Estate 2025 - 12 - Luce di Luna
di
Alessia&Nicola
genere
orge
*** Nella comunità hippie si parla di sesso, Alessia… ***
La comunità “Luce di Luna” è una piccola oasi di tranquillità tra le colline dell’entroterra senigalliese. Loris e Giada, i nostri amici alternativi (05 - Le piscine del Burano), ci hanno invitato a un incontro serale, un “cerchio di condivisione” sul tema “sesso e libertà”. Loris, relatore principale, ha chiesto ad Alessia di aiutarlo a vivacizzare l’evento.
Arriviamo in moto, il rombo della vecchia Ducati poco si addice all’atmosfera del luogo. Indossiamo giubbotti protettivi e stivaletti, Giada ci accoglie nel cortile, illuminato da torce e lanterne, con un sorriso divertito: «Yoga e sesso come libertà… e voi arrivate vestiti come Terminator?» Alessia ride togliendosi il casco: «In effetti non è proprio l’abbigliamento adatto per la situazione.»
Giada tira fuori qualcosa dalla borsa, un paio di pantaloni colorati per me e un semplice pareo bianco per Alessia: «Mettete questi, erano per me e Loris, ma poi abbiamo deciso che erano troppo… troppo.» Li indossiamo, Giada sorride: «Così va molto meglio.»
Entriamo nella sala dell’incontro, un ampio spazio con tappeti e cuscini disposti in cerchio, illuminato da luci soffuse e candele, dall’angolo più lontano arriva il battito lento e profondo di un tamburo.
Una ventina di persone siedono in attesa: ragazzi con tatuaggi, donne con collane di perline, un uomo sulla sessantina con barba bianca. Ci sono anche Marco e Giacomo, i due ragazzi collassati nel camper di Loris mentre cercavano di far sesso con Alessia (05 - Le piscine del Burano). Per ultima arriva Miriam, silenziosa come sempre, si siede accanto a me, vestita con una tunica leggera, un sorriso timido ma curioso.
Loris, in piedi al centro, inizia un lungo discorso sul sesso come energia sacra, libertà dai tabù e connessione col corpo: «Il sesso è liberarsi dalle catene sociali. Il corpo è verità, non vergogna.» Seguendo il nostro esempio, altri si spogliano: Miriam si sfila la tunica, rivelando il seno piccolo e la pelle chiara; una ragazza con treccine, Lisa, lascia cadere la gonna di lino; un uomo sulla quarantina, Andrea, si toglie la camicia, Anna, anziana, capelli grigi, resta in slip ma sorride serena. Il cerchio si trasforma, i corpi seminudi riflettono la luce delle candele.
Loris conclude: «Qualcuno di voi vuole dare un esempio di questa libertà?» Alessia mi sorride e si dirige lentamente al centro del cerchio, si toglie il pareo e rimane nuda sotto la luce delle lanterne. «Ho voglia di essere accarezzata,» dice con la voce calma ma invitante «sentitevi liberi di farlo.»
Lisa si avvicina per prima, sfiorandole i fianchi e i seni con un tocco leggero. Andrea le accarezza il culo con delicatezza, le sue mani robuste che contrastano con la pelle delicata di lei. Anna, con un sorriso materno, le sfiora la schiena, un gesto quasi rituale. Miriam, accanto a me, mi sfiora la coscia, il suo respiro caldo, sussurra: «È fantastica, vero?»
Uno ad uno, quasi tutti i presenti si avvicinano ad Alessia. Un ragazzo giovane, con un tatuaggio di una foglia sul petto, le accarezza le cosce. Una donna sulla trentina, con capelli corti e un piercing al sopracciglio le sfiora i capezzoli, pizzicandoli appena, un gesto più audace che le strappa un gemito soffocato. Un uomo sulla sessantina, con barba bianca e occhi gentili, le accarezza il ventre, le dita che scivolano lente verso il pube senza oltrepassare il confine. Una ragazza con una collana di perline le sfiora le spalle, poi scende lungo la schiena, seguendo la curva del culo.
