Vacca da monta
di
Antinoo25
genere
gay
Dopo lunga insistenza, ho convinto il mio amico Sebastiano a partecipare con me a un evento che si tiene in un gay club della nostra città.
“Ma che cazzo di gioco di ruolo è, Alessio?” mi chiede scettico Sebastiano.
“Te l’ho detto, si chiama la Monta delle Vacche. In pratica puoi scegliere di entrare nel locale come toro, come vacca o come vitello. Le vacche si devono fare montare e succhiare, i vitelli succhiano e basta, i tori montano. Le vacche e i vitelli sono incappucciati per tutta la serata”
“Ma come ti muovi se sei incappucciato?”
“A questo ci pensano gli stallieri, così ho letto, che guidano vacche e vitelli per tutta la serata”.
“Quindi tu vorresti fare la vacca e farti montare dai tori?” mi chiede.
“Sì, esatto” gli rispondo io, orgoglioso. “E tu potresti fare il toro”.
“Sei proprio una troia, Alessio, lasciatelo dire”
“Lo so, è per questo che ti piaccio, no?”, gli rispondo e scoppiamo a ridere tutti e due. Abbiamo prenotato la settimana scorsa, e finalmente oggi pomeriggio è il giorno tanto atteso.
Stamattina, sulle 10, mi arriva un whatsapp di Sebastiano: “Ale, scusa tanto, ma ho un po’ di febbre e un forte mal di gola. Non posso venire oggi pomeriggio”. Gli rispondo: “Cazzo, Seba, ma non puoi mollarmi! Magari prendi qualcosa per la febbre e vieni lo stesso.” “No, non ce la faccio, scusami Ale. Facciamo la prossima volta che organizzano”. Sono molto deluso e un po’ arrabbiato con Sebastiano. Non era convinto fin dall’inizio, non vorrei che fosse una scusa e che in realtà voglia tirarsi indietro. A ogni modo, abbiamo prenotato e io ci voglio andare, con o senza di lui. Glielo scrivo, lui mi risponde solo “Buon divertimento”. Sulle 11 inizio a prepararmi: l’ingresso delle vacche è tra le 16 e le 16.30. Dopo entrano i tori. Le vacche devono essere completamente nude e voglio essere la più desiderabile. Mi depilo tutto: gambe, braccia, petto, ascelle, cazzo, culo. Il culo è sempre la parte più difficile, ma ormai ho una certa pratica, faccio tutto con due specchi ben posizionati. Passo poi alla pulizia dell’intestino: delle belle docce anali, ripetute e profonde, ripuliscono perfettamente la fica della vacca. Ho deciso di non pranzare, per rimanere libero e pulito per tutto il pomeriggio. Preparo il buco lubrificato e già un po’ dilatato: ci infilo dentro prima due dita, poi il dildo più grosso che ho. Decido di mettere un butt plug che toglierò in spogliatoio, prima di entrare, così il buco rimane largo e non mi fanno male le prime montate. Mi vesto sportivo, tanto devo spogliarmi ed esco. Al locale pago ed entro, e trovo già gli stallieri che aspettano le vacche nello spogliatoio. Mi faccio assegnare un armadietto, e mi spoglio. Il mio stalliere mi guarda interessato, in teoria non possono partecipare al gioco, sono solo di guardia, ma sono sicuro che non gli dispiacerebbe se gli facessi un pompino. Si avvicina e mi tocca il sedere e il cazzo.
“Sei proprio una bella vacca” mi dice. Io lo ringrazio e mi sfilo il plug che avevo messo per tenermi il buco dilatato. Vedendo questo, lo stalliere si eccita ancora di più e mi infila un dito in culo.
“Sei già pronta, troia, sei proprio una vacca in calore”. Annuisco e gli ricordo che il punto del gioco è proprio quello. Lo stalliere mi mette il cappuccio e mi chiede se intendo farlo protetto o a pelle.
