Serata primaverile 2
di
Marcolino63
genere
etero
Vi ringrazio per il successo del mio primo racconto e mi accingo a raccontarvi il seguito del mio rapporto di amicizia erotica con Donatella.
Era passato quasi un anno da quella splendida serata, durante il quale le occasioni di incontrarci erano calate da quando il mio amico Maurizio si era lasciato con la cugina di Donatella (Daniela) per questioni di infedeltà, quando una sera mi chiamò a casa (allora i telefonini non si usavano ancora) chiedendomi se il giorno dopo sarei potuto andare nella solita villetta di Termoli per un incontro che non avrei scordato facilmente.
Incuriosito chiesi spiegazioni, ma mi disse che non poteva parlare, naturalmente io accettai dicendogli che l’avrei raggiunta in tarda mattinata.
Passai una notte agitata immaginando cosa avesse potuto escogitare, avendo saputo dal mio amico che si era sparsa la voce che ambedue le cugine nel nostro giro di amicizie si davano molto “da fare”.
Era una splendida giornata di fine aprile ed arrivato in auto verso le 11 circa mi salutò calorosamente proponendomi di scendere in spiaggia a prendere un pò di sole.
Gli dissi “mi potevi dirmi di portare il costume”
“ho pensato a tutto ne ho molti di mio fratello” e prendendomi per mano mi porta in camera sua dove sul letto c’erano vari costumi da uomo e donna.
Mentre si spogliava disse “Dai sceglitene uno per te e uno per me”. Rivederla nuda di spalle e ritrovarmi in quella camera dove affacciati alla finestra avevamo fatto uno splendido sesso anale, mi provocò una immediata erezione, ma lei mi disse “è già tardi, ci divertiremo più tardi”.
Fra i tanti gli scelsi per lei un due pezzi molto sgambato di colore rosso che una volta indossato metteva in evidenza le sue belle ed abbondanti natiche sparendo quasi fra di esse.
Presi i teli mare ed il materassino scendemmo in spiaggia, dove essendo tutte aree private e la giornata lavorativa, passava pochissima gente.
Faceva abbastanza caldo e stesi sui teli lei togliendosi il pezzo di sopra disse “quest’anno non voglio avere le tette bianche” e porgendomi il tubetto di crema solare mi disse “dai aiutami a metterlo dappertutto”.
Fu molto eccitante farlo ed iniziando dalle sue cosce salii sul suo ventre per poi dedicarmi alle sue splendide tette massaggiandole a lungo e provocando l’indurimento dei suoi capezzoli e notando l’inumidirsi del suo costumino fra le gambe proprio in corrispondenza della sua fichetta.
Poi mi disse “non credere di aver finito” mettendosi a pancia sotto mostrandomi le sue splendide chiappe.
Iniziai dalle spalle e spostando i suoi lunghi capelli, iniziai a cospargerle di crema per poi passare al suo culetto dove divaricandogli le natiche massaggiandole energicamente, rividi il suo buchino trovandolo più elastico, segno che aveva continuato a praticare il sesso anale, cosa che gli feci notare, ma lei candidamente rispose “è anche perchè ho comprato dei sex toys così lo tengo bello elastico” e facendomi l’occhiolino aggiunse “sai l’altra volta mi è piaciuto molto, ma me lo hai tutto arrossato e ho dovuto metterci una pomata”.
Dopo un pò di tempo trascorso a coccolarci prendemmo il materassino ed entrammo in acqua.
L’acqua, nonostante l’ora, era fredda e per abituarci ci volle un pò; per riscaldarci iniziammo a nuotare, poi si appoggiò al materassino poggiandovi le tette, guardando che non c’era nessuno intorno mise il suo culetto fuori dall’acqua e guardandomi con i suoi occhioni verdi mi disse “vuoi provare come è più elastico adesso?”
Era un invito a festa, fare sesso anale mi piaceva molto e la mia ragazza non nè voleva sapere, qiundi spostandogli il piccolo cordoncino del costume e calandomi il mio gli misi il mio uccello fra le chiappe che con il calore si mise subito in tiro.
