme e in caso mi servisse qualcosa."

"Oh perbacco! E che è successo? Non é più gelosa?"

"Gelosa? Perché é gelosa di te?"

"Abbastanza! Non vuole che vada con altre donne."

"Mauro, mi fai sentire in colpa cosi?"

"Colpa di cosa? Lilly, io non sto con una donna da Capodanno, per favore non sentirti in colpa."

"Da Capodanno?! Wow! Stasera fuochi di artificio allora? "

"Ahahah! Spero di non deluderti. E tu? Hai poi fatto quello che ti ho detto?"

"Certo! Mi sono stancata di non fare sesso alla mia età .
Diciamo che mi sono divertita.
Divertita in tutti i sensi.
Però non riesco a mandarlo giù. Mi fa schifo. "

"Lilly, non é obbligatorio. Non sentirti in colpa. Piuttosto, usi anche il..."

"Certo! E mi piace pure. Preferisco davanti, ma pure dietro é molto piacevole."

"E in questi mesi quante volte hai fatto sesso? "

Con un sorriso da vera furbetta.

"Eheheh! Parecchie! Parecchie volte. Mi sto rimettendo in riga.
Anzi, non pensi sia il caso di salire?"

"Ahahah! Si, andiamo."

Una volta in camera comincia a spogliarsi e quando é nuda, la guardo meglio e...

"Lilly, questa é una novità. Anzi due novità.
Completamente depilata e il piercing all' ombelico."

"Sapevo che ti piaceva senza pelo, pertanto l' ho rasata.
Il piercing mi piaceva e l' ho fatto.
Anzi, in realtà piace pure a Federica.
Me lo ha detto quando le dissi che volevo farlo."

Ah, eccolo il regalo che voleva farmi.
Mica male la professoressa col piercing sull' ombelico.

"Vabbè, io non so nulla. Però mi piace e ti dona. E tuo marito cosa ha detto?"

"Richard non ha voce in capitolo. Piace a me e basta!
Vado in bagno e se non ti spiace utilizzo il bidè. Gli asciugami sono al solito posto?"

"Si, fai pure."

Torna dopo cinque minuti. Proprio vero il sesso mi fa scordare tutto.

Dopo oltre 40 giorni di astinenza, a parte qualche sega, ho sborrato tre volte.
É più brava con la bocca e il suo culo è sempre fantastico.
É meno vergine, si sente, ma sempre più stretto rispetto a quello di Fede.
Quando la inculo, forzo un po' per entrare. Con Fede entro come se fosse risucchiato.

"Wow! Brava lilly, brava! Mi hai svuotato e distrutto."

"No Mauro, bravo te. É stato tutto merito tuo.
Mi hai smontata."

"Ti è piaciuto?"

"Se mi è piaciuto? Mi chiedi se mi è piaciuto? Wonder! Wow!
Cambiamo le lenzuola? Le ho imbrattate tutte e mi chiedi se mi è piaciuto."

"Ok. Cambiamole. Cosi domani faccio una lavatrice. Tu vai a lavarti che sei piena."

"Si, effettivamente, mi hai riempita.
Pure la lavatrice fai. Sei proprio da sposare.
Federica é una donna fortunata. "

Le sorrido e l'aspetto, così cambiamo le lenzuola e andiamo a dormire.

Alle 5.00 apro gli occhi.
Attendo le 5.45 per alzarmi, dopo aver tolto il suo braccio da sopra me.
Scendo e preparo il caffè.
Le preparo pure le fette biscottate con la marmellata e il latte nel bricco, bello caldo.

Lei scende.

"Buongiorno Mauro."

"Buongiorno a te, rossa! Mi piacciono questi capelli. Ti fanno più donna. Devo andare a fare la spesa. Oggi accontentati di questo. Domani bacon e uova."

"Oh Mauro, non viziarmi. Potrei non andarmene più ."

"Fa freddo. Dai, fai colazione, poi vedi te se farti una doccia e quando vai a scuola, vai piano per favore."

"Tranquillo, andrò piano.
Se mi chiamasse Federica, cosa le dico?"

