L'amore di una spia 3/4
di
RunningRiot
genere
sentimentali
"Non sai quanto ti ho pensata", le sussurra Penelope dopo averla baciata. Nemmeno il tempo di farmi mettere comoda, pensa invece Annalisa. E nemmeno di farmi togliere gli stivali, prima cosa che bisogna fare quando si entra in quella casa. La guarda, indossa un Versace nero molto scollato. E’ evidente che non porta il reggiseno ma sarebbe pronta a scommettere che non ha niente nemmeno in basso. Profuma di doccia e di un Bulgari molto discreto. Su richiesta della donna, Annalisa si è vestita con una castigatissima camicetta nera abbottonata fino al collo e una gonna di lana grigia alta poco sopra il ginocchio. "Per una volta rinuncia alla tua catenina e... alle mutandine, l'underwear sarà il reggiseno trasparente e le autoreggenti che ti ho regalato". "Mi vergogno!". "Non fare la sciocchina e ubbidisci". Ubbidire non le era costato poi molto.
- Quanto ti dona questa stola…
- Perché me l’ha regalata lei, ormai metto solo questa.
- Hai fatto come ti ho detto o devo controllare?
- Ho fatto come mi ha detto...
- Tesoro - le dice Penelope dopo averle dato un bacio a succhialabbra - quando ti decidi a darmi del tu? Aspettiamo il catering e poi andiamo a tavola.
Annalisa dà un'occhiata al salone e resta un po' delusa, è apparecchiato per due. Le toccherà passare la notte con Penelope, un'occasione sprecata. Comincia a pensare che l'idea di entrare in intimità con Bashaar sia una stronzata. Tuttavia, si dice, almeno potrà approfittarne per perquisire lo studio di Bashaar e clonarne il computer. Sempre che l'uomo non l'abbia portato con sé. Presa in queste riflessioni, quasi non si è accorta che la donna l'ha fatta sedere sulle sue ginocchia, ha iniziato a baciarle e leccarle il collo e a far risalire la sua gonna fino alla balza delle calze. "Sei passata ieri dall'estetista? Brava, sei un velluto", le sussurra Penelope passando morbidamente un dito lungo il suo sesso. E' vero che il copione lo imporrebbe, ma la verità è che Annalisa rabbrividisce e apre leggermente le gambe in modo del tutto involontario. "Sei così timida, ma il tuo corpo parla per te - sussurra ancora Penelope leccandole le labbra - e senti come sei già bagnata...". Di colpo la infilza con un dito. Il gemito ad Annalisa scapperebbe lo stesso, ma decide di esagerare, di prolungarlo, di contorcersi un po'. "E' tutto molto perverso, mi piaci così tanto...", le dice Penelope. La scopa piano, ma Annalisa finge ugualmente di essere sull'orlo dell'impazzimento. "Vuoi essere mia stanotte? Vuoi fare tutto quello che ti dico?", "sì...", "puoi rifiutarti se vuoi, ma sarebbe un peccato", "no, sono sua". La donna ride e le ricorda di darle del tu, avvicina le labbra all'orecchio di Annalisa e le mormora "adesso devi dire: Penelope fammi tutto". Poi la infilza con un secondo dito e stavolta li porta fino in fondo. Annalisa scatta, urla, si tiene sempre parecchio sopra le righe ma sa che questo non può che far piacere alla sua amante. In realtà non vede l'ora che cada addormentata per perlustrare la casa, ma un po’ di teatro bisogna farlo. Si aggrappa al collo di Penelope e comincia a starnazzare "oddio, oddio! io così... io... sì, fammi tutto, fammi tutto!". La donna si ferma di colpo, estrae le dita dalla vagina di Annalisa e se le porta alla bocca, sono completamente inzaccherate dal succo della ragazza. "Sei un miele - le dice - sarà una serata molto divertente, vedrai".
E in quel momento nel salone appare Bashaar.
