Serata primaverile

di
genere
etero


Preciso che tutte le storie raccontate hanno una base di verità con un pò di fantasia aggiunta. Per commenti e curiosità, esclusivamente da parte di lettrici adulte, potete scrivermi a sanimarco961@gmail.com, risponderò a tutte le richieste se poste senza volgarità.
Questa storia, che resta da anni nei miei ricordi, risale a molti anni fà, ai tempi in cui iniziai l’università.
Con il mio amico Maurizio riuscimmo a superare con un ottimo voto ed al primo tentativo, l’esame di matematica generale che, per chi ha frequentato economia e commercio, sa che la maggior parte degli iscritti la supererà solo dopo alcuni tentativi.
Usciti dalla facoltà nel pomeriggio, il mio amico mi disse, dopo aver fatto una lunga telefonata alla sua ragazza, che avremmo festeggiato l’avvenimendo in modo molto speciale, non volendo aggiungere altro se non di avvisare casa che avrei dormito fuori.
Salimmo in auto ed in serata arrivammo sul lungomare nord di Termoli presso una villetta recintata sulla spiaggia dove suonato il clacson, il cancello elettrico si aprì, permettendoci l’ingresso.
La villetta era molto carina e moderna e varcata la soglia di casa ci accolsero la ragazza del mio amico Daniela e sua cugina Donatella un pò più grande di età.
Avevano già preparato una cena fredda fatta di stuzzichini e tartine di vario genere corredate da alcune bottiglie di prosecco ghiacciato.
Daniela la conoscevo bene, e Donatella nostante fosse la prima volta che la incontravo, si rivelò molto cordiale e simpatica, entrando subito in sintonia.
Eravamo euforici ed affamati ed in breve tempo finimmo la cena compreso il prosecco.
Il mio amico con la ragazza iniziarono a scambiarsi effusioni esplicite sul divano, tanto che Donatella mi disse sottovoce “che dici se li lasciamo soli ed andiamo in riva al mare” e prendendomi per mano uscimmo.
Fuori era già buoio, ma essendo tarda primavera la temperatura era gradevole e la luna piena nel cielo stellato era la cornice ideale per far nascere una amicizia ed anche qualcos’altro.
Ci sedemmo in riva al mare ed essendoci poca luce e nessuno nei dintorni, lei si mise molto vicino volendo sentirsi protetta.
Mi disse “sai a Daniela i suoi genitori non l’avrebbero mai lasciata dormire fuori, così gli abbiamo detto che mi sarebbe venuta a tenere compagnia nella mia casa del mare dove avremmo potuto studiare senza distrazioni” poi aggiunse ironicamente “non sò se ho fatto la cosa giusta, già mi ha detto, facendomi vedere una scatola di preservativi, che vuole passare una notte di fuoco”.
Con questa premessa il discorso fra di noi divenne sempre più confidenziale ci raccontammo particolari sui nostri patner anche intimi, ipotizzando cosa sarebbe successo se ci avessero visti al buio insieme...poi mi disse “sai, nonostante Daniela mi avesse detto che mi sarei trovata bene con te, la realtà è anche migliore” dandomi un bacio sulla guancia.
Premetto che Donatella mi era sembrata subito molto carina, alta un pò meno di me con occhi verde smeraldo e capelli lisci e castani di media lunghezza. Inoltre sotto il maglioncino si intuiva che avesse un bel seno e sotto i jeans dei fianchi abbondanti e rotondi.
Mi fu naturale prendergli il volto fra le mani e baciarla calorosamente, cosa che fu ricambiata con altrettanto ardore infilando le sue mani sotto la mia maglia e stringendomi a se.
Sentire i suoi seni contro il mio petto e sotto l’effetto del prosecco, persi ogni inibizione infilando anche la mia mano sotto il suo maglioncino trovando le sue tette prive di reggiseno e molto toniche. Ci stendemmo abbracciati e sollevandogli il maglioncino ammirai le sue belle tette con dei capezzoli piccoli, scuri e sporgenti che presi fra le labbra leccandoli e succhiandoli con insistenza.
Lei si eccitò molto gemendo e sussurrandomi di non smettere mentre abbassando la zip del mio pantalone infilava la mano iniziando a massaggiarmi l’uccello.
Essendo imprudente andare oltre lì fuori al fresco ed essendoci anche insabbiati, decidemmo di rientrare a casa stando abbracciati.
Entrando in casa notammo che la sala era vuota e sul divano era rimasto parte del loro abbigliamento. Donatella incuriosita disse “seguimi in silenzio” e prendendomi per mano entrò nel corridoio che conduceva alle camere da letto.
