Giada 9° - La gabbietta dell'amore, della passione e della libidine tra mamma e figlio
di
Andrea inc
genere
incesti
Riavvolgendo il nastro:
Quando la mamma era tornata al suo cospetto con indosso solo la corta camiciola da notte trasparente, il figlio aveva avuto un tonfo al cuore mentre il suo corpo era preda ad un incontrollabile tremore.
Da quando oramai, la suocera aveva scoperto le carte delle abitudini libertine ed incestuose della famiglia, compreso sua moglie, Gianni era abituato alla presenza di donne e uomini nudi (La moglie e la suocera col marito cornuto e talvolta anche con la presenza di altri maschi e femmine)ma trovarsi improvvisamente la mamma nuda e bellissima nel suo aspetto statuario reso ancora più imponente vista dalla suo postura seduta sul divano.
Gambe lunghe e slanciate, fianchi larghi che lasciavano immaginare due natiche da sballo (Seppure confuso da quella apparizione) riusciva ad articolare i suoi pensieri senza volgarità.. era la sua mamma!) e poi le mammelle sode e protese in avanti coi bottoncini scuri che spingevano come chiodi, la stoffa leggera.
Un monte di venere bianco pennellato da un ciuffo di peli neri che parevano dipinti tanto erano curati ad incorniciare le labbra della vulva gonfia col suo spacco che si perdeva tra le cosce come il gesto creativo sulla tela di Fontana.
Per un attimo aveva chiuso gli occhi cercando di immaginare il momento in cui lui, aveva preso contatto col mondo uscendo proprio da quello spacco.
Poi si era girata per mettersi a sedere anche lei regalando ai suoi occhi lo spettacolare fondo schiena in mezzo al quale, si intravvedevano ciuffi di peli neri che circondavano la linea rossa della vagina appena dischiusa ed il forellino a forma di petalo nascosto nella parte più intima della donna.
-Amore vieni.. leccamela e fammi vedere se sono vere le cose che mi ha raccontato di te tua suocera!-
Quelle parole avevano attraversato i suoi orecchi sino al cervello incitandolo a dare prova che era proprio come le aveva raccontato la suocera; 'Lui era il miglior leccatore di fica del mondo!' come gli ripetevano tutte quelle che avevano provato la sua lingua.
La mamma aveva goduto, urlando e contorcendosi per oltre mezz'ora scossa dagli orgasmi a raffica che le procuravano le labbra, la lingua e le dita del figlio.
Il ragazzo era rimasto in ginocchio ed aveva ancora le labbra attaccate alla fica della mamma che gocciolava ancora mentre lei, lo teneva fermo con le mani sulla testa per concedersi qualche momento di languido relax.
Infine, col respiro ancora un po' affannoso lo aveva baciato con la lingua nervosamente mossa a serpentina e poi, lo aveva fatto alzare e gli aveva slacciato e sfilato i pantaloni.
Abbassandogli poi le mutande, le aveva trovate completamente bagnate mentre ai suoi occhi, era apparsa la gabbietta d'acciaio lucida e completamente intrisa di sperma.
Il ragazzo mentre la leccava se ne era venuto senza neanche toccarsi.
A quel punto, dopo avergli leccato l'apice della gabbietta dalla quale spuntava una linguetta di glande arrossato ed i testicoli lisci e completamente bagnati, si era complimentata " Dio Gianni che meraviglia, ma quanta ne hai fatta?"
Il ragazzo in preda ad una forte emozione, era riuscito a balbettare "Tanta mamma, ma solo per merito tuo, sei così bella, profumata, dolce ed eccitante che mi hai fatto sciogliere come fossi di panna".
Con fare un po' concitato come in preda ad una incontrollabile urgenza, con la chiavetta aveva aperto il piccolo lucchetto e dopo avergli sfilato la gabbietta, l'aveva ripulita con la lingua per poi dedicarsi con delicatezza al membro del figlio bagnato e reso livido dalla dolorosa prigionia cui era stato costretto.
-Dio come sei gonfio e arrossato.. chissà che dolore mentre ce l'avevi duro!-
Il ragazzo senza rispondere, aveva annuito.
Sul letto la mamma lo aveva ben lavato con un panno caldo e poi, lo aveva spalmato con una crema speciale e lo aveva massaggiato sino fargli recuperare il naturale aspetto dalla pelle ambrata e liscia come seta: "Un cazzo magnifico!"
Aveva pensato la mamma mentre se lo sentiva crescere ed indurire tra le dita.