Annalisa resta basita in un attimo di reale sorpresa, subito dopo si ricorda della sua messinscena e tenta goffamente di ricomporsi, balbettando. Arrossire non le è difficile in questo momento. Penelope ride e la fa mettere in piedi di fronte all'uomo, si alza anche lei e prende la mano di Annalisa, la solleva come se volesse mostrare la ragazza a un pubblico molto più numeroso. "Bashaar, tesoro, hai visto che gioiello? Guardala". L'uomo non dice una parola ma scruta Annalisa dalla testa ai piedi con un sorriso, lei abbassa la testa. "Guardala meglio", aggiunge Penelope sbottonando e aprendo la zip, tirandole giù la gonna. Annalisa grida "no!" coprendosi il pube nudo, contraendosi su se stessa. La donna, come se nulla fosse, inizia a sbottonarle la camicetta, rivolta a Bashaar aggiunge "e sapessi com'è sottomessa". La ragazza resta seminuda, con solo le autoreggenti addosso e un reggiseno così trasparente che lascia vedere tutto ma in modo molto più seducente. Continua a cercare di coprirsi finché Penelope le allarga dolcemente le braccia. Guarda in basso ma sente lo sguardo di Bashaar sul suo corpo.
- Non vergognarti, tesoro, in fondo non ti vergognavi quando gli dicevi di non smettere - le mormora Penelope con un tocco di ironia nella voce.
- Tu... lei... lei sa? - domanda Annalisa. Era certa che la donna sapesse tutto, se non dal primo momento, quasi. Se lo sentiva.
Quando Penelope le risponde "tra me e Bashaar non ci sono segreti", Annalisa continua a guardarsi i piedi ma non può evitare di pensare "ringrazia il cielo che dei segreti ci siano, invece, perché altrimenti voleresti giù con lui da un elicottero, prima o poi".
"Togliti le calze, tesoro, o morirai di caldo qui dentro, il reggiseno può bastare, alza la testa, guardalo... e tu Bashaar di’ qualcosa, non la trovi deliziosa?". Annalisa esegue mentre l'uomo la guarda con un po' di strafottenza, adesso, con le mani affondate nelle tasche dei pantaloni. Penelope le va dietro e le accarezza la schiena e le natiche, poi la penetra di nuovo con le dita. Annalisa si impone di gemere piano, ma si impone anche di tremare un po' più di quanto non farebbe normalmente. E di guardare Bashaar con occhi quasi impauriti. Penelope tira fuori ancora una volta le dita e le mostra al suo amante. Sono ricoperte del succo filamentoso della ragazza. "Vedi? E' timida e forse anche un po' impaurita, ma si eccita, io la trovo formidabile".
- Ho ragione, tu puttana, ma non vuole solo uomo, vuoi anche donna - ridacchia Bashaar guardando Annalisa.
- Non la chiamare così – lo rimprovera Penelope – e poi da quanto mi ha detto del marito, è tanto che non ha un uomo. A parte te che te la sei fatta in un bagno… che roba. Scusalo Annalisa, per lui tutte le donne sono puttane tranne... sai com'è. Però ti assicuro che è un uomo molto dolce e generoso... apri tu Bashaar? Deve essere il catering.
Penelope prende Annalisa per mano, afferra un cuscino da un divano e lo butta per terra davanti alla tavola della cena.
- Prima di te c'era una ragazza francese, una studentessa. Peccato che sia tornata nel suo Paese perché ci divertivamo proprio, con lei Bashaar è stato molto, molto generoso. Era assai docile, sai? Ma non bella come te. Ora ci guarderai mangiare inginocchiata qui, una piccola penitenza la vorrai fare, no? Del resto ti sei scopata il mio uomo senza permesso...
Mentre li guarda mangiare, Annalisa si fa richiamare più volte perché tiene lo sguardo in basso. In realtà si annoia abbastanza. Trova quella scena ridicola. Nonostante non le dispiaccia a volte venire umiliata, quella di Bashaar e Penelope le sembra la parodia di una dominazione da quattro soldi, orecchiata chissà dove. L'unico momento divertente è quando la donna le ordina di andare a mangiare del riso direttamente dalla sua mano, gattonando. Si stupisce che non le abbiano imposto di chiamarli "padrona" e "padrone". Accoglie quasi con sollievo la fine della cena e il "vieni, ora ci andiamo a divertire davvero" con cui Penelope la invita a rialzarsi. Si dice "questa deve essere la stanza dei giochi" quando la conducono in una camera da letto che non è quella dove ha fino a questa sera scopato con la donna.
