La puttanella di papa'

di
genere
incesti

Cosa dire, sono una frocetta, mmmm siiii una tarv omosessuale.
Quando i miei si sono accorti era tardi, come disse loro lo psicologo, signori, vostro figlio, è una figlia.
Mamma non la prese bene, e come succede, diede la colpa a mio padre, perchè poi non l'ho mai capito.
Così dopo un anno dalla fatidica notizia si separarono, e chiaramente non mi volle con lei.
Io e papà, andammo a vivere a Milano, lui trovò lavoro in un'azienda prestigiosa e i soldi non ci mancavano.
Inizialmente, non arlavamo della mia natura e non mi chiedeva nulla su quello che facevo, o chi incontravo, ma dopo alcuni mesi, iniziò a vedere in bagno mutandine di pizzo, bodi reggiseni, e quindi una sera mi chiese spiegazione.
Fù semplice, dissila verità, che stavo diventando sempre più femmina e che ero sempre più attratta dall'intimo, tacci ecc, e che mi piaceva indossarli, e che ai miei partner piaceva avermi al femminile.
Fù l'ultima frase a colpire papà, mi chiese se avevo rapporti sessuali con uomini, o donne, uomini papà dissi, solo maschi.
Così iniziammo a parlare della mia natura, iniziò ad interessarsi a mè, e lo fece come figlia.
Le settimane passavano, e così, iniziò ad acquistarmi intimo, io mi trasformavo sempre più in una ragazza, capelli lunghi, fisico snello, e così, un sabato mi portò ad acquistare dei vestiti femminili.
Entrammo in un grande magazzeno, e scelti alcuni capi, li provai nel camerino, e lui scelsenquelli di suo gusto e devo dire che ha buon gusto, intervenne la commessa, e lui spiegò che ero sua figlia, e lei ci aiutò nel proseguo, con scarpe ecc, capì che non ero proprio femmina, ma non le iportò, anzi mi disse, ora se vuoi andiamo alla cosmesi, e ti insegnerò a truccarti.
Una volta a casa papà si sedette vicino a mè, ascoòta, non ho nulla in contrario al tuo cambiamento di natura, anzi, facciamo così, da domani ti vestirai al femminile, ti comporterai da ragazza, e lo faremo alla luce del giorno.
Lo abbracciai e lo ringraziai, e così iniziai la mia vita da ragazza, e col passare delle settimane divenni un vera donna, spesso andavo dalla commessa che mi aveva aiutata, e mi disse che ero davvero una donna e che si complimentava con mè.
Nel frattempo iniziai una relazione con un ragazzo più grande di mè, mi scopava,e mi rendeva felice, ma un bel giorno, arrivò con un amico, e con la scusa che gli doveva dei soldi mi costrinse a soddisfarlo.
Lo fece altre volte con altri ragazzi, così capii che mi usava come puttana, e litigammo, furiosamente, e se ne andò.
La sera papà mi trovò in lacrime, e mi fece vuotareil sacco, si arrabbiò, e poi mi strinse a sè mi accarezzò e mi calmò.
Fù tutto naturale, mi baciò la fronte, io sollevai il viso, e lo baciai sulle labbra, lui ricambiò, e mi spinse la lingua nella bocca, io la sentii calda nella mia bocca e ricambiai.
Indossavo un vestitino corto a fiori, e un paio di slip, la sua mano accarezzò la mia coscia, e arrivò allo slip, io gemevo, accarezzai il suo cazzo dall'esterno dei pantaloni, er durissimo, era eccitato, lasciai che mi toccasse il cazzo, mi alzai sfilai lo slip e mostrai io mio cazzo duro, non è che sia un granchè, ma non è male, e poi gli slacciai i pantaloni, e poco dopo mi svettava un cazzo eretto davanti al viso.
Mi ci sono buttata, a succhiarlo, baciarlo leccarlo, lui godeva ai miei tocchi, poi mi sono messa a cavalcioni, e me lo sono sistemato bene al buco, e mi sono kasciata scivolare.
Mi è entrato tutto poi mentre ci baciavamo, lo cavalcavo, l'ho guardato dritto negli occhi, vengo papà sto godendo, anchio tesoro, sborro, e siamo venuti insieme.
Siamo rimasti uniti a lungo, lo sai che è sbagliato vero quello che abbiamo fatto' no papà, anzi, oggi ho capito che ti amo, ti ho sempre amato, e l'ho baciato.
Siamo andati a cena, e poi a letto, scopando come pazzi, e al mattino, ho preparato la colazione, come un brava massaia.
Nei mesi successivi, siamo diventati una vera coppia, io sempre ben truccata e vestita, in pubblico padre e figlia, nell'intimità sua moglie, poi il giorno del mio compleanno, mi fece un regalo pazzesco, mi disse di andare in camera dopo una mezz'ora, e lo trovai nel lettone, indossava reggicalze, calze, e tacchi, vicino sul comodino un tubetto di crema, vieni bambina mia, oggi tocca a tè farmi donna.
Dopo baci e pompini, lo preparai, dopo averlo ben leccato misi dita di crema nel suo ano, e sul mio cazzo, e lo deflorai.
Non fù moto doloroso, il mio cazzo non è enorme, ma diciamo un buon cazzo, lo scopai e godemmo insieme.
Dopo trà le sue braccia mi chiese se mi andava che anche lui, nell'intimo diventasse femmina, lo baciai con le lacrime agli occhi.
Nei due mesi successivi, grazie alla nostra, ormai amica dei grandi magazzeni, acqustammo intimo e vestiti e scarpe, io lo aiutai a truccarsi, e finalmente eravamo madre e figlia.
La sera che uscimmo enfemme, andammo in un locale gay, e dopo un paio d'ore eravamo nel letto intente a prenderci due cazzi nel culo, vicine l'una all'altra, ci tenevamo per mano, mentre ci inculavano.
Ora siamo due PUTTANELLE.
scritto il
2025-11-18
3 1 3
visite
3
voti
valutazione
8.7
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

SCAT

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.