Loris si unisce, accarezzando i fianchi di Alessia con mani ferme, poi sfiorandole la fica con un tocco leggero, quasi cerimoniale. Giada le accarezza il viso intrecciando le dita nei suoi capelli, un gesto tenero che la fa sorridere. I tocchi si alternano, alcuni delicati, altri più sessuali, concentrati sui seni e sull’interno delle cosce. Alessia chiude gli occhi, il respiro si fa più profondo, si mescola al suono del tamburo di sottofondo. Il suo corpo trema, le cosce si stringono, e raggiunge piano un orgasmo che la fa inarcare leggermente, un sospiro lungo che sfuma nel silenzio del cerchio.
Miriam mi guarda, poi si alza in piedi e la raggiunge. Le parla con voce lenta, tremante: «Ho voglia di baciarti.» Alessia sorride: «Sentiti libera di farlo.» Le ragazze si baciano, le labbra si sfiorano con delicatezza, poi con più intensità, le lingue si intrecciano. Si accarezzano a lungo, le mani di Miriam scivolano sui fianchi e sui seni di Alessia, quelle di Alessia seguono la curva della schiena di Miriam, sfiorando il suo culo piccolo e sodo. I presenti osservano ammirati, il cerchio è avvolto in un silenzio carico di energia. Le due continuano a baciarsi e toccarsi, i respiri si mescolano, i corpi che si avvicinano sempre di più. Miriam pizzica piano i capezzoli di Alessia, lei risponde accarezzandole l’interno delle cosce.
Raggiungono l’orgasmo insieme, i sospiri soffocati che si spengono in un ultimo bacio. Restano ferme, sedute una di fronte all’altra sul tappeto, le mani ancora intrecciate, i visi arrossati, un sorriso che le unisce sotto la luce delle lanterne.
Io mi alzo, mi avvicino a Miriam e con voce bassa dico: «Vorrei fare sesso con te.» Lei mi guarda con gli occhi spalancati e risponde semplicemente: «Sentiti libero di farlo.» Alessia ci sorride, si alza con grazia e si allontana, tornando a sedersi tra i cuscini.
Miriam si avvicina a me. Ci baciamo lentamente, le nostre lingue che si intrecciano con calma. Le mie mani scivolano sui suoi fianchi accarezzando la pelle chiara punteggiata di lentiggini, mentre lei sfiora il mio petto, scendendo verso il cazzo, lo stringe piano, facendomi sospirare.
Ci sdraiamo sul tappeto, al centro del cerchio. Il silenzio è così denso che si sente solo il tamburo lontano e il nostro respiro. Miriam si stende sulla schiena con le gambe appena aperte, gli occhi grandi fissi nei miei. Le accarezzo il viso, scendo lungo il collo, sfioro i seni piccoli, i capezzoli si induriscono sotto i polpastrelli. Lei sospira, inarca appena la schiena, mi cerca con le mani.
Le mie dita scivolano tra le sue cosce, la trovo già bagnata, calda, aperta. Lei mi guida con una mano leggera, entro piano, guardandola negli occhi tutto il tempo. È stretta, accogliente, ogni spinta è lunga, profonda. Miriam mi stringe le spalle, i sospiri che diventano piccoli gemiti, poi respiri più corti, più profondi.
Ci muoviamo come se avessimo tutto il tempo del mondo, come se il cerchio intorno ci proteggesse invece di guardarci. A un certo punto lei si solleva, mi spinge delicatamente sulla schiena e sale sopra di me. I suoi fianchi ondeggiano lenti, il seno che mi sfiora il petto, i capelli che mi cadono sul viso. Le accarezzo il culo piccolo, le guido il movimento senza forzare, solo accompagnando. Ci baciamo, un bacio lungo, profondo, senza parole. Il piacere sale piano, come una marea.
Quando raggiunge l’orgasmo Miriam chiude gli occhi, piega la testa all’indietro, un gemito basso che sembra un ringraziamento. Io la seguo subito dopo, dentro di lei, un’onda calda che mi svuota completamente. Restiamo così, lei sopra di me, il mio cazzo ancora dentro, le fronti appoggiate. Le accarezzo la schiena, le lentiggini, i capelli. Non diciamo niente. Non serve.