Da un gancio al soffitto scendono giù due polsiere di cuoio attaccate a una catena. Pensa quasi con fastidio che, madonna, "Cinquanta sfumature" ha fatto più danni che altro. Pensa che ci sono modi molto più artigianali e improvvisati, ma molto meno artefatti, per procurarsi quel tipo di piacere. Pensa a quel ragazzo dell'albergo che dopo averla stuprata e costretta a un paio di docce gelate l'aveva lasciata piena di lividi, segni e con una bottiglia di prosecco infilata nel culo. E al quale aveva detto di prendersi tutti i soldi che aveva nel portafoglio, salvo poi accorgersi che si era preso anche la sua catenina d'oro. Aveva dovuto tirare fuori la pistola da sotto il cuscino e puntargliela addosso: "Quella la rimetti dov'era".
Questi due, invece, sembrano replicare un copione di bassa categoria, si dice mentre si impone di dimostrare ansia nello sguardo e nel respiro. E mentre accoglie il bacio di Penelope che accarezzandole il clitoride le sussurra "non aver paura, ti piacerà". Lei risponde "sì signora" e poi sente il primo colpo sul sedere. Un flogger, di sicuro un flogger. Annalisa non l'ha mai subìto ma è pronta a scommetterci. "L'avranno preso su Amazon", pensa. I colpi si susseguono lenti e mosci sulle natiche senza provocarle nessuna reazione particolare, anche se lei finge di dimenarsi. "Bashaar è molto attratto dal culetto - le sussurra suadente Penelope labbra sulle labbra - e tu nei hai uno da Mille e una notte... prima o poi se lo prenderà. L'hai mai fatto? No? Ti perdi qualcosa amore mio". Solo l'ultimo colpo, sulla schiena, è di una violenza tale da farla scattare e gridare di dolore e piacere, da farle venire le lacrime agli occhi. Penelope gliele asciuga con la lingua, tornando a frugarle la vagina con le dita. "Senti come ti ecciti, sei un lago... ora tocca un po' a me, vuoi?". Annalisa senza fiato, fa cenno di sì con la testa, cercando di dimostrarsi completamente assoggettata al volere dei due.
Quelle di Penelope sono invece frustate che Annalisa sente di più, in un misto di fastidio, dolore, piacere. Ha il seno molto sensibile ed è lì che la donna colpisce. E ogni volta che colpisce le domanda "ti piace?". La ragazza piagnucola i suoi "sì" e si contorce aggrappandosi alle polsiere. "Ora io e Bashaar scoperemo e tu ci guarderai. Guarda e impara, amore mio, impara a diventare una vera donna, lui è un vero uomo". Annalisa pensa "ora però la sorpresa l'avrai tu", perché dietro le spalle di Penelope anche il suo amante si è spogliato, ha il cazzo in erezione e ha appena finito di lubrificarselo. Si avvicina lentamente e la afferra per i fianchi. Annalisa vede distintamente, a meno di venti centimetri, il sorriso che Penelope sfodera al primo contatto con la carne dell'uomo trasformarsi un una smorfia di dolore. Urla "Bashaaaaaaar!" aggrappandosi alle spalle di Annalisa. Ma ne gode, si vede proprio che ne gode.
