La mia prostituzione per strada od in casa? Questo è il dilemma
di
Maktero
genere
dominazione
Sto servilmente leccando i piedi di mia sorella e della sua amica Serena.
Loro sono comodamente sedute sul divano mentre mi umiliano facendomi leccare i loro piedi.
In realtà io godo da quel momento di perversa, umiliante, intimità.
Chiacchierano, e la loro discussione è seria; mentre io mi dò da fare con i loro piedi come una bestiolina scema, loro discutono di cose importanti.
L'argomento del dialogo sono i soldi; come farli?
La risposta è la prostituzione; non la loro ovviamente ma la mia.
Mia sorella afferma che essendo una schiava totale non posso esimermi dai suoi voleri di padrona; e che sei lei decide di farmi prostituire, io non potrei oppormi.
Mentre affronto la leccattura dei ditini delle padrone, riconosco che mia sorella ha ragione; sono troppo sottomessa, masochista e per indole capace di provare piacere solamente dalla sottommisione più totale ed umiliante.
Le ragazze convengono che potrebbero fare molti soldi con il mio sfruttamento sessuale.
Riconoscono che ho un corpo piacevole, arrappabile per i froci, che sono disponile per qualsiasi attività che potrebberò interessare e far godere molti depravati.
Quei discorsi di apprezzamento per le mie disponibilità sessuali mi eccitano e mentre lecco le piante delle padrone comincio a masturbarmi eccitata dagli apprezzamenti delle padrone e dalla prospettiva che si sta profilando e stimola la mia mente perversa.
Accertano che diventerò una prostituta; sicurezza che, per loro è indiferrente al mio volere, dando per scontato che io non potrò oppormi a quella decisione.
Io mi eccito sempre di più per quella considerazione e destinazione che le mie padrone stanno progettando per me, e mi masturbo sempre più furiosamente abbandonado la cura dei loro piedi.
A quel punto loro si accorgono di me, della mia esistenza e della provocazione che i loro discorsi hanno provocato su di me portandomi alla mia furiosa masturbazione.
Mi deridono, mi canzonano, prendondomi in giro per la mia eccitazione dovuta a come mi stavano trattando.
Ridacchiando, mia sorella espose a Serena su quanto fossi depravata; mi eccitavo, sempre di più alle loro parole di scherno.
Oramai stavo per arrivare e chiesi il permesso di sborrare sui loro magnifici piedi.
Mia sorella e Serena me lo permisero; io sborrai sui loro magnifici piedini.
Poi mi accasciai esausta.
Le ragazze risero estasiate con i loro piedi ricoperti dalla mia sborra.
Ma poi con cattiveria mi ordidarono immediatamente di ripulire le loro sacre estremità dal mio orrendo e disgustoso seme.
Io scusandomi per aver oltraggiato il loro sublime corpo con le mie oscene deiezioni, mi buttai subito a pulire quei sacri piedini dal mio riprorevole godimento.
Mentre mi davo da fare con il mio compito, le ragazze ripresero il discorso.
Avrebberrò guadagnato di più a farmi prostituire per strada od in casa?
Vennerò valutate le varie opzioni:
Per strada avrei potuto essere utilizzata per pompini ed inculate, solo talora e difficilmente potrei essere utilizzata le mie qualità di masochista e di depravata.
I compensi per per i pompini e le inculate erano limitati ma erano anche limitate le spese; bastava abbandonarmi per strada a prima sera e venirmi a riprendere all'alba e racattare i soldi.
In casa avrei potuto accogliore clienti che avrebbero pagato per godere del mio culo e della mia bocca; ma altri avrebbero potuto approffitare delle mie qualità masochistiche per torturarmi; cosa diicile da fare per strada.
Lo stesso per quelli che avrebberò pagato per farmi ingoiare la loro urina ed i loro escrementi; cosa sempre possibile per strada, ma scomoda per i clienti.
In casa il guadagno sarebbe stato senz'altro maggiore, per le maggiori possibilità del mio utilizzo.
Però ciò comportava trovare un appartamento, pagare un affitto, attrazzerlo e trovare i clienti tramite annunci.
Quindi delle spese ed un lavoro per loro che sembravano incerte di dover affrontare.
Affrante da quella difficile decisione cominciarono a perdere di vista l'argomento; e si lasciarono andare in momento di dolcezza tra di loro.
Capii che la questione le aveva stremate e che volevano sollevarsi da quella loro fatica trovando piacere tra di loro.
Cominciarono delicatamente con delle soffici carezze; sui volti e sul corpo, che provocarono dei profondi respiri di piacere.
Poi dei baci, baci molto profondi e prolungati.
Io mi eccittavo sempre di più vedendo quelle effusioni.
Poi cominciarono ad amoreggiare sempre più profondamente.
Io cominciai a masturbarmi, entusiasta di quella pausa sul mio destino, ma conscia che era solamente un momento di piacevole pausa.
Mi rendevo conto che sarei diventata una puttana, per strada od in casa questo era il mio destino.
Ma in quel momento mi abbandonai, allontanando tutti i pensieri, al piacere di mia sorela e di Serena unendo il mio.
Godemmo assieme, ridendo e sorridendo per il piacere; e poi ci abbandonammo ad un piacevole riposo.