Dopo il nostro amplesso, altri si fanno avanti per condividere la loro libertà al centro del cerchio. Lisa, la ragazza con le treccine, si avvicina ad Andrea. Si baciano con dolcezza, poi si sdraiano sul tappeto, lei sopra di lui in una cavalcata lenta. Chi non è coinvolto osserva in silenzio.
Il ragazzo con il tatuaggio di una foglia si avvicina ad Anna, la donna anziana con capelli grigi. Le loro mani si intrecciano, si accarezzano a lungo, poi si uniscono, i corpi si muovono con calma, un sorriso che li illumina. Giada e Loris si uniscono al centro, i loro corpi nudi che si intrecciano in un abbraccio sensuale, lei lo cavalca con movimenti lenti, le mani di lui che le accarezzano i fianchi. Ogni coppia, ogni gesto, è un’offerta di libertà, un’esplorazione condivisa, il tamburo che scandisce un ritmo antico. Alessia, seduta tra i cuscini, mi guarda, la sua mano accarezza la mia.
Marco e Giacomo, desiderosi di rifarsi dopo la figuraccia di Cantiano, si avvicinano ad Alessia e con voce incerta dicono semplicemente: «Vorremmo fare sesso con te.» Lei li guarda con un sorriso sfrontato e risponde, modificando leggermente la formula di rito: «Sentitevi liberi di scoparmi in tutti i modi che desiderate.» Si alza lentamente e li guida al centro del cerchio.
Miriam stringe la mia mano, il suo respiro caldo contro il mio braccio, un tremore leggero nelle sue dita.
Alessia si inginocchia tra i due, le ginocchia larghe sul tappeto, le tette che ondeggiano. Li guarda dal basso, prende i due cazzi alla base, li tira verso di sé e comincia a leccarli a turno: prima le palle di Giacomo, le succhia una alla volta, poi sale lungo l’asta fino alla cappella, la bacia con passione, poi passa a Marco, palle, asta, cappella. I due respirano già forte, i cazzi pulsano tra le sue dita.
Marco non resiste. Le afferra la testa con entrambe le mani e le spinge il cazzo in bocca con un colpo secco, fino quasi alle palle. Comincia a scoparle la bocca con forza. Lei non si ritrae: gli afferra le natiche con le unghie, lo tira verso di sé, asseconda ogni spinta, vuole tutto, la gola che si contrae, la saliva che cola in grossi fili dal mento e gocciola sulle tette.
Giacomo le si piazza di fianco, le afferra una tetta con una mano e la strizza forte, con l’altra mano le molla una pacca secca sul culo, poi un’altra più forte, un’altra ancora.
Alessia stacca la bocca da Marco con un filo di saliva che resta attaccato, si gira verso Giacomo, e senza dire una parola gli ingoia il cazzo fino alle palle in un colpo solo. Gli afferra le chiappe e lo tira dentro, lo scopa con la gola, la testa che va avanti e indietro da sola. Marco le dà un’altra pacca sul culo, poi le infila due dita nella fica da dietro, le pompa dentro e fuori mentre lei continua a succhiare Giacomo.
Il tamburo batte sempre più veloce, tutti capiscono che la spiritualità è andata a farsi benedire.
Alessia si piega in avanti, appoggia i gomiti sul tappeto, il culo in alto, la fica lucida e invitante. Marco si posiziona dietro di lei e le dà un’ulteriore pacca, poi la penetra con decisione, il suo cazzo che scivola nella sua fica calda e umida con una spinta profonda. Alessia continua a succhiare il cazzo di Giacomo, le sue mani che stringono la base, la bocca che lo avvolge con passione, il ragazzo la prende per i capelli e spinge con forza, tutto in bocca, fino alle palle. Marco intanto pompa più forte, i suoi fianchi che si muovono con un ritmo quasi frenetico, Alessia trema, il primo orgasmo la travolge come un’onda, la sua fica si contrae attorno al cazzo di Marco, che sborra urlando dentro di lei riempendola di seme caldo.