Due servizi completi in un'oretta e mezza. Annalisa è forte e allenata, ma a stare così con le braccia ci si stanca. E inoltre vederli scopare è non è eccitante più di tanto. Grottesco, a volte. Come quando Penelope le rivolge lo sguardo dicendole "mi ha detto che ti fa schifo prenderlo così, ma non puoi rinunciare a questo piacere". Annalisa da parte sua pensa "se quello è un pompino stiamo fresche, amica mia, non è che basta mettersi un Versace per saperli fare". Tuttavia, nonostante si sia sempre rifiutata di succhiarlo dopo un rapporto anale, non può non ammirare Penelope per il piacere che prova accogliendo l'uomo nella sua bocca. Un piacere che quando lui la disseta la porta quasi sulle soglie dell'orgasmo. Ma, complessivamente, lo sguardo di esausto arrapamento che rivolge alla donna quando viene slegata è una finzione. Così come è una finzione accasciarsi addosso a lei. Penelope la accoglie tra le braccia: "Tesoro, tesoro, tesoro... come stai? Sei tanto eccitata, vero?". “Sì”
- Vuoi dimostrare la tua devozione? - domanda Penelope.
- Sì... - risponde Annalisa in un soffio.
- Dormirai qui, ai piedi del letto, sul tappeto... dalla prossima volta lo farai con noi, ti darò Bashaar, anche lui ti vuole, e ti darò... ti daremo, tutto il piacere del mondo. Lo vuoi fare?
- Sì... sì signora.
- Sei una sciocchina, chiamami Penelope, Penny se vuoi... domattina penso proprio che sarai mia, ho troppa voglia di te. Ma ora lecca lo sperma di Bashaar che mi cola fuori, devi imparare a fartelo piacere, inginocchiati.
La donna apre le gambe, Annalisa si inginocchia e inizia a lappare. Ma stavolta lo fa talmente bene che Penelope dopo un po’ trema e si lascia cadere sul letto. Urla "Bashaar, Bashaar guardala!" ma le sue attenzioni sono tutte per la bionda. Le spalanca le gambe davanti, le tiene la testa in mezzo con la mano, la supplica di farla godere. Annalisa non le dà scampo, il sapore dello sperma di Bashaar misto a quello di Penelope è obiettivamente la cosa migliore della serata. Gli ultimi passaggi di lingua sul grilletto sono il colpo di grazia per la sua amante, le urla diventano convulse. Bashaar le guarda con un sorriso enigmatico, disteso sul letto. "Tu vera puttana, ci divertiremo", le dice.
Al momento di stendersi sul tappeto Annalisa si domanda chi, tra i due, possa davvero eccitarsi con queste stronzate. Di impulso direbbe Bashaar, ma qualcosa le dice che non è così. E ripensando al modo in cui Penelope le frustava il seno si dice che è lei quella che ha bisogno di sfogare le sue ingenue manie.
Sogghigna nel buio immaginando la faccia che farebbe Valentina se le chiedesse di frustarla. “Colpisci, non avere paura, mi piace”. Poi smette di fantasticare perché sa che prima o poi le verrebbe voglia di masturbarsi. E non è il momento. E’ il momento di pensare alla dinamica tra questi due. L’ipotesi di Annalisa, a questo punto, è che l’uomo sfrutti Penelope. La asseconda ma la domina, basti pensare a come si è dimostrato autoritario scopandola, la sfrutta, si nasconde dietro di lei. Come? E’ questo che Annalisa non comprende, ma è questo che bisognerà scoprire.
E' notte fonda quando battezza i respiri di Penelope e Bashaar come "regolari". In realtà lo sono da un pezzo, ma Annalisa ha preferito prendersi tutto il tempo, meglio non rischiare. Striscia senza fare rumore verso l'ingresso della casa, dove ha lasciato la borsa. Prende la sua boccetta di profumo e torna nella stanza. Ne spruzza un po' verso il volto dei due, trattenendo il respiro. Conta in apnea fino a centoventi, si allontana in cerca dello studio di Bashaar. Ha poco meno di tre ore per la perquisizione. Tra le carte non trova nulla, ma non ci contava molto. Estrae su una chiavetta Usb il contenuto del laptop dell'uomo e del suo telefono. Fa lo stesso con quello di Penelope. Se la sua ipotesi è giusta magari qualcosa salterà fuori. Piazza i trojan. Nel portafoglio di Bashaar non trova nulla, nella borsa di Penelope l'unica cosa interessante è la carta d'imbarco da Singapore. Torna ad accoccolarsi sul tappeto ai piedi del letto. Nuda, eccezion fatta per il reggiseno. Ha solo un leggero segno rosso sulla schiena, conseguenza del colpo di Bashaar. Per il resto nulla. Non dovrà nascondersi da Valentina. Ha una maledetta voglia di Valentina. Mentre prende sonno pensa che è l'ultima volta che fa una cosa del genere.