Il ragazzo si beava rilassato e con gli occhi chiusi a quel delicato trattamento.
Quando poi la mamma glielo aveva preso in bocca ed aveva cominciato a succhiarglielo e leccarglielo partendo dai testicoli lisci come bilie per risalire sulla verga dura con le vene scure e gonfie come altorilievi, aveva riaperto gli occhi e gemendo, le aveva messo le dita tra i capelli per accompagnarne i movimenti.
Avendo già goduto mentre le leccava la fica, il ragazzo poteva abbandonarsi in modo rilassato alle delizie di quel trattamento.
Quando la verga oramai durissima sormontata da una cappella violacea, scivolava tra le labbra come fosse di burro, la mamma aveva allungato le braccia sul suo petto e con le dita gli strizzava i capezzoli trasformando il suo crescente godimento in piacere lussurioso e mentre tremando, i suoi gemiti si trasformavano in rantoli, la verga aveva cominciato a contrarsi tra le labbra della mamma rilasciando numerosi fiotti di sborra in parte colati direttamente nello stomaco mentre il rimanente gli era stato travasato dalla bocca della mamma che si era congiunta a lui in un bacio bagnato e carico di libidine.
-Che buono amore, era proprio l'aperitivo che mi ci voleva.-
Gli aveva detto la mamma mentre, dopo un lungo abbraccio con le labbra ancora attaccate per quel lungo, lascivo bacio, si apprestava ad andare in cucina a preparare la cena.
Avevano poi, scopato sino all'alba alternando momenti di puro amore ad altri di libidine morbosa in cui entrambi regalavano all'altro/a il meglio del loro repertorio erotico.
Il ragazzo pareva inesauribile nella sua capacità di riprendere turgore e ricaricare le palle di sperma mentre la mamma metteva a disposizione del suo piacere, ogni pertugio ed ogni lembo di pelle e di carne del suo rigoglioso e cedevole corpo.
Erano andati avanti sin quasi l'alba quando il ragazzo era caduto di schianto in un sonno profondo.
Al mattino, quando la mamma gli aveva portato il caffè a letto, avrebbe voluto svegliarlo con un pompino ma, scoprendolo aveva avuto la sorpresa di trovarlo con la gabbietta addosso.
-Sveglia Gianni.. c'è il caffè!-
-Buon giorno mamma.. ma allora non era un sogno?!-
-No, non era un sogno amore di mamma.
Stamattina però, mi hai fatto trovare una sorpresa.. volevo svegliarti succhiandotelo e invece!
Perché hai messo ancora la gabbietta, non vuoi più fare l'amore con la tua mamma?-
-Ma che dici mamma?
Dopo stanotte, ti voglio sempre, sempre quanto tu lo vorrai anche tu.-
-E allora perché?-
-Vedi mamma, quando mia moglie e mia suocera mi avevano proposto di mettermi in castità, io non volevo.
Poi però, parlando con mio suocero che oramai lo indossa da anni (la moglie glie lo toglie solo per motivi di igiene o per farlo masturbare ed una volta l'anno per fare l'amore e festeggiare l'anniversari del loro matrimonio) mi ha convinto a provare dicendomi che è bellissimo indossarlo e che senza, oramai si sente nudo.
Dopo un po' che lo indossi diventa quasi una seconda pelle di cui non puoi più fare a meno.
Ecco mamma, io l'ho provato e dopo più di un mese, non riesco più a farne a meno e quando lo tolgo se non devo fare sesso , masturbarmi o lavarmi, devo subito rimetterlo altrimenti davvero mi sento nudo.
Infatti stanotte mentre tu dormivi, mi sono svegliato ed ho ripreso sonno solo dopo averlo rimesso.
E poi mamma, non puoi immaginare l'effetto che mi fa quando mi chiedono di toglierlo perché desiderano fare l'amore con me o farmi godere in qualche altro modo: Oramai è una specie di droga alla quale non posso e non voglio rinunciare.-
-Che meraviglia Gianni.. ho voglia di fare l'amore col mio bambino adesso!
Ho voglia di scopare col maschio che mi ha fatto tanto godere stanotte e bere il suo gustoso nettare.
Ho voglia di essere montata come una cagna dal porco che stanotte mi ha trattata come una troia ed essere riempita di sborra!
Lo vuoi anche tu?