"Che stasera andiamo a cena fuori."

E cosi Lilly, va a scuola.
Io a casa a fare altre cose.

Poi apro il portatile per vedere la mia posta e mi viene il desiderio di vedere anche la sua.

Allora voglio proprio farmi male. Che faccio, ci vado o no.
Certo, sono un coglione e voglio farmi del male.
Voglio proprio vedere se c'è qualche mail particolare.

Apro la sua posta e...

Pulito! Tutto pulito. Non ci sono mail neanche nel cestino.
Sono arrivato tardi, ma forse è meglio così.
Almeno stavolta non mi sono torturato da solo.
Poi credo che in questi 15 giorni potrò trovarci solo quelle dei locali o che le chiedono di fare la escort o di chi non é a Londra.
Non so neanche se il regista l' abbia presa per girare il film hard, ma non credo sia cosi pazza, in caso positivo, di farlo a volto scoperto.

Balzo col pensiero come un capriolo, da Fede a Shuli.

Che bella pancia che aveva e il seno le era aumentato.
Sette mesi, mi ha detto che è di sette mesi. I conti tornano, ma se fosse mio me lo avrebbe detto.
Non credo me lo avrebbe nascosto.

Suo marito é fortunato.
Ma che dico: é strafortunato.
Utilizzo lo stesso termine che Diana ha utilizzato con me.
Strafortunato perché ha sposato una donna che oltre ad essere bellissima, é anche molto intelligente. E poi é di una dolcezza unica.
Inoltre é... é... é Shuli, cazzo! É strafortunato perché al suo fianco ha Shuli.

Menomale che c'è Lilly, altrimenti avrei dovuto andarmene tutta la mattinata in scogliera e con questo freddo non mi va proprio.

Esco a fare la spesa. Prendo quello che mi serve e torno a casa.
Aspetto che torni anche Lilly.
A pranzo le preparo la famosa gricia. Pasta della quale si divora pure il piatto.
Poi stasera, al ristorante, mangerà quello che vuole.
Il pomeriggio lo passa correggendo dei compiti.
Chi dice che le insegnanti lavorano poco lo dice senza sapere. Finita la scuola a casa continuano a lavorare.
Poi una volta finito, si avvicina a me sul divano.

"Vuoi essere coccolata?"

"Se ti andasse, un pochino si."

Le preparo un bel the inglese caldo con dei biscotti e faccio come con mia moglie.
Le faccio un massaggio alle spalle.

"Mauro, avrei dovuto conoscerti prima che lo facesse Federica, sempre che io ti fossi piaciuta, mi avresti sposata?"

"Credo di si, Lilly. Credo di si. Sei un bel tipetto e mi piaci. Non sono innamorato però, questo sappilo e non volermene, ma il mio cuore e..."

"Di Federica, lo so! Il tuo cuore é di Federica, lo so."

Già, é di Fede, perché non sai di Shuli. Non sai della mia bambolina orientale.
Il mio cuore batte per Fede, ma per Shuli esplode.
Ho retto bene all' urto dell' incontro alla cena, ma credo che se mi fossi girato in aeroporto sarebbe stata dura partire.

Però ce l' ho fatta e ora grazie a questa rossa e al sesso, ho la mente libera da strani pensieri.
Non faccio più neanche le foto. Ho perso l' interesse.
Quasi quasi regalo la reflex digitale a mio figlio. A lui piace fotografare.
Spero solo che non gli prenda la malattia del padre. Mi auguro proprio di no.

Telefono ai ragazzi. Mi dicono che si stanno divertendo moltissimo.
Gli chiedo della mamma e mi dicono che li chiama due volte al giorno. Al mattino e alla sera.

Bene! Voglio vedere se stasera chiama anche me.
Io non la chiamo. Non ha spettacolo, pertanto spero mi telefoni lei.

Esco a cena con Lilly, solito ristorante e alle 22.00 torniamo a casa.

Fede non mi ha chiamato. Chiedo a Lilly.

"Lilly, per caso ti ha chiamato Fede?"