3. CONTINUA
- Quanto ti dona questa stola…
- Perché me l’ha regalata lei, ormai metto solo questa.
- Hai fatto come ti ho detto o devo controllare?
- Ho fatto come mi ha detto...
- Tesoro - le dice Penelope dopo averle dato un bacio a succhialabbra - quando ti decidi a darmi del tu? Aspettiamo il catering e poi andiamo a tavola.
Annalisa dà un'occhiata al salone e resta un po' delusa, è apparecchiato per due. Le toccherà passare la notte con Penelope, un'occasione sprecata. Comincia a pensare che l'idea di entrare in intimità con Bashaar sia una stronzata. Tuttavia, si dice, almeno potrà approfittarne per perquisire lo studio di Bashaar e clonarne il computer. Sempre che l'uomo non l'abbia portato con sé. Presa in queste riflessioni, quasi non si è accorta che la donna l'ha fatta sedere sulle sue ginocchia, ha iniziato a baciarle e leccarle il collo e a far risalire la sua gonna fino alla balza delle calze. "Sei passata ieri dall'estetista? Brava, sei un velluto", le sussurra Penelope passando morbidamente un dito lungo il suo sesso. E' vero che il copione lo imporrebbe, ma la verità è che Annalisa rabbrividisce e apre leggermente le gambe in modo del tutto involontario. "Sei così timida, ma il tuo corpo parla per te - sussurra ancora Penelope leccandole le labbra - e senti come sei già bagnata...". Di colpo la infilza con un dito. Il gemito ad Annalisa scapperebbe lo stesso, ma decide di esagerare, di prolungarlo, di contorcersi un po'. "E' tutto molto perverso, mi piaci così tanto...", le dice Penelope. La scopa piano, ma Annalisa finge ugualmente di essere sull'orlo dell'impazzimento. "Vuoi essere mia stanotte? Vuoi fare tutto quello che ti dico?", "sì...", "puoi rifiutarti se vuoi, ma sarebbe un peccato", "no, sono sua". La donna ride e le ricorda di darle del tu, avvicina le labbra all'orecchio di Annalisa e le mormora "adesso devi dire: Penelope fammi tutto". Poi la infilza con un secondo dito e stavolta li porta fino in fondo. Annalisa scatta, urla, si tiene sempre parecchio sopra le righe ma sa che questo non può che far piacere alla sua amante. In realtà non vede l'ora che cada addormentata per perlustrare la casa, ma un po’ di teatro bisogna farlo. Si aggrappa al collo di Penelope e comincia a starnazzare "oddio, oddio! io così... io... sì, fammi tutto, fammi tutto!". La donna si ferma di colpo, estrae le dita dalla vagina di Annalisa e se le porta alla bocca, sono completamente inzaccherate dal succo della ragazza. "Sei un miele - le dice - sarà una serata molto divertente, vedrai".
E in quel momento nel salone appare Bashaar.
Annalisa resta basita in un attimo di reale sorpresa, subito dopo si ricorda della sua messinscena e tenta goffamente di ricomporsi, balbettando. Arrossire non le è difficile in questo momento. Penelope ride e la fa mettere in piedi di fronte all'uomo, si alza anche lei e prende la mano di Annalisa, la solleva come se volesse mostrare la ragazza a un pubblico molto più numeroso. "Bashaar, tesoro, hai visto che gioiello? Guardala". L'uomo non dice una parola ma scruta Annalisa dalla testa ai piedi con un sorriso, lei abbassa la testa. "Guardala meglio", aggiunge Penelope sbottonando e aprendo la zip, tirandole giù la gonna. Annalisa grida "no!" coprendosi il pube nudo, contraendosi su se stessa. La donna, come se nulla fosse, inizia a sbottonarle la camicetta, rivolta a Bashaar aggiunge "e sapessi com'è sottomessa". La ragazza resta seminuda, con solo le autoreggenti addosso e un reggiseno così trasparente che lascia vedere tutto ma in modo molto più seducente. Continua a cercare di coprirsi finché Penelope le allarga dolcemente le braccia. Guarda in basso ma sente lo sguardo di Bashaar sul suo corpo.