Vuoi essere ancora il mio stallone mentre io sono la tua giumenta, vuoi montarmi ancora e ingravidarmi col tuo seme?-
-Si! Si mamma lo voglio! Ecco le chiavi per aprirci al nostro amore, accendere la nostra passione e scatenare la nostra libidine!-
segue
Quando la mamma era tornata al suo cospetto con indosso solo la corta camiciola da notte trasparente, il figlio aveva avuto un tonfo al cuore mentre il suo corpo era preda ad un incontrollabile tremore.
Da quando oramai, la suocera aveva scoperto le carte delle abitudini libertine ed incestuose della famiglia, compreso sua moglie, Gianni era abituato alla presenza di donne e uomini nudi (La moglie e la suocera col marito cornuto e talvolta anche con la presenza di altri maschi e femmine)ma trovarsi improvvisamente la mamma nuda e bellissima nel suo aspetto statuario reso ancora più imponente vista dalla suo postura seduta sul divano.
Gambe lunghe e slanciate, fianchi larghi che lasciavano immaginare due natiche da sballo (Seppure confuso da quella apparizione) riusciva ad articolare i suoi pensieri senza volgarità.. era la sua mamma!) e poi le mammelle sode e protese in avanti coi bottoncini scuri che spingevano come chiodi, la stoffa leggera.
Un monte di venere bianco pennellato da un ciuffo di peli neri che parevano dipinti tanto erano curati ad incorniciare le labbra della vulva gonfia col suo spacco che si perdeva tra le cosce come il gesto creativo sulla tela di Fontana.
Per un attimo aveva chiuso gli occhi cercando di immaginare il momento in cui lui, aveva preso contatto col mondo uscendo proprio da quello spacco.
Poi si era girata per mettersi a sedere anche lei regalando ai suoi occhi lo spettacolare fondo schiena in mezzo al quale, si intravvedevano ciuffi di peli neri che circondavano la linea rossa della vagina appena dischiusa ed il forellino a forma di petalo nascosto nella parte più intima della donna.
-Amore vieni.. leccamela e fammi vedere se sono vere le cose che mi ha raccontato di te tua suocera!-
Quelle parole avevano attraversato i suoi orecchi sino al cervello incitandolo a dare prova che era proprio come le aveva raccontato la suocera; 'Lui era il miglior leccatore di fica del mondo!' come gli ripetevano tutte quelle che avevano provato la sua lingua.
La mamma aveva goduto, urlando e contorcendosi per oltre mezz'ora scossa dagli orgasmi a raffica che le procuravano le labbra, la lingua e le dita del figlio.
Il ragazzo era rimasto in ginocchio ed aveva ancora le labbra attaccate alla fica della mamma che gocciolava ancora mentre lei, lo teneva fermo con le mani sulla testa per concedersi qualche momento di languido relax.
Infine, col respiro ancora un po' affannoso lo aveva baciato con la lingua nervosamente mossa a serpentina e poi, lo aveva fatto alzare e gli aveva slacciato e sfilato i pantaloni.
Abbassandogli poi le mutande, le aveva trovate completamente bagnate mentre ai suoi occhi, era apparsa la gabbietta d'acciaio lucida e completamente intrisa di sperma.
Il ragazzo mentre la leccava se ne era venuto senza neanche toccarsi.
A quel punto, dopo avergli leccato l'apice della gabbietta dalla quale spuntava una linguetta di glande arrossato ed i testicoli lisci e completamente bagnati, si era complimentata " Dio Gianni che meraviglia, ma quanta ne hai fatta?"
Il ragazzo in preda ad una forte emozione, era riuscito a balbettare "Tanta mamma, ma solo per merito tuo, sei così bella, profumata, dolce ed eccitante che mi hai fatto sciogliere come fossi di panna".
Con fare un po' concitato come in preda ad una incontrollabile urgenza, con la chiavetta aveva aperto il piccolo lucchetto e dopo avergli sfilato la gabbietta, l'aveva ripulita con la lingua per poi dedicarsi con delicatezza al membro del figlio bagnato e reso livido dalla dolorosa prigionia cui era stato costretto.
-Dio come sei gonfio e arrossato.. chissà che dolore mentre ce l'avevi duro!-
Il ragazzo senza rispondere, aveva annuito.
Sul letto la mamma lo aveva ben lavato con un panno caldo e poi, lo aveva spalmato con una crema speciale e lo aveva massaggiato sino fargli recuperare il naturale aspetto dalla pelle ambrata e liscia come seta: "Un cazzo magnifico!"
Aveva pensato la mamma mentre se lo sentiva crescere ed indurire tra le dita.
Il ragazzo si beava rilassato e con gli occhi chiusi a quel delicato trattamento.