Daltronde farmi prostituire inc
Loro sono comodamente sedute sul divano mentre mi umiliano facendomi leccare i loro piedi.
In realtà io godo da quel momento di perversa, umiliante, intimità.
Chiacchierano, e la loro discussione è seria; mentre io mi dò da fare con i loro piedi come una bestiolina scema, loro discutono di cose importanti.
L'argomento del dialogo sono i soldi; come farli?
La risposta è la prostituzione; non la loro ovviamente ma la mia.
Mia sorella afferma che essendo una schiava totale non posso esimermi dai suoi voleri di padrona; e che sei lei decide di farmi prostituire, io non potrei oppormi.
Mentre affronto la leccattura dei ditini delle padrone, riconosco che mia sorella ha ragione; sono troppo sottomessa, masochista e per indole capace di provare piacere solamente dalla sottommisione più totale ed umiliante.
Le ragazze convengono che potrebbero fare molti soldi con il mio sfruttamento sessuale.
Riconoscono che ho un corpo piacevole, arrappabile per i froci, che sono disponile per qualsiasi attività che potrebberò interessare e far godere molti depravati.
Quei discorsi di apprezzamento per le mie disponibilità sessuali mi eccitano e mentre lecco le piante delle padrone comincio a masturbarmi eccitata dagli apprezzamenti delle padrone e dalla prospettiva che si sta profilando e stimola la mia mente perversa.
Accertano che diventerò una prostituta; sicurezza che, per loro è indiferrente al mio volere, dando per scontato che io non potrò oppormi a quella decisione.
Io mi eccito sempre di più per quella considerazione e destinazione che le mie padrone stanno progettando per me, e mi masturbo sempre più furiosamente abbandonado la cura dei loro piedi.
A quel punto loro si accorgono di me, della mia esistenza e della provocazione che i loro discorsi hanno provocato su di me portandomi alla mia furiosa masturbazione.
Mi deridono, mi canzonano, prendondomi in giro per la mia eccitazione dovuta a come mi stavano trattando.
Ridacchiando, mia sorella espose a Serena su quanto fossi depravata; mi eccitavo, sempre di più alle loro parole di scherno.
Oramai stavo per arrivare e chiesi il permesso di sborrare sui loro magnifici piedi.
Mia sorella e Serena me lo permisero; io sborrai sui loro magnifici piedini.
Poi mi accasciai esausta.
Le ragazze risero estasiate con i loro piedi ricoperti dalla mia sborra.
Ma poi con cattiveria mi ordidarono immediatamente di ripulire le loro sacre estremità dal mio orrendo e disgustoso seme.
Io scusandomi per aver oltraggiato il loro sublime corpo con le mie oscene deiezioni, mi buttai subito a pulire quei sacri piedini dal mio riprorevole godimento.
Mentre mi davo da fare con il mio compito, le ragazze ripresero il discorso.
Avrebberrò guadagnato di più a farmi prostituire per strada od in casa?
Vennerò valutate le varie opzioni:
Per strada avrei potuto essere utilizzata per pompini ed inculate, solo talora e difficilmente potrei essere utilizzata le mie qualità di masochista e di depravata.
I compensi per per i pompini e le inculate erano limitati ma erano anche limitate le spese; bastava abbandonarmi per strada a prima sera e venirmi a riprendere all'alba e racattare i soldi.
In casa avrei potuto accogliore clienti che avrebbero pagato per godere del mio culo e della mia bocca; ma altri avrebbero potuto approffitare delle mie qualità masochistiche per torturarmi; cosa diicile da fare per strada.
Lo stesso per quelli che avrebberò pagato per farmi ingoiare la loro urina ed i loro escrementi; cosa sempre possibile per strada, ma scomoda per i clienti.
In casa il guadagno sarebbe stato senz'altro maggiore, per le maggiori possibilità del mio utilizzo.
Però ciò comportava trovare un appartamento, pagare un affitto, attrazzerlo e trovare i clienti tramite annunci.
Quindi delle spese ed un lavoro per loro che sembravano incerte di dover affrontare.
Affrante da quella difficile decisione cominciarono a perdere di vista l'argomento; e si lasciarono andare in momento di dolcezza tra di loro.
Capii che la questione le aveva stremate e che volevano sollevarsi da quella loro fatica trovando piacere tra di loro.
Cominciarono delicatamente con delle soffici carezze; sui volti e sul corpo, che provocarono dei profondi respiri di piacere.
Poi dei baci, baci molto profondi e prolungati.
Io mi eccittavo sempre di più vedendo quelle effusioni.
Poi cominciarono ad amoreggiare sempre più profondamente.
Io cominciai a masturbarmi, entusiasta di quella pausa sul mio destino, ma conscia che era solamente un momento di piacevole pausa.
Mi rendevo conto che sarei diventata una puttana, per strada od in casa questo era il mio destino.
Ma in quel momento mi abbandonai, allontanando tutti i pensieri, al piacere di mia sorela e di Serena unendo il mio.
Godemmo assieme, ridendo e sorridendo per il piacere; e poi ci abbandonammo ad un piacevole riposo.
Daltronde farmi prostituire inc
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Io e la mia "amica" schifosa
Commenti dei lettori al racconto erotico