Da qualche tempo prendo la Prep, quindi intendo farlo bareback, e godermi lo sperma che mi riempie l’intestino. Lo dico allo stalliere, che mi guida ad un punto e mi fa mettere a pecora su qualcosa di morbido che al tatto assomiglia a un divanetto o una panca imbottita, ricoperta di finta pelle. Prima di allontanarsi mi infila due dita nel buco che le riceve facilmente. “Sei davvero calda, vacca, avrai un bel successo, ne sono sicuro”, mi dice. Poco dopo sento i tori entrare, li sento muoversi in giro per gli spazi del club. Sento delle mani che mi tastano il culo, mi masturbano il buco, poi una voce matura mi dice: “Va bene se ti monto a pelle, vacca?” Io annuisco, e sento subito un cazzo abbastanza grosso puntarmi sul buco ed entrarmi dentro con un colpo secco. Mi immagino come possa essere il padrone di quella mazza: dalla voce non è giovanissimo, ma mi spinge con forza il cazzo in culo, sussurrandomi frasi come “apri quel culo, vacca” oppure “prendilo tutto, puttana”. Non sborra, si sfila prima e si allontana. Subito dopo sento quattro mani che mi toccano dappertutto, mi tastano culo, palle, cazzo, braccia. Una voce dice “Sì, è proprio una bella vacca, tu da dove vuoi iniziare?” “Io dal culo”, risponde un’altra voce. “Va bene, allora io glielo caccio in gola”. Sento odore di cazzo e qualcosa di caldo e umido mi si appoggia alla bocca, la apro e me le trovo piena di un grosso uccello che inizio a succhiare. Dietro, un secondo cazzo entra subito tutto dentro la mia fica anale già dilatata. “Fatti montare, vacca, ti piace il cazzo dentro, vero? Dillo che ti piace” Io annuisco ma non posso parlare, visto che ho un cazzo in bocca. Dopo un po’ si danno il cambio: il cazzo del pompino mi si pianta in culo ed è davvero grosso, lo sento che mi dilata ancora di più il buco. L’altro mi piazza la sua nerchia in gola e la pompa dentro. Quello in culo sta eccitandosi parecchio, cerco di stimolarlo dentro stringendo il buco del culo più che posso. Improvvisamente lo sento irrigidirsi e ruggire: sento un carico di sperma riempirmi il retto. “Cazzo, questa vacca mi ha fatto sborrare, ha proprio un culo da monta”. Si sfila e subito un altro cazzo prende il suo posto: “C’è tanta sborra qui dentro”, dice una voce con un lieve accento africano. Il cazzo è davvero grande, non sembra molto grosso ma molto lungo. Secondo me, dall’accento e dal timbro di voce, dev’essere un ragazzo di colore. Prende a pomparlo ritmicamente ed energicamente dentro la mia fica anale, mentre in bocca ho sempre il cazzo di prima.
Il toro che mi monta da dietro ogni tanto mi sculaccia, e dice a quello che spompino che ho un bel culo, che sono una bella bestia da monta, che ha voglia di sborrarmi dentro. L’altro, gli dà ragione, e senza neppure avvisare, sento un getto di sperma riempirmi la bocca. Se ne va senza dirmi niente, mentre il toro africano mi monta sempre più violentemente, mi spinge, mi sculaccia, mi dice che sono una troia da ingravidare. Anche lui mi viene dentro, e se ne va. Mi montano due tori che non hanno un grande attrezzo, e non mi vengono dentro. Dopo di loro un bestione davvero scatenato mi spinge e mi sculaccia fino a sborrarmi in pancia per l’eccitazione. Lo stalliere mi chiede se voglio cambiare posizione, io accetto. Mi guida ad una amaca, mi fa stendere, sempre incappucciato, mi alza le gambe e fa passare i piedi per due supporti che mi tengono le cosce divaricate. Vengo montata da altri quattro tori, due dei quali mi sborrano dentro. Ormai ho il buco che sente a malapena quando un cazzo lo penetra, tanto è dilatato. Chiedo di andare in bagno, e uno stalliere mi ci porta. Mentre mi guida mi dice “Hai il culo che cola sperma, vacca, sei proprio gonfia di sborra”. In effetti, dopo tutti quei cazzi, il buco non tiene più, lascia aperta una fessura dalla quale cola il seme dei tori. Piscio, mi lavo la faccia e mi rimetto il cappuccio. Lo stalliere mi consegna a un toro che mi aspettava fuori del bagno e che mi porta a una specie di letto, dove mi allarga le cosce e mi scopa alla missionaria. Non mi viene dentro ma mi ringrazia. Comincio ad essere stanco, ma il gioco va ancora avanti. Alla fine, vengo scelta come vacca del giorno, mi portano in una saletta appartata dove per una decina di minuti sette o otto tori mi montano in una gang bang scatenata, che comprende doppia penetrazione e sborrata in gola. Quando il secondo cazzo mi entra nel buco, per l’eccitazione, sborro anch’io. Ho il buco completamente spanato, la gola piena di sperma e ho addosso l’odore di tutti quei maschi che mi hanno usato. Ma devo dire che mi sento una vacca realizzata e soddisfatta.
