Tra sogno e realtà (Yuko si addormentò profondamente) terza parte

Scritto da , il 2020-05-17, genere prime esperienze

Yuko nel suo sogno, si librava nell'universo del piacere.
Passava da una situazione all'altra, come spesso capita nei sogni, ma sempre di più cresceva il piacere, il godimento. Non lontana da un lungo, profondo orgasmo, ora stava sognando che la sua amica Jadine, una senegalese molto audace e provocante, le stesse leccando la vulva.
Le aveva aperto le cosce ed ora affondava voluttuosamente la lingua nella figa tanto agognata dell'amica. Un vortice di sensazioni piacevoli avvolgeva Yuko nel suo sogno, mentre sentiva ormai imminente un orgasmo quasi liberatorio.

Nakiro decise che il clitoride era meglio non stimolarlo troppo, o avrebbe svegliato la cugina. L'avrebbe volentieri succhiato, morso....
Ecco, sì, poteva però dedicarsi alle piccole labbra di Yuko, che, turgide ed umide, manifestavano il piacere che le sue carezze provocavano alla cugina.
Le leccò lentamente, poi desiderò sentirle in bocca e delicatamente prese a succhiarle, lasciandole lentamente uscire tra le sue labbra.
Yuko gemette, spingendo il bacino, la vulva, contro la bocca di Nakiro.
Il ragazzo si staccò da lei. Yuko non doveva svegliarsi, ma ormai sembrava
che qualunque cosa facesse Nakiro, fosse in grado di scatenare scosse e gemiti della cugina, ormai eccitata da qualunque tipo di contatto.
Quanto tempo sarebbe rimasto lì a contemplare la figa aperta e bagnata della ragazza!
Non se ne stancava mai, sarebbe rimasto lì giorni e settimane. Quanto desiderava poter realizzare il sogno impossibile di essere il compagno per tutta la vita di quella stupenda e sensuale donna. Avrebbero fatto sesso 100 volte al giorno, senza mai stancarsi!
Il bacino di Yuko accennava a piccoli movimenti, la figa di Yuko lo cercava, lo desiderava. La ragazza, la bocca socchiusa, sospirava lungamente.
Nakiro infilò ancora due dita nella vagina di Yuko, fino in fondo, lentamente. Le allargò sfilandole dolcemente. Sulle dita si ritrovò abbondanti secrezioni vischiose e profumate dell'intimità della ragazza. Nakiro si spalmò queste secrezioni sul glande, che spuntava dalla pelle dell'uccello eretto ed eccitato. Fu scosso da una contrazione; ci mancava poco e sarebbe andato in orgasmo.
Quella stupenda sensazione del morbido muco di Yuko sulla cappella, lo fece sudare. Le tempie gli pulsavano. Doveva entrare dentro alla figa di Yuko.
Con assurdi contorsionismi per non cadere addosso alla ragazza, dopo essere riuscito ad allargare anche la coscia destra della cugina, si avvicinò col membro ai genitali della ragazza.
Lo spettacolo di Yuko con le cosce allargate, le piccole labbra spalancate e l'orifizio vaginale davanti alla punta del proprio uccello, lo trattennero in contemplazione.
Ed ecco, ora in quella figa ci stava per entrare.
Strofinò la punta dell'uccello tra le piccole labbra per bagnarselo ancora un po' in quel fluido magico ed eccitante, poi...
Nella parte più declive, tra le piccole labbra, spinse delicatamente l'uccello nel pertugio che indicava la strada da percorrere.
Sentì le pareti vaginali stringergli l'uccello che, progredendo, si scappellava.
-Che figa stretta...- sussurrò. Sarebbe riuscito ad entrarci?
Ma sì, l'uccello entrava benissimo, favorito dalle copiose secrezioni che già da un po' colavano dalla figa di Yuko, macchiando il lenzuolo sottostante.
Nakiro si morse il labbro inferiore, chiuse gli occhi stravolto da un piacere incontenibile, piegò il dietro il capo, spingendo l'uccello fino in fondo nella figa bagnata di Yuko...
Yuko emise un sibilo strozzato che presto si trasformò in un lungo gemito. La ragazza spinse avanti il bacino, incontro all'uccello del cugino, già ben piantato in fondo alla sua vagina.