Quando poi la mamma glielo aveva preso in bocca ed aveva cominciato a succhiarglielo e leccarglielo partendo dai testicoli lisci come bilie per risalire sulla verga dura con le vene scure e gonfie come altorilievi, aveva riaperto gli occhi e gemendo, le aveva messo le dita tra i capelli per accompagnarne i movimenti.
Avendo già goduto mentre le leccava la fica, il ragazzo poteva abbandonarsi in modo rilassato alle delizie di quel trattamento.
Quando la verga oramai durissima sormontata da una cappella violacea, scivolava tra le labbra come fosse di burro, la mamma aveva allungato le braccia sul suo petto e con le dita gli strizzava i capezzoli trasformando il suo crescente godimento in piacere lussurioso e mentre tremando, i suoi gemiti si trasformavano in rantoli, la verga aveva cominciato a contrarsi tra le labbra della mamma rilasciando numerosi fiotti di sborra in parte colati direttamente nello stomaco mentre il rimanente gli era stato travasato dalla bocca della mamma che si era congiunta a lui in un bacio bagnato e carico di libidine.
-Che buono amore, era proprio l'aperitivo che mi ci voleva.-
Gli aveva detto la mamma mentre, dopo un lungo abbraccio con le labbra ancora attaccate per quel lungo, lascivo bacio, si apprestava ad andare in cucina a preparare la cena.
Avevano poi, scopato sino all'alba alternando momenti di puro amore ad altri di libidine morbosa in cui entrambi regalavano all'altro/a il meglio del loro repertorio erotico.
Il ragazzo pareva inesauribile nella sua capacità di riprendere turgore e ricaricare le palle di sperma mentre la mamma metteva a disposizione del suo piacere, ogni pertugio ed ogni lembo di pelle e di carne del suo rigoglioso e cedevole corpo.
Erano andati avanti sin quasi l'alba quando il ragazzo era caduto di schianto in un sonno profondo.
Al mattino, quando la mamma gli aveva portato il caffè a letto, avrebbe voluto svegliarlo con un pompino ma, scoprendolo aveva avuto la sorpresa di trovarlo con la gabbietta addosso.
-Sveglia Gianni.. c'è il caffè!-
-Buon giorno mamma.. ma allora non era un sogno?!-
-No, non era un sogno amore di mamma.
Stamattina però, mi hai fatto trovare una sorpresa.. volevo svegliarti succhiandotelo e invece!
Perché hai messo ancora la gabbietta, non vuoi più fare l'amore con la tua mamma?-
-Ma che dici mamma?
Dopo stanotte, ti voglio sempre, sempre quanto tu lo vorrai anche tu.-
-E allora perché?-
-Vedi mamma, quando mia moglie e mia suocera mi avevano proposto di mettermi in castità, io non volevo.
Poi però, parlando con mio suocero che oramai lo indossa da anni (la moglie glie lo toglie solo per motivi di igiene o per farlo masturbare ed una volta l'anno per fare l'amore e festeggiare l'anniversari del loro matrimonio) mi ha convinto a provare dicendomi che è bellissimo indossarlo e che senza, oramai si sente nudo.
Dopo un po' che lo indossi diventa quasi una seconda pelle di cui non puoi più fare a meno.
Ecco mamma, io l'ho provato e dopo più di un mese, non riesco più a farne a meno e quando lo tolgo se non devo fare sesso , masturbarmi o lavarmi, devo subito rimetterlo altrimenti davvero mi sento nudo.
Infatti stanotte mentre tu dormivi, mi sono svegliato ed ho ripreso sonno solo dopo averlo rimesso.
E poi mamma, non puoi immaginare l'effetto che mi fa quando mi chiedono di toglierlo perché desiderano fare l'amore con me o farmi godere in qualche altro modo: Oramai è una specie di droga alla quale non posso e non voglio rinunciare.-
-Che meraviglia Gianni.. ho voglia di fare l'amore col mio bambino adesso!
Ho voglia di scopare col maschio che mi ha fatto tanto godere stanotte e bere il suo gustoso nettare.
Ho voglia di essere montata come una cagna dal porco che stanotte mi ha trattata come una troia ed essere riempita di sborra!
Lo vuoi anche tu?
Vuoi essere ancora il mio stallone mentre io sono la tua giumenta, vuoi montarmi ancora e ingravidarmi col tuo seme?-
-Si! Si mamma lo voglio! Ecco le chiavi per aprirci al nostro amore, accendere la nostra passione e scatenare la nostra libidine!-
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