Poggiando i piedi sulla sabbia e tenendola bene per i fianchi, misi la cappella in corrispondenza del suo ano che trovandolo effettivamente molto elastico, entrò abbastanza facilmente raggiungendo in poco tempo la massima penetrazione. Lei dopo un forte sospiro disse “dai fammi godere come l’ultima volta”.
Iniziai a penetrarla alternando brevi penetrazioni a penetrazioni profonde che gli procuravano lamenti di piacere andando avanti per alcuni minuti, poi passandogli la mano fra le gambe raggiunsi il suo clitoride, che era emerso turgido dalla sua fichetta, iniziando a massaggiarlo energicamente. Tale operazione insieme ad affondi sempre più profondi e frequenti gli procurò un forte orgasmo sentendomi stringermi fortemente il mio uccello dal suo sfintere per poi rilassarsi e ristringersi ritmicamente per molte volte. Preso dall’eccitazione gli serrai i fianchi con ambedue le mani e dopo un paio di affondi più profondi gli riempii l’intestino continuando a penetrarla finchè l’uccello perse consistenza uscendo fuori.
Lei che mi aveva incitato dicendomi “sei fantastico...più forte” dopo un siii.... liberatorio portando nuovamente il suo culetto a fiord’acqua disse “ora ti faccio vedere una cosa” e allargandosi le chiappe fece fuoriuscire a spruzzo parte della sborra che al contatto del’acqua fredda si addensò in fiamenti bianchi e densi che galleggiavano sull’acqua.
Poi voltandosi iniziò a schizzarmi soddisfatta per poi baciarmi e sussurrandomi “la giornata è solo all’inizio” risposi “sai stai diventando un gran porcellina” poi continuando a scherzare e tenendoci per mano tornammo in riva per asciugarci sui teli.
Sentivamo entrambi freddo e per riscaldarci ci abbracciammo stretti massaggiandoci vigorosamente.
Sentivo i suoi capezzoli turgidi pungermi il petto e le mie mani tornarono eccitate sulle sue chiappe e scivolando fra di esse trovarono il suo buchino ancora umido e rilassato per poi arrivare alla sua fichetta carnosa con il clitoride ben pronunciato accorgendomi che era del tutto priva di peli.
Lei notando la mia meraviglia e abbassandosi il costumino me la fece vedere dicendomi “guarda la mia micetta l’ho depilata per te”. Aveva il ventre piatto dal quale si elevava il suo “colle di venere” ben pronunciato e completamente depilato ad eccezzione di un triangolino ben rasato che si disegnava al disopra del clitoride ben visibile fra le sue grandi labbra.
Restammo abbracciati a lungo fino a quando qualcuno avvicinandosi ci disse “come va piccioncini”.
Voltandomi riconobbi la sagoma di Daniela con le sue grandi tette appena coperte da un due pezzi turchese, visibilmente di alcune taglie minori, che non riusciva a coprire le sue grandi aureole rosee dalle quali si ergevano dei capezzoli ben pronunciati.
Non mi aspettavo la sua presenza, mentre Donatella per nulla sorpresa si alzo abbracciandola calorosamente.
Mi alzai anch’io per abbracciarla e lei mi strinse calorosamente facendomi sentire i suoi capezzoli ed i suoi seni trovandoli molto duri.
Poi disse “continuate pure io vado a fare un tuffo e poi vi raggiungo” la vidi camminare lentamente verso il mare
con il suo fisico sinuoso e con il suo costume che spariva fra i suoi bei glutei.
Donatella disse notando che mi soffermavo a guardarla “è cambiata vero...sono sei mesi che fa arti marziali ed il suo fisico è migliorato molto...vero?
“Decisamente si, quasi non la riconoscevo...ha anche tagliato i capelli molto corti e la sua voce mi è parsa più decisa” poi aggiunsi “ma che ci fa quì, penzavo stessimo da soli?”
E lei facendomi l’occhiolino “ti avevo preannunciato che sarebbe stata una giornata memorabile”.
Il seguito lo pubblicherò a breve con il titolo “Le due cugine” lascio alle lettrici immaginare come si concluderà la giornata, magari commentandola alla solita email sanimarco961@gmail.com
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