- Non vergognarti, tesoro, in fondo non ti vergognavi quando gli dicevi di non smettere - le mormora Penelope con un tocco di ironia nella voce.
- Tu... lei... lei sa? - domanda Annalisa. Era certa che la donna sapesse tutto, se non dal primo momento, quasi. Se lo sentiva.
Quando Penelope le risponde "tra me e Bashaar non ci sono segreti", Annalisa continua a guardarsi i piedi ma non può evitare di pensare "ringrazia il cielo che dei segreti ci siano, invece, perché altrimenti voleresti giù con lui da un elicottero, prima o poi".
"Togliti le calze, tesoro, o morirai di caldo qui dentro, il reggiseno può bastare, alza la testa, guardalo... e tu Bashaar di’ qualcosa, non la trovi deliziosa?". Annalisa esegue mentre l'uomo la guarda con un po' di strafottenza, adesso, con le mani affondate nelle tasche dei pantaloni. Penelope le va dietro e le accarezza la schiena e le natiche, poi la penetra di nuovo con le dita. Annalisa si impone di gemere piano, ma si impone anche di tremare un po' più di quanto non farebbe normalmente. E di guardare Bashaar con occhi quasi impauriti. Penelope tira fuori ancora una volta le dita e le mostra al suo amante. Sono ricoperte del succo filamentoso della ragazza. "Vedi? E' timida e forse anche un po' impaurita, ma si eccita, io la trovo formidabile".
- Ho ragione, tu puttana, ma non vuole solo uomo, vuoi anche donna - ridacchia Bashaar guardando Annalisa.
- Non la chiamare così – lo rimprovera Penelope – e poi da quanto mi ha detto del marito, è tanto che non ha un uomo. A parte te che te la sei fatta in un bagno… che roba. Scusalo Annalisa, per lui tutte le donne sono puttane tranne... sai com'è. Però ti assicuro che è un uomo molto dolce e generoso... apri tu Bashaar? Deve essere il catering.
Penelope prende Annalisa per mano, afferra un cuscino da un divano e lo butta per terra davanti alla tavola della cena.
- Prima di te c'era una ragazza francese, una studentessa. Peccato che sia tornata nel suo Paese perché ci divertivamo proprio, con lei Bashaar è stato molto, molto generoso. Era assai docile, sai? Ma non bella come te. Ora ci guarderai mangiare inginocchiata qui, una piccola penitenza la vorrai fare, no? Del resto ti sei scopata il mio uomo senza permesso...
Mentre li guarda mangiare, Annalisa si fa richiamare più volte perché tiene lo sguardo in basso. In realtà si annoia abbastanza. Trova quella scena ridicola. Nonostante non le dispiaccia a volte venire umiliata, quella di Bashaar e Penelope le sembra la parodia di una dominazione da quattro soldi, orecchiata chissà dove. L'unico momento divertente è quando la donna le ordina di andare a mangiare del riso direttamente dalla sua mano, gattonando. Si stupisce che non le abbiano imposto di chiamarli "padrona" e "padrone". Accoglie quasi con sollievo la fine della cena e il "vieni, ora ci andiamo a divertire davvero" con cui Penelope la invita a rialzarsi. Si dice "questa deve essere la stanza dei giochi" quando la conducono in una camera da letto che non è quella dove ha fino a questa sera scopato con la donna.