Anna annuisce piano, il suo sorriso materno che si allarga; il ragazzo con il tatuaggio di una foglia trattiene il respiro, gli occhi fissi.
Alessia si gira, la pelle è lucida di sudore e desiderio. Adesso dietro di lei c’è Giacomo, che le schiaffeggia il culo e poi glielo infila nella fica e comincia a sbatterla con forza, ogni spinta la fa gridare di piacere mentre continua a leccare il cazzo semiduro di Marco. Giacomo continua a scoparla con forza fino a venire, sborrandole nella fica con un grugnito, il seme caldo scivola lungo le cosce, lasciando una scia lucida che brilla sotto le deboli luci.
L’uomo con la barba bianca osserva con un’espressione quasi incredule, Lisa si copre la bocca, gli occhi lucidi di meraviglia.
I due ragazzi si alternano ancora, Marco la penetra in una posizione laterale, sollevandole una gamba per entrare più a fondo. Alessia succhia con passione il cazzo di Giacomo, il ritmo non rallenta. Marco le sborra nella fica ancora piena, il seme cola sulla pelle morbida mescolandosi al sudore mentre Alessia urla un altro orgasmo.
Miriam stringe la mia mano più forte, i suoi occhi spalancati, un’espressione di meraviglia mista a desiderio che le arrossa il viso.
Alessia, ancora ansimante, si gira verso Giacomo, lo guarda negli occhi e sussurra piano: «Lo voglio nel culo.»
Poi si rimette a pecorina, solleva il culo già bagnato di seme e sudore. Giacomo non se lo fa ripetere, le molla una pacca violentissima poi le punta la cappella sul buco e spinge dentro con un colpo solo, fino in fondo, senza pietà. Alessia urla, un urlo rauco, la testa buttata all’indietro, i capelli appiccicati alla faccia.
Giacomo la afferra per i fianchi e comincia a incularla forte, colpi brutali, veloci, il bacino che sbatte contro le chiappe di lei con un rumore osceno. Ogni affondo la fa sobbalzare in avanti, le tette che ballano come impazzite, i capezzoli duri che sfregano sul tappeto. Le dà altre due pacche, una più forte dell’altra, la carne diventa rossa, poi le tira i capelli all’indietro fino a farle inarcare la schiena.
Marco sembra averne ancora, le si piazza davanti, le afferra la testa con entrambe le mani e le infila il cazzo in bocca fino in gola, pompando senza respiro. Alessia è piena da entrambi i lati, la stanno letteralmente scopando come un animale, la gola che si contrae, la saliva cola sul mento, sul tappeto.
Il tamburo sembra sparito. C’è solo il rumore dei corpi che sbattono, i gemiti strozzati, le pacche, la carne che trema.
Alessia viene con un urlo soffocato, il corpo che si contrae violentemente, il culo che stringe il cazzo di Giacomo come una morsa. Giacomo grugnisce, le dà un’ultima pacca fortissima e le sborra dentro continuando a spingere con colpi selvaggi, il seme caldo che la riempie fino a traboccare, cola denso e bianco tra le chiappe spalancate, gocciola sul tappeto. Anche Marco è al culmine, le afferra la testa, le spinge il cazzo con forza fino in fondo alla gola e sborra urlando.
Restano fermi qualche secondo, Giacomo ancora dentro di lei, Marco col cazzo finalmente soddisfatto davanti al viso di Alessia che trema ancora per gli spasmi.
Poi, lentamente, si sciolgono. Il tamburo riprende, lento, quasi imbarazzato.
Il cerchio scoppia in un applauso caldo, sincero, religioso.
Lisa si copre la bocca, gli occhi lucidi, Giada e Loris si scambiano un sorriso, visibilmente colpiti, l’uomo con la barba bianca inclina la testa con un’espressione incredula.
Miriam mi guarda con un sorriso timido, le dita ancora strette alle mie.
Alessia torna a sedersi tra me e Miriam, è stanca, sudata e sporca, ma decisamente radiosa: «Porcamiseria… tutta 'sta spiritualità mi ha sfinita... dovrei avere un po’ di fumo nel giubbotto, andiamo fuori e ci facciamo due canne sotto le stelle?»