Yuko socchiuse gli occhi, svegliata dall'incontenibile piacere di quella penetrazione profonda.
Ancora mezza addormentata, vedeva sopra di lei la figura muscolosa di qualcuno che la stava scopando. Già avanti nel piacere, non ebbe paura, non ebbe fastidio. Solo desiderava raggiungere un orgasmo che diventava di secondo in secondo più impellente. Stette attenta a non far capire all'uomo sopra di lei che si fosse svegliata, per non interrompere quel piacere forte e conturbante. Mai aveva goduto così intensamente.

Nakiro dopo quella spinta per poco non veniva. -Quanto potrà durare?- Si chiese. -Qui sborro subito!-
Combattuto tra il desiderio di godere più a lungo e la necessità di eiaculare, si abbandonò all'evidenza dei fatti. In quella figa così calda, stretta e bagnata, ben poco aveva da resistere.
Sfilò delicatamente l'uccello. Gli parve che la cugina, contraendosi, glielo trattenesse, stringendo la figa.
-E sia!- pensò, mentre di nuovo riprese ad infilare l'uccello in quella figa irresistibile. Il muco trasparente e filoso di Yuko colavano all'esterno, man mano che il ragazzo la penetrava. La vagina di Yuko stringeva, ma la progressione era facilitata dalle copiose secrezioni.
Spinse fino in fondo e la gola gli bloccò il respiro in una contrazione quasi dolorosa di tutti i muscoli. Buttò indietro la testa, la schiena tutta inarcata e con un secco urlo strozzato finalmente liberò un abbondante getto di sperma in fondo alla figa della ragazza. -Yukoooooooo- sussurrò al colmo del piacere.
Le afferrò i fianchi e subito, sfilando di poco l'uccello, tornò prepotentemente a penetrare la cugina, spingendosi in fondo più che poteva, con un secondo getto di sperma.
Stette in quella posizione sentendo svuotarsi dal liquido seminale, come una liberazione...

Yuko, ormai sveglia sentì l'uccello penetrare profondamente nella propria intimità, fino a toccarle l'utero. Già al secondo colpo, sentì un caldo liquido riempirla e diffondersi in tutta la vagina.
Una sensazione estremamente piacevole che le aumentò il godimento. Sopra di lei, dentro di lei, riconobbe e prese infine coscienza che il giovane cugino la stava scopando con forza, spingendosi in profondità
Gemette chiudendo gli occhi e spalancando la bocca. Allungò le braccia intorno ai fianchi di Nakiro e gli piantò le unghie nei glutei.
Al successivo colpo del cugino sentì l'uccello ancora una volta contro l'utero, profondamente, quasi che se lo sentisse in gola. E ancora uno schizzo di liquido caldo, bollente, se di diffondeva in vagina.
Yuko voleva godere. Con le unghie piantate nel cugino, se lo tirò addosso, spingedoselo più dentro che poteva. -Non fermarti, non fermarti adesso!- pensò.
Ma Nakiro non si fermò. Yuko lo spostò di peso e se lo tirò dentro ancora, con violenza, dentro più che poteva.
Sentì il cugino ululare, scosso da rapide contrazioni successive, che ogni volta spingevano più in fondo il suo membro nella figa di Yuko.
Sotto quella scarica di colpi, finalmente Yuko venne abbandonandosi ad un lungo orgasmo. Un urlò le scappò dalla bocca, subito strozzato per non svegliare chi stava nelle stanze attigue.
Si strinse i fianchi del cugino contro il proprio bacino, per sentirselo ancora più dentro. Strinse la figa per non lasciarselo più scappare, mentre, scossa tra tremiti e contrazioni, spingeva il bacino contro il pube di Nakiro.

Nakiro si strinse alla cugina mentre la sentiva venire. Ulteriormente eccitato dal suo urlo, dalla forte stretta intorno all'uccello e dalle contrazioni del suo bacino, avvertiva con piacere il lieve dolore delle unghie della ragazza sul proprio sedere.
-Speriamo che non si sia svegliata...- ebbe ancora il tempo di pensare, mentre un profondo torpore si impadroniva di lui.
E solo poco prima di addormentarsi, avvinghiato al corpo della ragazza, l'uccello ancora dentro alla figa di lei, sentì all'orecchio un sussurro: -Nakiroooooo......-

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