La completa deumanizzazione, diventare un cagnetto da compagnia
di
Maktero
genere
dominazione
Mia sorella mi ha affittata ad un signora che voleva utilizzarmi per un suo desiderio particolare.
Voleva un essere umano da utilizzare come un cagnolino.
Gianna, la signora e mia sorella stabilirono le condizioni del mio affitto; il compenso ed i limiti di costrizione a cui sarei stata sottoposta.
Concordate le varie questioni, Gianna pagò per quanto dovuto per il mio affitto.
Mi prese tirandomi per il guinzaglio da cane che circondava il mio collo.
Mi portò alla sua macchina facenomi accomodare al posto del passergero.
Avviò la macchina rimanendo in silenzio per parecchio tempo e poi cominciò a parlare.
Mi disse che mi avrebbe portata in un villaggio vacanze per sadomasochisti.
Un posto dove ciascuno poteva esibire le sue perversioni.
Si trattava di un luogo esclusivo per cui aveva pagato profumatamente per una settimana di soggiorno.
Continuò dicendo che durante tale soggiorno io avrei dovuto essere il suo "cagnolino".
Lei mi disse che non era propriamente una sadica ma che amava dominare degli esseri sottomessi e depravati come me.
Il suo desiderio era quello di avere un essere al suo totale comando che si comportasse come un cagnolino ai suoi ordini.
Io la ascoltavo eccittandomi; mi piaceva quella prospettiva.
Gianna vide il mio atto ed era contenta che io "apprezzassi", il mio destino.
Mi chiese solo di avvertirla quano stessi per arrivare, non voleva sporcare la macchina e mi avrebbe fatto scendere per sborrare.
Aggiunse che stavo entrando nella mentalità della cosa che desiderava; avrei dovuto essere una bestiolina arrapata, sempre eccita, come un cane con una cagnolina in calore.
Lei si sarebbe eccittata a mostrarmi come la sua bestiolina; questa era la sua passione.
Ciò comportava che dovevo dimenticare di parlare.
Non dovevo più pronunciare parola; sarei stata sempre tenuta al guinzaglio e avrei dovuto comportarmi come un cagnolino sempre eccittato che saliva con il suo cazzo per montare le gambe delle persone.
lei mi avrebbe picchiata con il guinzaglio per allontanarmi da quelle animalesche oscene esibizioni.
Io continuai a masturbarmi, sempre più eccitata da quanto quella perversa di Gianna, desiderava da me.
Entrando nella parte, con degli abbai le feci capire che stavo per arrivare; lei fermò la macchina e mi fece scendere dove inginocchiata per terra finii di masturbarmi sborrando abbondantemente.
Poi Gianna mi fece risalire in macchina ordinanomi di posizionarmi sul sedile come una cagnetta; mi disse che da quel momento non avrei dovuto più parlare; ma solo mugulare od abbaiare.
Io ero la sua bestiola e così dovevo comportarmi.
Arrivammo al villaggio sadomaso.
Gianna alla reception parlò della sua prenotazione per lei e per uno schiavo.
La ragazza riconobbe la prenotazione e chiamò un inserviente che completamente nudo ci accompagnò al bungalow vicinono alla spiaggia.
L'inserveiente ci fece entrare mentre Gianna mi teneva al guinzaglio.
Il bungalow in paglia presentava un letto ed una gabbia destinata al suo schiavo; cioè a me.
Mentre il tizio presentava l'ambiente io mi comportai come Gianna si aspettava, cominciai a chiavare le gambe dell'inserviente.
Gianna come previsto cominciò ad arrabiiarsi per il mio comportamento osceno.
E cominciò a picchiarmi con il guinzaglio per allottanarmi dalle gambe del tizio; io dolorante guaii come una vera bestiolina cercando di far piacere a Gianna.
Lei chiese scusa per il comportamento indecente del suo animale, e poi mi avvio verso la gabbia che chiuse con il fermo.
Fermo che io avrei potuto aprire con le mie mani ma presa da quel mio ruolo di animale non mi sarei mai azzardata a toccare.
Gianna congedato l'inserviente disse che era stanca e che voleva riposare; aprì la gabbia per gettarmi una ciotola con dell'acqua.
Richiuse e poi esausta si butto sul letto per dormire.