“Ma che cazzo di gioco di ruolo è, Alessio?” mi chiede scettico Sebastiano.
“Te l’ho detto, si chiama la Monta delle Vacche. In pratica puoi scegliere di entrare nel locale come toro, come vacca o come vitello. Le vacche si devono fare montare e succhiare, i vitelli succhiano e basta, i tori montano. Le vacche e i vitelli sono incappucciati per tutta la serata”
“Ma come ti muovi se sei incappucciato?”
“A questo ci pensano gli stallieri, così ho letto, che guidano vacche e vitelli per tutta la serata”.
“Quindi tu vorresti fare la vacca e farti montare dai tori?” mi chiede.
“Sì, esatto” gli rispondo io, orgoglioso. “E tu potresti fare il toro”.
“Sei proprio una troia, Alessio, lasciatelo dire”
“Lo so, è per questo che ti piaccio, no?”, gli rispondo e scoppiamo a ridere tutti e due. Abbiamo prenotato la settimana scorsa, e finalmente oggi pomeriggio è il giorno tanto atteso.
Stamattina, sulle 10, mi arriva un whatsapp di Sebastiano: “Ale, scusa tanto, ma ho un po’ di febbre e un forte mal di gola. Non posso venire oggi pomeriggio”. Gli rispondo: “Cazzo, Seba, ma non puoi mollarmi! Magari prendi qualcosa per la febbre e vieni lo stesso.” “No, non ce la faccio, scusami Ale. Facciamo la prossima volta che organizzano”. Sono molto deluso e un po’ arrabbiato con Sebastiano. Non era convinto fin dall’inizio, non vorrei che fosse una scusa e che in realtà voglia tirarsi indietro. A ogni modo, abbiamo prenotato e io ci voglio andare, con o senza di lui. Glielo scrivo, lui mi risponde solo “Buon divertimento”. Sulle 11 inizio a prepararmi: l’ingresso delle vacche è tra le 16 e le 16.30. Dopo entrano i tori. Le vacche devono essere completamente nude e voglio essere la più desiderabile. Mi depilo tutto: gambe, braccia, petto, ascelle, cazzo, culo. Il culo è sempre la parte più difficile, ma ormai ho una certa pratica, faccio tutto con due specchi ben posizionati. Passo poi alla pulizia dell’intestino: delle belle docce anali, ripetute e profonde, ripuliscono perfettamente la fica della vacca. Ho deciso di non pranzare, per rimanere libero e pulito per tutto il pomeriggio. Preparo il buco lubrificato e già un po’ dilatato: ci infilo dentro prima due dita, poi il dildo più grosso che ho. Decido di mettere un butt plug che toglierò in spogliatoio, prima di entrare, così il buco rimane largo e non mi fanno male le prime montate. Mi vesto sportivo, tanto devo spogliarmi ed esco. Al locale pago ed entro, e trovo già gli stallieri che aspettano le vacche nello spogliatoio. Mi faccio assegnare un armadietto, e mi spoglio. Il mio stalliere mi guarda interessato, in teoria non possono partecipare al gioco, sono solo di guardia, ma sono sicuro che non gli dispiacerebbe se gli facessi un pompino. Si avvicina e mi tocca il sedere e il cazzo.
“Sei proprio una bella vacca” mi dice. Io lo ringrazio e mi sfilo il plug che avevo messo per tenermi il buco dilatato. Vedendo questo, lo stalliere si eccita ancora di più e mi infila un dito in culo.
“Sei già pronta, troia, sei proprio una vacca in calore”. Annuisco e gli ricordo che il punto del gioco è proprio quello. Lo stalliere mi mette il cappuccio e mi chiede se intendo farlo protetto o a pelle.