La comunità “Luce di Luna” è una piccola oasi di tranquillità tra le colline dell’entroterra senigalliese. Loris e Giada, i nostri amici alternativi (05 - Le piscine del Burano), ci hanno invitato a un incontro serale, un “cerchio di condivisione” sul tema “sesso e libertà”. Loris, relatore principale, ha chiesto ad Alessia di aiutarlo a vivacizzare l’evento.
Arriviamo in moto, il rombo della vecchia Ducati poco si addice all’atmosfera del luogo. Indossiamo giubbotti protettivi e stivaletti, Giada ci accoglie nel cortile, illuminato da torce e lanterne, con un sorriso divertito: «Yoga e sesso come libertà… e voi arrivate vestiti come Terminator?» Alessia ride togliendosi il casco: «In effetti non è proprio l’abbigliamento adatto per la situazione.»
Giada tira fuori qualcosa dalla borsa, un paio di pantaloni colorati per me e un semplice pareo bianco per Alessia: «Mettete questi, erano per me e Loris, ma poi abbiamo deciso che erano troppo… troppo.» Li indossiamo, Giada sorride: «Così va molto meglio.»
Entriamo nella sala dell’incontro, un ampio spazio con tappeti e cuscini disposti in cerchio, illuminato da luci soffuse e candele, dall’angolo più lontano arriva il battito lento e profondo di un tamburo.
Una ventina di persone siedono in attesa: ragazzi con tatuaggi, donne con collane di perline, un uomo sulla sessantina con barba bianca. Ci sono anche Marco e Giacomo, i due ragazzi collassati nel camper di Loris mentre cercavano di far sesso con Alessia (05 - Le piscine del Burano). Per ultima arriva Miriam, silenziosa come sempre, si siede accanto a me, vestita con una tunica leggera, un sorriso timido ma curioso.
Loris, in piedi al centro, inizia un lungo discorso sul sesso come energia sacra, libertà dai tabù e connessione col corpo: «Il sesso è liberarsi dalle catene sociali. Il corpo è verità, non vergogna.» Seguendo il nostro esempio, altri si spogliano: Miriam si sfila la tunica, rivelando il seno piccolo e la pelle chiara; una ragazza con treccine, Lisa, lascia cadere la gonna di lino; un uomo sulla quarantina, Andrea, si toglie la camicia, Anna, anziana, capelli grigi, resta in slip ma sorride serena. Il cerchio si trasforma, i corpi seminudi riflettono la luce delle candele.
Loris conclude: «Qualcuno di voi vuole dare un esempio di questa libertà?» Alessia mi sorride e si dirige lentamente al centro del cerchio, si toglie il pareo e rimane nuda sotto la luce delle lanterne. «Ho voglia di essere accarezzata,» dice con la voce calma ma invitante «sentitevi liberi di farlo.»
Lisa si avvicina per prima, sfiorandole i fianchi e i seni con un tocco leggero. Andrea le accarezza il culo con delicatezza, le sue mani robuste che contrastano con la pelle delicata di lei. Anna, con un sorriso materno, le sfiora la schiena, un gesto quasi rituale. Miriam, accanto a me, mi sfiora la coscia, il suo respiro caldo, sussurra: «È fantastica, vero?»
Uno ad uno, quasi tutti i presenti si avvicinano ad Alessia. Un ragazzo giovane, con un tatuaggio di una foglia sul petto, le accarezza le cosce. Una donna sulla trentina, con capelli corti e un piercing al sopracciglio le sfiora i capezzoli, pizzicandoli appena, un gesto più audace che le strappa un gemito soffocato. Un uomo sulla sessantina, con barba bianca e occhi gentili, le accarezza il ventre, le dita che scivolano lente verso il pube senza oltrepassare il confine. Una ragazza con una collana di perline le sfiora le spalle, poi scende lungo la schiena, seguendo la curva del culo.