Ne trovammo una illuminata con la porta socchiusa e sbirciando vedemmo Daniela nuda che cavalcava il mio amico facendo sobbalzare le sue grandi tette e gemendo rumorosamente.
Tornando nella sala sogghinando notammo di essere entrambi pieni di sabbia e lei mi disse “vai prima tu nel bagno troverai tutto l’occorrente per la doccia”.
Il bagno era molto grande come pure il box doccia ed era dotato di numerosi asciugamani ed accappatoi e persino ciabatte di stoffa morbida.
Chiusi la porta e con un pò di soggezione mi spogliai ed entrai nel box doccia, scelsi fra i tanti flaconi presenti sulla mensola un profumato docciasciampo e mentre cercavo di regolare il flusso e la temperatura dell’acqua sentii una voce alle mie spalle che diceva “quì c’è posto per due dai passami il bagnoschiuma”. Mi voltai sorpreso e vidi Donatella ad un passo da me completamente nuda.
La visione era splendida, le sue tette in piedi sembravano più grandi ed autoreggenti, il suo ventre piatto e la sua fichetta rasata corta e ben curata.
Naturalmente il mio uccello divenne duro e guardandolo per nulla imbarazzata disse “niente male se fai il bravo te lo insapono per bene”. La situazione precipitò quando iniziò ad insaponarsi le tette per poi esplodere quando si voltò mettendo quello che scoprii essere uno splendido culetto a pochi centimetri dal mio uccello eretto. Le nostre mani iniziarono a massaggiare ogni parte dei nostri corpi.
Volevo scoparla e mentre era di spalle presi entrambe le sue tette e stringendole la feci posizionare con le sue mani appoggiate al muro in alto facendola leggermente piegata in avanti.
Poi mentre posizionavo il mio uccello fra le sue chiappe insaponate lo faci scendere lentamente fino alla sua fichetta, già socchiusa per l’eccitazione, ed iniziai a strofinare la mia cappella nel suo interno dolcemente.
Lei iniziò a fremere e voltandosi mi disse con un filo di voce “mi raccomando non mi venire dentro” gli risposi “stai tranquilla non sono uno sprovveduto...vedrai sarà molto bello”.
Avuto il suo consenso, tenendola per le tette iniziai a penetrarla dolcemente sentendola inizialmente stringere per poi rilassarsi e spingere il suo bacino verso di me favorendo ogni affondo.
Naturalmente anche lei non era alle prime armi e dopo un pò sentii chiare le contrazioni della sua vagina percependo che aveva raggiunto l’orgasmo e poi sentendo il mio uccello ingrossarsi si svincolò dalla posizione e voltandosi prese il mio uccello fra le sue tette stringendole. Favorito dal sapone ancora presente iniziò a farlo scorrere fra di esse prendendolo in bocca ad ogni mio affondo.
L’eccitazione già altà scoppiò improvvisa iniziandole ad inondarle il viso di numerosi fiotti densi e bianchi di cui alcuni entrarono nella sua bocca volutamente aperta.
Fu spettacolare vederla inginocchiata con il mio uccello ancora stretto fra le sue tette, il suo volto coperto da strisce di sperma che colava abbondante sulle sue tette, la sua bocca piena ancora aperta e i suoi occhi verdi che mi guardavano soddisfatti.
L’aiutai a lavarsi i capelli, anch’essi impiastricciati di sabbia e sperma e dopo esserci asciugati a vicenda uscimmo dal bagno coperti solo dagli asciugamani trovandoci difronte i nostri amici, anche loro seminudi, che con aria sorniona dissero “finalmente, abbiamo sentito che vi siete divertiti anche voi, ora tocca a noi fare la doccia”. Donatella coprendosi le tette e un pò imbarazzata, entrò in una stanza vicina ed io, dopo aver fatto un gentile apprezzamento sul corpo di Daniela, la seguii.
La trovai in un lettino infilata sotto il lenzuolo e facendomi posto accanto ad essa mi disse “quell’apprezzamento su Daniela potevi evitarlo”, poi abbracciandomi stretto aggiunse “è stato bello però dai è tardi dormiamo un pò”.
Ci posizionammo a cucchiaio, con la mano che stringeva la sua tetta e l’uccello poggiato al suo culetto morbido, addormentandoci subito.
Dopo alcune ore ci svegliammo sentendo il vociare proveniente dalla stanza accanto dove Daniela diceva ad alta voce “ti ho detto di fare piano....aspetta...mi brucia!” e Maurizio “aspetta che prendo la crema...tieniti le chiappe ben aperte che ne infilo un pò dentro con il dito” dopo un pò sentimmo gemiti e sospiri per alcuni minuti poi “me lo hai sfondato per bene...mi ha fatto male ma mi è piaciuto”.