Io rimasi lì nella mia nuova condizione di animale domestico e non volendo disturbare la padrona mi accascia anch'io in attesa che la padrona rinforzata mi portasse ad esibirmi.
Voleva un essere umano da utilizzare come un cagnolino.
Gianna, la signora e mia sorella stabilirono le condizioni del mio affitto; il compenso ed i limiti di costrizione a cui sarei stata sottoposta.
Concordate le varie questioni, Gianna pagò per quanto dovuto per il mio affitto.
Mi prese tirandomi per il guinzaglio da cane che circondava il mio collo.
Mi portò alla sua macchina facenomi accomodare al posto del passergero.
Avviò la macchina rimanendo in silenzio per parecchio tempo e poi cominciò a parlare.
Mi disse che mi avrebbe portata in un villaggio vacanze per sadomasochisti.
Un posto dove ciascuno poteva esibire le sue perversioni.
Si trattava di un luogo esclusivo per cui aveva pagato profumatamente per una settimana di soggiorno.
Continuò dicendo che durante tale soggiorno io avrei dovuto essere il suo "cagnolino".
Lei mi disse che non era propriamente una sadica ma che amava dominare degli esseri sottomessi e depravati come me.
Il suo desiderio era quello di avere un essere al suo totale comando che si comportasse come un cagnolino ai suoi ordini.
Io la ascoltavo eccittandomi; mi piaceva quella prospettiva.
Gianna vide il mio atto ed era contenta che io "apprezzassi", il mio destino.
Mi chiese solo di avvertirla quano stessi per arrivare, non voleva sporcare la macchina e mi avrebbe fatto scendere per sborrare.
Aggiunse che stavo entrando nella mentalità della cosa che desiderava; avrei dovuto essere una bestiolina arrapata, sempre eccita, come un cane con una cagnolina in calore.
Lei si sarebbe eccittata a mostrarmi come la sua bestiolina; questa era la sua passione.
Ciò comportava che dovevo dimenticare di parlare.
Non dovevo più pronunciare parola; sarei stata sempre tenuta al guinzaglio e avrei dovuto comportarmi come un cagnolino sempre eccittato che saliva con il suo cazzo per montare le gambe delle persone.
lei mi avrebbe picchiata con il guinzaglio per allontanarmi da quelle animalesche oscene esibizioni.
Io continuai a masturbarmi, sempre più eccitata da quanto quella perversa di Gianna, desiderava da me.
Entrando nella parte, con degli abbai le feci capire che stavo per arrivare; lei fermò la macchina e mi fece scendere dove inginocchiata per terra finii di masturbarmi sborrando abbondantemente.
Poi Gianna mi fece risalire in macchina ordinanomi di posizionarmi sul sedile come una cagnetta; mi disse che da quel momento non avrei dovuto più parlare; ma solo mugulare od abbaiare.
Io ero la sua bestiola e così dovevo comportarmi.
Arrivammo al villaggio sadomaso.
Gianna alla reception parlò della sua prenotazione per lei e per uno schiavo.
La ragazza riconobbe la prenotazione e chiamò un inserviente che completamente nudo ci accompagnò al bungalow vicinono alla spiaggia.
L'inserveiente ci fece entrare mentre Gianna mi teneva al guinzaglio.
Il bungalow in paglia presentava un letto ed una gabbia destinata al suo schiavo; cioè a me.
Mentre il tizio presentava l'ambiente io mi comportai come Gianna si aspettava, cominciai a chiavare le gambe dell'inserviente.
Gianna come previsto cominciò ad arrabiiarsi per il mio comportamento osceno.
E cominciò a picchiarmi con il guinzaglio per allottanarmi dalle gambe del tizio; io dolorante guaii come una vera bestiolina cercando di far piacere a Gianna.
Lei chiese scusa per il comportamento indecente del suo animale, e poi mi avvio verso la gabbia che chiuse con il fermo.
Fermo che io avrei potuto aprire con le mie mani ma presa da quel mio ruolo di animale non mi sarei mai azzardata a toccare.
Gianna congedato l'inserviente disse che era stanca e che voleva riposare; aprì la gabbia per gettarmi una ciotola con dell'acqua.
Richiuse e poi esausta si butto sul letto per dormire.
Io rimasi lì nella mia nuova condizione di animale domestico e non volendo disturbare la padrona mi accascia anch'io in attesa che la padrona rinforzata mi portasse ad esibirmi.
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