Loris si unisce, accarezzando i fianchi di Alessia con mani ferme, poi sfiorandole la fica con un tocco leggero, quasi cerimoniale. Giada le accarezza il viso intrecciando le dita nei suoi capelli, un gesto tenero che la fa sorridere. I tocchi si alternano, alcuni delicati, altri più sessuali, concentrati sui seni e sull’interno delle cosce. Alessia chiude gli occhi, il respiro si fa più profondo, si mescola al suono del tamburo di sottofondo. Il suo corpo trema, le cosce si stringono, e raggiunge piano un orgasmo che la fa inarcare leggermente, un sospiro lungo che sfuma nel silenzio del cerchio.
Miriam mi guarda, poi si alza in piedi e la raggiunge. Le parla con voce lenta, tremante: «Ho voglia di baciarti.» Alessia sorride: «Sentiti libera di farlo.» Le ragazze si baciano, le labbra si sfiorano con delicatezza, poi con più intensità, le lingue si intrecciano. Si accarezzano a lungo, le mani di Miriam scivolano sui fianchi e sui seni di Alessia, quelle di Alessia seguono la curva della schiena di Miriam, sfiorando il suo culo piccolo e sodo. I presenti osservano ammirati, il cerchio è avvolto in un silenzio carico di energia. Le due continuano a baciarsi e toccarsi, i respiri si mescolano, i corpi che si avvicinano sempre di più. Miriam pizzica piano i capezzoli di Alessia, lei risponde accarezzandole l’interno delle cosce.
Raggiungono l’orgasmo insieme, i sospiri soffocati che si spengono in un ultimo bacio. Restano ferme, sedute una di fronte all’altra sul tappeto, le mani ancora intrecciate, i visi arrossati, un sorriso che le unisce sotto la luce delle lanterne.
Io mi alzo, mi avvicino a Miriam e con voce bassa dico: «Vorrei fare sesso con te.» Lei mi guarda con gli occhi spalancati e risponde semplicemente: «Sentiti libero di farlo.» Alessia ci sorride, si alza con grazia e si allontana, tornando a sedersi tra i cuscini.
Miriam si avvicina a me. Ci baciamo lentamente, le nostre lingue che si intrecciano con calma. Le mie mani scivolano sui suoi fianchi accarezzando la pelle chiara punteggiata di lentiggini, mentre lei sfiora il mio petto, scendendo verso il cazzo, lo stringe piano, facendomi sospirare.
Ci sdraiamo sul tappeto, al centro del cerchio. Il silenzio è così denso che si sente solo il tamburo lontano e il nostro respiro. Miriam si stende sulla schiena con le gambe appena aperte, gli occhi grandi fissi nei miei. Le accarezzo il viso, scendo lungo il collo, sfioro i seni piccoli, i capezzoli si induriscono sotto i polpastrelli. Lei sospira, inarca appena la schiena, mi cerca con le mani.
Le mie dita scivolano tra le sue cosce, la trovo già bagnata, calda, aperta. Lei mi guida con una mano leggera, entro piano, guardandola negli occhi tutto il tempo. È stretta, accogliente, ogni spinta è lunga, profonda. Miriam mi stringe le spalle, i sospiri che diventano piccoli gemiti, poi respiri più corti, più profondi.
Ci muoviamo come se avessimo tutto il tempo del mondo, come se il cerchio intorno ci proteggesse invece di guardarci. A un certo punto lei si solleva, mi spinge delicatamente sulla schiena e sale sopra di me. I suoi fianchi ondeggiano lenti, il seno che mi sfiora il petto, i capelli che mi cadono sul viso. Le accarezzo il culo piccolo, le guido il movimento senza forzare, solo accompagnando. Ci baciamo, un bacio lungo, profondo, senza parole. Il piacere sale piano, come una marea.
Quando raggiunge l’orgasmo Miriam chiude gli occhi, piega la testa all’indietro, un gemito basso che sembra un ringraziamento. Io la seguo subito dopo, dentro di lei, un’onda calda che mi svuota completamente. Restiamo così, lei sopra di me, il mio cazzo ancora dentro, le fronti appoggiate. Le accarezzo la schiena, le lentiggini, i capelli. Non diciamo niente. Non serve.