Anche fra noi l’eccitazione crebbe e il mio uccello divenuto duro si posizionò fra le sue generose chiappe.
Lei voltandosi mi disse “ti piacerebbe se lo facessimo anche noi?”
io “certo a me piace molto, ma tu lo hai già fatto?”
“si, ma il mio ragazzo è inesperto e poi ha l’uccello piccolo e non è riuscito a farlo entrare bene, con te sarebbe un’altra cosa”
“quindi il tuo buchino è semivergine, occorrerà del lubrificante”
“ho tutto l’occorrente, questa volta voglio farlo per bene, dammi un pò di tempo per prepararmi” detto questo, dopo ver indossato il magliono uscì dalla stanza per recarsi in bagno.
L’idea di poter penetrare quel bel culetto mi allettava molto, non erano state molte le occasioni in cui avevo praticato il sesso anale, ma avevo una discreta esperienza. Dopo non poco tempo la vidi tornare con un barattolo di crema in mano dicendomi “ci può essere utile, aggiungendo l’ho preparato per bene in modo da evitare spiacevoli sorprese”. Infine disse “è quasi l’alba, mi piacerebbe farlo, guardandola dalla finestra”.
La camera dava direttamente sulla spiaggia e lo spettacolo del mare calmo illuminato dalle luci dell’aurora era splendido. Lei guardando l’effetto che il fresco mattutino aveva avuto sul mio uccello, si mise in ginocchio e iniziò ad insalivarlo per bene, facendolo tornare subito duro poi mi disse “adesso è pronto” prendendo posizione affacciata alla finestra.
Era lì a pecora con le tette appoggiate al marmo e le chiappe tenute aperte con le mani apparendo come una visione celestiale, inoltre notai che il suo buchino leggermente dilatato era stato abbondantemente lubrificato.
No persi tempo e poggiando e strofinando la cappella fra le chiappe in modo da lubrificarla ulteriormente, iniziai a penetrarla dlcemente, tenendola saldamente per i fianchi. Il suo ano era molto stretto anche per il timore del dolore che avrebbe provato per cui mi fermai e facendo scivolare una mano fra le sue gambe iniziai a stimolargli dolcemente il clitoride provocandogli dei gemiti di piacere ed il rilassamento del buchino.
Fu lei stessa che, tenendo le chiappe ben aperte, spinse il bacino in modo che l’uccello andasse sempre più a fondo facendolo entrare e uscire finchè la penetrazione fu completa. Voltandosi e guardandomi con i suoi occhioni verdi pieni di soddisfazione mi disse “ora fammelo sentire tutto, sfondami per bene”.
Non aspettavo altro e serrando le mani sui fianchi iniziai a penetrarla sempre con più veemenza alternando piccole penetrazioni a quelle profonde che le procuravano gemiti intensi, poi tirandolo fuori guardai con soddisfazione il suo ano dilatato per poi affondarlo di nuovo fino alle palle. Andammo avanti a lungo ricorrendo a nuove lubrificazioni con la crema finchè ritornando a stimolargli il clitoride sentii il suo ano stringersi ritmicamente intorno al mio uccello e i suoi gemiti diventare intensi, segno che aveva raggiunto l’orgasmo. Tutto questo provocò anche il mio e lei sentendoselo ingrossare dentro e poi riempire il suo intestino di sborra calda emise un “siiii” liberatorio.
Rimanemmo per un pò stremati accasciandomi sopra di lei con l’uccello che continuava a svuotarsi dentro di lei, poi prendendola per le tette la sollevai sfilando il mio uccello dal suo culetto sgocciolante e voltandola la baciai con ardore susurrandogli “è stato bellissimo e lei prendendomi luccello con la mano disse “un ringraziamento speciale a lui, non avevo mai provato un orgasmo con il sesso anale”.
Dopo esserci puliti con dei fazzolettini tornammo a letto e abbracciandoci dormimmo profondamente fino a tarda mattina quando Daniela ci svegliò annunciandoci che la colazione era pronta.
Raggiungemmo gli altri, dopo aver raccolto i nostri indumenti sparsi fra bagno e camera, non risparmiandoci allusioni reciproche su quando successo nella nottata, poi prima di andar via Donatella mi prese in disparte dicendomi “sono stata veramente bene con te, però lo sai non intendo lasciare il mio ragazzo come credo tu la tua, ma come hai potuto constatare ho una fantasia sessuale molto spinta che lui non sa soddisfare, per cui se ti va potremmo vederci ancora per sperimentare cose nuove, cosa ne pensi?” ovviamente la risposta fu positiva... ma questa è un’altra storia!
scritto il
2025-12-02
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