Da un gancio al soffitto scendono giù due polsiere di cuoio attaccate a una catena. Pensa quasi con fastidio che, madonna, "Cinquanta sfumature" ha fatto più danni che altro. Pensa che ci sono modi molto più artigianali e improvvisati, ma molto meno artefatti, per procurarsi quel tipo di piacere. Pensa a quel ragazzo dell'albergo che dopo averla stuprata e costretta a un paio di docce gelate l'aveva lasciata piena di lividi, segni e con una bottiglia di prosecco infilata nel culo. E al quale aveva detto di prendersi tutti i soldi che aveva nel portafoglio, salvo poi accorgersi che si era preso anche la sua catenina d'oro. Aveva dovuto tirare fuori la pistola da sotto il cuscino e puntargliela addosso: "Quella la rimetti dov'era".
Questi due, invece, sembrano replicare un copione di bassa categoria, si dice mentre si impone di dimostrare ansia nello sguardo e nel respiro. E mentre accoglie il bacio di Penelope che accarezzandole il clitoride le sussurra "non aver paura, ti piacerà". Lei risponde "sì signora" e poi sente il primo colpo sul sedere. Un flogger, di sicuro un flogger. Annalisa non l'ha mai subìto ma è pronta a scommetterci. "L'avranno preso su Amazon", pensa. I colpi si susseguono lenti e mosci sulle natiche senza provocarle nessuna reazione particolare, anche se lei finge di dimenarsi. "Bashaar è molto attratto dal culetto - le sussurra suadente Penelope labbra sulle labbra - e tu nei hai uno da Mille e una notte... prima o poi se lo prenderà. L'hai mai fatto? No? Ti perdi qualcosa amore mio". Solo l'ultimo colpo, sulla schiena, è di una violenza tale da farla scattare e gridare di dolore e piacere, da farle venire le lacrime agli occhi. Penelope gliele asciuga con la lingua, tornando a frugarle la vagina con le dita. "Senti come ti ecciti, sei un lago... ora tocca un po' a me, vuoi?". Annalisa senza fiato, fa cenno di sì con la testa, cercando di dimostrarsi completamente assoggettata al volere dei due.
Quelle di Penelope sono invece frustate che Annalisa sente di più, in un misto di fastidio, dolore, piacere. Ha il seno molto sensibile ed è lì che la donna colpisce. E ogni volta che colpisce le domanda "ti piace?". La ragazza piagnucola i suoi "sì" e si contorce aggrappandosi alle polsiere. "Ora io e Bashaar scoperemo e tu ci guarderai. Guarda e impara, amore mio, impara a diventare una vera donna, lui è un vero uomo". Annalisa pensa "ora però la sorpresa l'avrai tu", perché dietro le spalle di Penelope anche il suo amante si è spogliato, ha il cazzo in erezione e ha appena finito di lubrificarselo. Si avvicina lentamente e la afferra per i fianchi. Annalisa vede distintamente, a meno di venti centimetri, il sorriso che Penelope sfodera al primo contatto con la carne dell'uomo trasformarsi un una smorfia di dolore. Urla "Bashaaaaaaar!" aggrappandosi alle spalle di Annalisa. Ma ne gode, si vede proprio che ne gode.
Due servizi completi in un'oretta e mezza. Annalisa è forte e allenata, ma a stare così con le braccia ci si stanca. E inoltre vederli scopare è non è eccitante più di tanto. Grottesco, a volte. Come quando Penelope le rivolge lo sguardo dicendole "mi ha detto che ti fa schifo prenderlo così, ma non puoi rinunciare a questo piacere". Annalisa da parte sua pensa "se quello è un pompino stiamo fresche, amica mia, non è che basta mettersi un Versace per saperli fare". Tuttavia, nonostante si sia sempre rifiutata di succhiarlo dopo un rapporto anale, non può non ammirare Penelope per il piacere che prova accogliendo l'uomo nella sua bocca. Un piacere che quando lui la disseta la porta quasi sulle soglie dell'orgasmo. Ma, complessivamente, lo sguardo di esausto arrapamento che rivolge alla donna quando viene slegata è una finzione. Così come è una finzione accasciarsi addosso a lei. Penelope la accoglie tra le braccia: "Tesoro, tesoro, tesoro... come stai? Sei tanto eccitata, vero?". “Sì”
- Vuoi dimostrare la tua devozione? - domanda Penelope.