"Oh, si! Scusami. Ho dimenticato di dirtelo. Mi ha chiamato oggi, appena uscita da scuola.
Le ho detto che saremmo usciti a cena stasera."

"E cosa ti ha detto?"

"Nulla! Non mi ha detto nulla. Però credo, dal tono della sua voce, che sia gelosa. Proprio come dici te. Beh, forse ha ragione di esserlo.
Mauro, tu conosci i colleghi di Federica?"

"Non tutti. Perché?"

"Ce ne é uno che ci sta provando. Mi piace pure, ma non so che tipo sia. Si chiama Ste..."

"Stefano! Si chiama Stefano, ed é il professore di educazione fisica. "

"Si! Come fai a saperlo?"

"Siamo amici! E lui lo é pure di Fede."

"Beh, é un uomo interessante. Ma se é amico di Federica forse é meglio evitare."

"Lilly, ogni lasciata é persa. Credo che Stefano si faccia i fatti suoi e sicuramente, se dovesse essere, ti chiederà di non dire nulla a Fede.
Però una cosa devo dirtela e tienitela per te: se ci andassi a letto, lui ha un bell' arsenale. Quindi devi essere pronta perché potresti rimanere sorpresa."

"Oh cavolo! Mi stai mettendo paura. Potrebbe farmi male?"

"Davanti no. Hai sfornato tre figli, quindi non avrai problemi. L' altro buco, scordatelo proprio. E con la bocca faresti una grande fatica, però riusciresti a farlo."

Non le dico nulla della quantità di sborra che esce a Stefano.
Stavolta deve inghiottire per forza, altrimenti soffoca.

"Wonder! Che dici? Provo?"

"Fai sempre in tempo a dirgli di no. Ma se glielo dicessi un lavoretto di bocca dovrai farglielo lo stesso. Ti ha invitata a cena?"

"Si, sabato sera. Tanto da sabato tu hai i tuoi figli, quindi per me cambia la residenza. Ahahah!"

"Ahah! Hai ragione. Ti stai rifacendo del tempo perso, vero?"

"Come hai detto te: ogni lasciata, é persa."

A letto, la rossa, forse eccitata da quello che le ho detto di Stefano, si gasa, e stavolta mi smonta lei.
Però é molto bello scopare con questa donna.

Al mattino si ritrova il bacon con le uova e una bella spremuta d' arancia.
Poi esce e va a scuola dicendomi: "Tu sei veramente un uomo da sposare, caro Mauro. Ci vediamo stasera".

E io a casa nuovamente solo a fare il casalingo.

Chiamo Angelo per curiosità.

"Ciao Mauro. Come va?"

"Bene Angelo, grazie. Cosa mi dici?"

"Niente in particolare. Tua moglie ha fatto uno spettacolo, anzi, mi correggo: é stata uno spettacolo.
Io non ti chiamo più e aggiungo i pagherò al tuo carnet."

"Ah, bene! Si, non preoccuparti, va bene! Se vuole continuare a farlo, faglielo fare. Quanti ne ho di pagherò?"

"Mauro, sinceramente non li guardo. Anche se tu fossi a zero non mi importerebbe nulla.
Quindi non preoccuparti. Quando vuoi, fammi sapere, ok?"

"Ok, grazie Angelo. Per ora sto bene, poi si vedrà! Grazie!"

"Ciao Mauro."

Torno indietro nel tempo e ricordo quella sera al ristorante con Fede che si é mostrata nuda davanti a tutti, senza vergogna alcuna.
E in più aveva il dildo nel culo.

Ma si, cavolo! É sempre stata troia. Anzi, ora pure puttana.
Ah, no! Model e escort. É piu soft! Bah!
Lei dice che é un' artista. Per me é solo una puttana.

Ma l' ho voluta io così, ergo zitto e mosca. Di che cavolo mi lamento.
L' importante é che non scopra nessuno la sua seconda attività .
É la cosa fondamentale, altrimenti sarebbero problemi seri.

Stasera, se non erro, dovrebbe avere lo spettacolo. Solo spogliarello. É mercoledi.