Da qualche tempo prendo la Prep, quindi intendo farlo bareback, e godermi lo sperma che mi riempie l’intestino. Lo dico allo stalliere, che mi guida ad un punto e mi fa mettere a pecora su qualcosa di morbido che al tatto assomiglia a un divanetto o una panca imbottita, ricoperta di finta pelle. Prima di allontanarsi mi infila due dita nel buco che le riceve facilmente. “Sei davvero calda, vacca, avrai un bel successo, ne sono sicuro”, mi dice. Poco dopo sento i tori entrare, li sento muoversi in giro per gli spazi del club. Sento delle mani che mi tastano il culo, mi masturbano il buco, poi una voce matura mi dice: “Va bene se ti monto a pelle, vacca?” Io annuisco, e sento subito un cazzo abbastanza grosso puntarmi sul buco ed entrarmi dentro con un colpo secco. Mi immagino come possa essere il padrone di quella mazza: dalla voce non è giovanissimo, ma mi spinge con forza il cazzo in culo, sussurrandomi frasi come “apri quel culo, vacca” oppure “prendilo tutto, puttana”. Non sborra, si sfila prima e si allontana. Subito dopo sento quattro mani che mi toccano dappertutto, mi tastano culo, palle, cazzo, braccia. Una voce dice “Sì, è proprio una bella vacca, tu da dove vuoi iniziare?” “Io dal culo”, risponde un’altra voce. “Va bene, allora io glielo caccio in gola”. Sento odore di cazzo e qualcosa di caldo e umido mi si appoggia alla bocca, la apro e me le trovo piena di un grosso uccello che inizio a succhiare. Dietro, un secondo cazzo entra subito tutto dentro la mia fica anale già dilatata. “Fatti montare, vacca, ti piace il cazzo dentro, vero? Dillo che ti piace” Io annuisco ma non posso parlare, visto che ho un cazzo in bocca. Dopo un po’ si danno il cambio: il cazzo del pompino mi si pianta in culo ed è davvero grosso, lo sento che mi dilata ancora di più il buco. L’altro mi piazza la sua nerchia in gola e la pompa dentro. Quello in culo sta eccitandosi parecchio, cerco di stimolarlo dentro stringendo il buco del culo più che posso. Improvvisamente lo sento irrigidirsi e ruggire: sento un carico di sperma riempirmi il retto. “Cazzo, questa vacca mi ha fatto sborrare, ha proprio un culo da monta”. Si sfila e subito un altro cazzo prende il suo posto: “C’è tanta sborra qui dentro”, dice una voce con un lieve accento africano. Il cazzo è davvero grande, non sembra molto grosso ma molto lungo. Secondo me, dall’accento e dal timbro di voce, dev’essere un ragazzo di colore. Prende a pomparlo ritmicamente ed energicamente dentro la mia fica anale, mentre in bocca ho sempre il cazzo di prima.
Il toro che mi monta da dietro ogni tanto mi sculaccia, e dice a quello che spompino che ho un bel culo, che sono una bella bestia da monta, che ha voglia di sborrarmi dentro. L’altro, gli dà ragione, e senza neppure avvisare, sento un getto di sperma riempirmi la bocca. Se ne va senza dirmi niente, mentre il toro africano mi monta sempre più violentemente, mi spinge, mi sculaccia, mi dice che sono una troia da ingravidare. Anche lui mi viene dentro, e se ne va. Mi montano due tori che non hanno un grande attrezzo, e non mi vengono dentro. Dopo di loro un bestione davvero scatenato mi spinge e mi sculaccia fino a sborrarmi in pancia per l’eccitazione. Lo stalliere mi chiede se voglio cambiare posizione, io accetto. Mi guida ad una amaca, mi fa stendere, sempre incappucciato, mi alza le gambe e fa passare i piedi per due supporti che mi tengono le cosce divaricate. Vengo montata da altri quattro tori, due dei quali mi sborrano dentro. Ormai ho il buco che sente a malapena quando un cazzo lo penetra, tanto è dilatato. Chiedo di andare in bagno, e uno stalliere mi ci porta. Mentre mi guida mi dice “Hai il culo che cola sperma, vacca, sei proprio gonfia di sborra”. In effetti, dopo tutti quei cazzi, il buco non tiene più, lascia aperta una fessura dalla quale cola il seme dei tori. Piscio, mi lavo la faccia e mi rimetto il cappuccio. Lo stalliere mi consegna a un toro che mi aspettava fuori del bagno e che mi porta a una specie di letto, dove mi allarga le cosce e mi scopa alla missionaria. Non mi viene dentro ma mi ringrazia. Comincio ad essere stanco, ma il gioco va ancora avanti. Alla fine, vengo scelta come vacca del giorno, mi portano in una saletta appartata dove per una decina di minuti sette o otto tori mi montano in una gang bang scatenata, che comprende doppia penetrazione e sborrata in gola. Quando il secondo cazzo mi entra nel buco, per l’eccitazione, sborro anch’io. Ho il buco completamente spanato, la gola piena di sperma e ho addosso l’odore di tutti quei maschi che mi hanno usato. Ma devo dire che mi sento una vacca realizzata e soddisfatta.
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