- Sì... - risponde Annalisa in un soffio.
- Dormirai qui, ai piedi del letto, sul tappeto... dalla prossima volta lo farai con noi, ti darò Bashaar, anche lui ti vuole, e ti darò... ti daremo, tutto il piacere del mondo. Lo vuoi fare?
- Sì... sì signora.
- Sei una sciocchina, chiamami Penelope, Penny se vuoi... domattina penso proprio che sarai mia, ho troppa voglia di te. Ma ora lecca lo sperma di Bashaar che mi cola fuori, devi imparare a fartelo piacere, inginocchiati.
La donna apre le gambe, Annalisa si inginocchia e inizia a lappare. Ma stavolta lo fa talmente bene che Penelope dopo un po’ trema e si lascia cadere sul letto. Urla "Bashaar, Bashaar guardala!" ma le sue attenzioni sono tutte per la bionda. Le spalanca le gambe davanti, le tiene la testa in mezzo con la mano, la supplica di farla godere. Annalisa non le dà scampo, il sapore dello sperma di Bashaar misto a quello di Penelope è obiettivamente la cosa migliore della serata. Gli ultimi passaggi di lingua sul grilletto sono il colpo di grazia per la sua amante, le urla diventano convulse. Bashaar le guarda con un sorriso enigmatico, disteso sul letto. "Tu vera puttana, ci divertiremo", le dice.
Al momento di stendersi sul tappeto Annalisa si domanda chi, tra i due, possa davvero eccitarsi con queste stronzate. Di impulso direbbe Bashaar, ma qualcosa le dice che non è così. E ripensando al modo in cui Penelope le frustava il seno si dice che è lei quella che ha bisogno di sfogare le sue ingenue manie.
Sogghigna nel buio immaginando la faccia che farebbe Valentina se le chiedesse di frustarla. “Colpisci, non avere paura, mi piace”. Poi smette di fantasticare perché sa che prima o poi le verrebbe voglia di masturbarsi. E non è il momento. E’ il momento di pensare alla dinamica tra questi due. L’ipotesi di Annalisa, a questo punto, è che l’uomo sfrutti Penelope. La asseconda ma la domina, basti pensare a come si è dimostrato autoritario scopandola, la sfrutta, si nasconde dietro di lei. Come? E’ questo che Annalisa non comprende, ma è questo che bisognerà scoprire.
E' notte fonda quando battezza i respiri di Penelope e Bashaar come "regolari". In realtà lo sono da un pezzo, ma Annalisa ha preferito prendersi tutto il tempo, meglio non rischiare. Striscia senza fare rumore verso l'ingresso della casa, dove ha lasciato la borsa. Prende la sua boccetta di profumo e torna nella stanza. Ne spruzza un po' verso il volto dei due, trattenendo il respiro. Conta in apnea fino a centoventi, si allontana in cerca dello studio di Bashaar. Ha poco meno di tre ore per la perquisizione. Tra le carte non trova nulla, ma non ci contava molto. Estrae su una chiavetta Usb il contenuto del laptop dell'uomo e del suo telefono. Fa lo stesso con quello di Penelope. Se la sua ipotesi è giusta magari qualcosa salterà fuori. Piazza i trojan. Nel portafoglio di Bashaar non trova nulla, nella borsa di Penelope l'unica cosa interessante è la carta d'imbarco da Singapore. Torna ad accoccolarsi sul tappeto ai piedi del letto. Nuda, eccezion fatta per il reggiseno. Ha solo un leggero segno rosso sulla schiena, conseguenza del colpo di Bashaar. Per il resto nulla. Non dovrà nascondersi da Valentina. Ha una maledetta voglia di Valentina. Mentre prende sonno pensa che è l'ultima volta che fa una cosa del genere.
3. CONTINUA
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