Oggi, se non chiama lei, la chiamo io.
Intanto vado a sbirciare sulla sua posta.

Apro e niente. Solo mail dei locali. Niente altro.
Vorrei sentire i ragazzi, ma é troppo presto. Magari sono a lezione di sci.
Lascio stare, però mando un messaggio a lei.

' Ti sei dimenticata di me? '

Non risponde al mio messaggio. Comincia a preoccuparmi. Non la chiamo perché so che sta facendo lezione.
Chiamo mia suocera per sapere se almeno a lei la chiama.
Mi dice di si, che la chiama. Non tutti i giorni, ma la chiama.
Sento anche mia madre e mi dice la stessa cosa di mia suocera.

Bene! Non chiama solo il cornuto. Che bisogno c'è di chiamarmi.
Se devo fare il cornuto, lo faccio per bene non sapendo nulla di quello che fa.
Se lo sapessi sarei un cuckold, non sapendolo divento un cornuto.
Colpa mia.

Che faccio.
Faccio un salto in azienda. Giusto mezz' ora.
E alla fine si fanno le 13.30.
Dico a Marco se andiamo a mangiare fuori che gli voglio far conoscere una persona.

E cosi ce ne andiamo in tre, io, Marco e Lilly a pranzo al nostro classico ristorante.

Marco dialoga tranquillamente con Lilly che ormai sembra di casa.

Poi Marco le chiede dove alloggia.

E Lilly subito gli risponde: "da una mia amica".

"Da un' amica?! Mauro hai casa tanto grande, potresti ospitarla te? "

"Marco, sai come è fatta Fede. É gelosa."

Gli lancio un'occhiataccia.

"Ah, già. Hai ragione. Non ci pensavo."

Finiamo il pranzo. Offre Marco e noi salutandolo, torniamo a casa.

Mentre sono in auto, Marco mi chiama...

"Cazzo Mauro. Potevi dirmelo che sta già da te. Bella rossa. Veramente carina. Com' è a letto?"

"Non c' ho pensato Marco. Scusami! Com'é a letto.
Non male, sinceramente non male. Ma nulla a che vedere con Fede e Marisa. Loro sono di altro livello."

"Ma poi con Omar, ce l' hai mandata Fede?"

"Si! Inizialmente si é lamentata perché ha detto che l' ha trattata male, poi mi ha detto che è un' esperienza da ripetere.
Non ci crederai, ma io mia moglie, ancora a volte sul sesso, non la capisco."

"Sempre detto che aveva ragione Marisa. É una polveriera pronta ad esplodere. E con Angelo... con Angelo lavora ancora?"

"Da che so io, sembra di si. Ma tu non lo senti più Angelo?"

"No Mauro. É un bel po' che non lo sento. Dovrei chiamarlo. E poi devo stare calmo perché ho un po' di problemini."

"Cavolo Marco. Non me ne hai parlato, perché?"

"Mauro, tu hai i tuoi di problemi e non voglio tediarti con i miei. Stai tranquillo. Niente di preoccupante e mi tengo stretta la mia dolce e santa donna di Marisa.
Piuttosto, il tuo ingegnere... l' hai vista?"

Silenzio da parte mia.

"Mauro, ci sei?"

"Si, scusami Marco. Hai battuto su un brutto tasto. Si, l' ho vista. Si é sposata ed é incinta."

"Incinta? Non ha perso tempo. D'altronde con una donna come Shuli che tempo vuoi perdere."

"Marco, non te l' ho mai detto, ma é di sette mesi."

"Beh, allora?! Il marito l' ha messa incinta, facendo due conti, credo a luglio."

"Marco, ti ricordi quando sono andato a Luglio a Roma per il contratto?"

"Si, ma io non ero qui, mi sembra."

"Esatto! Poi ho scordato di dirtelo perché stavo male solo a parlarne. C' era lei a Roma!
Abbiamo passato l' ultima notte insieme, Marco, senza alcuna precauzione."

"Oh cielo...non dimmi che..."




Continua...













































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2025-12-24
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