Dopo il nostro amplesso, altri si fanno avanti per condividere la loro libertà al centro del cerchio. Lisa, la ragazza con le treccine, si avvicina ad Andrea. Si baciano con dolcezza, poi si sdraiano sul tappeto, lei sopra di lui in una cavalcata lenta. Chi non è coinvolto osserva in silenzio.
Il ragazzo con il tatuaggio di una foglia si avvicina ad Anna, la donna anziana con capelli grigi. Le loro mani si intrecciano, si accarezzano a lungo, poi si uniscono, i corpi si muovono con calma, un sorriso che li illumina. Giada e Loris si uniscono al centro, i loro corpi nudi che si intrecciano in un abbraccio sensuale, lei lo cavalca con movimenti lenti, le mani di lui che le accarezzano i fianchi. Ogni coppia, ogni gesto, è un’offerta di libertà, un’esplorazione condivisa, il tamburo che scandisce un ritmo antico. Alessia, seduta tra i cuscini, mi guarda, la sua mano accarezza la mia.
Marco e Giacomo, desiderosi di rifarsi dopo la figuraccia di Cantiano, si avvicinano ad Alessia e con voce incerta dicono semplicemente: «Vorremmo fare sesso con te.» Lei li guarda con un sorriso sfrontato e risponde, modificando leggermente la formula di rito: «Sentitevi liberi di scoparmi in tutti i modi che desiderate.» Si alza lentamente e li guida al centro del cerchio.
Miriam stringe la mia mano, il suo respiro caldo contro il mio braccio, un tremore leggero nelle sue dita.
Alessia si inginocchia tra i due, le ginocchia larghe sul tappeto, le tette che ondeggiano. Li guarda dal basso, prende i due cazzi alla base, li tira verso di sé e comincia a leccarli a turno: prima le palle di Giacomo, le succhia una alla volta, poi sale lungo l’asta fino alla cappella, la bacia con passione, poi passa a Marco, palle, asta, cappella. I due respirano già forte, i cazzi pulsano tra le sue dita.
Marco non resiste. Le afferra la testa con entrambe le mani e le spinge il cazzo in bocca con un colpo secco, fino quasi alle palle. Comincia a scoparle la bocca con forza. Lei non si ritrae: gli afferra le natiche con le unghie, lo tira verso di sé, asseconda ogni spinta, vuole tutto, la gola che si contrae, la saliva che cola in grossi fili dal mento e gocciola sulle tette.
Giacomo le si piazza di fianco, le afferra una tetta con una mano e la strizza forte, con l’altra mano le molla una pacca secca sul culo, poi un’altra più forte, un’altra ancora.
Alessia stacca la bocca da Marco con un filo di saliva che resta attaccato, si gira verso Giacomo, e senza dire una parola gli ingoia il cazzo fino alle palle in un colpo solo. Gli afferra le chiappe e lo tira dentro, lo scopa con la gola, la testa che va avanti e indietro da sola. Marco le dà un’altra pacca sul culo, poi le infila due dita nella fica da dietro, le pompa dentro e fuori mentre lei continua a succhiare Giacomo.
Il tamburo batte sempre più veloce, tutti capiscono che la spiritualità è andata a farsi benedire.
Alessia si piega in avanti, appoggia i gomiti sul tappeto, il culo in alto, la fica lucida e invitante. Marco si posiziona dietro di lei e le dà un’ulteriore pacca, poi la penetra con decisione, il suo cazzo che scivola nella sua fica calda e umida con una spinta profonda. Alessia continua a succhiare il cazzo di Giacomo, le sue mani che stringono la base, la bocca che lo avvolge con passione, il ragazzo la prende per i capelli e spinge con forza, tutto in bocca, fino alle palle. Marco intanto pompa più forte, i suoi fianchi che si muovono con un ritmo quasi frenetico, Alessia trema, il primo orgasmo la travolge come un’onda, la sua fica si contrae attorno al cazzo di Marco, che sborra urlando dentro di lei riempendola di seme caldo.
Anna annuisce piano, il suo sorriso materno che si allarga; il ragazzo con il tatuaggio di una foglia trattiene il respiro, gli occhi fissi.
Alessia si gira, la pelle è lucida di sudore e desiderio. Adesso dietro di lei c’è Giacomo, che le schiaffeggia il culo e poi glielo infila nella fica e comincia a sbatterla con forza, ogni spinta la fa gridare di piacere mentre continua a leccare il cazzo semiduro di Marco. Giacomo continua a scoparla con forza fino a venire, sborrandole nella fica con un grugnito, il seme caldo scivola lungo le cosce, lasciando una scia lucida che brilla sotto le deboli luci.
L’uomo con la barba bianca osserva con un’espressione quasi incredule, Lisa si copre la bocca, gli occhi lucidi di meraviglia.
I due ragazzi si alternano ancora, Marco la penetra in una posizione laterale, sollevandole una gamba per entrare più a fondo. Alessia succhia con passione il cazzo di Giacomo, il ritmo non rallenta. Marco le sborra nella fica ancora piena, il seme cola sulla pelle morbida mescolandosi al sudore mentre Alessia urla un altro orgasmo.
Miriam stringe la mia mano più forte, i suoi occhi spalancati, un’espressione di meraviglia mista a desiderio che le arrossa il viso.
Alessia, ancora ansimante, si gira verso Giacomo, lo guarda negli occhi e sussurra piano: «Lo voglio nel culo.»
Poi si rimette a pecorina, solleva il culo già bagnato di seme e sudore. Giacomo non se lo fa ripetere, le molla una pacca violentissima poi le punta la cappella sul buco e spinge dentro con un colpo solo, fino in fondo, senza pietà. Alessia urla, un urlo rauco, la testa buttata all’indietro, i capelli appiccicati alla faccia.
Giacomo la afferra per i fianchi e comincia a incularla forte, colpi brutali, veloci, il bacino che sbatte contro le chiappe di lei con un rumore osceno. Ogni affondo la fa sobbalzare in avanti, le tette che ballano come impazzite, i capezzoli duri che sfregano sul tappeto. Le dà altre due pacche, una più forte dell’altra, la carne diventa rossa, poi le tira i capelli all’indietro fino a farle inarcare la schiena.
Marco sembra averne ancora, le si piazza davanti, le afferra la testa con entrambe le mani e le infila il cazzo in bocca fino in gola, pompando senza respiro. Alessia è piena da entrambi i lati, la stanno letteralmente scopando come un animale, la gola che si contrae, la saliva cola sul mento, sul tappeto.
Il tamburo sembra sparito. C’è solo il rumore dei corpi che sbattono, i gemiti strozzati, le pacche, la carne che trema.
Alessia viene con un urlo soffocato, il corpo che si contrae violentemente, il culo che stringe il cazzo di Giacomo come una morsa. Giacomo grugnisce, le dà un’ultima pacca fortissima e le sborra dentro continuando a spingere con colpi selvaggi, il seme caldo che la riempie fino a traboccare, cola denso e bianco tra le chiappe spalancate, gocciola sul tappeto. Anche Marco è al culmine, le afferra la testa, le spinge il cazzo con forza fino in fondo alla gola e sborra urlando.
Restano fermi qualche secondo, Giacomo ancora dentro di lei, Marco col cazzo finalmente soddisfatto davanti al viso di Alessia che trema ancora per gli spasmi.
Poi, lentamente, si sciolgono. Il tamburo riprende, lento, quasi imbarazzato.
Il cerchio scoppia in un applauso caldo, sincero, religioso.
Lisa si copre la bocca, gli occhi lucidi, Giada e Loris si scambiano un sorriso, visibilmente colpiti, l’uomo con la barba bianca inclina la testa con un’espressione incredula.
Miriam mi guarda con un sorriso timido, le dita ancora strette alle mie.
Alessia torna a sedersi tra me e Miriam, è stanca, sudata e sporca, ma decisamente radiosa: «Porcamiseria… tutta 'sta spiritualità mi ha sfinita... dovrei avere un po’ di fumo nel giubbotto, andiamo fuori e ci facciamo due canne sotto le stelle?»
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